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Re: follie del digitale
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
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Nel mio intervento precedente volevo aggiungere qualche cosa, ma il computer, con un tempismo straordinario, mi ha interrotto: scheda video bruciata, breve sfarfallio del monitor, entrato poi in coma irreversibile e poi decesso costituito da oscurità  assoluta (fortunatamente dovrebbe ancora essere in garanzia). Sicchè adesso continuo dal pc di casa.
Ma intanto ho perso le fila del discorso, e ripensandoci probabilmente quello che violevo dire era una fesseria. Ma la dico lo stesso, tanto per suscitare qualche polemica e per provocare ancora un pò di discussione.
Io sono/ero piuttosto "talebano" nei confronti del digitale. Forse è meglio dire ero, perchè neanche io sono ormai totalmente convinto della tesi, e perchè ormai anche io mi sto guardando intorno in attesa di una reflex digitale che mi convinca e non costi una fortuna (che ne dite della Nikon 200D ?), ma insomma ho sostenuto per molto tempo ed in varie occasioni che l'errore madornale e catastrofico che ha condannato a morte la Fotografia è stato l'accettare - e da parte di quei disgraziati dei fotografi stessi!! - di chiamare "fotografie" le "immagini digitali".
E' un pò come se 150 e più anni fa, l'invenzione della Fotografia fosse stata salutata col nome di Pittura. E si noti che all'epoca c'erano effettivamente alcune correnti pittoriche che perseguivano l'ideale di una rappresentazione minuziosa e rigorosamente oggettiva della realtà : una rappresentazione che si potrebbe definire davvero fotografica. Mi viene in mente per esempio Ingres. Ma allora nessuno fortunatamente confuse i termini e le cose. E anche se la Fotografia contribuì a molto ridimensionare certi ambiti della Pittura, per esempio la ritrattistica ad olio, tuttavia i pittori trovarono nuovi stimoli e suggestioni. E stagioni artistiche intensissime e straordinarie, come per esempio l'Impressionismo, fiorirono in contemporanea allo sviluppo e all'affermarsi della Fotografia.
Sembrerà  una questione di lana caprina, ma secondo me la sfumatura lessicale di NON rifiutarsi di definire Fotografia una qualsiasi immagine, comunque realizzata, solo perchè "assomiglia" alla vera fotografia, è catastrofico e fuorviante.
Il digitale è un linguaggio ed una forma espressiva, interessante e degno quanto si vuole, ma così diverso nei tempi, nei metodi, nei mezzi e - fatalmente - nei risultati finali dalla Fotografia classica, che sarebbe stato meglio tenere separate le due cose.
Il non averlo fatto comporta necessariamente che sia diventato comune sentire affermazioni tipo: "con la fotografia su pellicola per fare questo mi toccherebbe seguiree questo e qust'altro passaggio , impiegando tanto tempo. Col digitale ottengo lo stesso risultato in molto meno tempo e con meno fatica". Ora, ammesso e non concesso che il digitale sia sempre e comunque più rapido e comodo dell'argentico, il punto è proprio questo: secondo me NON si ottiene la STESSA cosa!! Se ne ottiene una DIVERSA. E allora, perchè si è voluto confondere le acque? E dove sta scritto che cose diverse debbano essere chiamate con lo stesso nome?

Inviato: 30/11/2005 0:37
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Re: follie del digitale

