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Una domanda di buona educazione

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25/8/2005 8:38
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Vedete una foto in una esposizione che vi piace. Anzi, vi piace moltissimo. Solo il fotografo e' forse un po' pasticcione, o magari siete voi che siete dei perfezionisti rompiballe ... insomma supponiamo che ci sia un ciuffetto di erba che vi da proprio fastidio in basso nell'angolo a sinistra. E un po' troppo cielo. Con un piccolo cropping verrebbe fuori una foto che sareste orgogliosi di appendere al muro di casa vostra. Informazione importante: il fotografo si e' appena affacciato sul mercato.

Che fate:

(1) Mai e poi mai chiederei al fotografo di modificare la foto come condizione dell'acquisto. Non mi importa quanto alle prime armi sia. Ma scherziamo!?
(2) Nessun problema. Che male c'e'? Glielo chiedo e se a lui non va pazienza, amici come prima. Se e' alle prima armi meglio un cliente che lo apprezza 'ma con la modifica' che un cliente che se ne va.
(3) Dipende dall'entita' della modifica. Se e' un piccolo cropping glielo chiederei, ma non gli chiederei certo di schiarire una zona perche' cosi' la foto 'sarebbe perfetta (per me, ovviamente)'.

Votate, votate, votate!

P.S. Chiedo perche' mi sono proprio trovato in questa situazione (come acquirente) e me ne sono andato perche' non sapevo cose fare...
P.P.S. Guardate la cosa anche in modo pragmatico e non come una discussione sui massimi sistemi (se volete). Come reagireste se ad una vostra mostra un presente vi dicesse: "Quella vostra foto e' magica! Mi prende un sacco! Se mi potesse togliere un 10cm sulla sinistra la comprerei subito!" Mandate il tizio cortesemente a ranare o ... tagliate?

Inviato: 7/5/2007 13:24
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Re: Una domanda di buona educazione

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21/12/2005 19:54
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Probabilmente sarebbe una buona mossa andare a mettere le carte in tavola, confessandogli candidamente di essere titubante e, praticamente, ponendogli la stessa domanda che hai posto qui. Potrebbe essere una discussione interessante.

(sono ingenuo?)

Ho risposto prima del tuo secondo post scriptum, per cui aggiungo: la mia reazione nei panni dell'autore dipenderebbe principalmente da un fattore: ci avevo già  fatto caso al ciuffetto d'erba?
Voglio dire: se il ciuffetto l'avessi già  notato da me e avessi deciso che era cosa buona e giusta (magari perché anche a me dà  un filo fastidio. ma non volevo croppare per lasciare "aria") allora ti direi che la foto è così e così rimane. Gentilmente, ovvio. Senza offendermi, altrettanto ovvio.
Nel caso invece non l'avessi notato (o non avessi considerato che poteva distrarre), allora penserei "oooops" e considererei il crop.

Comunque, sono uno studente: per una cifra ridicolmente alta accetterei comunque
My 2pc.

Inviato: 7/5/2007 13:30
Matteo

Granum Salis (Argenti)

Tessera C.F.A.O. n°10.........
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Re: Una domanda di buona educazione
Moderatore
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Da Roma
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Per me è 1), la foto per me è così come mi viene presentata, puà piacermi o no ma non mi sognerei di criticarla.

Fer

Inviato: 7/5/2007 13:40
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Una domanda di buona educazione

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8/1/2006 23:36
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Idem, come Fer.
All'interno di un 'esposizione do per scontato che le foto siano già  state validate dagli autori.
Se si tratta di ritagliare per riquadrare l'immagine a questo punto mano alle forbici, però a casa propria.

Inviato: 7/5/2007 13:47
Andrea

The lake

Alcuni Fotogrammi......
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Re: Una domanda di buona educazione
Utente non più registrato
Ciao Marco,
grazie per il topic.

Prendiamo questa (tua) foto presente fra i tuoi lavori:

Church1 - (foto di Mxa dal sito http://www.resonantlink.com)

Ho messo il link con l'opportuna citazione, ovviamente...

Premetto che i tuoi lavori mi piacciono molto.

Tuttavia, in astratto, segui il mio ragionamento:

Questa foto, potrebbe avere lo stesso potere espressivo se togliessimo il lampione in alto a sinistra che “intrude” (ancorché in maniera antinomica ed equilibrata con la cattedrale) nell’inquadratura??..

Se io ti chiedessi: “Questa foto mi piace, la vedrei bene, come pezzo di arredamento, nel mio ufficio..
Però… Potresti togliermi il lampione??.. Non ci vuole molto.. Con un timbro clone e un lieve cropping...”…

Tu che cosa faresti??...

