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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Ecco la risposta:

As stated in my note the marks you are seeing on the film are not possible to cause in manufacturing, without knowing the history of how the film has been shipped, kept and used it is not possible to state exactly how the marks were caused.
I agree with you if the films were process in a Paterson tank this is not the cause of the marks.
With regard to X-Ray this type of mark can be caused be the new CT Scanners which are creating lots of new defects that we have not seen before. Who knows what happened to the film before it arrived at your door.
I will arrange to have some film sent to you.
Sadly The cost of your recent experience will be greater than the value of the film you receive but the cause of your experience is not related to the quality of the film from the time of manufacture, but hopefully the rolls I send to you will go some way to helping.
Kind regards,

Come faccio a spiegargli che nessuna radiazione elettromagnetica che raggiunga accidentalmente o meno un'emulsione non sarà mai in grado di sottoesporla?

Cosa sarebbero questi "new CT Scanners" in grado di sottoesporre strisce di una pellicola?

Inviato: 12/2 20:53
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400
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Mi pare di aver capito che la loro posizione sia che si sentono tranquilli sulla bontà delle pellicole in fase di produzione. Ma che poi, uscite dallo stabilimento non possano controllare tutti i viaggi, gli stress termici, le irradiazioni, i passaggi sotto i raggi delle zone aeroportuali, ecc. che questi benedetti rullini subiscano prima di finire finalmente dentro la macchina fotografica dell’utente finale.

Ma a parte che altre pellicole di identica o superiore sensibilità non sembrano soffrirne, se comunque ci fossero troppi passaggi critici tra produzione e consumatore, spetta a loro cercare di ridurli e garantire il prodotto fino al momento dell’uso.

Ma naturalmente l’obiezione maggiore è la tua: quale radiazione o stress potrebbe provocare una sottoesposizione di alcune parti del film?
Escludendo le radiazioni , un congelamento (per quanto io abbia sempre conservato i film in freezer senza problemi) magari molto rapido o seguito da successiva esposizione brusca a temperatura eccessiva, insomma uno stress termico, potrebbe danneggiare l’emulsione rendendola in certi punti meno sensibile?

Inviato: 13/2 5:27
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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luciano ha scritto:

Escludendo le radiazioni , un congelamento (per quanto io abbia sempre conservato i film in freezer senza problemi) magari molto rapido o seguito da successiva esposizione brusca a temperatura eccessiva, insomma uno stress termico, potrebbe danneggiare l’emulsione rendendola in certi punti meno sensibile?


Ho pensato anch'io la stessa cosa, cioè che il tipo particolare di emulsione possa essere sensibile alle condizioni di conservazione (cosa che ipotizzano anche loro senza colpevolizzare l'utente ma attribuendo il disastro al percorso dalla fabbrica al negozio).

Inviato: 13/2 8:52
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Anch'io ho sempre conservato le pellicole nel congelatore senza mai notare alcun problema. Da escludere assolutamente cambi rapidi di temperatura, che comunque, se in grado di danneggiare la pellicola, dovrebbero danneggiarla solo lungo certe strisce e neanche in tutti i fotogrammi. Il che è pura fantascienza.
Da notare che le compro a confezioni da 10 rullini, che partono così già dalla manifattura, e all'interno di ogni confezione capitano magari 2 rullini con le strisce scure e gli altri senza. Rullini che, per forza di cose, hanno avuto lo stesso percorso dalla fabbrica a casa mia.

Questa la mia ultima risposta:
I am a photographer, but by training I am a physicist, and I can assure you that no electromagnetic radiation (Microwaves, IR, Visible, UV, X-rays, Gamma rays or Cosmic rays) that accidentally or deliberately reach a photographic emulsion, will never cause under-exposure (lighter streaks on the negative and therefore darker streaks on the positive image, as in my examples).
Therefore I believe that they can only be due to a manufacturing defect, or a non-uniformity of thickness in the application of the emulsion, or a non-uniformity in the concentration of the halide in the emulsion.
The very serious thing is that it is a random defect within the same batch. You try a roll of film, and it has no defects. You go for a photo shoot abroad with other rolls of film from the same batch, and when you come home and develop, you find 2 or 3 with dark streaks that you have to throw away.