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9/12/2004 21:10
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Ciao Luciano,
e allora se il digitale e' una cosa diversa ( intendo la ripresa digitale, non la scansione che porta dentro comunque connotati analogici ), diversa nel senso che ha colori diversi, una prospettiva diversa, insomma, non e' uguale all'analogico, perche' debbo passare al digitale se ritengo il vecchio sistema superiore?
Io invece ritengo che questo sistema si possa chiamare effettivamente fotografia come l'analogico, e che presto dara' risultati analoghi e anche migliori, solo che e' ancora di fase di rodaggio. Gia' ho visto delle ottiche dalla resa interessante e penso che sia solo l'inizio di un affinamento del tiro,perche' presto ne vedremo delle belle. E allora tutti i motivi del distinguo cadranno e in analogico continueremo a fotografare per passione, per nostalgia, ma senza una effettiva necessita'.
Avete mai pensato alla possibilita' che esca una macchinetta con ottica e sensore decentrabili e basculabili a piacere tramite un paio di Joystick a sfioramento tipo quelli pei portatili? Cosa lo impedisce? Basterebbero dei motorini, il sensore non ha i limiti della pellicola, puo' essere mosso tranquillamente.
E se la resa fosse paragonabile a quella del mostro verde di Marco, non verrebbero delle perplessita' a portarsi dietro dei marchingegni di 10 chili? Eppure occorrerebbero sempre le conoscenze classiche del GF, solo che probabilmente non si chiamerebbe piu' cosi' o perlomeno avrebbe un "virtual" davanti. La fotografia e' in evoluzione, cambiano gli strumenti, cambiano le difficolta', ma il manico sara' sempre quello. Avra' solo piu' possibilita' a disposizione, ma sara' sempre piu' difficile dimostrare di valere qualcosa.
Ciao,
Renzo
Auguri por il PC, il mio e' ancora in panne, perche' non riesco a fargli vedere i dischi SATA. Bisogna che ricarichi il drive che quel diavolo di virus sìeì pappato....

Inviato: 30/11/2005 10:35
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Re: follie del digitale
Utente non più registrato
Non è il Digitale il colpevole, il degrado si vedeva ben prima ......ma di degrado si tratta?

Non son contro ciò che dite, anzi sono pienamente daccordo però volevo sottolinearvi un altro aspetto...........
Personalmente il degrado dell fotografie viste in giro lo vedevo ben prima dell'avvento del Digitale, il digitale ha solo incrementato la pendenza di caduta.
Il fatto è che con l'avvento di attrezzature sempre meno costose, e sopratutto AUTOMATICHE TTL ecc, quindi piu facili da usare, le persone si sono avvicinate sempre piu alla fotografia e hanno riscontrato un miglioramento delle loro foto tanto da indurli a credere di essere diventati grandi fotografi dopo appena, e se va bene, 2 o tre rullini.
Il fatto VERAMENTE BRUTTO non è l'inlusione/entusiasom di questi fotoamatori ma il fatto che le riviste accettano le foto per ridurre i costi, poco importa se fanno un po schifo, un ritocco qui un taglio li e una correzione dell'esposizione e sembra pure decente.....e poi riempie la rivista a costo quasi zero e tanto basta.
Il discorso comunque è generalizzato e non riguarda solo riviste.......nel mio piccolo a livello locale vedo certe schifezze pubblicate per pubblicizzare questa o quella localita o manifestazione o ditta che mi vien da piangere fossi io il turista e vedo una foto simile scelgo un altro luogo per le mie vacanze


In pratica io affermo che il degrado non è colpa del fotografo o del digitale ma di chi valuta e pubblica/utilizza le immagini.
Il fatto che ci sia un incremento incredibile di gente che schiaccia un pulsante (l'aggettivo usa mi sembra un po esagerato ) della macchina fotografica non vuol dire che ci siano molti piu fotografi.
I fotografi bravi ci sono ma, a ragione, piuttosto che dare in giro le loro immagini a quei prezzi se le tengono.


Daltronde è una corsa al ribasso e alla riduzione dei costi e a questo punto dico volete pagare un immagine 25 o 30 €? (pagamento 6 mesi dopo la pubblicazione compresa l'iva) e allora vi do e vi meritate un immagine da 25 € .



Ub mio parere poi sul modo professionale della fotografia a cui sono giunto un po per esperienza e un po leggendo le interviste a editori e direttori di aggenzia è quersta.
Se deve essere asseganto un lavoro o devono essere comprate delle fotoper un articolo le persone si rivolgono praticamente sempre agli stessi (ripeto a pagamento perche a gratis accettano praticamente tutto).......e da un certo punto di vista mi sembra logico ma sotto le righe io invece leggo.....diamo il lavoro con compeso, solo a gente che conosciamo a nostri protetti o raccomandati........
Se non è cosi dovete spiegarmi la presenza di foto a dir poco oscene pubblicate in giro.....avrei un po di esempi pratici ma vi risparmio

