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Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?
Moderatore
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4/11/2005 13:12
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Prendo spunto da uno scambio di battute tra Fabio e Danipen: da un po' di anni non seguo più le evoluzioni della stampa inkjet in bianconero e mi piacerebbe sapere a che punto siamo.

Chi oggi volesse stampare in bianconero tramite inkjet in formato A3 e superiore, su carte di tipo baryta e simili (privilegiando quindi superfici semilucide, non materiche) e puntando a una buona neutralità (niente toning) e ad una elevata gamma dinamica, potrebbe accontentarsi di una stampante stock (Epson 3000, 3880 ad esempio) o dovrebbe comunque dirigersi verso una conversione a inkset monocromatici?
E in tal caso, esistono finalmente soluzioni semplici e pulite sia dal punto di vista hardware che software, o è tutto scomodo come qualche anno fa?

Grazie,

Fer

PS: se possibile evitate i link al "solito noto" sito italiano di attività fotografica, grazie; vorrei mantenere qui i contenuti della discussione.

Inviato: 24/12/2011 0:33
Tessera C.F.A.O. n°14
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** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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20/7/2005 21:55
Da lombardia - salò
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Daniele ha ragione, anche se solo in parte.
Fino all’introduzione sul mercato degli inchiostri Epson K3 e delle successive imitazioni di Canon ed HP, cioè quando si è iniziato ad usare accanto ad un nero (opaco o lucido, a seconda delle carte da utilizzare) due diverse sfumature di grigio, non vi è dubbio che la stampa in B&W di alta qualità poteva essere praticata con soddisfazione solo convertendo la stampante mediante sostituzione delle cartucce originali con altre contenenti inchiostri ai pigmenti di carbone e comandandola tramite un RIP, in maniera da dosare in giusta misura la quantità di inchiostro erogata per ciascun canale.
I K3 e le sue imitazioni (fino ad allora Canon ed HP hanno sempre inseguito), i cui neri e grigi sono anch’essi ai pigmenti di carbone, hanno avuto giustamente tutto il successo che sappiamo:
1) per l’ovvio motivo che hanno l’eliminato l’inghippo della conversione (con tutto quello che comporta come imbutini, chip e cartucce cinesi da riempire) nonché la difficoltà di gestire il rip, conservando oltretutto la possibilità di passare a piacimento e senza problemi di sorta dalla stampa in B&W a quella a colori.
2) perché hanno consentito anche il raggiungimento di ottimi livelli qualitativi che, se non del tutto identici a quelli consentiti dai migliori kit di inchiostri solo grigi ( e qui Daniele ha esagerato nell’asserire una equiparazione che assoluta non è), ci vanno però molto, molto vicini. Tre tonalità di grigio (peraltro sono integrati da piccolissime dosi degli inchiostri a colori di tipo light) consentono invero sfumature e nitidezza quasi simili a quelle permesse dall’utilizzo di 6 tonalità di grigio ed un punto di stampa solo leggermente più evidente (si nota sui toni più chiari).

In conclusione direi che, permanendo tutte le scomodità a cui Fer ha fatto cenno, oggi la conversione ha un senso solo per le stampanti desktop che utilizzano un solo nero, accanto a cinque colori (v. Epson P50, Epson SP1400), con le quali il miglioramento qualitativo resta seriamente apprezzabile.

L’introduzione della nuova Canon probabilmente (il discorso per ora è solo teorico, in attesa di una seria prova sul campo) ha accorciato ancora di più le modeste differenze di cui sopra detto. L’introduzione del quarto grigio non può non fare venire alla mente il kit, appunto a quattro inchiostri, che anni fa rese celebre nel mondo il nome Piezography (questo kit cesserà di essere venduto a marzo 2012). Personalmente ho sperimentato combinazioni a 4, 5, 6 e 7 grigi e mi sono convinto, confrontando le stampe una accanto all’altra, che se si dovesse guardare solo alla qualità massima, 7 inks non danno nulla in più rispetto ai 6 e che questi consentono un margine di guadagno rispetto ai 4 riscontrabile solo con difficoltà (per il punto di stampa, ad es., occorre la lente d’ingrandimento per apprezzare qualche differenza).
Ciao, Fabio

Inviato: 24/12/2011 10:59
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?
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13/2/2004 9:11
Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Discussione molto interessante che sto seguendo con attenzione; io aggiungerei anche una domanda: qualcuno di voi ha recentemente stampato in "wet darkroom" su carta FB e l'ha paragonata con una stampa inkjet da stampante dedicata al bn ? Quali sono le impressioni ?



