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Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Allora inizio io la discussione, con un titolo un pò enfatico, che rispecchia la mia ambigua visione del soggeto della discussione. Causa persa o strumento ancora valido?
Le macchine a telemetro e relativi obiettivi sono oggetti affascinanti dal punto di vista meccanico, hanno indubbi vantaggi per la progettazione ottica nel campo dei grandangolari.
Ci sono pro e contro, come in tutte le cose.
Sentiamo i tanti utenti interessati cosa ne pensano.

PS Io sono sempre stato "respinto" dalle Leica in parte dai prezzi, in parte dallo scarsissimo "eye relief" dei mirini delle varie M, per me che sono molto miope era impossibile avere una visione decente dell'immagine del mirino. Mi sono avvicinato prima così per gioco con le Bessa e relative ottiche, poi visto che avere un borsa foto che pesasse meno di 5 kg non era in fondo una cattiva cosa, sono passato ad una Zeiss Ikon e per ora un paio di ottiche Zeiss M. Sono quindi un "telemetrista" un pò scarsino ...

Inviato: 5/1/2011 14:28
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.
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La mia prima macchina a telemetro è stata una Horseman 980 a corpi mobili (6x9).
Il telemetro era sostanzialmente inutilizzabile: più o meno preciso con un obiettivo, totalmente sballato con un altro.
Quindi mettevo a fuoco direttamente sul vetro smerigliato.
Ho dato la colpa alla realizzazione approssimativa del sistema telemetrico della Horseman.

Ora ho una Leica M6.
Da sempre affascinato dal mondo Leica, non ho mai potuto permettermi certi prezzi; così sto approfittando della... "offerta speciale" di un amico.

La macchina mi piace moltissimo: calza come un guanto, è esteticamente splendida (almeno per me), è "meccanicamente goduriosa" da usare, ha dimensioni e pesi "giusti", è silenziosa.

Però ho subito sbattuto nuovamente il grugno contro gioie e (soprattutto) dolori del sistema a telemetro.

Questa M6 è praticamente nuova di fabbrica, e comunque è stata sottoposta ad una ulteriore messa a punto presso un laboratorio specializzato.

Ho preso due obiettivi: non potendo né volendo spendere le cifre mostruose richieste dai Leica recenti (anche usati), ho preso uno Zeiss (Biogon-C 35/2.8 ZM) e un Voigtlander (Apo Lanthar 90/3.5), ambedue ottimamente recensiti.

Non riuscendo a tirar fuori fotografie nitide, ho fatto delle prove di messa a fuoco riscontrando significativi problemi di frontfocus.

Così, insieme a Mauro (Galeno), sono andato in pellegrinaggio in Umbria presso un noto esperto di Leica, peraltro fotografo professionista e persona veramente squisita e preparatissima sulla fotografia in generale.

Abbiamo passato una giornata bellissima per certi aspetti, ma piuttosto sconfortante per altri; ho infatti assistito a una serie di "fenomeni telemetrici" un pochino inquietanti

Per semplicità, schematizzo.

Prendiamo due corpi Leica (digitali) in ottime condizioni: A e B, entrambi seminuovi, controllati etc. etc.
Prendiamo tre obiettivi (Leica e non) in ottime condizioni: 1, 2 e 3.
E' successo che (semplificando):
A mette a fuoco bene con 1 e 2, ma ha frontfocus con 3
B mette a fuoco bene con 3, ha frontfocus con 1, ma ha backfocus con 2

Il tutto eseguendo le prove più volte.

Questo pare essere un problema abbastanza comune (ma che, mi pare, tende ad essere minimizzato dai Leicisti), originato dalle inevitabili combinazioni di tolleranze costruttive/realizzative (pur strettissime nella tradizione Leica), dall'usura (seppur minima) etc.

Al punto che, laddove non sia possibile "dare la colpa" al corpo macchina, si interviene lavorando sulla camma dell'obiettivo, correggendone quindi il profilo con una serie di tentativi. Ma, mi sembra di poter dire, questo permette di "accordare" un obiettivo ad un corpo: e cambiando corpo? Se ne abbiamo due?

Naturalmente entro certi limiti i problemi di precisione nella messa a fuoco possono essere poco importanti (si diaframma di più) o secondari rispetto ai vantaggi del sistema; però speravo in una maggiore consistenza di precisione, trattandosi di una piattaforma così costosa e famosa.

