Ciao a tutti.
Parto da queste parole di Musica in un suo post di qualche settimana fa che presentava le sue splendide immagini di montagna: "le utilissime chiaccherate con Phstef ( che reputo fra i paesaggisti che frequentano questo forum un vero appassionato e conoscitore dell'arte fotografica ) mi hanno portato finalmente a pensare in termini di stampa e non di negativo.
Per la prima volta infatti ho ottenuto dei negativi o dipaositive non proiettabili in quanto slavati o esposti non correttamente. Ho perso il piacere di poterli proiettare ( quando possibile ) o di godermeli sul banco luminoso con la piena saturazione dei colori e l'ottimale bilanciamento di luci e ombre, ma in compenso ho scoperto di poter utilizzare più potentemente gli strumenti della camera chiara. Ho applicato ad alcune immagini il solo filtro polarizzatore, ma solo nelle scene ombreggiate e non in quelle col sole, per rafforzare il colore, ho utilizzato la velvia 50 e kodak 100 vs: la prima sovraesposta di base di 1 stop + uno o due terzi a seconda dei casi, fino quasi a 2 stop totali. Sono stato un pò più cauto con i 100 asa della kodak."

Queste parole mi sono venute in mente qualche giorno fa quando ho fatto scansionare, insieme ad altre, una dia (Velvia) 4x5 decisamente sovraesposta (diciamo circa +1, un mio errore in fase di ripresa, non una cosa voluta) che, vista sul tavolo luminoso, avrebbe potuto finire direttamente nel cestino...
Ho scoperto invece che non solo l'ho recuperata benissimo, ma tra tutte è stata la più "facile" da lavorare in camera chiara per ottenere il risultato voluto. Per me, abituato da sempre a lavorare con la velvia sempre in leggara sottoesposizione per ottenere il meglio per il proiettore, è stata una specie di rivelazione che vorrei approfondire (ho iniziato a sperimentare un po')....
Musica: mi spiegheresti meglio come ti regoli: calcoli l'esposizione sulle luci (come potresti fare pensando a una dia da proiettare) e poi sovraesponi quel tanto che ti è permesso dalla ltp in sovraesposizione della pellicola che usi (2 stop con la velvia non sono pochi)?
Se quanto sopra è vero, a questo punto mi viene una domanda: se lo scatto è pensato in termine di stampa (e per il 4x5 è sostanzialmente così) e se ottengo il meglio da dia morbide/sovraesposte allora perchè non usare negativo colore e sfruttare la sua maggiore ltp rispetto ad una velvia...tanto poi contrasto, saturazione, croma li sistemo in camera chiara....però vedo che tutti usano dia...mah!...
ciao
michele

Citazione:

Ciao Michele, m'inserisco un attimo e me la dà subito a gambe... forse ti ha tratto in inganno un mio intervento in quel topic, in cui attribuivo (erroneamente) i due stop di compensazione, suggeriti da Musica, ad un processo di sviluppo "variato". Niente di tutto ciò, Musica si riferiva semplicemente al fattore filtro riguardante il polarizzatore. Detto ciò, anch'io sarei curioso di sapere come si regola appunto per sovraesporre leggermente: sembrerebbe già  mediata tra quella suggerita dall'esposimetro a luce incidente e quella del fattore filtro... ma senza filtro invece?
Sono tutto orecchie...

Claudio

ciao a tutti,

Citazione:

potrei risponderti con una battuta, che mi regolo "ad orecchio"

Michele giustamenti domandi come mai non scatti in negativo colore, me lo domando spesso anch'io. Credo che dipenda dal fatto che come per molti ero affezionato ai colori vibranti e saturi della diapositiva, che ha una immediatezza superiroe al negativo: la proietti, l'archivi, la guardi sul tavolo luminoso, mentre un negativo ( che sia colore o BN ) non gode di questa prontezza.
Un primo passo sofferto è stato quello di non pensare allo slide come momento centrale dello scatto, ma solo come il passaggio per approdare ad una buona stampa.
Però a distanza di anni mi rincresce ancora oggi non potermi gustare appieno una dipaositiva bilanciata e centrata nella sua dinamica, sacrificata appunto per ragioni di scansione.
Quindi, credo che il negativo colore rappresenterà  preso il mio prossimo passo in quanto, come sappiamo tutti, è senza ombra di dubbio più duttile con la luce e quella "scarsità " di acutanza che lo affligge nel 135mm, è un problema del tutto trascurabile con il 10x12.

