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Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confuso...
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11/3/2004 9:36
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Mi succede già  da qualche mese, ed ogni settimana che passa è sempre peggio...vado sui forum ad alto tasso di contenuti "digitali", oppure specificatamente agli aspetti "digitali" della fotografia, DPReview, Photo.net, Photo-i, e sono colto da uno sgomento incontenibile, un sottile stato d'ansia davanti alla mole infinita di informazioni, di varianti, di tutorials, di formulette, di workflow, di software, di spazi colore e controspazi stellari che mi investono, e che molto spesso non hanno niente a che fare con la fotografia intesa in senso stretto, e mi chiedo, ma a me interessa davvero tutto questo?...poi vado sui forum "argentici", Large Format Forum, Apug, o quelli più "misti" in cui però tanti lavorano ancora con la camera oscura, come il nostro di Fotoavventure, e provo invece un forte senso di serenità , la sensazione di essere finalmente "a casa", di pace interiore, oooooohhhhhhh, adesso mi rilasso per mezz'oretta e leggo i vari commenti...e poi mi viene sempre in mente una intervista a Brian Eno, in cui parlava come l'eccesso di opzioni, di possibilità , alla fine fossero una vera e propria trappola, una palude di sabbie mobili per la nostra creatività , là  dove invece l'assenza, o la presenza di poche opzioni, sia invece la strada maestra per la liberazione di tutte le potenze creative, ed invocava le case produttrici di costruirgli un synth, con solo una decina di suoni e una manciata di funzioni per editarli a suo piacimento, anzichè quelle sofisticatissime workstation con migliaia di suoni, migliaia di parametri, esattamente come "la mole infinita di informazioni, di varianti, di tutorials, di formulette, di workflow, di software, di spazi colore e controspazi stellari..." di cui sopra...non so se esiste un reale parallelo tra il mio sgomento, la fotografia digitale o "quasi" digitale" (come la nostra: rande formato e scansioni) e quella "argentica", l'intervista a Brian Eno e le sue teorie sui "limiti", così come sono conscio che la teoria del "limite" delle opzioni creative si applica a me ma puà benissimo non applicarsi ad altri, però lo sgomento e il sottile stato d'ansia, tutto mio personale, c'è e me lo tengo...è come se davanti ci fosse un bivio: da una parte una scelta razionale, logica, continuare così come ho sempre fatto, prendendo il meglio dai due mondi (digitale e argentico) per poter avere il massimo controllo creativo sulle nostre immagini, consapevole però che non è possibile prendere solo il meglio, con il meglio bisogna prendere e accettare accettare anche il peggio, ed è evidente che per me, attualmente, la cosa che mi annoia di più è proprio l'approfondimento degli infiniti meandri della elaborazione digitale delle nostre immagini (scontato che per un latro magari potrebbe essere benissimo l'onere di caricare/scaricare gli chassis alla sera dopo una intensa giornata di lavoro), approfondimento però necessario se si vuole rimanere ai vertici qualitativi della produzione, dall'altra c'è invece una scelta che viene dall'istinto, da alcune esigenze espressive, cioè ascoltare la voce suadente della serenità  interiore e trasformare quella camera oscura "virtuale" che mi da tanta serenità  quando ne leggo sui forum "argentici" e trasformarla in una camera oscura "reale"...Cristina non mi è molto di aiuto, a lei interessa solo la fase di ripresa e composizione, mi ha detto chiaramente di stampare con il metodo che meglio credo, l'importante è che le stampe vengano come lei le vuole, capito che furba!?! ...quello che mi frena è la paura di perdere quel controllo creativo che ho raggiunto sulle stampe a colori grazie a Photoshop ed alle stampanti inkjet, d'altra parte però ultimamente mi pesa e mi annoia sempre più sedermi davanti al pc e lavorare in Photoshop, è come se mi "mancasse" qualcosa...mmmmmmmmmmhhhhhhhh, bel caso di ambivalenza, praticamente sono ad un passo dalla nevrosi ...;)...ora ovviamente non so cosa succederà  in futuro, quali scelte opereremo, adesso c'è la nostra mostra a Milano e poi si vedrà , sicuramente la strada più saggia sarebbe quella di mantenere la camera chiara e cominciare ad affiancargli anche una camera oscura, magari per stampe a contatto o progetti particolari, ed anche per cominciare a fare un pò di esperienza, però sono certo che dopo la nostra mostra qualcosa cambierà ... scusate lo sfogo, ma se non parlo di queste cose con i miei fidati amici, a chi posso dirle?...forse è solo una questione di mancanza di epsrienza in camera oscura, quando capirà sulla mia pelle le difficoltà  a stampare un cibachrome come si deve cambierà idea, o magari basterebbe comperare uno scanner a tamburo e tutto mi passa, però intanto lo sgomento aumenta sempre più ...