Io, sono certo, mi risponderesti:
“… Grazie Luca… Per il pensiero…
La foto, però, è pensata così, perché questa era la mia visione di quel luogo e di quell’istante”…

Io apprezzerei e, forse, compererei lo stesso la fotografia…

Ciao,

un caro saluto,

Luca (RolloPyro)

Inviato: 7/5/2007 13:47
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Re: Una domanda di buona educazione

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25/2/2004 15:54
Da Roma
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La foto per me e' cosi', prendere o lasciare.
Non ha senso farla diventare un'opera a quattro mani o quattro occhi che dir si voglia.

Inviato: 7/5/2007 13:49
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Re: Una domanda di buona educazione
Utente non più registrato
(1)

La foto è esposta, quindi l'opera per l'autore è "conclusa" a parer mio...

Inviato: 7/5/2007 13:50
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Re: Una domanda di buona educazione
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Mi allineo anche io ai pareri degli altri, se l'opera è stata esposta personalmente do per scontato che sia stata completamente "validata" nella sua forma/composizione attuale dall'autore, almeno per me e Cristina è così, quindi mai cambierei qualcosa perchè un potenziale cliente me lo chiede, non penso che il fatto che sia un esordiente lo renda meno consapevole, quando si espone subentra anche la consapevolezza che il lavoro così come viene proposto è oramai nella sua forma definitiva...





Inviato: 7/5/2007 14:52
Il mio sito

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Re: Una domanda di buona educazione

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Da acqua aria terra
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concordo con tutti, la foto è esposta e quindi "battezzata"!

ma aggiungerei, se non fosse un fotografo all'inizio e poco conosciuto, ma un nome famoso verrebbe da porsi lo stesso problema?

a presto,ric
www.grandespirito.it

Inviato: 7/5/2007 14:54
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Re: Una domanda di buona educazione

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Anche io non mi sognerei mai di criticare una foto. Se mi piace la compro, se non mi piace non la compro. Tuttalpiù se capita di aver l'occasione di fare due chiacchiere con l'autore, giusto per il piacere di parlare, gli sottoporrei il mio punto di vista, ma nulla di più. Non metterei mai una condizione all'acquisto.
Il fatto che mi possa o no piacere è tutta un'altra cosa.

ciao
Roby

Inviato: 7/5/2007 15:05
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Re: Una domanda di buona educazione
Utente non più registrato
ma davvero quando esponiamo una fotografia questa è da considerarsi definitiva ed intoccabile?

cosa ci impedisce nel tempo di andare a dare una diversa interpretazione ad un negativo che avevamo già  stampato ed esposto?

e se lo spunto per reinterpretare una immagine anzichè venire da noi stessi provenisse da un terza persona? dove andiamo a tracciare una linea di demarcazione?

Inviato: 7/5/2007 15:08
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Re: Una domanda di buona educazione

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Citazione:

Scalper ha scritto:
ma davvero quando esponiamo una fotografia questa è da considerarsi definitiva ed intoccabile?

cosa ci impedisce nel tempo di andare a dare una diversa interpretazione ad un negativo che avevamo già  stampato ed esposto?

e se lo spunto per reinterpretare una immagine anzichè venire da noi stessi provenisse da un terza persona? dove andiamo a tracciare una linea di demarcazione?


quando si "reinterpreta" un negativo, produciamo un'immagine ritoccata o un'altra immagine?

Inviato: 7/5/2007 15:10
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Re: Una domanda di buona educazione

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Da acqua aria terra
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Citazione:

Scalper ha scritto:
ma davvero quando esponiamo una fotografia questa è da considerarsi definitiva ed intoccabile?

cosa ci impedisce nel tempo di andare a dare una diversa interpretazione ad un negativo che avevamo già  stampato ed esposto?

e se lo spunto per reinterpretare una immagine anzichè venire da noi stessi provenisse da un terza persona? dove andiamo a tracciare una linea di demarcazione?



concordo scalper, ma non la metterei mai come "conditio sine qua non " per l'acquisto.

a presto,ric
www.grandespirito.it

Inviato: 7/5/2007 15:12
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Re: Una domanda di buona educazione

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Poiché espongo, l'opera è conclusa.
O.K.
Ma cos'è un'opera?

Inviato: 7/5/2007 15:18
Giuseppe
Tessera C.F.A.O. n°32......
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Re: Una domanda di buona educazione
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Citazione:

Scalper ha scritto:
ma davvero quando esponiamo una fotografia questa è da considerarsi definitiva ed intoccabile?

cosa ci impedisce nel tempo di andare a dare una diversa interpretazione ad un negativo che avevamo già  stampato ed esposto?

e se lo spunto per reinterpretare una immagine anzichè venire da noi stessi provenisse da un terza persona? dove andiamo a tracciare una linea di demarcazione?



Nessuno, ma dipende molto da come imposti il discorso delle edizioni e a quale mercato ti rivolgi.

