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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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25/8/2005 8:38
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Non entro nel merito ma dico solo questo.

A me la scuola di Duesseldorf (foto) ricorda la scuola di Darmstadt (musica): retroterra culturale di notevole spessore, teorizzazione sofisticata, impegno totale dei partecipanti, estrema onesta' intellettuale, rigore purissimo, severo rifiuto del compromesso, produzione artistica troppo spesso di una noia mortale.

Forse non e' casuale.

Attendo pomodori marci.


Inviato: 23/5/2007 20:40
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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8/10/2006 17:44
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perchè pomodori marci? la somma di quelle cose spesso produce una noia mortale, é la verità .
In genere un frigorifero risulta più appassionante.
bs
marco

Inviato: 23/5/2007 22:25
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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25/8/2005 8:38
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samuel ha scritto:
la somma di quelle cose spesso produce una noia mortale, é la verità .



Inviato: 23/5/2007 23:08
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
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Grande Candidus! Tengo le orecchie pronte, nel caso ti torni la fase ecumenica

Inviato: 24/5/2007 10:19
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
Utente non più registrato
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Marco ha scritto:
"Un tempo, se ben mi ricordo, la mia vita era un festino dove tutti i cuori si aprivano, dove tutti i vini scorrevano.
Una sera, ho fatto sedere la Bellezza sulle mie ginocchia. - E l'ho trovata amara. - E l'ho ingiuriata."
(Arthur Rimbaud - Una stagione all'inferno - 1873)

Per quanto mi riguarda basterebbe questo, oltre al fantastico "Inno alla Bellezza" di Baudelaire (in cui la Bellezza è un vero e proprio mostro se giudicato con i canoni della nostra cultura), per archiviare definitivamente il discorso sulla ricerca del bello nell'arte...che poi non è detto che non ci debba essere, o non ci sia, ricerca estetica nell'arte contemporanea, solo che oramai è secondaria, funzionale, subordinata ad altri aspetti, che nei casi più "nobili" sono aspetti concettuali aderenti alla ricerca personale dell'artista, mentre nei casi meno "nobili" possono anche essere quel gusto della provocazione o della ricerca del consenso del mercato a cui alcuni di voi facevano riferimento...

Però la domanda posta così secondo me non ci porta lontano, perchè una volta appurato che si, è vero, nell'arte contemporanea la ricerca sul bello, la condizione di esistenza estetica dell'opera, è oramai cosa secondaria rispetto ad altri aspetti, però è appunto anche vero che la ricerca estetica, formale, affiora in tantissimi fotografi contemporanei, anzi questo è ancora più vero quando parliamo proprio di fotografia invece che di altre forme di espressione artistica... Marco/pamar5 parlava di Serrano, beh secondo me Serrano è proprio uno di quelli che si affida quasi sempre a canoni estetici molto classici, lui stesso ammette che gli interessa tantissimo il piacere estetico, il gusto del bello, delle sue opere, e lo stesso si potrebbe dire di, che ne so, di Bialobrzeski piuttosto che di Gursky, anzi personalmente considero tanti lavori nell'ambito della fotografia come ancora troppo idulgenti verso il bello, il che per me è un punto di debolezza...

Però poi mi sembra che più di bellezza, la domanda, il proseguio della discussione, ponga l'accento sulla difficoltà  a comprendere l'arte contemporanea, il suo essere elitaria, chiusa in un mondo, anche commerciale (leggi sistema delle gallerie), staccato dalla gente "comune" ( qualsiasi cosa questo voglia dire, per me siamo tutti gente "comune", dal Papa all'operaio metalmeccanico, da Cattelan al mio amico Luca, piuttosto allora chiediamoci perchè uno senta l'esigenza di leggere l'Ulisse di Joyce ed ad uno invece basta guardare Lascia o Raddoppia, io penso che ci siano più risposte in questa distinzione che in tutti i discorsi "alti" che possiamo fare), dicevo, arte lontana dalla gente "comune", però mi rendo conto che il termine è sbagliato, diciamo allora che è lontana dal "quotidiano"...però secondo me questo è tutto un'altro ordine di problemi che comporta tutto un'altro ordine di argomentazioni, ed è veramente difficile trovare una risposta a domande e questioni tanto complesse...