Inviato: 18/1/2006 15:30
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confuso...
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I dubbi... sarebbe bello non averne, ma decisamente troppo poco umano.

La semplicità  aiuta, nella fotografia creativa e non solo. Perlomeno aiuta me: la felicità , gioia, rilassatezza che provavo quando lavoravo solo con mezzi semplici (dove per semplice intendo: ghiera messa a fuoco, diaframmi e tempi) non la provo più da quando uso macchine complesse (pulsantini per fare quello, pulsantini per fare quell'altro... lucine, batterie o accunulatori che si scaricano) e stressanti; trovo più veloce lavorare con la tecnologia fotografica di ottanta anni fa che con quella degli ultimi venti. E mi aiuta a non dovermi troppo concentrare sulla macchina, ma sull'oggetto -o concetto...- che ho in testa e che cerco di rappresentare-restituire con la fotografia.

Il limite, ne abbiamo già  parlato più volte, è un grandissimo aiuto per la creatività , perchè spinge a spremersi, a cercare ogni possibilità  da se stessi e dal proprio strumento, ad oltrepassarlo evitando il tempo necessario a scegliere fra le molteplici possibilità  offerte da mezzi meno limitati che diventa spesso vincolo e paralisi. Una macchina, un'ottica, la nostra mente e il mondo... questa per me è un'ottima partenza, e forse anche un ottimo punto d'arrivo...

Capisco, Marco, i tuoi dubbi e credo che l'istinto, ancor più della razionalità , ti faranno fare la scelta migliore per la tua arte.
In questi tempi sto cercando di far parlare l'istinto, e non la razionalità , perché a sentire quest'ultima è facile fare scelte, strumentali ed operative, che non spesso non facilitano l'espressione di se stessi e la propria creatività .



Comunque se compri uno scanner a tamburo... beh, forse un po' la stimola la creatività ...

Inviato: 18/1/2006 15:59
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confuso...

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21/5/2005 16:44
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Ciao Marco
Quello che dici è sacrosanto, penso che quello che provi a stampare in camera oscura sia qualcosa di unico, sicuramente stimolante e quasi mai semplice però per questo maledettamente intrigante.
I risultati non so se sono migliori della stampa ink Jet, penso sia soggettivo, ma sicuramente l'unicità  dell'opera è assicurata.
L'altro ieri ho fatto la mia prima stampa a contatto dell'8x10" BN e mi sono emozionato come un bambino a vedere questa stampa 20x25 assolutamente perfetta.
Anni fà  stampavo a colori (negativo) con l'ingranditore e devo dire essere stata un'esperienza magnifica poi però la cosa la dovevo fare con tempi stretti per commitenti che volevano il prezzo e la cosa a cominciato a logorare con l'abbandono, tornerei a stampare a colori solo per me.
Il mio sogno è stampare i miei 8x10 BN, infatti sto cercando di vendere il mio ingranditore 4x5 per poterlo sostituire con il 20x25.........speriamo.
La spesa dello scanner a tamburo magari non vale la pena se con gli stessi soldi prendi un dorso digitale da attacare a un 4x5.
Ciao
Stefano

Inviato: 18/1/2006 16:52

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confuso...

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25/2/2004 15:54
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La speranza e' che questa frenesia del mondo digitale, che ci costringe a cavalcare l'onda per non essere mollati li' in mezzo al mare, sia legata a una fase evolutiva, che e' senza dubbio in atto. E che quindi a un certo punto si arrivi a una ragionevole maturita', in cui tecnologie e procedure siano sufficientemente collaudate e stabilizzate, cosi' possiamo finalmente concentrarci sulle cose che contano.

Nell'attesa di questa "eta' classica del digitale" purtroppo tocca sopportare, inseguire le novita', cercando magari di distinguere dove sta la sostanza e dove invece c'e' piuttosto fumo..

Inviato: 18/1/2006 17:26
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confuso...
Utente non più registrato

Io trove interessante il fatto che ci siano mille possibilita per interagire con macchina fotografica, PC, Stampanti, Software ecc

Sono coscende del fatto che ci sono e se necessario le posso usare ma normalmente non le uso.