PS Auguri a tutti!!

Inviato: 24/12/2011 15:00
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Da lombardia - salò
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A 12 persone, delle quali 4 a digiuno di tecnica fotografica, 4 fotoamatori bravi, ma ignari delle tecniche di stampa, 4 professionisti o semi professionisti, frequentatori assidui di mostre, ho mostrato 2 stampe dalla stessa immagine (un paesaggio lacustre con albero in primo piano): trattasi di originale su Delta 100 in formato 6x6, in un caso scansionata con Minolta Multi pro e stampata con Epson 3800 ed inchiostri K3 su Ilford Galerie Gold Fiber Silk e stampata, nell'altro, su Ilford FB.
La stampa digitale non ha nulla da invisiare a quella analogica sotto il profilo della ricchezza tonale e della profondità del nero (che anzi è maggiore): però i 2/3 delle persone hanno dato una preferenza, sia pure dopo molti tentennamenti e frasi del tipo "sono bellissime entrambe" ecc., a quella analogica. La giustificazione della scelta è stata data con riferimento o alla sensazione tattile, o alla lucentezza più uniforme (coloro i quali hanno piegato ripetutamente la stampa guardandola un po' di sbieco si sono accorti del fenomeno che va sotto il nome "gloss differential").
Devo dire che la Ilford Galerie Gold Fiber Silk ne soffre più di altre carte e che la nuova Canon di cui si è parlato propone un inchiostro trasparente destinato anche ad eliminate tale difetto.

Peraltro personalmente amo ancora di più le stampe su carte opache (come la mitica Hahnemhule Photo Rag da 308 gr. o la Innova Smooth Cotton Natural White) che, oltre a non presentare l'anzidetto difetto, hanno un fascino tutto loro; queste carte in puro cotone non vogliono insomma somigliare a quelle tradizionali, ma affermare in piena autonomia un diverso canone estetico. Molti si lamentano per il fatto che con queste carte il nero ha una Dmax inferiore, ma io replico che se le stampe sono osservate con una luce non particolarmente intensa la resa delle ombre più scure e del nero sono superiori alle baritate (che per essere apprezzate necessitano di due faretti a 45° di una certa intensità, pena la chiusura delle ombre).
Fabio


Inviato: 24/12/2011 17:00
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Globalmente mi sento di confermare quanto detto da fabio. Dopo anni di sperimentazioni con inks solo grigi e varie stampanti convertite mi sono stufato delle noie da sopportare e sono passato ad una stampante unica che faccia bene sia colore che bianco e nero. Devo dire che la Epson 3880 che possiedo per ora non mi ha fatto rimpiangere i kit di soli inks grigi visto l'uso non intensivo che ne faccio.
Per quanto riguarda la differenza stampa analogica/digitale devo dire che per me si tratta di stampe completamente diverse come look. Ognuna con i suoi pro e contro. Sicuramente non é facile spacciare una stampa digitale per analogica avendo caratteristiche che la stampa analogica non ha e viceversa. La stampa analogica ha dalla sua un fascino e un look al tatto nel maneggiare le carte da stampa del tutto unici. Per quanto riguarda la stampa in sé tecnicamente parlando, potrei dire peraltro che la stampa digitale ha piú carte da giocare al giorno d'oggi

Inviato: 24/12/2011 21:55
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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io posso parlare personalmente con un bagaglio di media esperienza sia in co che in home printing con una epson r1800 a 8 canali convertita a grigi.

posso dire che la mia esperienza in inkjet è stata per racchiuderla in tre sole parole: stupefacente, differente, complesso.