Personalmente non mi scandalizzo più di tanto se l'arte contemporanea è per "addetti ai lavori", è lo stesso per la fisica, la filosofia (Eraclito lo capisce anche mia madre mentre Deleuze sarebbe incomprensibile per lei), oppure l'economia, e nessuno si straccia le vesti per questo, ripeto, è la complessità  della contemporaneità  che comporta necessariamente risposte, studi, atteggiamenti, produzioni artistiche, complesse, e quando parliamo di complessitrà  c'è poco da fare, ci vogliono conoscenze specifiche ed approfondite...

Per il discorso gallerie/mercato dell'arte, è vero che hanno un ruolo fondamentale nella "riconoscibilità " di un artista, nel suo successo, nella sua accettazione a livello di mercato e di musei, che senza di loro difficilmente si va lontano, e che spesso i meccanismi con cui questo avviene sono perversi, riprovevoli, sottomessi a volte a logiche di mercato e non a quelle del valore dell'opera, però è anche vero che esistono galleristi che ammirano incondizionatamente il lavoro degli artisti che rappresentano, che li vogliono far crescere prima di tutto perchè amano il loro lavoro, nel più puro spirito di collaborazione ed assistenza reciproca, che non impongono alcuna limitazione, alcuna "direzione" alla ricerca dell'artista, e vi posso garantire che di galleristi così ce ne sono parecchi, quindi anche qui se generalizziamo non stiamo rendendo conto della enorme complessità , e delle tante sfaccettature, del mercato dell'arte contemporanea...







Marco concordo al cento per cento

Inviato: 24/5/2007 13:54
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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Stavo per scrivere che anche il contrario di tutte quelle cose che Mxa ha citato a proposito della scuola di Dusserdolf, producono noia. Ma non é detto che sia così, provare per credere, però attenzione alle parole.
Per fare arte non serve un notevole retroterra culturale, una teorizzazione sofisticata, un rigore purissimo, un severo rifiuto del compromesso. Non credo che servano.
Tra quelle indicate serve forse l'onesta intellettuale (che non vuol dire ad esempio essere rigorosi), l'impegno totale, anche se non totalizzante, queste si.
Aggiungerei una grande sensibilità  e una profonda passione e una buona conoscenza, ma senza grandi teorizzazioni.
Vabbe, un po Off topic
bs
marco

Inviato: 24/5/2007 17:25
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
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Noia mortale? Chi è che si annoia delle cose di solito? Delle cose che non capisco? Delle cose che mettono in discussione la mia antiquata cultura idealisticgentiliancrociana (propriamente italica) con la quale, giovinetti, siamo stati plagiati? Se ci si annoia la colpa è solo nostra perché non sappiamo-vogliamo toglierci dai rassicuranti e ancestrali modelli con i quali giudichiamo, trinciamo, spelliamo vivo ciò che non capiamo, ciò che da un'ombra di fastidio alla medietà  dei nostri saperi poco aggiornati.
Eppure la risposta c'è, per esempio, nei modelli proposti da Marco F. (ma anche in altri), nel renderci conto che, mai come oggi, siamo liberi di scegliere un proprio percorso, nel modo e con i temi che preferiamo senza che nessuno possa dirci niente, purchè (un purché grande, enorme) la nostra azione sia seria, eticamente inoppugnabile, scientificamente dimostrabile: questa libertà  non è anarchia, è coscienza di se e del proprio fare.
Quello che vedremo non potrà  più annoiarci eventualmente saremo incuriositi dal fatto che quelle cose non si allineano ai nostri modelli e ci verrà  voglia di capire perché. Diffido del qualunquismo, è uno stato di sopore culturale che porta facilmente alla lapidazione del diverso.
Buon lavoro a tutti, Candidus.