E poi simao in italia e la cultura del fotografo non esiste, fate un raffronto dei prezzi praticati dai fotografi per le loro stmpe negli USA e in ITA



Gerry

Inviato: 30/11/2005 11:54
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Re: follie del digitale
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Falcopardo ha scritto:
Ciao Luciano,
e allora se il digitale e' una cosa diversa ( intendo la ripresa digitale, non la scansione che porta dentro comunque connotati analogici ), diversa nel senso che ha colori diversi, una prospettiva diversa, insomma, non e' uguale all'analogico, perche' debbo passare al digitale se ritengo il vecchio sistema superiore?


Oh bè..le ragioni possono essere molteplici. Ad esempio se faccio un composit per un'agenzia e so che le immagini andraano su un cartoncino di 15 x18 cm e per di più l'agenzia preme per averle immediatamente, non vedo perchè non scattare qualche immagine digitale da adibire a questo scopo, riservandomi magari di scatttare altre immagini diverse per mio uso personale.
Un'altra ragione potrebbe essere che non so letteralmente più dove stipare gli innumerevoli scatolini di diapositive delle foto di viaggio scattate negli anni. Ed anche in queso caso delle foto ricordo, magari senza particolari intenti artisticiti, durante un viaggio turistico la scelta di una macchina digitale puà essere vincente anche se magari si potrebbe fare un'altra scelta nel caso di un vero e proprio viaggio fotografico in cui lo scopo unico ed ultimo è la realizzazione di immagini.


E poi comunque io non ho fatto un discorso di qualità . Posso tranquillamente convenire che già  adesso, senza bisogno di aspettare un bel nulla, le immagini prodotte da apparecchi di vertice come la Canon Ds1 II o la Nikon Dh2 permettono stampe tipografiche di ottima qualità  in formato poster, difficili o impossibili con qualsiasi 35 mm tradizionale. Ma anche quando sono migliori le immagini digitali sono diverse dalle fotografie argentiche. Nella resa dei toni, dei contrasti, delle profondità  di campo, nell'assenza di materia, o grana che dir si voglia. Soprattutto nell'assenza di argento metallico, sostituito da inchiostri più o meno buoni.
Ma la differenza maggiore è che la Fotografia tradizionale rimanda sempre ad un Originale di riferimento (stampa o diapositiva), che mi sembra invece mancare nella immagine digitale (mi si dirà  che l'originale è il file RAW, am non so se sia così).
Chi ha qualche anno in più ricorderà  certamente quello che spesso si leggeva nelle didascalie delle immagini pubblicate sulle riviste specializzate, specie quando si trattava di immagini tratte da fotografie in bianco-nero. Più o meno dicevano: "l'immagine tipografica non rende la pienezza dell'originale su carta baritata, ecc. ecc." Voleva dire: "Gentili lettori, noi abbiamo voluto presentarvi un'immagina che ci sembrava significativa e abbiamo messo tutta la cura per cercare di riprodurla al meglio. Ma questo ci è stato impossibile e pertanto vogliamo avvertirvi di non considerare quella che state vedendo come una vera Fotografia. Quella, se la volete apprezzare, ci spiace tanto, ma dovete mettervi le gambe in spalla e andare per Mostre a vedere gli Originali. O chiudervi in una camera oscura e cercare di produrre altrettanto. Allora potrete davvero vedere e capire cosa è una buona Fotografia in bianco e nero."
Lo stato delle cose attuale invece sembra dire: "Visto che, per mille ragioni, ben pochi hanno tempo da passare in CO o si mettono le gambe in spalla per andare a vedere gli Originali nelle mostre, allora di questi originali tanto vale farne e meno ed eliminarli. Usiamo una filiera produttiva di immagini, comoda e rapida, da riversare immediatamente in unq ottima stampa tipografica... e tanti saluti!". Sarà  anche un discorso giusto...