stupefacente perchè ho avuto per la prima volta nel mio hobby fotografico una serie considerevole di stampe BN che mi hanno dato un feedback, mio personale, e di amici, di gradimento medio molto più elevato rispetto all'analogico (con il quale ho tribolato a morte con sempre medi risultati che mi hanno oggi portato ad accantonarlo per il momento), senza particolare impegno se non una buona calibrazione e l'utilizzo di materiali di buona qualità e qualche prova... ovviamente con uno scatto ed una elaborazione decente e mirata (e qui ci sarebbe da aprire un' altra infinita discussione sulla post-produzione che sarebbe follia affrontare... tanto per iniziare sui programmi da utilizzare... ma comunque!).

differente perchè paragonare una qualunque stampa digitale ad una qualunque stampa analogica oggi significa, a mio parere e nn se ne offenda nessuno, non aver ancora capito che l'immagine digitale non è e non sarà mai analogica. certo il file digitale in post-produzione si può lavorare per far si che acquisisca "alcune" delle caratteristiche proprie dell'analogico ma è e rimarrà differente!
devo dire però che il paragone con la stampa bn analogica, anche per me ( e mi tiro la zappa sui piedi) è inevitabile.... perchè siamo nati tutti con qst sistema ed è inevitabile che sia il punto di riferimento... e posso dire che per la mia esperienza e per il mio livello in foto, in co ed in home printing, che con la stampante ad inks a carbone ho ottenuto risultati che in co non avrei mai potuto nemmeno immaginare lontanamente! ed alla fine la stampa che assomigli o no all'analogico e che sembri o no vera... a me piace molto! cosa che solo molto raramente ho potuto dire dopo una nottata di co!

complesso perchè una volta avviato il tutto funziona.... ed anche alla perfezione.... fino però a che non si inizia a consumare qualche ink in qualche canale e ci si deve mettere mano con caricamenti a siringa nei modi più disperati per far si che riprenda al meglio... e vi posso assicurare che nn c'è verso di capirci qualche cosa di certo e sicuro. ma a come viene... a volte carichi tutto, tutti i canali si resettano e riprende tutto alla perfezione, a volte si inceppa qualche cosa e devi riprendere da capo, a volte inizi a fare cicli di pulizia e non ne esci.... in verità... ci vuole una buona dose di pazienza.
da considerare per cronaca che io non avevo il cis... che qualcuno in rete ha detto essere una buona soluzione alle ricariche... ma io ho cmq qualche mio dubbio per come ho capito che viene gestita la cosa dalla stampante.

oggi? hahahaha.... la mia stampante ha deciso dopo un totale di una ventina di stampe a3+ ed un centinaio di a4 di non stampare più!!! e interrogata l'assitenza epson alla fine mi conviene comprarne una nuova piuttosto che riparare questa.

alla fine della mia esperienza quindi dico:
ora sono in pausa, in attesa di capire (anche con gianluke) se con questi nuovi sistemi (appunto anche la 3880) ci sia una qualche possibilità di aver e stampe almeno vicine a quelle ottenute con inks carbone a soli grigi, perchè in questo caso il guadagno sia in tempo sia in assistenza al sistema di stampa sia in rischio di dover buttare tutto o sostituire la macchina dopo un anno come è capitato a me non vale io gioco...
per contro c'è da dire che una epson 1400 6 canali costa 270 euro e con altri 150 ci si prende gli inks ed anche le cartucce vuote per un totale di 500/550 euro quindi abbondantemente al di sotto della metà per l'acquisto di una 3880. senza considerare il risparmio per gli inks nel tempo... se dura!


Inviato: 25/12/2011 2:23
boh! e chi ci capisce niente.........
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Calcola peró che la 3880 é una A2, quindi la 1400 convertita in termini di costi devi paragonarla alla 2880 o alla nuova 3000.

Inviato: 25/12/2011 13:32
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?
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Intanto un Buon Natale a tutti, Luisito, mi incuriosisce quello che dici alla fine ma non capisco bene (veramente di tutto l'argomento ci capisco poco) in questi giorni sono tornato su questo argomento (stampante A3+) per vedere se mi decido a prendere qualcosa e avrei una occasione di una 1400. Vorrei sapere se ho capito o no: dici che si può convertire a nero +5 livelli di grigio? Oppure intendi soltanto l'acquisto di inchiostri compatibili in flacone nel set canonico nero + 5 colori?
Se si tratta di conversione a nero + grigi mi potresti indicare quale ditta fornisce il kit?
Grazie.