Inviato: 26/5/2007 11:42
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
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Ciao Floriano, ho trovato il tuo intervento interessante, direi un bello scossone...
A proposito della dimostrabilità  scientifica dell'azione di ognuno di noi citata da Floriano, mi è parso interessante riportare qui di seguito una frase tratta dal capitolo "Arte e scienza" (p.114), del testo "Reale e virtuale" di Tomas Maldonado edito da Feltrinelli.

Nel definire gli artisti come scienziati della libertà , egli ne ricerca l'eventuale ruolo, o antiruolo, all'interno della nostra società :

"Azzardo l'ipotesi che il loro ruolo non dovrebbe essere altro che quello di osteggiare, e addirittura intaccare, le strutture simboliche che reggono i nostri rapporti comunicativi di massa. Alludo a quelle strutture simboliche che i media, con la loro pervasiva capacità  di banalizzazione, hanno ormai mutuato in vuoti (o quasi vuoti) stereotipi, al servizio più di un simulacro di comunicazione che di una comunicazione vera e propria.
In questa ottica, dunque, il ruolo dello scienziato della libertà , o semplicemente dell'artista, sarebbe, per dirla in breve, quello del trasgressore nei confronti dell'ordine simbolico stabilito, il ruolo di chi deve fornire stimoli che contribuiscano a garantire la dinamica comunicativa della società , contrastando la tendenza, oggi riscontrabile ovunque, al suo anchilosamento."

Mi pare di essere rimasto "in topic"-almeno così mi pare-
e spero che queste parole possano essere stimolanti quanto lo sono state per me.

Giorgio




Inviato: 26/5/2007 12:37
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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24/3/2007 21:07
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pamar5 ha scritto:
La fotografia artistica contemporanea è brutta?
Si, intendo brutta dal lato estetico. Cosa ne pensate?
Sicuramente qualcuno risponderà  (risposta sensata e condivisibile) che molte espressioni dell'arte contemporanea hanno accantonato la ricerca del bello, dell'armonico per concentrarsi su altri aspetti.
OK, giusto, ma non è che questa tendenza è un pò troppo esasperata? E' per forza di cose necessario in determinate situazioni rinunciare, non dico alla bellezza grafica, ma almeno ad una sorta di "armonia". Non è che in alcuni casi ci vengono propinate opere decisamente brutte che "coprono" questo aspetto dietro un paravento di "ricerca" e "concettuale" che nasconde il vuoto assoluto? (anzi che tenta di nascondere che si tratta di brutture inenarrabili?).

Io ho una mia idea personale in proposito. Mi piacerebbe prima sapere cosa ne pensate

Marco




Concordo con te,ed anche con Disperso,perchè l'arte troppe volte è solo tendenza....
estendendo il discorso, non solo alla fotografia, ma a tutta l'arte contemporanea in generale, mi sembra che la ricerca estetica si sia persa un pò per strada, si parla molto di ricerca concettuale quasi all'esasperazione...l'importante è avere qualcosa da dire o stupire,
ma credo che un artista debba avere delle basi... una conoscenza per l'arte che poi esprime e ciò vuol dire una continua ricerca e studio...perchè non sempre un opera d'arte si fà  in cinque minuti....anzi...
La tua arte è la tua ossessione...(in senso positivo) credo che capirete cosa intendo...
e penso che sia comunque importante esprimere se stessi, il proprio modo di essere...e non seguire sempre l'onda solo per apparire...