Cerco di spiegarmi meglio...........la mia D2X ha mille impostazioni regolazioni ecc ecc ma alla fine nella maggior parte dei casi misuro l'esposizione, decido tempo e diaframma e scatto.
Non uso AF ne automatismi.
Facendo finata che la D2X sia a pellicola potevo fare il mio scatto con una qualsiasi Reflex manuale che non cambiava nulla.....questo nel 90% dei casi.
Quando però ho bisogno di 5 o + fotogrammi al secondo per fotografare un camoscio in corsa o un altra azione ringrazio di avere la D2X

Non mi scervello con mille impostazioni assurde ma cerco si di avere comunque un infarinatura su tutto ma approfondisco per bene solo ciò che mi potrebbe essere utile.
Nel digitale la cosa piu rognosa è il Bilanciamento del bianco e mi sono fatto una cultura su come affrontarlo ma non non sono andato a studiarmi dove nasce la luce, che velocita ha, quale è la sua composizione moltecolare.

Non mi interessa conoscere tutto di PS perche non sono un grafico.........mi interessano solo le cose che possono aiutarmi nella mia passione.

Sapere che ci sono i profili colore ecc ecc è giusto averne una infarinatura ma una volta capito che quelli che ci interessano sono quei 3 a cosa serve perdere ore e ore per studiarli tutti e andare a fondo su alcuni loro aspetti troppo teorici?
Direte che è un fatto di cultura generale....e io vi dico va benissimo ma quando questa cultura generale mi fa venir mal di testa o dubbi amletici forse è meglio dedicarsi a cose piu piacevoli e serene.

In pratica, dal mio punto di vista (per giusto o sbagliato che sia) non bisogna farsi prendere dal vortice delle manie di perfezionismo teorico
O di sperimentazioni a tutti i costi.....se quel che si ha è gia ottimo vale la pena perdere il sono per migliorarlo dell'1%?


Spero di essre riuscito a spiegare come affronto io il tema...........stampo a casa perche lo trovo facile e i risultati sono ottimi, migliori di un Lab ma se non fosse cosi non ci penserei due volte a buttare tutto nel bidone e affidarmi a un Lab competente (a trovarlo).



Gerry

P.S. Marco da quanto ci dici Cristina è una vera furbacchiona

Inviato: 18/1/2006 17:36
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus

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Marco, come ti capisco||||
Sto attraversando anch'io una crisi simile.
Come sai facevo il programmatore su sistemi medio grandi, di quelli che non si fermano mai, stabili fino alla monotonia.
Mi ci ero quasi addormentato quando uscirono i PC e con questi la possibilita' di elaboraci le fotografie. Partii subito in quarta e mi ritrovai in una giungla di SCASI ( peggio delle donne... ) di conflitti, di inconvenienti vari dovuti alla scarsa memoria dei primi PC. Poi tutto e' cresciuto velocemente, molto velocemente. Ho cambiato quattro PC, dal secondo in poi me li sono assemblati da solo, ho imparato a lavorare con i programmi di fotoritocco, mi sono entusiamato fino a sentirmi tornare bambino. Poi mi sono sentito preso dal vortice, ed ora non mi sembra di essere piu' in grado di decidere quando e dove fermarmi. Fortuna che ho incontrato una bella roccia, il GF, che mi consente di salirci sopra e guardare indietro, quando imprecavo per il tempo perso dietro a bacinelle piene di liquidi maleodoranti...ma ne perdevo piu' di ora?
La cosa che mi ricordo e' la pace. Pace nel portare avanti un processo creativo dove la calma e la pazienza erano due ingredienti fondamentali, dove il successo non era mai sicuro, dove lavorare al buio stressava. Malinconia? forse, pero' il ritorno a quel passato e' semplicissimo, senza particolari parole magiche, e infatti appena trovo un'ottica per il 4x5 faro' il salto all'indietro. Ma senza rinnegare niente del presente, solo come disintossicante.
Ciao,
Renzo