Inviato: 25/12/2011 13:49
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?
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Tornando all'argomento B&W, avrei la possibilità di prendere anche una HP B9180 usata. So che la stampante a pigmenti andrebbe benissimo per il B&W, un po' meno per il colore su carta lucida. Quello che mi spaventa della HP, che sarebbe a pigmenti, è il costo delle cartucce che vanno sui 38 Euro l'una e sarebbero sovradimensionate per il numero di stampe (amatoriali) che io farei.
La 1400 avrebbe cartucce che stanno sui 15-18 Euro l'una e per me e le mie tasche sarebbero più adatte. Qualcuno di voi ce l'ha ancora; è riuscito a fare una discreto B&W su carta matt o semimatt con questa stampante?
Magari mi prenderei anche un colorimetro che non costasse troppo per profilare la carta (per il colore e non so se può servire anche per il B&W visto che verrebbero utilizzate anche le cartucce del colore).
Altrimenti se qualcuno sa di una a pigmenti con cartucce su costi analoghi alla 1440 (o meglio ancora se ne ha una da vendermi sui 200 Euro) accetterei volentieri un consiglio.

Uno mi ha anche proposto una a pigmenti che attualmente usa cartucce che vanno riempite con inchiostri in bottiglia dal costo molto basso e la cosa che mi ha incuriosito è che ha una modifica per l'inchiostro di scarico che evita che dopo un cero numero di stampe la stampante si blocchi (sembra che quando la stampante ha scaricato un tot di inchiostri debba per forza essere mandata all'assistenza, ma non ho capito bene nenche questo aspetto).

Grazie

Inviato: 25/12/2011 19:44
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Se vuoi una stampante da convertire vanno bene quasi tutte le epson, se vuoi usare solo inks originali allora direi epson 3000 o 3880 oppure canon pro1 che promette bene

Inviato: 25/12/2011 20:09
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Sconsiglio la 1400 per stampe bianco e nero. Ottima invece per il colore su carte lucida, credo che le testine con le gocce molto piccole siano le meno adatte per la conversione agli inchiostri grigi.

Inviato: 25/12/2011 20:14
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?
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Grazie delle risposte, intanto so che devo scartare la 1400 e che potrei considerare quella già preparata per gli inchiostri in bottiglia (se non sbaglio).

Inviato: 25/12/2011 21:07
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Io so che la 1400 viene usata con soddiafazione con inks solo grigi

Inviato: 25/12/2011 23:21
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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credo che si stia facendo un poco di confusione... se ho capito bene...

la 1400 costa in rete circa 280 euro e si ha la possibilità come tutte le epson di "convertirle" in BW prendendo un set di cartucce vuote apposite e degli inks appositi in scale di grigi. io, per la mia esperienza cui ho anche fatto riferimento, sia per prezzi, che per disponibilità ed assistenza e competenza mi sono trovato molto bene con i ragazzi di Phtoactivity.com .

sulla b9180 mi sento di dirti di scappare lontano parecchio sul bianco nero... l'ho avuta e sul colore ha una buona resa, ma BN è da scartare assolutamente (sempre per la mia esperienza...).

gianluke lo so che la 3880 ha un formato superiore... ma resta il discorso che con 500 euro hai una stampante ad inks di grigi a3+... che nn è certo poco!!! che poi devi accettarne i pro ed i contro... è una scelta soggettiva.

resta che il confronto di stampe deve essere cmq fatto per capire se sono i due sistemi paragonabili ed equiparabili o se c'è una effettiva differenza tra i due sistemi a vantaggio dei grigi... cosa che a quanto ho capito Fabio ha escluso...