Devo dire però che:

- continua a piacermi molto la Leica, cercherò di farmela regolare in modo da ridurre questi problemi, e per il resto mi accontenterò della precisione che consente senza fare drammi: ogni piattaforma ha punti forti e punti deboli

- alla fine un sistema a telemetro, vista la patch solo centrale, la limitata larghezza della base telemetrica etc., non è evidentemente la scelta giusta se la massima precisione di messa a fuoco è fondamentale per il proprio lavoro: quando ho questa necessità, uso la digitale con il Live View e festa finita

- problemi di messa a fuoco li ho avuti con TUTTE le piattaforme, dalla reflex Canon (quando non uso il Live View) al banco ottico. Semplicemente le tolleranze di costruzione, assemblaggio e funzionamento non permettono una precisione chirurgica. Basti pensare che il mirino reflex delle mie Canon è solo approssimativamente in accordo con le immagini che poi ottengo, per quanto riguarda la messa a fuoco (infatti il vetrino del mirino viene spessorato "a mano" per recuperare entro certi limiti gli errori di messa a fuoco)

Fer

Inviato: 5/1/2011 15:13
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Io ho avuto esperieze analoghe, prima ho dimenticato di dire che ho anche una Konixa Hexar RF, macchina costruita molto bene, coperchi e fondello in Titanio, otturatore fino a 1/4000, avvolgimento e riavvolgimento motorizzato silenzioso e rapidissimo. Anche qui, ho dovuto far ritarare il telemetro che secondo l'importatore era tarato per le ottiche Konica e non Leitz e compatibili.
Insomma,anche io ho un Apo Lanthar che se azzecchi la messa a fuoco è nitidissimo, ma tra le varie macchine (ho anche una Bessa R2) ho problemi di messa a fuoco non proprio ripetibili, e non ho la tua costanza nel fare prove e in fondo dispero che una soluzione esista. Secondo me la macchina a telemetro è una gran cosa per le ottiche grandangolari (ho un 18/4 Zeiss che ha una distorsione quasi invisibile) ma per i tele da 85 in su è molto più semplice usare una reflex: messa a fuoco e inquadratura migliore (vedi anche la pdc, che sui tele può essere critica), ottiche che non sono svantaggiate perchè tanto la distanza dal piano pellicola è grande, se ti capita una fotografia ravvicinata o quasi macro la puoi fare.
Soluzione ottimale (non per la ia schiena): mi porto una Zeiss Ikon o una Konica Hexar con i grandangolari, e una Nikon FE2 o FM2 con 85/1,4 e 180/2,8ED o 105/2,8 micro e 180/2,8 ED. Per questo non mi sogno di prendere lo Zeiss 85/2, penso che mi mangerei le mani. Però il fuoco 4, chissà, è così bellino


Claudio

Inviato: 5/1/2011 16:14

Modificato da Claudio53 su 5/1/2011 16:38:36
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.
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Accolgo con favore questa interessante discussione, riportando la mia esperienza nel campo.

Dico subito che prediligo le fotocamere non reflex: le preferisco perché amo scattare sempre e ovunque senza cavalletto e questo, senza specchio, è meglio. Inoltre amo i grandangoli, anche belli larghi, e indubbiamente l'assenza di specchio è utile. Il problema qual'è? Essenzialmente è dovuto al fatto che amo molto lavorare a tutta apertura e a brevi e brevissime distanze, campo d'azione che diviene piuttosto problematico col telemetro, non solo per la precisione o per la possibilità di focheggiatura, ma per l'impossibilità di visualizzare cosa effettivamente sarà a fuoco. Altro problema è l'impossibilità di visualizzare l'effettiva resa prospettica dell'immagine. la visione attraverso il mirino - seppur ve ne sono di ben fatti - non dà le stesse indicazioni, in tal senso, che dà la visione attraverso l'obiettivo.
Croce e delizia, non ho tuttavia abbandonato il gioco, sebbene abbia individuato in un altra tipologia di apparecchio - la reflex biottica - la soluzione ai problemi di cui sopra, seppur parziale, perché adatta solo a focali normali, mediograndangolari e mediotele, ma non voglio andare OT.

