L'autore Phillip Toledano che proviene dal settore editoriale (e si vede) ha eseguito anche altri lavori con contenuti rilevanti e formalmente molto puliti.

Ma trovo questo lavoro in cui parla del padre ormai prossimo alla morte eccezionale.
Appena l'ho visto sono saltato sulla sedia..ironico, delicato, tragico, minimale, romantico...formalmente perfetto, tutto eseguito in luce ambiente...la domanda è lecita chissà  che razza di macchina + lente avrà  usato...sembrerebbe ad occhio un dorso digitale ...ma non ne sono sicuro...ma a parte questo ..credo che sia uno dei più bei lavori visti su internet ultimamente.

Altamente consigliato.


http://www.dayswithmyfather.com

Bellissimo! Grazie della segnalazione...

Senza parole.....!!!!!!
Grazie per la segnalazione, questa me la salvo. E' una collana di perle veramente rara.
Non smetto di riguardarla.
Ciao e grazie,
Renzo

Lente? scommetterei su un Nikon 85 f. 1.4 a tutta apertura

Mamma mia che belle...
Sono senza fiato, un racconto per immagini davvero stupendo, delicatissimo, malinconico, dolceamaro, essenziale...
Da restare davvero incantati.
Grazie a Carlo per la preziosa segnalazione.

Osvi.

Sensibilità  e intellligenza fotografica. Che si sposa con quella umana. Inoltre il tema del padre e della morte é un tema che attraversa anche il lavoro di altri media come il cinema, e ovviamente quello di altri fotografi.
C'è un uso della luce veramente bello. Queste fotografie mettono inltre in campo il rapporto tra cura estetica e contenuto drammatico e in questo caso mi sembra che la scelta di una grande cura estetica corrisponda ad un dono che il figlio fa al proprio padre. Come dire, non posso che fare foto così, è già  drammatica la malattia e i giorni che la scandiscono. La grande cura però non fa venir meno anche un ricerca di inquadrature particolari (un po sghembe, leggermente irregolari) ma sempre con un attenzione alla luce veramente particolare, creando in questo modo una tensione assolutamente efficace. Molto bravo.
bs
marco

Quando qualche giorno fa si parlave di evoluzione della fotografia ..ecco queste foto secondo sono l'esempio concreto di ciò che dicevo.
Questo lavoro non è certo rivoluzionario ...però è una forte evoluzione del linguaggio contemporaneo questo si ...non mi ricordo nessuno che abbia affrontato il tema allo stesso modo.

Cito un altro fotografo che mi piace molto (ma ce ne saranno almeno altri 50)che si è accostato alla problematica della vecchiaia e della morte del proprio genitore...
http://www.keithcarterphotographs.com/images-twilight.html
Cito Carter perchè ne parlava di persona e quindi mi è rimasto impresso.

Quando ci si accosta a queste problematiche con la fotografia e soprattutto alla fotografia delle persone più vicine è necessario da un lato avere una capacità  di astrazione superiore per non rischiare di cadere nel retorico dall'altro bisogna non aver paura di oltrepassare il limite del pudore e della morale comune....bisogna fare questo come dono, nel modo più onesto possibile...un dono per chi viene ritratto, un dono per noi stessi, un dono per chi osserva le immagini.
..bene fino a qui nulla di nuovo mi sono detto...
poi Keith ha concluso la lezione dicendo che con lo stesso spirito e la stessa onestà  bisognerebbe tentare di fare qualunque foto..

scusate la divagazione ma era dovuta

Grazie, un'ottima segnalazione. Oltre all'aspetto tecnico (mi piace assai l'uso degli sfocati) il contenuto è senza dubbio trattato con una vena e un approccio particolare.

Marco

A me personalmente invece questo lavoro non è piaciuto per niente.
Mi fa venire in mente film di cassetta americani tipo "Autumn in New York" che sono creati ad arte per strappare lacrime e riempire i botteghini.
Poi la storia della memoria a breve termine non puà non richiamare la commediola "50 volte il primo bacio". Ci manca solo il sottofondo di "Over the rainbow" .......
Il ritratto di Mr. Toledo in cui sebbene sfuocata (come tutto del resto) si veda la sua faccia di belloccio e triste ed in cui sottolinea che indossa l'anello che la madre stava indossando il giorno in cui è morta è veramente la cigliegina sulla torta !!!!
Trovo che il tutto sia terribilmente stucchevole .......