Inviato: 26/12/2011 0:14
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?
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E' un bel c...no (per lo meno nella mia testa). Da quello che intuisco ci sono dei kit (devo aver letto a suo tempo qualcosa senza cognizione di causa proprio nel forum) che alle cartucce a colori sostituiscono tutte o in parte le cartucce con dei grigi, e qui mi piacerebbe sapere dove si trovano e a che costi e pure se è poi possibile usare la stampa a colori quando servisse escludendo l'ipotesi che io per uso amatoriale possa (anche per ragion di spazi) avere e gestire due stampanti.
Non ho neanche ben chiaro cosa significa "stampante da convertire"; si intende la conversione a soli grigi o la conversione a cartucce ricaricabili?
(E' orribile non essere alfabetizzati quando si cerca di capire una argomentazione).
Attualmente (escludendo la HP di cui parlavo per il costo delle cartucce) volendo fare sia B&W che colore (anche se non al top della resa su lucido) ho due possibilità: una 1400 (quindi dye) e una 1800 ( quindi pigmenti) quest'ultima già funzionante con scarico modificato e cartucce ricaricabili. Se qualcuno gentilmente mi dicesse cosa prendere (che non siano quelli che me le vogliono vendere)mi potrei decidere e poi sarà quel che sarà.
Grazie.
PS
Luisito scusami, stavo scrivendo mentre rispondevi. Grazie della risposta.

Inviato: 26/12/2011 0:20
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?
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Rileggendo i vari interventi compresi gli ultimi, finalmente mi sembra di capire che per "conversione" si intende la sostituzione delle cartucce a colori con altrettanti grigi.
Mi sembra anche di capire che Fabio dice che non c'è molta differenza di resa con i sistemi a quattro gradazioni. Io però non posso fare una spesa che superi i 300 Euro e quindi devo escludere la 3000 e la 3880 e devo stare sull'usato. Una 2100 o 2400 o 1800 possono darmi così come stanno della stampe discrete in B&W ed eventualmente la possibilità di fare la famosa conversione? (ma quest'ultima domanda senza tediarvi forse ha una risposta nel sito indicatomi da Luisito che ancora devo esplorare).
Anche con una 1400 usata potrei stare con un po' di sforzo attorno al budget ma mi resta la domanda se dovendo stampare qualcosa a colori sia un casino approntarla e poi ritornare alla configurazione per B&W.
Mi scuso per tutte queste domande, ma le risposte potrebbero essere di utilità non solo per me ma anche (se non sono l'unico) a qualcun'altro che fosse al mio livello di alfabetizzazione.
Intanto grazie ancora.

(Qualcuno dirà che per me è anche un problema di alfabetizzazione nella lingua italiana: si scrive qualcun'altro o qualcun altro? Beata la lingua inglese per quel poco che conosco, non avrà le mille possibilità espressive del pensiero ma almeno non ti fa venire i crampi ogni volta che scrivi qualcosa. D'altronde siamo costretti ad avere una organizzazione apposita (Accademia della Crusca) per sapere come si deve scrivere in italiano.

Inviato: 26/12/2011 0:37

Modificato da RolleiPino su 26/12/2011 0:54:23
Modificato da RolleiPino su 26/12/2011 0:59:08
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Se vuoi fare colore e bn contemporaneamente allora devi escludere la conversione e prendere una stampante che faccia bene un po' tutte e due con gli inks originali. Escludendo le a2 allora rimane la epson 3000 o la canon pro1. La 1400 essendo a inks dye non ti potrá offrire un buon bn. Se invece ti interessa quasi esclusivamente il bn allora 1400 convertita

Inviato: 26/12/2011 16:13
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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Ma anche una 2880 andrebbe bene, e credo la offrano ad un buon prezzo. Va praticamente come la 3000, ha le cartucce più piccole, ma il costo al ml è circa lo stesso della 3000 (per risparmiare veramente con gli inchiostri Epson ci vanno le cartucce da 350ml).

Inviato: 26/12/2011 19:01
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?
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Grazie Gianluke e grazie Claudio, alla fine credo di aver deciso e prendo la 2880 che viene venduta a meno di 500 Euro, tutto sommato anche il costo delle cartucce è contenuto, mi permette di fare sia B&W a pigmenti che colore e prendendola nuova ho anche la garanzia. Credo che grazie ai vostri suggerimenti sia una buona scelta anche se un po' fuori budget.

Inviato: 26/12/2011 20:27
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Re: Stato dell'arte stampa inkjet bianconero?