Inviato: 13/2 18:23
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400
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Orso, hai mai preso in considerazione l’acquisto della T-Max a metraggio ?
Purtroppo in Europa non si trova (o almeno, io non l’ho trovata anche girando tutti i siti italiani ed esteri che conosco) e questo è un peccato, perchè probabilmente il risparmio sarebbe più significativo. Invece comprandola negli USA , ad esempio da B&H, le spese di spedizione, IVA e dazi riducono di molto i vantaggi (comunque ho calcolato circa un 3-4 euro a rullino che non sono da buttar via se si scatta parecchio). E magari in questo modo non si avrebbero differenze tra i vari rullini.
Io faccio così con la Delta che invece si trova facilmente anche in Italia ed in Europa.

Inviato: 16/2 18:07
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Tornando alle striature, visto che le abbiamo provate tutte e Orso non volermene, potrebbe anche essere che l’effetto sia il contrario di ciò che sembra, cioè che sia tutto il resto della immagine che è stato alterato, quindi più scuro sul negativo e che la parte buona sia quella dove compaiono le strisce ma solo tu puoi sapere quale era la giusta esposizione e lo avrai già valutato, è giusto per aggiungere anche questo al “rompecabeza”.

La radioattività può essere presente negli ambienti attraverso cui sono passate le pellicole, per le cause più varie e senza saperlo. Molti anni fa, ho letto del fatto ormai noto che alcuni costruttori di ottiche avevano utilizzato a suo tempo elementi quali ossido di Torio e Lantanio che avevano radioattività. Non sto qui ad elencare quelle ottiche perché basta andare nel web, però ho pensato di testare le mie e all’uopo, come amante dell’autocostruzione, ho acquistato per quattro soldi un contatore con lettura analogica che però risultava poco sensibile e quindi l’ho potenziato acquistando altri tre tubi rivelatori che ho accoppiato al suo circuito. E’ diventato un ottimo rivelatore che mi ha subito evidenziato come una sveglietta da tavolo tedesca degli anni ‘60 con le lancette e i numeri fosforescenti era parecchio radioattiva. Avevo letto anche che nel web si vendevano le reticelle di vecchio tipo per le lampade a gas da campeggio perchè qualcuno le utilizzava per testare i contatori geiger. Una volta erano a base quasi totalmente di Torio (emette raggi Gamma) che era quello che, eccitato dalla fiamma, produceva l’intesa luminosità di tali lampade, chissà quanti le hanno tenute in casa con relative reticelle di ricambio (come sai i raggi gamma si fanno un baffo anche di una struttura metallica a qualche metro di distanza, li ferma soltanto il piombo, con questo però non voglio dire che lavori in camera oscura con una lampada da campeggio al Torio degli anni ‘70).
Fra le mie ottiche ne avevo trovato una degli anni ‘50 che era radioattiva, un conoscente mi aveva chiesto di testare le sue, una di queste aveva mandato lo strumento a fondo scala e ho dovuto cambiare scala per poi vederlo arrivare ad un terzo della seconda.

Rimane la considerazione che il fabbricante di un prodotto piuttosto di ammettere che c’è un difetto di fabbricazione nello stesso preferirebbe indicare le cause più esoteriche che però potenzialmente esistono. Quelle striature poi, hanno proprio un aspetto ondulatorio a dare verosimilità ad una radiazione elettromagnetica. Il caso rimane aperto e non ci sono Holmes, Meigret, Poirot che tengano, qui siamo nel campo della Fede.

Inviato: 16/2 20:28
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Tramite un amico ho sottoposto il problema a uno dei titolari del laboratorio De Stefanis, pensando che con la loro esperienza potessero avere già visto qualcosa di simile, ma la risposta è stata negativa.