Inviato: 18/1/2006 19:29
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confuso...
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Come darti torto, Marco?
Senza ombra di dubbio la fotografia "di oggi" è spesso un mare magnum di nozioni, plug-in, software, procedure, profili e chi più ne ha più ne metta. Questa sovrabbondanza di elementi è, probabilmente, dovuta anche alla gioventù di certe tecnologie e metodiche, che ancora non hanno avuto il tempo di decantare e cristallizzare verso certezze e standard consolidati. La CO chimica d'altro canto ha alle spalle decenni di "storia", che hanno consentito di scremare e porre solide basi. Indubbiamente vi è poi una diversa filosofia di fondo, una diversa forma mentis che la caratterizza..........ecco, forse la soluzione, la scappatoia per non impazzire consiste proprio nel crearsi una forma mentis anche per quanto riguarda l'uso della tecnologia digitale, in modo da essere in grado di non farsi risucchiare nel suo vortice; riuscire cioè a ritagliarsi una sorta di filosofia di lavoro, valida indipendentemente da quello che si usa.
Riguardo al concetto di porsi dei limiti, lo trovo affascinante e stimolante, perchè, come giustamente sottolineavi, consente di "focalizzare il bersaglio" e concentrarsi mentalmente su ciò che conta, sfidando i limiti. D'altro canto è anche vero che non per forza si è tenuti a dover utilizzare tutto quello che la tecnologia ci propone. Stà  a noi discernere e porci volontariamente delle limitazioni, in modo da usare quello che effettivamente ci serve, spogliato da fronzoli e surplus.

Marco(pamar5)

Inviato: 18/1/2006 19:58
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"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus

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Marco,

Il digitale solletica tendenze depravate quantitative e da misuroni, perche' il campo e' nuovissimo, tutto da esplorare, e a causa della sua derivazione informatica.

Ma l'attitudine del singolo incide: io considero "Beyond the Zone System" il piu' complicato libro di tecnica fotografica che mi sia capitato di (tentare) di leggere. Peggio di qualunque testo di profili di colore. Quelli che si dedicano al buon vecchio "tutto analogico" con attenzione maniacale alle tecniche densitometriche non sono molto diversi da quelli che si sbattono per il raggiungimento del gamut piu' esteso.



Mxa/Marco

Inviato: 18/1/2006 20:04
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus

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verissimo !!!
Infatti io non mi sono mai addentrato nei meandri del sistema zonale, mi sono sempre attenuto a poche regolette, e ho fatto come la volpe e l'uva, convincendomi che le foto ottenute applicando il sistema zonale sono piatte. Lo so che non e' vero, ma effettivamente mettersi ad applicare il sistema zonale alla lettera e' roba da certosini burocratizzati. E poi qulche foto riesce effettivamente piatta
Ciao,
Renzo

Inviato: 18/1/2006 20:17
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus
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Mxa ha scritto:
Marco,

Il digitale solletica tendenze depravate quantitative e da misuroni, perche' il campo e' nuovissimo, tutto da esplorare, e a causa della sua derivazione informatica.

Ma l'attitudine del singolo incide: io considero "Beyond the Zone System" il piu' complicato libro di tecnica fotografica che mi sia capitato di (tentare) di leggere. Peggio di qualunque testo di profili di colore. Quelli che si dedicano al buon vecchio "tutto analogico" con attenzione maniacale alle tecniche densitometriche non sono molto diversi da quelli che si sbattono per il raggiungimento del gamut piu' esteso.



Mxa/Marco


Sì, hai perfettamente ragione, le attitudini individuali, il come siamo, incide nettamente nelle nostre scelte e nel nostro approccio tecnico alla fotografia; personalmente, pur apprezzando rigore e competenza, non sopporto la maniacalità  di certi ipertecnicismi che ritengo del tutto inutili per la realizzazioni di immagini efficaci. Molto spesso si possono ottenere risultati analoghi con tecniche più semplici, e sono convinto che valga sia per l'argentico che per il digitale.


Inviato: 19/1/2006 0:35
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confuso...
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phstef ha scritto:
L'altro ieri ho fatto la mia prima stampa a contatto dell'8x10" BN e mi sono emozionato come un bambino a vedere questa stampa 20x25 assolutamente perfetta.


Sono convinto, Stefano, che sia stata una esperienza splendida!


Per Marco:

Credo che lavorare in 8X10" e non provare la sensazione di una stampa a contatto sia quasi ...un delitto! Penso che il modo più semplice per avvicinarsi alla CO sia proprio questo, senza, per ora, doversi comprare un ingranditore 8X10".
Sono sicuro che ti divertiresti un mondo, e probabilmente anche Cristina, nel verificare le variazioni tra diversi "bagnetti" tempi temperature e carte e l'impatto di tutto questo sulle vostre opere.
Naturalmente dovrete valutare fino a che punto il b/n è per voi importante e funzionale alla vostra opera, anche perché l'impatto in termini di tempo ed impegno per raggiungere buoni risultati non è proprio minimo, in particolare conoscendo la vostra attenzione per la qualità .
Io non riuscirei a scegliere fra b/n e colore in termini assoluti, credo che entrambi siano importanti per poter scegliere, a seconda del particolare progetto a cui si sta lavorando, quale preferire, quale sentire come più adatto a rappresentare come siamo e come vogliamo rappresentare il nostro mondo.
Oggi, naturalmente, è anche molto più difficile scegliere quale tipo di processo utilizzare, è probabile che tra non molto la stampa digitale in b/n non farà  rimpiangere la CO... ma anche qui è il nostro istinto che ci dirà  se rintanarci in qualche buio anfratto con una fioca lucina rossa o giallo-verde o se sedere di fronte ad un monitor...