Inviato: 26/5/2007 15:08
Tessera C.F.A.O. n°44 ...mie foto............
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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25/8/2005 8:38
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Citazione:

Candidus ha scritto:
Noia mortale? Chi è che si annoia delle cose di solito? Delle cose che non capisco? Delle cose che mettono in discussione la mia antiquata cultura idealisticgentiliancrociana (propriamente italica) con la quale, giovinetti, siamo stati plagiati? Se ci si annoia la colpa è solo nostra perché non sappiamo-vogliamo toglierci dai rassicuranti e ancestrali modelli con i quali giudichiamo, trinciamo, spelliamo vivo ciò che non capiamo, ciò che da un'ombra di fastidio alla medietà  dei nostri saperi poco aggiornati.
Eppure la risposta c'è, per esempio, nei modelli proposti da Marco F. (ma anche in altri), nel renderci conto che, mai come oggi, siamo liberi di scegliere un proprio percorso, nel modo e con i temi che preferiamo senza che nessuno possa dirci niente, purchè (un purché grande, enorme) la nostra azione sia seria, eticamente inoppugnabile, scientificamente dimostrabile: questa libertà  non è anarchia, è coscienza di se e del proprio fare.
Quello che vedremo non potrà  più annoiarci eventualmente saremo incuriositi dal fatto che quelle cose non si allineano ai nostri modelli e ci verrà  voglia di capire perché. Diffido del qualunquismo, è uno stato di sopore culturale che porta facilmente alla lapidazione del diverso.
Buon lavoro a tutti, Candidus.


Profondo, profondissimo disaccordo.

Non voglio intavolare dotte discussioni sulla musica contemporanea --- ma sono sempre pronto a raccogliere la sfida --- ma trent'anni di appassionato studio ed amore per essa mi hanno portato a concludere per esempio che il serialismo lascera' ben poche tracce nel cuore della gente e quindi nella storia. Il fatto che sia musica fondamentalmente NOIOSA ha qualcosa a che vedere con il fato che forse l'attende. L'impatto dirompente che sembrava avere negli anni 1950-1970 si risolvera' in qualche paragrafo in una storia della musica del 2200. Miles Davis ne avra' molti di piu', come forse compositori dalla radici classiche e diversissimi fra loro come Gorecki da una parte e Bryars dall'altra --- per non parlare dei minimalisti americani, che a loro piaccia farsi chiamare minimalisti o no.

La noia, caro Floriano, non e' solo il risultato del "non capire": e' anche il risultato del capire benissimo ed essere --- nonostante tutto --- tremendamente annoiati lo stesso.


Ciao


Inviato: 26/5/2007 15:10
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
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La noia, a mio modo di vedere, come diceva Mxa, non deriva solo dal non capire. Anzi, spesso se vi è la volontà , il "non capire" iniziale si tramuta in voglia di capire, quindi in documentazione, ricerca.......tutto il contrario della noia quindi.


Giorgio80 ha inoltre citato Maldonado e le sue parole: "Nel definire gli artisti come scienziati della libertà , egli ne ricerca l'eventuale ruolo, o antiruolo, all'interno della nostra società "
A mio modo di vedere questo manca all'arte oggi: la volontà , la voglia, la capacità  di di avere un ruolo o un antiruolo nella società  di oggi. Il loro mondo ne è estraneo. Separato. Chiuso a riccio.

Marco

Inviato: 26/5/2007 16:30
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
Utente non più registrato
Ciao Marco, a proposito della chiusura a riccio, Maldonado sottolinea l'importanza del rapporto che l'opera d'arte deve avere con la società , e lo fa con le seguenti parole:

"Senza voler fare sociologismo facile, conviene ogni tanto ricordare-troppo spesso lo si dimentica-che gli artisti sono innanzi tutto soggetti sociali che producono valori per altri soggetti, e che tali valori sono parte di un vasto e articolato sistema di acculturamento.
Personalmente, credo che sia sempre più produttivo interrogarsi sull'uso che si fa dell'arte piuttosto che sulle teorie, fondate o meno, che vengono attribuite agli artisti."