Per quanto riguarda l'ipotesi di Pino, quella per cui l'effetto potrebbe essere il contrario di quello che sembra, si dovrebbe riprendere in considerazione la possibilità di un'infiltrazione di luce nella fotocamera. In tal caso, con un po' di fortune e forzando le curve della scansione, le striature potrebbero essere visibili anche negli spazi tra i fotogrammi, per effetto velatura.

Giusto per rimanere nel campo delle ipotesi semi-impossibili, in linea teorica un difetto del genere potrebbe essere causato da un difetto di scorrimento di un otturatore a tendina verticale: uno scorrimento non omogeneo produrrebbe zone più esposte e altre meno esposte, con disposizione longitudinale.


Inviato: 19/2 12:47
Riccardo
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Pino ha scritto:
La radioattività può essere presente negli ambienti attraverso cui sono passate le pellicole, per le cause più varie e senza saperlo.

Sì, ma pensare che passando attraverso una confezione di 10 rullini riesca ad impressionarne otto in modo perfettamente uniforme in tutti i loro fotogrammi, e un paio solo nei fotogrammi iniziali mentre negli altri fotogrammi disegna righe perfettamente parallele… bèh, credo che siamo al di là della fantascienza.

Plafoto, se avessi infiltrazioni di luce sulla fotocamera non avrei il difetto solo su alcuni fotogrammi di qualche rullino. Le tendine dell’otturatore delle F2 scorrono in senso orizzontale.

Luciano, uso in media 10 rullini all’anno, troppo pochi per prendermi la briga di bobinare.

Non conosco il processo industriale di stesura dell’emulsione, ma nessun processo industriale è perfetto. Una disuniformità (riduzione) sullo spessore dell’emulsione o sulla concentrazione di alogenuri nella gelatina, considerando anche che il processo di stesura avviene quasi sicuramente in senso longitudinale, potrebbero spiegare benissimo queste striature longitudinali (come le ho scritto nell’ultima mail).
Notare che il mio interlocutore, che mi scrive di comunicargli il batch number che posso leggere sul bordo della pellicola sviluppata, evidentemente non ha mai visto una di queste pellicole in vita sua.
Questa è la Kodak del XXI secolo.

Inviato: 20/2 6:42
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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orso ha scritto:

Plafoto, se avessi infiltrazioni di luce sulla fotocamera non avrei il difetto solo su alcuni fotogrammi di qualche rullino.



Le infiltrazioni di luce possono manifestarsi nei modi più disparati: questo posso dirlo con certezza, perchè in trent'anni di attività ho visto diversi casi di infiltrazioni di luce nelle fotocamere dei clienti, con effetti anche molto diversi.

Se l'infiltrazione di luce è debole, il difetto si manifesterà proprio solo su alcuni fotogrammi: se ad esempio scatti alcuni fotogrammi in sequenza sufficientemente rapida (che può anche voler dire a distanza di un quarto d'ora o mezz'ora uno dall'altro) il difetto potrebbe non manifestarsi; se però fai una pausa più lunga, tenendo la macchina al collo esposta alla luce, il pezzo di pellicola che si trova fermo in quella posizione farà in tempo ad impressionarsi; tutto dipende dall'entità dell'infiltrazione.

L'unico modo per escludere con certezza l'infiltrazione di luce è fare un test specifico.

Inviato: 20/2 10:05
Riccardo
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Plafoto ha scritto:
Le infiltrazioni di luce possono manifestarsi nei modi più disparati: questo posso dirlo con certezza, perchè in trent'anni di attività ho visto diversi casi di infiltrazioni di luce nelle fotocamere dei clienti, con effetti anche molto diversi.

E hai anche visto striature SOTTOESPOSTE perfettamente parallele al centro della pellicola, come le mie?
Anch’io ho visto qualche caso di infiltrazione di luce quando sviluppavo per altri, ma erano sempre SOVRAESPOSIZIONI tutt’altro che uniformi che partivano dai bordi perforati della pellicola.

Non l’avevo scritto perché mi sembrava ovvio: i fotogrammi che non hanno quelle striature risultano perfettamente esposti, quindi categoricamente da escludere ogni ipotesi di pre-esposizione dovuta a chissà che cosa.