Inviato: 19/1/2006 0:57
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus

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Ciao Renzo
Il sistema zonale non ti fa venire le foto piatte , serve la pre visualizazione per ottenere quello che vuoi, il sistema zonale serve a dirti quello che esce dopo, prima dello scatto, se io voglio 3 zone nella mia foto con il sistema zonale posso farlo.
La fotografia, specialmente quella chimica non puà essere pressapochista perchè vincolata da temperature e brodi vari con caratteristiche diverse è per questo che il SZ ci viene in aiuto non solo in termini creativi ma anche pratici, se poi uno passa tutto allo scanner allora PS aiuta ma se uno passa all'ingranditore molte cose devono essere già  compiute in fase di sviluppo negativo.
Ciao
Stefano

Inviato: 19/1/2006 9:08

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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus

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Giusto per non essere frainteso... "Beyond the Zone System" (BTZS) e' un libro che <i> supera </i> il sistema zonale e propone un approcccio completamente densitometrico allo sviluppo e stampa. Il sistema zonale per se non e' complicato, e io l'adopero senza problemi. Il BTZS (come e' noto tramite il suo acronimo negli USA) e' per me di una complessita' tremenda, anche se ovviamente i suoi fautori sostengono produca meraviglie.

I miei commenti erano rivolti a quest'ultimo approccio, non al classico sistema zonale.

Mxa/Marco

Inviato: 19/1/2006 11:22
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus
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Ciao Stefano
il sistema zonale e nello specifico il libro "Beyond the Zone System" di cui fa cenno Marco e´ un qualche cosa di estremamente complicato ed "integralista" da affrontare.
Molti fotografi hanno letto i libri La Stampa - Il Negativo di Ansel Adams edito da Zanichelli....ti posso garantire che quella e´ la punta emergente dell´iceberg del sistema zonale.
Il sistema infatti non si limita solo ad una previsualizzazione o ad un accurato sistema di calcolo esposimetrico ma entra anche nella parte scientifica di ogni procedimento che implica luminotecnica, densitometria, chimica di sviluppo, costruzione personale di curve gradienti........il buon Ansel era in grado di prevedere in maniera scientifica (e quindi ripetibile all´infinito) ogni possibile variante...a titolo di cronaca di sono satate aziende tipo Kodak che "costruivano" insieme a lui la documentazione tecnica dei vari film. Tra il resto per capire a fondo molto del materiale tecnico e´ necessaria anche una "buona" base matematica ed anche se alla fine banale una approfonditica conoscenza dei logaritmi.
Dico questo perche´ molti pensano che il sistema zonale sia solo il porre ed il far cadere luci ed ombre all´interno dei famosi 10 gradini......e´ comunque una conoscenza "necessaria" come dici bene tu Stefano che "non ti fa venire le foto piatte " ma quello a cui si riferiva Marco Mxa e´ l´intero procedimento attorno a cui ruota la filosofia del sistema zonale.
Io personalmente ci ho dedicato quasi 2/3 anni di corsi e stage ed alla fine dopo avere trasformato lo studio in un mega laboratorio....ho capito che mi piaceva ed interessava un altro aspetto della fotografia, la CO e la tecnica sono indispensabili per "capire"....dopo credo che pero´ ognuno debba seguire i suoi veri interessi.

Roberto
P.S. la puntualizzazione nsace dal fatto che tantissima gente ha una visione parziale del sistema zonale che ripeto oltre ad essere tecnica e´ una precisa filosofia....quantomeno di lavoro.


Vedo solo ora il preciso appunto di Marco.

Inviato: 19/1/2006 11:30
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus
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Giusto un commento al volo, purtroppo è un periodo di grandissimo incasinamento e mi dispiace tanto di essere un po' mancato dal forum.