Se l'edizione è limitata, e per limitata intendo non superiore a 9 + eventualmente un paio di prove d'artista, e vendi nel mercato dell'arte, in pratica la versione che esponi è quella definitiva, vuoi perchè in edizioni limitate di così poche copie è facile esaurirle in fretta, vuoi perchè così non ingeneri confuzione sulla autenticità , pensa se dopo la mostra 9 collezionisti avessero 9 stampe tutte un pò diverse del tuo lavoro, si puà fare, ripeto, anzi la cosa potrebbe amnche essere molto dadaista, ma anche se le stampe "diverse" sono autenticate da te il gallerista ed il collezionista di sicuro non la prenderebbero molto bene ...

Se invece fai edizioni aperte, o edizioni in numeri alti (più di 50), e ti rivolgi anche ad un mercato più "aperto", che riscuote meno interesse dai collezionisti (come magari quello della fotografia di paesaggio "pura", ovvio, sto parlando di noi "comuni mortali", mica Ansel Adams o Weston!), secondo me è anche naturale sentire la necessità  di ristampare la stessa immagine, a distanza di anni, in modo diverso, perchè negli anni anche tu ti sei modificato come autore e fotografo, quindi volendo è giusto che questo si rifletta nelle tue opere, mi sembra che Ansel Adams avesse fatto una cosa del genere, si era preso un anno sabbatico per ristampare gran parte del suo portfolio a distanza di anni rispetto alle prime stampe...

Personalmente sono per le edizioni molto limitate ed anche dell'idea di esaurirle in fretta, non tanto per questioni di vendita o commerciali, ma perchè così non devo più ristampare la stessa immagine all'infinito, troverei noiosissimo stampare una immagine del portfolio sulla Cina tra 15 anni, perchè sicuramente starei lavorando a qualcosa di completamente diverso, starei realizzando immagini che poco c'entrano con questo lavoro del 2005, quindi il fatto di stampare diversamente sarebbe assolutamente secondario a quello di non nutrire più alcun interesse per immagini realizzate nel passato...




Inviato: 7/5/2007 15:20
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Re: Una domanda di buona educazione
Utente non più registrato
Citazione:

quando si "reinterpreta" un negativo, produciamo un'immagine ritoccata o un'altra immagine?


Secondo me nessuna delle due: produciamo semplicemente la stessa immagine reinterpretata.

Ci vedo sempre una forte analogia (come insegnava "nonno" Anselmo) con uno spartito musicale: le note sullo spartito (negativo) sono sempre quelle ma si possono riprodurre in momenti differenti con "feeling" differenti.

Ciao.
Giovanni.



Inviato: 7/5/2007 15:21
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Re: Una domanda di buona educazione
Utente non più registrato
Vedo ora il post di Marco, che cita anche lui A.A.

Ciao.

Inviato: 7/5/2007 15:22
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Re: Una domanda di buona educazione

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Ei, quanta sacralità ...chissà  se mettessimo in gioco anche le cifre. Ho l'impressione che dipende molto anche da cosa si chiede...un ciuffetto d'erba nell'angolo é la stessa cosa di un pilone piantato sui terzi, mah!!
Anche a me verrebbe voglia di dire che una foto in mostra é stata battezzata (penso a quando l'ho fatto...), ma appunto in un ottica per la quale si considera chi espone un artista, con tutte le conseguenze che ne derivano a considerarlo tale e soprattutto con una sfumatura, appunto, un pò sacrale.
Ma stabilire un dialogo franco e sincero, come qualcuno proponeva, perchè no ?
A meno di considerare aspetti tipicamente da mercato dell'arte (e Marco lo sottolinea giustamente), ad una domanda franca e sincera solo uno s-----o risponde male, una persona che capisce dirà  che non è d'accordo o se ne ha voglia di parlare chiederà  come mai di questa richiesta. Almeno si fa una chiaccherata.
bs
marco



Inviato: 7/5/2007 15:43
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: Una domanda di buona educazione

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Mi pare che si sia partiti un po' per la tangente...

Non credo che Mxa si (e ci) proponesse dilemmi critici sul momento in cui un'opera (addirittura da definire?) diventa intoccabile.

Credo inoltre che il ciuffetto d'erba in questione sia evidentemente una svista, altrimenti Mxa non si sarebbe posto il problema.

Insomma, mi pare che molte delle risposte date considerino solo l'aspetto "etico" dell'inappellabile scelta dell'artista, mentre probabilmente qui si trattava solo di far notare all'autore un classico "scivolone".

Inviato: 7/5/2007 16:37
Matteo

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Re: Una domanda di buona educazione

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8/10/2006 17:44
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Ho provato a rileggere il suo 3ad...a me sembra che si (e ci) chiedesse qualcosa in più...mi sembra che non volesse far solo notare uno scivolone, ma proponeva un intervento sulla fotografia (ad esempio, "un po di cielo in più" é una considerazione del tutto personale, non essendo regole chiare su quanto cielo ci vuole in una fotografia), mettendo inoltre in gioco tre opzioni diverse con le quali comportarsi...
Però ci dirà  Mxa, altrimenti facciamo pure noi un crop del suo intervento..benchè i crop sono anche un occasione ghiotta..divertenti.
bs
marco

Inviato: 7/5/2007 16:51
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