Il mio primo apparecchio a telemetro è stata una Contax IIIa che ho usato per quattro anni, prima che mi venisse rubata. Meccanicamente ottima, con il telemetro migliore che io abbia mai usato. L'ho usata ovunque e in ogni condizione atmosferica e ne ho apprezzato l'affidabilità. Ho utilizzato il 50 Sonnar f/1,5 che considero ancora il miglior 50mm per il piccolo formato.
Dopo il furto e la difficoltà ad amare il mio corredo Contax reflex ho acquistato una Contax G1, un apparecchio a telemetro elettronico che non ha mai soddisfatto molti, un britto anatraccolo che mi è sempre stato fedele e che mi accompagna ancora oggi, nonostante la pausa Leica, per la qualità delle sue ottiche e per l'affidabilità dei risultati: non ho mai avuto problemi di messa a fuoco, nemmeno con il 90 Sonnar, probabilmente per fortuna, ma anche perché uso questo apparecchio nella giusta maniera.
Qualche anno fa non resisto alla tentazione e compro una Leica M2. Scelgo la M2 prché è una vera Leica: se la scelta Leica è anche la scelta di un oggetto ben fatto, devo dire che non è la stessa cosa rispetto alle M dalla M4.2 in poi.
Provo diverse ottiche, la uso molto, mi diverto, ma ho sempre la sensazione che qualcosa non vada: non mi dà sicurezza. Questo non deriva certo dall'anzianità della macchina, sono abituato a maneggiare e usare con sicurezza macchine più anziane. Il problema è proprio il telemetro. al di là della mia fascinazione per questo sistema di messa a fuoco, l'idea che si stari, che non vi sia l'accoppiamento giusto con la camma della tal ottica mi hanno di fatto reso difficile la convivenza con questo apparecchio. Poi mi rendo conto che per la mia vista il telemetro delle M è troppo piccolo e faccio fatica a mettere a fuoco, che la leichite e la mia voglia di provare e avere troppe ottiche è troppo dispendiosa, che le ottiche della Contax G in fondo mi mancano e certamente non mi piacciono meno, anzi, forse forse le preferisco e allora... vendo e/o permuto il mio corredo e buona notte alla Leica. Certo, ogni tanto sento una vocina che dice Noctilux, ma resisto al dolce canto delle sirene.

Un caro saluto a tutti i telemetrati e a tutti i leichitici!

Andrea

Inviato: 5/1/2011 16:15
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Ho avuto anche io una Contax G1 con 21,28,50 e 90. Ottiche splendide, ma io per i miei problemi di vista ho sempre trovato il mirino troppo piccolo. E qualche volta la messa fuoco, per mia distrazione, sbagliava, e non c'è modo di accorgersene nella visione nel mirino. Per cui, pur rimpiangendo le ottiche, ho poi venduto il corredo Contax. Ma ho ancora tante belle (per me!) dia fatte con la G1.

Claudio

Inviato: 5/1/2011 16:34
Intelligenti pauca
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.
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Vero, le G hanno il mirino piccolo che tuttavia ha, per me, un grandissimo vantaggio: riesco, nonostante i miei problemi di vista, a vedere i limiti del campo inquadrato cosa che non mi accade con la quasi totalità di fotocamere con un oculare, motivo per cui amo sconsideratamente il mirino a pozzetto!

Andrea

Inviato: 5/1/2011 17:37
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.
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Comunque la G2 ha il mirino più grande, più nitido e meno distorto.

Inviato: 5/1/2011 20:34
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Anche io, come Andrea, ho abbandonato il telemetro leica da quando uso i pozzetti Hasselblad e Rolleiflex, anche se la presbiopia incipiente dà qualche problema anche con quelli.
Marco

Inviato: 6/1/2011 0:47
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Uno dei motivi che mi ga portato alla Zeiss Ikon è proprio il mirino, che per un mezzo cecato come me è una manna!

Inviato: 7/1/2011 8:16
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Passeggiando su Internet, mi sono imbattuto in questo attrezzo:

Collimatore Zeiss

Penso sarebbe un bel regalo per un cultore del fuoco perfetto come Fer!

Claudio

Inviato: 7/1/2011 11:51
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Citazione:

Claudio53 ha scritto:
Passeggiando su Internet, mi sono imbattuto in questo attrezzo:

Collimatore Zeiss

Penso sarebbe un bel regalo per un cultore del fuoco perfetto come Fer!

Claudio


Ma in sostanza come si usa quell'affare?

F

Inviato: 7/1/2011 15:43
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.
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Da lombardia
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Seguo con interesse la discussione, pur da perfetto estraneo perchè stranamente, con tutte le macchine che mi sono passate tra le mani, non ne ho mai posseduta una a telemetro. Casi della vita

Estraneo, ma alquanto stupito, perchè uno dei capisaldi che pensavo assodato era che molta della fama Leica fosse dovuta, oltre alla bontà indiscussa delle ottiche, alla possibilità di sfruttarle a fondo e di scattare a piena apertura con i suoi celeberrimi obiettivi ad alta luminosità, piazzando esattamento dove desiderato il piano di fuoco, al centimetro se non al millimetro.