Marco, io penso che il problema nasca dalla sovrapposizione di due figure distinte, che solo per "errore" coincidono nella maggior parte di noi: la figura del fotografo e la figura del "producer" (non mi viene in mente un termine abbastanza corretto; pensiamo un attimo al mondo della musica rock con il musicista e il produttore).
Tu in quanto fotografo Artista dovresti "preoccuparti" di catturare la tua immagine così come la vuoi, secondo la tua ricerca e la tua sensibilità . Poi dovresti previsualizzarti la stampa (e/o l'aspetto elettronico es. per il web o per un CD di presentazione), e affidarti ad una figura specializzata per realizzare questa tua visione su carta e/o su monitor, seguendo ovviamente i tuoi gusti in fatto di tonalità , di supporto cartaceo, di livello qualitativo (dettagli, archiviabilità  etc.).
Dovrebbe poi essere il "producer" a tradurre in risultati le tue richieste partendo dalla tua diapositiva originale, con le tecniche che trova adatte allo scopo e concentrandosi solo su quello.
Dopo un po' dovrebbe nascere un affiatamento che, superate le prime inevitabili dissonanze, porti a te i risultati che aspetti senza farti perdere tempo ed energie mentali a stare appresso a tutti le infinite sottigliezze tecnologiche del trattamento digitale dell'immagine (dalla scansione alla stampa).
Questo non significa perdere il controllo del processo creativo: se voglio preparare una buona cena per i miei amici non per questo vado a mietere il grano in prima persona, o mi costruisco la pentola...

Fer

Inviato: 19/1/2006 12:42
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus
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Hai fatto centro Fer!!!
La figura del "producer" (poi alla fine e´ un consulente specializzato) e´ esattamente la figura nel mondo professionale ad altissimi livelli del prossimo futuro.
Ci sono agenzie di produzione che si stanno specializzando proprio in questo, sono moltissimi i fotografi professionisti che si appoggiano a questi consulenti il cui costo (si parla di 1/2.000 euro al giorno) pur essendo abbastanza alto e´ ridicolo nei termini di ottimizzazione della produzione.
Quindi e´ assolutamente una figura professionale ricercatissima....a buon intenditore.
Se a qualcuno interessa do´ anche l´elenco di che cosa serve saper fare ...

Roberto

Inviato: 19/1/2006 12:51
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus
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Caro Roberto, stai per ricevere un messaggio privato!

Fer

Inviato: 19/1/2006 13:00
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus

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Ciao Roberto
Il mio intervento era per Renzo, conosco bene il BTZS è non posso che confermare la sua difficolta anche per adetti ai lavori.
x Fer/Roberto
Capisco il tuo punto di vista, però io paragono il fotografo al pittore e cioè un pittore difficilmente comissiona la sua idea da mettere su tela ad un'altro.
Sai io mi considero come già  detto più artigiano fotografo che artista.
Ciao
Stefano

Inviato: 19/1/2006 13:10

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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus

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Ciao Stefano,

dobbiamo rispolverare le nostre tessere

Alessio

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Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
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Re: Le confessioni di un mangiatore d'opp...ehm, volevo dire,le confessioni di uno stampatore confus
Utente non più registrato
Hai ragione anche tu Stefano....pero´´....
immagina di essere un artista che dipinge a cui viene commissionato un affresco...arriva un omino a cui tu spieghi cosa vuoi dipingere, quali saranno i tuoi colori con quale intensita´ tu vuoi che appaiano. A questo omino fai vedere lo spolvero (il lay out del soggett) gli dirai quanto grande sara´ e quanto pitterai al giorno.
Poi arriverai di fronte al muro e lo troverai illuminato nel giusto modo affinche´ tu possa capire quale e quanto colore mettere, troverai l´intonaco perfettamente steso nel migliore dei modi ed esattamente la porzione che quel giorno tu pitterai, i colori ti saranno stemperati ed avrai tutti i conforts affinche´ tu non abbia altro pensiero.
Questa figura esisteva, esiste e nel domani prossimo ci sara´ ancora anche per "aiutare" i fotografi. Ovvio che ha un costo ma questo quando c´e´ una commissione si risolve facilmente. Vedi che quindi nessuno intendeva dire che il pittore commissiona ad un altro di mettere su tela la sua idea....e´ una persona che ti aiuta a mettere su tela nel migliore dei modi la tua idea senza preoccuparti di altri aspetti se non quello creativo.

Per il BTZS ho colto l´occasione per esprimere un mio pensiero generale nel forum....chissa´ poi magari anche Renzo conosce il BTZS

Roberto

Inviato: 19/1/2006 13:32
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