Da "Reale e virtuale" T.Maldonado Feltrinelli

A mio parere il rapportarsi con la società  deve essere un passaggio fondamentale all'interno di una produzione artistica. In caso contrario si rischia di perdere un pò la bussola...

Inviato: 26/5/2007 16:55
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
Utente non più registrato
Per Marco Mxa,
beato te che hai così forti sicurezze nel formulare giudizi su argomenti tanto impegnativi. Io che vagolo con la mia piccola lanterna mantengo l'ingenua speranza di trovare qualche cosa di utile da dire, non mi sento un artista, non mi sento di essere per o contro nessuno, non faccio niente che possa essere piacevole, ma solo leggibile per chi ha voglia di trovarci qualche cosa e, nel fare, esprimo liberamente il mio giudizio.
Minimalismo di intenti proposto con una scrittura il più chiara possibile adatta a molti lettori: spero di riuscirci un giorno o l'altro.
Candidus

Inviato: 26/5/2007 17:46
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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Candidus ha scritto:
Per Marco Mxa,
beato te che hai così forti sicurezze nel formulare giudizi su argomenti tanto impegnativi. Io che vagolo con la mia piccola lanterna mantengo l'ingenua speranza di trovare qualche cosa di utile da dire, non mi sento un artista, non mi sento di essere per o contro nessuno, non faccio niente che possa essere piacevole, ma solo leggibile per chi ha voglia di trovarci qualche cosa e, nel fare, esprimo liberamente il mio giudizio.
Minimalismo di intenti proposto con una scrittura il più chiara possibile adatta a molti lettori: spero di riuscirci un giorno o l'altro.
Candidus


Floriano,
se tu mi conoscessi sapresti che se c'e' qualcuno lontano da avere delle sicurezze sono io... pero' permettimi di dire solo due cose:

1. Dopo tanto lavoro e tanto impegno a capire, a confrontarmi, mi sento in dovere (attenzione, non in diritto, ma in dovere, ed in primis con me stesso) di esprimere giudizi. Se questo si chiama avere le idee chiare, allora nei due campi === e solo in quelli! === in cui ho dedicato anni ed anni di curiosissimo ed appassionato impegno (il mio lavoro e la musica contemporanea) allora si, ho delle idee chiare. Come vedi non le chiamo sicurezze, perche' le mie idee chiare possono risultare completamente sbagliate fra 100 anni, non lo escludo assolutamente, non ho mica la sfera di cristallo.

2. Portando il tuo discorso alle sue logiche conseguenze la noia non esiste, in quanto in realta' sempre e solo sottoprodotto della ignoranza o comunque di un conoscere imperfetto. Il negare la piena cittadinanza ad una emozione, che e' anche una forma di giudizio, mi sorprende.

E' sempre un piacere incrociare la spada con te.



Inviato: 26/5/2007 19:13
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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Ciao Floriano,
penso di comprendere cosa intendi con ricerca, lasciar fuori dalla porta le certezze solide. Ma, e qui concordo con Mxa e Marco/Pamar, con noia forse si vuole intendere quell'atteggiamento che nasce anche dalla conoscenza di certi processi artististici e non, dal fatto che forse sono alcuni artisti che non trovano più quel lumicino che li ha fatti diventare grandi.
Personalmente mi annoio anche di alcune cose che faccio e quando succede allora sto attento e mi dico, quale strada stai seguendo marco? é veramente quello che vuoi fare?
E poi, scusatemi, a volte si usa dire "che noia", rispetto a certe cose per dire che non stanno più funzionando. L'abbiamo detto in altri topic a proposito di certa scuola fotografica tedesca che ormai sono un po alla frutta e credo che, francamente Floriano, li non ci sia più molto da capire. E che dire della dodecafonia, per stare in tema di musica; non credo che alcune operazioni artistiche una volta comprese nella loro genesi debbano essere sempre considerate allo stesso modo, nel tempo, se non contestualizzandole. A volte sono veramente noiose, perchè diventano solo autoreferenziali, incapaci di guardare oltre i loro steccati. Questo per me é fare un operazione critica verso alcuni artisti...poi se si vuole apriamo il balletto delle idee e delle considerazioni, come si sta facendo.
bs
marco