Questa l’ultima mail che ho ricevuto ieri:

As stated in my previous notes the marks you are seeing on the film are not possible to cause in manufacturing for a number reasons. Partly due to the coating speed and the way the film is sensitised. There is also a rigorous testing regime in place using both physical and digital testing methods. Equally there has been no other comments from the market reporting this type of defect.
It is not easy to remotely identify a root cause of defect of this type. It is worth noting that a defect that comes and goes within a roll of film is nearly always due to something that has happened to that specific roll.
I have sent some new film to you.
Let me know if you would like to discuss the defect on a call to see if we can identify the cause.
Kind regards,

Ritengo una mera perdita di tempo continuare a rispondergli, anche perché dovrei tornare a ripetere le stesse cose.

Inviato: 21/2 5:44
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Quello che ho scritto era per non escludere a priori l'ipotesi di Pino, che suggeriva di considerare l'effetto al contrario di quello che sembra, cioè non come sottili strisce sottoesposte, ma larghe fasce sovraesposte.

Può essere un'ipotesi estremamente improbabile, ma rimane comunque plausibile.

E del resto la Kodak esclude la possibilità di un difetto di fabbricazione (e non ho fondati motivi per dubitarne, visto che l'altra volta non hanno avuto problemi a riconoscere la responsabilità del difetto legato alla colla dell'adesivo), e da De Stefanis escludono un difetto di trattamento, visto che lo sviluppo è avvenuto in tank.

Quella di Pino rimane un'ipotesi improbabile, ma aperta, che può essere scartata solo dopo un adeguato test specifico. Se però ritieni di poterla escludere a priori con certezza, meglio così.

Inviato: 21/2 9:45
Riccardo
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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https://www.photrio.com/forum/threads/ ... riving-me-bananas.181029/

https://www.photrio.com/forum/threads/ ... n-mf-b-w-negative.197404/

in rete molti attribuiscono il difetto da te riscontrato all'effetto "bromide drag", ma bisognerebbe sapere di più sul processo di sviluppo, se avvenuto per capovolgimento o per rotazione.
Generalmente il difetto si presenta nell'altro verso, ma se l'agitazione è fatta per rotazione può presentarsi anche in senso longitudinale.

Inviato: 22/2 9:52
Riccardo
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Agitazione con capovolgimenti, 30" all'inizio + 10" ogni minuto. Questo sia per lo sviluppo che per il fissaggio. Tempi di sviluppo raccomandati dalla casa, tempi di fissaggio controllati "a vista" guardando lo sbiancamento di uno spezzone di pellicola in caraffa con stessa agitazione (superiori a quelli raccomandati).
Sempre trattamento di più spirali nella stessa tank (da 2 a 5), e quando ho riscontrato le striature in una pellicola, le altre, che hanno subito la stessa identica sorte, sempre risultate perfette.
Rispetto a quelle che hai linkato, le mie striature sono più sottili e concentrate verso il centro del film e assenti ai bordi vicino alla perforazione (più esposti ad eventuali infiltrazioni di luce).
Credo proprio si tratti di due fenomeni diversi.

Di più. Nei due casi che ho riscontrato questo fenomeno, il rullino incriminato era stato esposto insieme ad altri dello stesso lotto e con la stessa fotocamera nelle stesse condizioni di luce (per il tipo di foto che faccio non porto MAI la macchina al collo), risultati poi esenti dal difetto una volta sviluppati nella stessa tank.

Che uno della Kodak Alaris (credo si chiami così ora) che mi ha dimostrato di non aver mai visto in vita sua una pellicola TMax (vedi la fantasia del n. emulsione stampato sul bordo della pellicola), escluda categoricamente che il loro processo produttivo possa avere difetti per via dei controlli "fisici e digitali" che fanno, mi fa scatrosciare dalle risa.