Inviato: 30/11/2005 21:28
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Re: follie del digitale
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Ciao Luciano.
Rispetto ed apprezzo le tue argomentazioni ma non posso dire di essere pienamente d'accordo.Partendo dal presupposto che analogico e digitale hanno le loro belle differenze, non posso comunque fare a meno di dissentire sulla netta separazione che tu fai delle due cose. Io non sarei così drastico, nel senso che in entrambi i casi se l'obbiettivo finale è la stampa si parte da mezzi diversi per giungere ad un comune punto di arrivo. Fatta eccezione per la grana io sfido molti a distinguere una stampa da scatto digitale da una scansione stampata di una pellicola. Il paradosso secondo me è il ritenere diversa una scansione di una dia da uno scatto digitale. Nessuno puà togliermi dalla testa che se si considera piatto e meno profondo uno scatto digitale parimenti ci si deve porre nei confronti di una scansione. In entrambi i casi stiamo parlando di pixell, la tecnologia sfruttata ha la stessa matrice. A meno che per tridimensionalità  e profondità  si intenda la grana. Inoltre penso che ci sia in giro da parte dei fruitori della pellicola una certa prevenzione immotivata nei confronti del digitale. Sinceramente parlando sono stufo di sentire che l'avvento del digitale è la causa di tutti i mali del pianeta fotografia, che scattare in digitale è sintomo di cose fatte di fretta e male e che l'impegno e la preparazione necessari per operare in analogico il digitale se le sogna, che con il digitale possono ottenere risultati cani e porci perchè tanto poi c'è Photoshop eccetera eccetera. Io sono stato sempre a favore della libertà  di scelta nel pieno rispetto delle idee e convinzioni altrui, ma come detto avverto sempre più pressante una demonizzazione del digitale che reputo immotivata. Ci tengo a precisare che questo mio sfogo non è riferito a te o agli amici del forum ma ad una certa aria che avverto in giro. Diciamo che quello che mi irrita è l'associazione analogico/serio, preparato e fatto con l'anima e digitale/facile, artificiale, pressapochista e senz'anima. Non si puà fare di tutta l'erba un fascio. Non è detto che chi scatta in digitale debba per forza fare 5000 scatti "tanto poi uno buono salta fuori".
(scusate ancora lo sfogo)

Marco(pamar5)

Inviato: 30/11/2005 23:45
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"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
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Duane Michals


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Re: follie del digitale
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Inviato: 1/12/2005 1:52
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Re: follie del digitale
Utente non più registrato

Da pochi mesi sono passato al Digitale ma come tutti voi era parecchio tempo che eseguivo scansioni delle mie Dia.

La differenza sostanziale che trovo tra Scansione di una Dia e File Digitale è che nella scansione cercavo di arrivare a un risultato il + fedele possibile alla Dia che avevo davanti. Anche se la pellicola non si puà considerare realtà  in quanto ogni emulsione ha i suoi pregi o difetti (per non parlare dell'effetto del polarizzatore) cqe si puà dire che una buona base un buon partenza per riprodurre la luce reale esiste mentre con il file digitale tutto è praticamente lecito perche ricordarsi l'effettiva luce esistente al momento dello scatto è impossibile.


Al contrario di Luciano io penso che il 35mm scansionato con un buon scanner dedicato sia qualitativamente superiore a un file digitale (come paragone ho i file della mia Nikon D2X).

Se devo essere sincero ora come ora non sono molto convinto della scelta che ho fatto e che comunque continuerà a seguire, parlo del digitale, ma se dovessi tornare sui miei passi non mi fermerei al 35mm ma punterei diretto al 4x5 e per rispondere a Marco(pamar5) sceglierei di fare il salto proprio perche il grande formato induce il fotografo a ragionare maggiormente su ciò che fà  (naturalmente parlo di foto di paesaggio perche le foto agli animali con il GF è improponibile).

Con il 35mm e a maggior ragione con il digitale il pulsante di scatto viene schiacciato un po troppo allegramente. Nel mio caso in molte occasioni mi impongo l'uso del cavalletto non tantto per problemi di nitidezza (con un 20mm e tempi da 1/125 in su è impossibile fare una foto mossa) ma proprio perche l'obbligo di posizionare il cavalletto impone un maggior ragionamento e consapevolezza di ciò che fai, rallenta il processo e ti da tempo di......"pensare".