Ciao,

Fabrizio

Capisco anche che il lavoro possa non piacere però
credo che ci sia una profonda differenza fra fotografia di fiction (messa in scena) e questa fotografia.
Per ciò che riguarda la foto "messa in scena" Toledano è sicuramente molto esperto : sa come comporre, dove mettere le luci e dove tagliare l'immagine, (credo inoltre che abbia applicato una certa desaturazione delle tonalità ), sa come utilizzare lo sfocato (che rende le immagini più romantiche ma credo non stucchevoli), sa anche molto bene che strumento utilizzare (mi piacerebbe saperlo ma non lo so )...ma il punto non è questo.

A parer mio ciò che traspare dal lavoro è il profondo amore che intercorre tra padre e figlio.
Il padre accetta di partecipare a questo gioco/progetto del figlio e ne condivide le regole.

Mi pare che tutte le immagini siano equilibrate e sincere, certo tutte contribuiscono a creare una storia, ma questa non è fiction anche se è vero quello che dici che sembra di assistere ad un film strappa lacrime.

Io lo vedo piuttosto come un gioco nel quale nessuno dei 2 giocatori prevarica l'altro ed alla fine il risultato premia entrambi.

Personalmente non saprei dire e scegliere tra le due posizioni contrapposte riportate in precedenza.

Certa cultura americana (non tutta fortunatamente) è talmente intrisa di un perbenismo di maniera e fondamentalmente ipocrita, da risultare paradossalmente genuino. Finiscono per crederci veramente in queste cose...o si convincono di crederci. E stabilire i confini tra finzione caramellosa e di maniera e sentimenti reali e sinceri, risulta spesso pressocchè impossibile: probabilmente le due cose coesistono.

io a mio babbo "ci credo", cosa intendi dire? ciao!

Nè più , nè meno di quanto ho detto...
Certo che al babbo ci si crede (di solito, sebbene non sarebbe male certe volte non farlo)... Ma non credo che nel caso specifico sia questo aspetto ad essere in discussione. Piuttosto la onestà  e la genuinità  dell'operazione che tutto attorno a questa figura di padre è stata ritagliata.

Come ho detto non saprei decidere se è una operazione assolutamente corretta, onesta, genuina, oppure no.
Mi pare di capire che tu invece non nutri alcun dubbio in proposito. Potresti anche avere ragione. Io non lo so.

Ma no, è solo che mi sembra perfettamente verosimile, così come avviene in tante immagini di Cartier-Bresson, o di Capa, o di Bischof... Neanch'io so se è tutto vero, ma lo sembra in maniera davvero adeguata.
Il mio commento veniva dalla tua frase "Finiscono per crederci veramente in queste cose...", dove forse non ho capito cosa intendevi per "queste cose"...
ciao
c

Io credo di interpretare esattamente quello che dice Luciano.

E credo che questo (di Luciano) sia sicuramente un punto di vista che arricchisce la interpretazione di questo lavoro che comunque non lascia indifferenti....credo.

D'altro canto noi dobbiamo restare a ciò che le immagini e i testi raccontano.
La cosa che fa riflettere è questa :
noi lo faremmo un lavoro così ? Se si come ? ...non sono domande da poco su cui riflettere.Diciamo che se lo ha fatto per mettersi in mostra peggio per lui.

In realtà  questo esplorare nel proprio intimo (e nelle cose di famiglia) come dicevo non è cosa nuova....adesso non mi viene in mente nessun altro ...comunque per una certa scuola di fotografia americana ma anche europea costituisce una specie di tema che viene prima o poi affrontato nella carriera di un fotografo...è un po' come il tema dell'autoritratto (tappa obbligata anche per i pittori del resto)...diciamo che è a metà  tra l'esercizio accademico e una specie di autoanalisi.
Avete presente gli psicoterapeuti che devono sottoporsi loro stessi a cicli di analisi ...ecco una cosa del genere.