Inviato: 23/2 6:04
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400
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Probabilmente sarebbe utile sapere dove vengono concretamente prodotte queste pellicole e se i controlli di qualità sono identici in ogni parte del Mondo.
Per esempio ho sentito che i lotti per il mercato Nord Americano sono prodotti negli USA e quelli per gli altri mercati, altrove.
Ma dove di preciso, non si capisce. Ho letto anche Australia per il mercato Asiatico, sebbene verrebbe più spontaneo pensare semmai alla Cina.
Magari effettivamente ci sono differenze di qualità da un posto all'altro.


Inviato: 23/2 7:48

Modificato da luciano su 26/2/2024 6:23:15
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Citazione:

luciano ha scritto:
Probabilmente sarebbe utile sapere dove vengono concretamente prodotte queste pellicole ........ verrebbe più spontaneo pensare semmai alla Cina.

Ora lo sappiamo... e hai pensato giusto.
Ieri ho ricevuto una confezione da 10 rullini di TMax 400, as a good will gesture, dalla Kodak Alanis in Inghilterra.
Allego copia della Proforma invoice (sulle fatture, COO sta per Certificate Of Origin).

Allega:



jpg  Invoice.jpg (288.17 KB)
1940_65d9906bdd477.jpg 1534X580 px

Inviato: 24/2 7:45
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Non lo so, ma se il fenomeno fosse dovuto a un abbassamento degli standard qualitativi attribuibile alla produzione cinese e cioè a maggiori tolleranze di fabbricazione, allora il difetto dovrebbe manifestarsi con una certa ricorrenza, mentre invece è strano che in rete non si trovi niente, neanche come ipotesi.

Riesci a postare le scansioni non dei singoli fotogrammi, ma delle strisce intere, comprensive di scritte e perforazioni, senza accentuare troppo il contrasto, in modo da avere un'idea più vicina a quello che si vede a occhio?

Inviato: 24/2 13:18
Riccardo
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Citazione:

Plafoto ha scritto:
Riesci a postare le scansioni non dei singoli fotogrammi, ma delle strisce intere, comprensive di scritte e perforazioni, senza accentuare troppo il contrasto, in modo da avere un'idea più vicina a quello che si vede a occhio?

No, i miei scanner per pellicola (Epson 1660 Photo e Nikon 5000ED) si fermano al 24 x 36, non un mm in più, quindi niente bordi con scritte e perforazioni.
Ti avevo già in parte risposo a pag.1, dove mi chiedevi: Riusciresti a fare una scansione di un'intera striscia di pellicola, coi vari fotogrammi?
Ed io ti rispondevo:
Una scansione in cui si vedano i fotogrammi buoni insieme a quelli in cui iniziano le strisce e una coi fotogrammi in cui le strisce sono più evidenti.
La visibilità di queste strisce dipende moltissimo dall’immagine, cioè dal fondo. Più l’immagine è ricca di particolari, e meno si notano. Ovviamente, sapendo che ci sono, esaltando il contrasto e osservando attentamente, si vedono anche in queste immagini.
Spiccano maggiormente su fondi uniformi (come un cielo privo di nubi) né troppo chiari né troppo scuri, rendendo in questi casi l’immagine non correggibile in stampa, o almeno io non ne sarei capace.


Se su quel rullino avessi fotografato alberi con le foglie o tante persone ammassate (esempi a caso di fondi tutt'altro che uniformi), probabilmente non si sarebbero notate. Idem se avessi fatto foto notturne con predominanza di nero.


Citazione:

Plafoto ha scritto:
Non lo so, ma se il fenomeno fosse dovuto a un abbassamento degli standard qualitativi attribuibile alla produzione cinese e cioè a maggiori tolleranze di fabbricazione, allora il difetto dovrebbe manifestarsi con una certa ricorrenza,

Non è affatto detto, anzi.
Se si manifestasse con una certa ricorrenza, con ogni probabilità non sarebbe sfuggito ai controlli qualità dell'azienda, che pure ci devono essere, penso a campione.

