E' con immensa tristezza che comunico a quei pochi che hanno avuto il privilegio di conoscerla, falcopardo, fer, hologon ed a coloro che non avranno mai più questa possibilità  che ieri, 9 ottobre 2007 alle ore 16.17, è deceduta la Ex FIAT CMASA a Marina di Pisa.

La notizia

Così mi piace ricordarla, così mi piace che sia ricordata:





Addio cara vecchia compagna di giornate indimenticabili, per 18 anni ci siamo parlati, ci siamo frequentati, non ti dimenticherà.
Si chiude il sipario.




a presto,ric
www.grandespirito.it

Ric ... mi hai fatto venire un accidente

alessio

Cosa è previsto al suo posto???

Marco

scusate ma propoio non ce la faccio a tratetenermi... come ogni decente operazioone che la FIAT fa'1) apre gli stabilimenti con le dovute sovvenzioni 2)scorpora gli immobili dall'attività , intestandoli a altra azzienda del gruppo 3)dichiara fallimento 4)guadagna rivendendo mantenedo gli immobili
Non è Così? gardate cosa rimane a Milano di due grandi aziende del passato MAGNETI-MARELLI, INNOCENTI e una certa ALFA ROMEO.

...e al posto di quella fabbrica, trasformata in ruderi da anni di abbandono, nascerà  entro quattro anni il porto turistico di Boccadarno, un approdo da 475 posti barca
con un’attigua zona residenziale. Un investimento da 100 milioni di euro...

Breve Storia

La prima attività  produttiva che si sviluppò sulla zona di Boccadarno fu, nel 1916, la costruzione di idrovolanti in legno ad opera del Cantiere Gallinari di Livorno. Con la fine della guerra la fabbrica fu rilevata dell’industria aeronautica tedesca Dornier Metallbauten che, cercando all’estero nuove sedi produttive, tentava di eludere le limitazioni dei trattati di pace. Nel 1921 nacque la “Società  Anonima Italiana di Costruzioni Meccaniche”, con sede in Pisa, trasformatasi nel 1925 in“Costruzioni Meccaniche Aeronautiche Società  Anonima” (CMASA) con sede a Genova. In pochissimo tempo nello stabilimento di Marina di Pisa venne impostato e prodotto l’idrovolante Dornier-Wal: il primo idrovolante metallico prodotto in Italia, nonché uno tra i primi nel mondo. La validità  di questi velivoli è dimostrata dalle numerose spedizioni che li videro protagonisti: nel 1925 con questo velivolo l’esploratore Amundsen tentà la traversata del Polo Nord. Tra il 1929 e il 1937 la FIAT S.p.a. rilevà l’intero pacchetto azionario dell’azienda. A fianco del colosso torinese la C.M.A.S.A continuà la propria produzione aeronautica affiancando alla costruzione di idrovolanti anche quella di apparecchi terrestri. L’incremento produttivo, che raggiunse il picco massimo negli anni di guerra, fu seguito da un notevole ampliamento delle strutture fisiche dello stabilimento. Al termine della guerra lo stabilimento, rimasto parzialmente danneggiato dai bombardamenti, fu subito riconvertito in industria di pace. Nel 1953 la Fiat decise di trasformare il cantiere marinese in “Fiat-Sezione Officine di Marina di Pisa” dotandolo di tutti i macchinari necessari per la produzione di accessori auto. Nel 1974 lo stabilimento fu poi incorporato nella Whitehead-Motofides S.p.a. di Livorno (sempre del gruppo Fiat) ugualmente impegnata nella componentistica auto. Infine, nel 1979, con l’acquisto della W-Motofides da parte della Gilardini S.p.a. (anch’essa facente capo all’azienda torinese), si ebbe l’ultima fase dell’attività  industriale di Marina di Pisa. Lo stabilimento fu definitivamente abbandonato nel 1986 quando la Fiat decise di far confluire tutta la produzione marinese nel suo stabilimento di Livorno.


a presto,ric
www.grandespirito.it

Citazione:

embè...e non è meglio? O possiamo anche permetterci il lusso di mantenere in eterno dei ruderi improduttivi?

Tra l'altro c'è una cronica carenza di porti turistici in Italia, il che mette in sofferenza un settore cantieristico che bene o male fattura un bel pò di quattrini e dà  lavoro a diverse migliaia di addetti. Non mi sento davvero di criticare questa operazione.
Ed infine, le tue foto acquistano molto più valore, nel momento in cui viene smantellato il luogo riprodotto. Ti farai un bel pò di soldini in più vendendole, vecchio Ric! Di che ti lamenti?

MA brutto toscanaccio!
appena ho letto "tristissimo giorno"
Mi hai fatto venire un colpo!

mi piaceva tanto... speravo di tornarci con il banco 4x5".

Beh, se non altro sono stato tra i privilegiati (un immenso GRAZIE a Ric!) che ha potuto visitarla in tempo.
Spero che l'operazione di ridestinazione abbia successo, così non sarà  stato un sacrificio vano.

Fer

Ciao Ric,
il primo pensiero e' stato che ti fose caduta in terra la macchina fotografica....
Per te sono ricordi che se nae vanno, meno male che li hai fotografati.
D'altronde il porto turistico valorizzera' enormemente la zona, anche se ho qualche apprensione per le barche, visto quello che buttava fuori l'Arno qualche tempo fa in quel punto. C'e' anche chi ci fa il bagno, ma poi i brufoli che si ritrova non sono di varicella...Ma forse ora avranno messo dei depuratori efficienti alle oltre 300 concerie di S. Croce..
In compenso hai una citta' in veloce e perenne trasformazione, non credo che ti mancheranno le locations, magari avare di ricordi ma forse ricche di spunti nuovi.
Se non altro abbiamo in comune il ricordo di una giornata passata insieme tra quelle mura in decadimento.
Ciao, bevitici sopra un poncino...
Ciao,
Renzo

Al di là  di ogni analisi economica e sociale, devo dire che mi spiace molto e che mi sento particolarmente vicino al 'dolore' di Ric.

Mi spiace molto perché sono particolarmente legato a questo luogo, dove, per la presenza di una serie di variabili tutte presenti allo stesso momento, ho potuto concretizzare un progetto che avevo in testa da tempo: il mio lavoro Genius loci è nato lì, anche grazie all'amico Ric che monitorava il luogo, armato di pesante cavalletto, mentre io mi dedicavo -del tutto tranquillo- a fotografare le mie interazioni con l'ambiente.


Andrea