Poi quando piazzi il cavlletto e ti accorgi che non è un inquadratura poi cosi perfetta o accattivante cosa fai? scatti ugualmente tanto i costi con il 35mm o con il digitale sono minimi , con un GF invece sono convinto che smonteresti tutto per cercare un altra inquadratura e la prossima volta ci metteresti maggior attenzione e ragionameto. Una cosa sono pochi centesimi e una 10 €.


La qualità  dell'immagine poi ha un senso rispetto all'utilizzo che uno vuol farne, effettivamente se uno stamperò  nella vita solo 30x40cm forse un GF sarebbe sprecato.

La fotografia è arte creativa se poi lo fai con un GF con un 6x6, un 35mm o un file digitale a mio avviso poco importa l'importante è che il fotografo che sta dietro tali macchine riesca a trasmettere le propie emozioni.




Gerry

Inviato: 1/12/2005 1:55
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Re: follie del digitale
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pamar5 ha scritto:
Ciao Luciano.
Rispetto ed apprezzo le tue argomentazioni ma non posso dire di essere pienamente d'accordo.Partendo dal presupposto che analogico e digitale hanno le loro belle differenze, non posso comunque fare a meno di dissentire sulla netta separazione che tu fai delle due cose. Io non sarei così drastico, nel senso che in entrambi i casi se l'obbiettivo finale è la stampa si parte da mezzi diversi per giungere ad un comune punto di arrivo. Fatta eccezione per la grana io sfido molti a distinguere una stampa da scatto digitale da una scansione stampata di una pellicola. Il paradosso secondo me è il ritenere diversa una scansione di una dia da uno scatto digitale. Nessuno puà togliermi dalla testa che se si considera piatto e meno profondo uno scatto digitale parimenti ci si deve porre nei confronti di una scansione... Non è detto che chi scatta in digitale debba per forza fare 5000 scatti "tanto poi uno buono salta fuori".
(scusate ancora lo sfogo)

Marco(pamar5)


se l'obbiettivo finale è una stampa ink jet, sicuramente sì. Ma l'obiettivo finale di una fotografia analogica dovrebbe essere una stampa all'argento sotto l'ingranditore o una diapositiva da proiettare... I passaggi di scansione pellicola e trasformazine in file digitale non appartengono alla Fotografia analogica, bensì all'Immagine digitale.

Ehi come sarebbe a dire? Vuoi dire che quando mi troverà in mano una macchina che va senza pellicola, non dovrei sparacchiare almeno 5000 scatti ad uscita?

Inviato: 1/12/2005 2:01
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Re: follie del digitale
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Due precisazioni riguardo quello che ho detto e che vorrei fossero chiare:
1) Il mio sostenere il digitale e considerarlo paritetico ad una dia scansionata si riferiva al confronto con una scansione da 35 mm. Certamente medio e grande formato sonotutta un'altra cosa ed il confronto è attualmente improponibile. Inoltre il confronto è valido nel caso il fine comune sia la stampa.
2) Anche io penso come Luciano che la stampa inkjet e la stampa chimica siano due cose comunque diverse. Soprattutto per quel che riguarda il B&N.

Luciano, se vuoi di scatti puoi farne pure 10000 ad uscita ma procurati un bell'hard disk portatile per riversare il tutto

Marco(pamar5)

Inviato: 1/12/2005 8:23
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Re: follie del digitale