Inviato: 26/5/2007 20:11
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
Utente non più registrato
Cari Marco & Marco,
mi sono scelto come pseudonimo "Candidus", l'ottimista deriso di volterriana memoria, perché non voglio, anche contro la logica generale, arrendermi all'appiattimento e alla "noia" omologante. Le vostre risposte alle mie provocazioni sono state come le immaginavo: anche voi siete degli specialisti, adoperate il metodo di analisi che meglio conoscete alle sole materie sicuramente in vostro possesso. Non siete dei dilettanti.

Sono andato a vedermi il significato di "noia": "Senso o motivo di pungente avvilimento psicologico riconducibile a una costrizione alla monotonia" (Devoto-Oli). Per non annoiarsi, dunque, bisogna avere una condizione favorevole verso il mondo scegliendo gli argomenti più congeniali alle proprie capacità ... dandosi da fare per saper "leggere dentro" a ciò che si vede, ascolta, ecc.

Appartengo culturalmente al mondo occidentale, europeo, sono un laico di pensiero liberal-sociale, penso ottimisticamente che le persone abbiano sempre voglia di sapere, migliorare, ecc. Mi spaventano invece i dogmatici e i categorici perché con loro non c'è comunicazione.

Qualche volta stento a trattenermi e sbaglio perché faccio di tutte le erbe un fascio: chiedo scusa per le mie uscite soprattutto se sono in comunità  virtuale. E' già  difficile la comunicazione (cerco di impararla grazie al Forum), ma anche essa deve sottostare alle regole della "scientificità " quando gli argomenti lo richiedono. E' necessario un salto di qualità  altrimenti diventa un dialogo fra muti e allora ci si annoia.
Candidus/Floriano

Inviato: 27/5/2007 11:52
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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8/10/2006 17:44
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Infatti Candidus, é in quella monotonia, in quel mono-tono, che si nasconde l'insidia della noia. Ma succede anche che ci si annoi per cose che noiose non sono, ci si entusismi per cose che non lo meriterebbero, perchè il sè diventa più importante delle altre cose; per questo credo che il confronto serva.
buona giornata
bs
marco

Inviato: 27/5/2007 17:05
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
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Citazione:

Fer ha scritto:
Non so che ruolo giochino, però mi sembrerebbe strano che veicolino l'artista verso opere "brutte".

Per quanto riguarda la domanda di apertura... mi risulta difficile rispondere "in generale", perché ad essere sincero, a me molta della glorificata arte italiana del Rinascimento non piace proprio!

Non mi piacciono "esteticamente" (oddio che termine pericoloso), con le dovute eccezioni, i ritratti di re, nobili e mercanti, non mi piacciono le varie Madonne con bambini dall'aspetto improbabile, quelle figure in pose ieratiche e stantìe, quelle braccia molli, quegli sguardi... non mi piace neppure la Gioconda!
Non toccatemi il Caravaggio né Antonello da Messina, però su tutto il resto mi permetto di avere ampie riserve "estetiche".

Quindi se dovessi scegliere tra l'appendermi una Madonna di Raffaello o l'Angelo del Focolare di Ernst, sceglierei quest'ultimo perché mi piace di più!

Dunque non trovo che in generale, l'arte contemporanea sia più "brutta", e questo lo estendo alla fotografia.

Datemi una stampa di Ansel Adams e rimarrà ammirato dalla dedizione e dalla tecnica, ma esteticamente preferisco cento volte Burtynsky.