Tra le altre cose, questa idea mi era stata inculcata da un vecchissimo test - credo di Popular Photography - all'epoca della presentazione della M6, che dichiarava che col telemetro a 3-4 metri di distanza si poteva individuare il piano di fuoco con una precisione di soli 2 cm, laddove un mirino reflex 35mm (all'epoca si parlava ovviamente di messa a fuoco manuale) era molto più aleatorio nella sua precisione.

Adesso, le vostre esperienze mi fanno chiedere se il mito Leica non fosse in buona parte immeritato o legato a fortunate circostanze di particolare e perfetto acoppiamento tra un certo obiettico con un certo corpo macchina.
O i nostri nonni erano molto più di bocca buona di quanto lo siamo diventati noi, oppure le vecchie Leica erano costruite con ancora maggior cura e precisione di quanto lo siano adesso, e sarebbe abbastanza sorprendente visti i miglioramenti tecnologici intanto sopravvenuti.

Boh...

Di sicuro, adesso rimpiango molto meno di prima di non essermi mai fatto un corredo a telemetro.


Inviato: 9/1/2011 10:12
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"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.
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Citazione:

luciano ha scritto:

col telemetro a 3-4 metri di distanza si poteva individuare il piano di fuoco con una precisione di soli 2 cm


Ed è vero, matematicamente è così.
Considera però due cose:

- questi 2 cm sono in condizioni ottimali: macchina ben tarata, camma obiettivo ben realizzata

- oggi come oggi, con i singoli pixel ben visibili a schermo e mega-stampe inkjet possibili a poco prezzo, 2 cm di errore non sono necessariamente sufficienti: metti a fuoco l'occhio e ti viene a fuoco il naso

Citazione:

O i nostri nonni erano molto più di bocca buona di quanto lo siamo diventati noi


Poco ma sicuro!
Proprio l'altro giorno stavamo discutendo di alcune mostre di famosi fotografi (Leica-muniti e non); sulle stampe di grandi dimensioni è relativamente raro trovare una messa a fuoco ottimale o una elevata nitidezza da un angolo all'altro.
Le macchine a telemetro erano per lo più strumenti da reporter: dovevano essere robuste, compatte, leggere, pratiche, veloci da usare.
Lo scopo non era la massima precisione di messa a fuoco.
Sicuramente il pallino di Cartier-Bresson non era avere ben a fuoco la ciglia sinistra, ma catturare un certo tipo di scena quando si presentava.

Citazione:
le vecchie Leica erano costruite con ancora maggior cura e precisione di quanto lo siano adesso


E anche qui personalmente credo che sia così.
O meglio: magari vengono costruite con la stessa precisione di prima o addirittura maggiore, ma forse non c'è lo stesso maniacale controllo di qualità sul singolo esemplare.
Questo non lo dico io che sono l'ultimo arrivato nel mondo Leica, ma persone molto più esperte di me.
Il passaggio dalla lavorazione interamente manuale con personale esperto e controllo di qualità finale umano, a macchine CNC con controlli di qualità a campione ha sicuramente permesso di migliorare la produttività, ma non ha necessariamente permesso di migliorare la precisione del singolo esemplare prodotto.

Si dice (qui relata refero) che obiettivi Leica costosissimi e sofisticatissimi vengano consegnati ai proprietari con evidenti problemi di messa a fuoco, e debbano essere rispediti a Solms per la necessaria risistemazione.

Ma questo è vero per tutte le marche: Diglloyd.com, tanto per dirne una, ha una vera e propria "galleria degli orrori" (un sottoinsieme è sotto Brand New Blur) con terribili esempi da tutte le Marche.

Tra le sue brutte esperienze, una Nikon D3 con il bocchettone dell'ottica fuori asse!

Fer

Inviato: 9/1/2011 13:00
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Confermo quello che dice Fer. Se si va sui forum dedicati al culto Leica si legge di proprietari di 50/1 e 75/1.4 che piangono sulle loro foto sfuocate.

A pensarci bene la quantita' di foto con il 50/1 in giro (parlo anche di mostre, personali, etc, non semplicemente sul Web) mi e' sempre sembrata stranamente limitata considerata la capacita' espressiva dello strumento. Io stesso non posso dire di aver fotografato granche' da quando ce l'ho, che saranno una decina d'anni. Posso ipotizzare che il risultato e' cosi' irto di incognite (necessita' di tararlo con la macchina, magari derive meccaniche con il tempo) che a molti passa la voglia di farne un uso costante.

Tutto questo e' improvvisamente cambiato da quando lo uso con il live view e la Sony NEX. E" veramente una gioia poterlo usare a colpo sicuro. Oltretutto lavorando a f/1 e 3200 ISO si ottiene un effetto di "amplificazione" della luce che permette di mettere a fuoco in situazioni dove il telemetro --- da sempre considerato il re della oscurita' --- non arriva.