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Ciao ragazzi,
si gira sempre intorno a un palo ma non si arriva mai da nessuna parte. Chi ha scelto il digitale perche' gli piaceva e' evidente che poi ne rimane soddisfatto, perche' e quello che voleva. E' come fare un paragone tra due automobili. Se a me piace la Punto, per caratteristiche di motore e abitabilita', e vado a discutere con uno che invece ha la Yaris, non ci sara' mai un punto di confronto, perche' ciascuno ha scelto il prodotto che sentiva piu' adatto alle proprie esigenze e quindi difficilmente trovera' differenze negative in cio' che ha.
Io contrariamente a Luciano scatto su pellicola, e anche se ultimamente ho riempito una decina di album pinatissimi con il materiale di oltre 40 anni di scatti, penso che di spazio ne avro' ancora a disposizione, contrariamente alle dia scattate alle figlie da piccole che mi occupano un sacco di posto. Pero' ho potuto scansionare e stampare immagini di 40 anni fa' senza grossi problemi. A me il digitale fa paura a livello di archiviazione, l'ho gia' detto altre volte e ne sono sempre piu' convinto.
Indipendentemente da questo, io la differenza tra immagini scattate in digitale e quelle scansionate la vedo.
La vedo per resa dei colori, la vedo per pastosita' e profondita' dell'immagine. Io l'altro giorno guardavo una fotografia di still-life scattata nientemeno che con una Fase One. Nitidissima, con i colori scoppiettanti, ma non mi piaceva, perche' era falsa. Era falsa perche' quando guardo un oggetto io non vedo tutto a fuoco, tutto nitido, ma ho vari piani di messa a fuoco. Anche con un banco ottico non e' mai tutto a fuoco. Probabilmente e' l'adozione di un formato minore e quindi di ottiche piu' corte, forse saranno ottiche piu' incise, forse ci sara' sempre piu' o meno in automatico qualche software che aumenta il microcontrasto, fatto sta che questa nitidezza eccessiva, questi colori brillanti ma senza sfumature, i bianchi purissimi ma innaturali non mi sono piaciuti, perche' nella realta' io non li vedo così, neppure se metto gli oggetti da fotografare sotto lampadoni da 4000W.
La foto scansita invece si porta dietro pregi e difetti della pellicola, e mi rende un compromesso accettabile.
E' un punto di vista, a me piace la Punto e a qualcun altro piace la Yaris o la C3, non c'e' niente di strano.
Pero' finche' le cose stanno cosi' io al digitale non ci passo, o perlomeno scatto in digitale quando vado a sciare e posso infilarmi il trabiccolino in un taschino della giacca a vento senza che dia il minimo fastidio.
Ciao,
Renzo

Inviato: 1/12/2005 9:24
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Re: follie del digitale
Utente non più registrato
Usti ragazzi!! ho scatenato addirittura un processo di demonizzazione al digitale!
Se mi permettete esprimo qualche mio semplice appunto.
Io come gia´ detto di fotografia ci campo e da quando questo e´ successo il mio rapporto verso l´attrezzatura e´ cambiato in funzione degli obbiettivi da raggiungere, delle necessita´ e da una voce importante che e´ il budget.
Cio´ premesso digitale e analogico vanno benissimo entrambi e possono convivere, dipende sempre da cosa serve e cosa si vuole. Es. se devo fare un catalogo dove sono previste doppie pagine e anche qualche poster fino all´A1 e non c´e´ necessita´ di particolari dettagli e sopratutto tutti hanno le idee chiare su cosa fare io uso la Canon 1DS MII (non c´e´ scansione di 35mm. che tenga il confronto) ma se il catalogo viene stampato in rotativa fino al A4 scusate ma io usa la Canon D20 che pesa un sacco meno e´ va da benissimo (nel caso di pioggia, neve, temperature siberiane, o tempeste di sabbia....ritorno alla 1DS II). Poi se voglio qualita´ "estrema" (brochure stampate con le contropalle, libri o volumi d´arte e stampe fine art) beh allora io passo dal MF a salire....ho avuto il dorso digitale della Phase One e vi garantisco che una impercettibile differenza con una scansione di un 6x7 fatta a Verona in Colorlux (il top secondo me in Italia e forse anche in Europa) c´era a favore dalla scansione ma stiamo comunque parlando di una scansione fatta a tamburo in bagno d´olio da € 200,- e di un dorso digitale da € 36.000,- (solo il dorso a cui bisogno poi aggiungere una carrettata di altro)....il punto diventa poi quando ed in quanto tempo si ammortizza un dorso da € 36.000,- che dopo due anni e´ gia vecchio e nessuno lo vuole piu`.
Quindi il pensiero e´ usato quello che realmente serve ma sopratutto fate (ho visto vostre fotografie veramente belle ed emozionanti) e sopratutto usiamo il grande strumento (tecnologia neuronale) che e´ il nostro/vostro cervello.....fate fate fate!!
Il mio malumore nasceva dal fatto che molti professionisti che si occupano di immagine (redattori, art directors, grafici, tipografi, galleristi, fotografi, giornalisti.....) si stanno sempre piu´ alienando da concetti di bello e di cultura generale, si vede troppo e sempre piu´ superficialmente. Manca cultura e conoscienza. La tecnologia si evolve e molti troppi con la scusa di non potersi o non volersi aggiornare si rifugiano sempre piu´ nella mediocrita´ che secondo me e´ il vero cancro della nostra societa´.
Mi sono piaciuti comunque i vostri interventi, direi stimolanti:
Ciao a tutti e grazie
Roberto