Per riprendere quanto stavo rispondendo a Maestrale, ci sono situazioni dove la velvia 50 "prima maniera" ( leggo che quella nuova si comporti diversamente ) la espongo da +1 stop fino quasi a +2 stop specie quando utilizzo il polar. La espongo nominalmente quando è nuvoloso e la copertura non si presenta opalescente, e cioè crea una luce diffusa omogena che schiarisce le ombre e abbassa le alte luci togliendo contrasto alla scena, e le misurazioni sono compresse in pochissimi ev di scarto ( come nella immagine che segue, virata )




in questa maniera mi è possibile sfruttare al meglio tutta la finezza della grana tipica della velvia.

Ooops, scusami tanto Stefano, ho aggiornato un po' in ritardo il mio post e hai citato quello vecchio... Interessante la resa della dia convertita in bianconero!

Aggiungo: come fai a non sfondare le nuvole bianche su Velvia 50, quando sovraesponi senza filtro? Hai mai provato a "tirare indietro" la diapositiva?
Mera curiosità , ormai sono nel digitale fino al collo...

Claudio

Ciao. Ti ringrazio del chiarimento, farà un po' di sperimentazione per affinare il mio "orecchio"....anch'io sono affezionato ai colori squillanti e saturi della dia (velvia e kodak vs) e ho la tendenza ad usare la stessa tecnica di esposizione ceh usavo per le dia da proiettare anche quando uso il 4x5. Ti farà sapere.
ciao

ormai mi sono fatto una convinzione...forse...

la scansione è migliore ed il lavoro in post è minore se la dia è leggermente sovraesposta

a presto,ric
www.grandespirito.it

Idem.
Certo non bisogna bucare le nuvole, però con le dia moderne (Velvia 100, Kodak E100G, Astia 100F) la resistenza alle "bruciature" è molto migliorata rispetto a qualche anno fa.
Devo ancora provare la nuova Velvia 50 "II", comunque in generale io le dia le imposto sempre o giuste o a 1/3 di EV di meno (es. la Kodak E100G la imposto a 80; la Velvia 100 invece mi pare OK a 100, non chiude troppo).

Fer

anche io da sempre ho sottoesposto le dia a volte anche oltre 1/3.

da un pò di tempo a questa parte imposto sensibilità  nominale ed in alcuni casi un 1/3 in più...cosa è mi sto allenando per l'esposizioni in digitale ehehehehe?

Comunque scansiono molto meglio e lavoro molto meno in post. bohhhhhhhhhhhhhhhhhh

a presto,ric
www.grandespirito.it

Citazione:

Si, analogamente al digitale ovvero esporre fino al punto di non bruciare le alte luci ed in modo da aprire le ombre per poi intervenire in post. In questo senso non esiste una regola (1/3, 2/3 .... 2 stop) ma è da valutare da scena a scena.

Secondo me dipende molto da dia a dia...io e Cristina oramai utilizziamo esclusivamente Astia 100F, una dia molto "morbida", con una buona latitudine di posa, poco contrastata, molto neutra e naturale nella resa dei colori, e sinceramente non ho mai sentito la necessità  particolare di sovra/sotto esporre (salvo rare occasioni), si scansiona benissimo ed i risultati in fase di stampa li trovo aderenti al mio gusto ed a ciò che voglio ottenere...

Forse tanti commenti sono più riferiti alle dia più contrastate e "saturate", come la Velvia 50 che, da "vecchio" fan di questa emulsione, ho molto molto amato, ma che oggi evito accuratamente di utilizzare, tranne in situazioni molto particolari (in overcast "lavora" straordinariamente bene)...

Poi per il confronto dia vs negativo colore ci sarebbe molto da dire (dalla gamma dinamica, alla grana, alle diverse problematiche di scansione), ma vista la mia cronica mancanza di tempo in questi giorni mi limito a dire che secondo me sono in pratica difficilmente paragonabili, sono due "supporti" con caratteristiche intrinsicamente molto diverse e che portano inevitabilmente a risultati molto diversi...io e Cristina abbiamo sempre usato le dia sostanzialmente per due motivi: la possibilità  di vedere e scandire l'immagine subito in positivo, con i colori "reali" della scena (là  dovce con il negativo colore ci si affida ai software di conversione ed alla memoria, e non è detto che questo sia un aspetto negativo, anzi ), e la grana molto più fine delle dia rispetto al negativo, fattore importante quando si stampa piuttosto grandicello così come facciamo noi e si cerca un certo effetto visivo, anche se adesso che lavoriamo con l'8x10" questa considerazione puà non essere più così importante...