Secondo il mio modestissimissimo parere il live view --- magari in una versione migliorata (leggi immediatezza) di quella in giro oggi --- e' il successore del telemetro. Di certo non comprero' mai una Leica digitale FF che non lo abbia.

Inviato: 9/1/2011 15:10
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Citazione:

Fer ha scritto:
a fuoco la ciglia sinistra, ma catturare un certo tipo di scena quando si presentava.


Anche perché, anche se oggi mi pare sia passato di moda, molte foto si facevano (e, personalmente, ancora si fanno) anche a diaframmi medi, non tutte a f/1.4 o f/2...

Come ho detto altre volte, oggi è fin troppo facile zoomare fino a livelli assurdi sul proprio pc, perdendo spesso di vista, a mio modesto avviso, la bontà della foto in quanto tale, come risultato finale... e probabilmente il telemetro non si sposta tanto bene a questo tipo di approccio "post-moderno" alla fotografia.

Citazione:
E anche qui personalmente credo che sia così.
O meglio: magari vengono costruite con la stessa precisione di prima o addirittura maggiore, ma forse non c'è lo stesso maniacale controllo di qualità sul singolo esemplare.


Più che altro, dalla M4 alla M4-2, si è passati da un sistema di "controlla e correggi" al sistema delle tolleranze. Ma non mi sembra comunque così tragico, nel senso che pressoché tutto, in qualsiasi campo, a livello industriale (p.es. le automobili), è oggi prodotto in maniera più "massificata", e io ad esempio ho avuto sempre ottimi risultati con il mio materiale anni '80-90.
Quello che invece mi sembra più preoccupante è che negli ultimissimi anni ci sia stato un ulteriore "scadimento" qualitativo, in Leica: io non compro pezzi nuovi da diversi anni, ma ho sentito diversi casi d'insoddisfazione come quelli descritti, con materiale degli ultimi 4-5-6 anni.

Federico

Inviato: 9/1/2011 15:34
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.
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Citazione:
Di certo non comprero' mai una Leica digitale FF che non lo abbia.


Sottoscrivo parola per parola!!

Fer

Inviato: 9/1/2011 17:32
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Citazione:

e probabilmente il telemetro non si sposta tanto bene


Ovviamente era "non si sposa tanto bene con questo tipo di approccio", non "non si sposTa..."

F

Inviato: 9/1/2011 17:38
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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federico ha scritto:
Citazione:

Claudio53 ha scritto:
Passeggiando su Internet, mi sono imbattuto in questo attrezzo:

Collimatore Zeiss

Penso sarebbe un bel regalo per un cultore del fuoco perfetto come Fer!

Claudio


Ma in sostanza come si usa quell'affare?

F


Non è che io sia un esperto, ma è un modo molto comodo per creare un target all'infinito (in questo caso credo che sia in grado di simulare differenti distanze). Cioè fa arrivare raggi paralleli all'ottica da "tarare". Nel caso del telemetro non serve direttamente, credo che non possa coprire entrambe le finestre del telemetro, ma si può vedere se l'ottica impostata su infinito mette a fuoco correttamente sul piano pellicola (o sensore). Perchè uno dei problemi potrebbe proprio essere un difetto nel montaggio della lente o nello spessore di eventuali adattatori.
Era comunque una battuta ...

Claudio

Inviato: 10/1/2011 11:10
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Re: Fotocamere a telemetro che passione! Gioie e dolori, amore e odio.

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Io uso fotocamere a telemetro dal 1992.
Ho cominciato con una M4-2, passando per M6, M6 0,85, MP, M8 ed ora M9.

Probabilmente sono stato molto fortunato, perchè le difficltà di messa a fuoco di cui dite si sono verificate soltanto con un obiettivo da 90mm, che ho dovuto inviare a Solms e che è tornato perfettamente calibrato.

Con la M9 ho riscontrato che, causa forse il minor fattore di ingrandimento del mirino (0,68 anzichè 0,72) i problemi di messa a fuoco di precisione possono verificarsi con i 135mm, con i quali tuttavia basta dotarsi del lentino aggiuntivo 1,4x che rende più leggibile il riquadro di messa a fuoco ed ingrandisce - con esso - anche le microscopiche cornicette dell'inquadratura 135.
Non ho scritto che è comodo, ovviamente, ma resta il fatto che le telemetro M sono nate più per un uso con i grandangolari ed i normali che con i 135.
Buona luce


Inviato: 10/1/2011 13:27
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