Inviato: 1/12/2005 14:20
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Re: follie del digitale

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27/7/2005 10:49
Da Castellanza (VA)
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Ai forumisti, salute.

Una cosa mi ha sempre solleticato il pensiero: quando nacque la fotografia (che per un brevissimo periodo si chiamà eliografia) i fotografi non si dettero pensiero di distinguersi anzi inventarono parole nuove come: fotografia, fotografo, macchina fotografica...

La ripresa della realtà  con un sistema elettronico è, a mio avviso, degna di una sua propria identità  anche sul piano lessicale.

Negare a spada tratta la sostanziale diversità  tra il metodo digitale e quello argentico (prendo in prestito ai francesi questo termine che ritengo più preciso di "analogico" che non ha riferimento alcuno col processo chimico della pellicola) significa negare la pari dignità  che vive non sull'uniformità  ma sull'accettazioe della diversità .

Forse in quest'epoca di decadimento culturale, anche inventare nuove parole puà esser un segnale del suo tempo.

Olindo

Inviato: 1/12/2005 16:16
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Re: follie del digitale
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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Volevo replicare brevemente (e rispettosamente ) a Luciano e Gerry soprattutto, e a Pamar5 in parte.

Penso che in alcuni interventi letti abbia avuto un forte peso il genere di fotografia che ciascuno preferisce; così si è in qualche modo "universalizzato" un parere che in realtà  è legato probabilmente non tanto/non solo all'individuo, ma al tipo di fotografia prediletta da quell'individuo.

Così puà succedere che un amante della foto paesaggistica, di architettura, di still-life veda (quasi solo) i vantaggi del banco ottico abbinato alla pellicola 4x5" o superiore, sorvolando sui punti di forza della reflex digitale autofocus; analogamente, l'appassionato di foto naturalistica, sportiva, di reportage avrà  magari difficoltà  a comprendere appieno i discorsi dell'altro, avendo invece ben presenti i vantaggi della propria mitragliatrice a cartucce gratuite.

Sarà  perché scatto di tutto e con vari strumenti, ma non riesco a vedere una superiorità  "assoluta" dell'uno o dell'altro da nessun punto di vista: semplicemente trovo che, non esistendo lo strumento generico perfetto, vada usata l'attrezzatura più adatta sulla base della situazione fotografica da affrontare.
E allora l'approccio meditativo del grande formato posso vederlo come un grave problema se esco per una sessione di street shooting, come invece l'approssimazione nella composizione e nella scelta del piano focale di una reflex 35mm (digitale o meno) puà apparirmi inaccettabile in una serie di scatti di architettura.

Voglio solo dire che discutendo di attrezzatura e di tecnica, si rischia assai facilmente di cadere nella trappola della visione di parte, influenzati non tanto dalla nostra esperienza con questo o quello strumento, ma dal genere fotografico cui maggiormente ci dedichiamo.