Fer


se ti piacciono caravaggio e antonello da messina nell'arte classica si collocano proprio nella ricerca del vero e pericolosamente il vero non sempre e bello....
a suo tempo caravaggio era considerato brutto e molto spesso rifiutato...in ogni secolo c'e un allontanamento dal "bello" che inevitabilmente poi sfocia nell'idealizzazione e quindi nella finzione...si ritorna al reale..e al brutto
sculture gotiche-300
caravaggio-600
tiepolo-700(combatteva la finzione e il bello barocco
)
courbet-800
e nel nostro secolo sono stroppi(witkin ne e l'esempio massimo)(uno dei mie fotografi preferiti)
non pensate male di me.....ciao

Inviato: 30/5/2007 1:40
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?

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Ciao Marzio,
e' una scherzosa provocazione, ma si potrebbe anche dire: " La fotografia artistica contemporanea e' masochista?"
Io proprio non co cosa ci trovi di bello in Witkin. Sicuramente Marco non e' del mio parere. Non riesco a capire la filosofia che c'e' dietro questo tipo di foto il cui messaggio mi e' oscuro. Mi sembra di intravedere una paura nascosta di qualcosa, mi ricorda un po' il gotico, c'e' qualcosa in comune?
Ciao,
Renzo

Inviato: 30/5/2007 8:49
.........

......
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Re: La fotografia artistica contemporanea è brutta?
Moderatore
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Beh Renzo, Witkin quando era ancora bambino (6 anni se non ricordo male) aveva subito un trauma che poi ha sicuramente segnato il suo percorso e la sua ricerca fotografica, cioè gli era ruzzolata tra i piedi la testa decapitata di una vittima di un incidente stradale, da questo forse si puà capire l'attrazione di Witkin per il tema della morte, per i corpi martoriati, sezionati e ricostruiti, così frequenti nelle sue immagini (e sono famose le incursioni di Witkin all'obitorio di Santa Fe per procurarsi i "pezzi" con cui poi realizza alcune immagini)...poi c'è tutta la tematica del sacro e del blasfemo, degli evidenti riferimenti (a volte sono addirittura delle vere e proprie citazioni) ad alcuni grandi pittori del passato, della distruzione del concetto di bello appunto, solo che sono temi immensi da trattare sul forum...mi preme però sottolineare che secondo me c'è anche una (macabra?) ironia in Witkin, che tra l'altro ha sempre dichiarato che lui punta più a stupire che a provocare, e tra i due termini corre una grossa differenza, lo stupore è anche meraviglia, magari barocca e macabra come nel caso di Witkin, ma è qualcosa che è legata ad un potere demiurgico di creazione e rinnovamento, c'è del caos nello stupore, lo stupore è tutto negli occhi di un bimbo, mentre la provocazione punta più sull'intelligenza (che è sempre miseria per me), sul cervello, sui nervi, sul calcolo, sulla significazione...

Detto questo ho avuto anche io una grande passione per Witkin, in lui ci vedevo un percorso possibile verso il CsO, un campo di battaglia e di studio potenzialmemte promettente in quel senso, che però, oggi, mi rendo conto che ha portato solo a Frankestein, quindi non al Corpo senza Organi ma agli organi senza corpo, quindi il mio interesse per Witkin è molto diminuito, questo senza nulla togliere al valore della sua ricerca che, e qui rimango dello stesso parere, è unica nel suo genere ed è stata, ed è ancora (anche in senso di attualità , di "azione" sul quotidiano, basterebbe citare il controverso "The raft of George W. Bush") di fondamentale importanza nel percorso, sempre in atto, di rinnovamento del linguaggio fotografico, senza considerare che, per quanto mi riguarda, al di là  dei temi trattati dai singoli fotografi, del piacere e non piacere delle singole immagine, alla fine il segno a fuoco a cui bisognerebbe sempre tendere è il segno a fuoco della riconoscibilità , della ricerca/esperienza unica ed irripetibile, è questa l'unica strada percorribile se ci si pone la fotografia, e l'arte in generale, in modo serio, e mi sembra che su questo aspetto si possano muovere ben poche critiche a Witkin...





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