A colazione sovente mangio biscotti del Mulino Bianco. Tra i miei preferiti, i Ritornelli (allego immagine... sperando di non venir bannato per pubblicità occulta).
Qualche mese fa me ne capitò un pacchetto con le strisce di cacao (ancora strisce scure... ) più strette del solito e un po' irregolari. Cosa che non mi era mai successa prima, da quando esistono.
Dato che la foto sulla confezione era la stessa di sempre, telefonai al Servizio Clienti Barilla per sapere se si trattava di una nuova versione "impoverita in cacao" o di un difetto di fabbricazione.
Mandarono un corriere a ritirare il pacchetto con gli avanzi, e dopo una ventina di giorni mi arrivò tramite corriere un plico con Buoni di Spesa omaggio per una trentina di euro, e una lettera dove mi ringraziavano per la preziosa collaborazione.
Immagino che nella linea di produzione si sia verificato un momentaneo problema all'alimentazione della pasta col cacao, con conseguente produzione di un limitato numero di biscotti anomali, sfuggiti ai controlli a campione e finiti nel pacchetto che la sfiga ha guidato lungo un complesso percorso fino alla mia tavola.

Non vedo perché una cosa del genere non potrebbe essere accaduta in un impianto di produzione pellicole in qualche remota località della Cina.

Allega:



jpg  ritornelli_singolo.jpg (46.36 KB)
1940_65da26daa36e5.jpg 602X602 px

Inviato: 24/2 18:33
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Mi sento di escludere che le T-Max siano prodotte in Cina, da quanto ne so la produzione delle pellicole, sia cine che fotografiche, è fatta dalla Eastman Kodak, la Kodak Alaris è solo la distributrice del prodotto.
Sulle pellicole 135 il numero di emulsione viene stampato sul bordo fotogramma ad inizio rullino, in prossimità dei primi fotogrammi.
Non so da cosa possa dipendere il difetto riportato ma so che con le tank Paterson più si aumentano le spirali più aumenta il rischio di disuniformità di sviluppo tanto che nel modello di tank più grande direi che è altamente consigliato fermarsi a 7 spirali perché sull'ottava è probabile avere disuniformità.
Per cultura fotografica e curiosità personale questi video sono molto interessanti e aiutano a capire come sono prodotte le pellicole.

How Does Kodak Make Film? (Kodak Factory Tour Part 1 of 3)

How Does Kodak Make Film? (Kodak Factory Tour Part 2 of 3)

How Does Kodak Make Film? (Kodak Factory Tour Part 3 of 3)

Inviato: 26/2 12:48
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Io mi baso sulla fattura che mi hanno mandato assieme ai rullini, e non vedo che interesse avrebbero a scrivere Repubblica Popolare Cinese sul campo "certificate of origin" se venissero fabbricati in un altro Paese.
Sul numero emulsione hai ragione, è stampato sottilissimo in prossimità del fotogramma 2, si vede appena e non ci avevo mai fatto caso.
Uso Tank Paterson System 4 (agli inizi) e Super System 4 (da quando esistono) a 2,3,5 posti (mai avuto le 8 posti) dove ho trattato qualche migliaio di rullini, piene o con un rullino in meno, e non ho MAI avuto un solo problema una sola volta.
Sempre un po' più (ma poco) liquido del necessario, e capovolgimenti manuali i primi 30" e poi 10" ogni minuto (conta il tempo in cui il liquido si muove, non il numero di capovolgimenti).
Non so che tipo di disuniformità si possano avere, e perché, ma non credo righe longitudinali perfettamente parallele e neanche in tutta la lunghezza del rullino.
Grazie per i link, purtroppo io non so l'inglese e 3 ore di visione non penso di riuscire a resistere. Dalla rapidissima occhiata a qualche 10" qua e là, mi sembrano molto ben fatti.

Inviato: 27/2 10:25
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Re: Nuove rogne con la Kodak T-Max 400

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Nella prima risposta a Kodak, avevi scritto di aver riscontrato il difetto anche su altri rullini, scattati a settembre 2023.
Hai controllato se tutti i rullini difettosi riportano lo stesso numero di emulsione?

Inviato: 27/2 15:03

Modificato da Plafoto su 27/2/2024 15:43:59
Riccardo
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