Fer

Inviato: 2/12/2005 0:14
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Re: follie del digitale
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La cosa che veramente mi infastidisce è vedere brutte immagini -per restare in tema fotografico, ma il fastidio è purtroppo multidisciplinare- confezionate da gente senza cultura e senza tecnica e gettate in pasto ad un pubblico con le stesse caratteristiche. Con questo non voglio fare quello che si mette su un piedistallo e giudica, basta guardarsi intorno per capire che cultura e uso del pensiero sono un optional non gradito, sul nostro pianeta...
A me non interessa con cosa e come è stata fatta un'immagine, mi interessa verificare se è efficace, se rappresenta qualcosa, se mi dà  emozioni. Digitale o argentico? Chissenefrega, ognuno scelga l'attrezzatura più adatta per quel che vuole fare e che gratifichi il suo io; certo, che non si pretenda di far tutto con una sola macchina o un solo sistema... ma qui entra il gioco il pensiero...
Qualche anno fa il fotoamatore -termine che odio- "saputo" si comprava l'Hassy e pretendeva di farci tutto, oggi lo fa aumentando ogni sei mesi la "taglia" del sensore... tutto sommato forse va meglio oggi, le dia dei "saputi" con l'Hassy erano quasi sempre fantasticamente micromosse, grazie al Sonnar 250 usato come la reflex con il 135mm... oggi c'è l'antishake e il MF lo usa ormai solo chi ci lavora o chi ci crede davvero!
Quanto alle definizioni e ai distinguo è indubitabile che la presunta rivoluzione digitale abbia creato qualche problema nel definire cosa è o non è una fotografia. Io ho una mia idea personale: fotografia è un processo attraverso il quale la luce modificando una materia produce immagini. La luce modifica gli alogenuri di argento? Fotografia. La luce determina la risposta di un sensore che produce un'immagine? Fotografia. La luce dentro uno scanner attraversando un lucido determina la risposta di un sensore che produce un'immagine? Fotografia. Il resto, elaborazione con computer, stampa a getto d'inchiostro non riesco proprio a chiamarlo fotografia; diamogli un altro nome, anche semplice, come elaborazione fotografica nel primo caso, e stampa di una fotografia nel secondo. Possiamo anche decidere, e pare che il mondo così abbia fatto, di chiamare fotografia tutte queste cose: ma sarebbe necessario avere la consapevolezza intellettuale che, lo si voglia o no, una fotografia vera è fatta dalla luce, e che il resto lo chiamiamo così solo per comodità .


Inviato: 3/12/2005 2:49
sono moderno, non contemporaneo
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Re: follie del digitale

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Andrea mi hai lasciato senza parole, potrei fotocopiare il tuo post e fare la mia bandiera.
Ciao
Stefano

Inviato: 3/12/2005 9:34

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: follie del digitale

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Perfetto,
mi associo in pieno alla definizione.
Quanto alla stampa digitale io l'ho sempre definita impropriamente tipografia ( non so esattamente cosa voglia dire " tipo" ) ma una stampa che fa uso di inchiostri e di profili come si puo' chiamare?
Ciao,
Renzo

Inviato: 3/12/2005 10:06
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Re: follie del digitale
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Citazione:

Falcopardo ha scritto:
una stampa che fa uso di inchiostri e di profili come si puo' chiamare?
Ciao,
Renzo


Bella domanda, ma non conosco proprio la risposta ! Ma credo che stampa da fotografia possa andare bene, per ora, o no?


Inviato: 3/12/2005 13:55
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Re: follie del digitale
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8/1/2005 22:33
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Non posso che sottoscrivere le parole di Andrea/Hologon.

Marco(pamar5)

Inviato: 3/12/2005 14:10
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: follie del digitale
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13/2/2004 9:11
Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Anche io sono d'accordo con Andrea.. bravo!

Resta il fatto che la fotografia analogica è una disciplina tecnicamente difficoltosa in fase di ripresa e rigidissima in fase di CO (specialmente per il colore) per cui un buon risultato con questo sistema assume un valore senz'altro maggiore. Fallire uno dei tantissimi parametri in gioco nel lavorare con una dia a bassa sensibilità  , magari in GF, significa fallire inequivocabilmente lo scatto. Tolleranza zero insomma, ma questo è altamente gradificante e formativo e anche un pò...romantico.


Inviato: 3/12/2005 16:32
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Re: follie del digitale

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
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Va bene, per il momento chiamiamola cosi'
Ma si accettano nuove proposte
Ciao,
Renzo

Inviato: 3/12/2005 16:34
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