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fabio ha scritto:
La stampa digitale non ha nulla da invisiare a quella analogica sotto il profilo della ricchezza tonale e della profondità del nero (che anzi è maggiore): però i 2/3 delle persone hanno dato una preferenza, sia pure dopo molti tentennamenti e frasi del tipo "sono bellissime entrambe" ecc., a quella analogica. La giustificazione della scelta è stata data con riferimento o alla sensazione tattile, o alla lucentezza più uniforme (coloro i quali hanno piegato ripetutamente la stampa guardandola un po' di sbieco si sono accorti del fenomeno che va sotto il nome "gloss differential").


Se è così (ed è così) mi vengono in mente alcune riflessioni.

Osservando una stampa BN, si potrebbe dire con molta approssimazione che l’occhio vede un’immagine formata da tantissimi minuscoli puntini neri o grigi più o meno scuri, talmente piccoli e vicini tra di loro da non poterli risolvere. Che questi “puntini” siano particelle di argento o di carbonio, per l’occhio (cioè per la vista) non cambia nulla in quanto percepisce solo la luce che riflettono.

Nella corsa dell’ink-jet per raggiungere e (perché no?) superare l’argentico, ad un certo punto, cioè quando è stata raggiunta la ricchezza tonale dei grigi e addirittura superata la Dmax dei neri, un punto di stampa invisibile ad occhio nudo, una scelta di superfici più ampia, con una similitudine spinta fino ad arrivare all’utilizzo degli stessi composti chimici responsabili del bianco (vedi solfato di bario), l’inseguimento è continuato coinvolgendo altri sensi oltre a quello naturalmente preposto alla fruizione di immagini fotografiche. Ed ecco subentrare il tatto e, ultimamente, addirittura l’olfatto (ho letto che si producono carte con lo stesso odore di quelle chimiche).

Sarà perché sono abituato ad osservare stampe montate su album, inserite in passepartout, o esposte nelle mostre, ma per me questi aspetti rivestono un’importanza del tutto irrilevante. Ma anche prendendo in mano una stampa, escludendo ovviamente grammature miserrime, la sensazione tattile non riesce per me ad influenzare in alcun modo quella visiva. Di annusarla, poi, non mi passa neanche per l’anticamera del cervello.

Tutto questo per dire che la prima discriminante che ha influito sulle preferenze del campione di osservatori interpellato da Fabio, nel mio caso non avrebbe contato pressoché nulla.

Veniamo quindi alla seconda: il gloss differential.
Ecco, questo sì che lo reputo importante!
Meno fastidioso del bronzing che affliggeva le stampe di qualche anno fa e mi pare sia scomparso (parlo per ciò che ho visto io ultimamente, magari in certe combinazioni ink-carta sopravvive), il gloss differential me lo ritrovo, magari leggero, nella maggior parte delle stampe che mi capita di guardare. Matte escluse, ovviamente.
E mi chiedo: ma è mai possibile che non si riesca ad eliminare?

Vedo che i principali costruttori di stampanti si inseguono a colpi di cartucce colorate in più, che sicuramente aumentano qua o là il volume del solido che rappresenta il gamut, con benefici realmente visibili, a quanto si sente, solo in una piccola percentuale di stampe, ma mi sembrano molto in ritardo se non addirittura assenti sul fonte del gloss differential. Ho sentito di spray che applicati a posteriori sulla stampa risolvono quasi completamente il problema. Ma se quello stesso liquido fosse contenuto in una cartuccia e steso, magari in modo differenziato ed ottimizzato, sulla carta al momento della stampa, non risolverebbe il problema alla radice? Ci sono impedimenti tecnici che non permettono questa soluzione? (non sono provocazioni, ma domande che rivolgo a chi ne sa più di me).

Dato che tale problema si manifesta per via della differente riflessione della luce da parte degli inchiostri e della carta non inchiostrata, e dato che esistono carte con gloss differntial invertito, mi chiedo se le cartiere non potrebbero ottenere una superficie (ovviamente nel campo delle semi-glossy) con riflettenza pari a quella degli inchiostri, o di certi inchiostri. Non sarebbe anche questo un approccio per la soluzione di questo problema? E dato che si tratta di un problema per forza di cose inesistente nell’argentico, ma presente e spesso ben visibile (con gli occhi) nell’ink-jet, non converrebbe alle cartiere spingere in questa direzione anziché cercare di appagare l’olfatto nostalgico di chi guarda le stampe?

Inviato: 27/12/2011 22:53
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