
Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Claudio, la stampante ha a bordo sia il nero lucido dye che il nero a pigmenti, quando imposti la stampa per una carta matte usa il nero a pigmenti. Kate Cooper nel filmato dice che bisogna impostare carta Velvet Fine Art (parliamo di carte Epson) a me sembra (almeno nelle prove che ho fatto) che basta impostare semplicemente carta Matte, comunque se uno vuole la imposta come carta Velvet poi caso mai regola tono, luminosità ecc.. Ho fatto delle stampe su matte e va benissimo.
Per i pigmenti su carta lucida concordo pienamente, con la P-600 le stampe avevano un orribile effetto opacizzato, una specie di velatura. Oscar, per la carta cotone Canson non saprei ma penso che se non ha una superficie troppo groffata, (cioè molto particolare) non ci siano controindicazioni per la stampa su carta matte o su particolari carte matte di altre ditte. Su questa non ho visto l'impostazione per indicare lo spessore della carta, valuta lei, ma la foto delle gondole è su carta da 300g e non ci sono problemi, caricando dalla parte posteriore credo si possa caricare carta molto più grossa ma bisogna verificare. Io come dicevo ho stampato su matte 230g non Epson e va benissimo, su carte matte usa il nero a pigmenti. L'unico difetto riscontrato finora l'ho già segnalato, i pizza wheel comparsi solo su carta lucida e solo parzialmente, ma talmente impercettibili che bisogna cercarli iclinando la stampa sotto una fonte luminosa fino a che non compaiono. Diciamo che se uno maneggia la stampa due tre volte di segni ne fa molti di più, invece che una scalfittura della superficie sembra una modifica dello strato lucido, cioè in quel punto cambia la lucentezza o la luce si riflette con una angolazione diversa per cui diventano visibili (visibili per modo di dire). Sulla stampa delle gondole ci sono a partire dalla prima gondola in alto a sinistra e scendendo, lo scanner non è riuscito a vederli e nanche io guardando normalmente la foto.
Inviato: 9/7 18:58
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Ieri mi sono arrivate due tipi di carte Epson da provare, la Utra Glossy (grammatura 300 g) e la Premium Glossy (255g). La prima ha un lucido cristallino, molto bella, ho stampato anche quel test che si trova anche in Northlight Images (quello con un girasole, un colorChecker ecc.), spettacolare. La Premium Glossy purtroppo è diversa dalla vecchia Glossy Photo Paper (225g) che non ho trovato e non solo per la grammatura, devo testarla meglio, caso mai ne parlerò più avanti.
Ho stampato questa foto in ABW per vedere la resa dei neri e gradazioni di grigi sulla Ultra Glossy. Direi benissimo, pur con un solo grigio la stampante riproduce molto bene le varie gradazioni che si vedono nella parte bassa della foto. Metto l'originale e la scansione (sempre considerando che la scansione è un compromesso), la stampa è leggermente più calda di ciò che si vede sulla scansione (ho scansionato in grigio 16 bit), a me va bene così ma si può ovviamente regolare l'intonazione in fase di stampa. E' superfluo dire che bisogna guardarla in grande su un monitor.
Inviato: 9/7 11:46
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Grazie mille dei consigli Fabio, devo studiare tutta la faccenda nei dettagli, comunque importante che si possa rifilare il foglio.
Inviato: 7/7 12:57
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Intanto congratulazioni a Fer per il notevole traguardo raggiunto. Pensa che se gli utenti del forum, con una colletta ogni volta, ti avessero mandato 1€ per ogni post, adesso avresti 10.000 € (però spero che non ci chiedi gli arretrati
![]() Ricordo (ricordo quasi rimosso perché è stata una pessima idea) che una decina di anni fa ho avuto una stampante a inchiostri dye Epson 1500 W acquistata con il preciso scopo di convertirla a pigmenti (anche a pigmenti stampava benissimo ma, per colpa mia, dopo un paio di mesi si è intasata e l’ho buttata, ed era la numero 2 che andava all’ecocentro). Avevo fatto un po’ di stampe A4, sulla stessa carta Epson Glossy che citavo, fino a che non finivo le cartucce di inchiostri Claria in dotazione. Queste stampe le avevo conservate in una scatola vuota da da 50 fogli A4 che non ho più aperto dall’epoca e riguardandole questa mattina sono ancora come il giorno che le ho stampate. Questo mi conforta moltissimo su ciò che pensavo, gli inchiostri dye Epson originali durano parecchio anche senza nessuna protezione se chiusi in una scatola. Tanto più, ovviamente, se protetti, e protetti si possono anche esporre come confermano Fer e Mxa. Se per la ET-8500 siano Claria o meno c’è che dice di si, chi dice che sono diversi, io penso che quelli formulati dalla ditta per una stampante nata per stampare foto in A3+ siano comunque in grado di dare una certa garanzia di durata e la cosa è confortata anche dal fatto che in un sito della Epson nella ricerca ET-8550 e mettendo i filtri: inchiostri-stampanti-claria, esce questa stampante con i suoi inchiostri.
Inviato: 7/7 12:00
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Grazie Fabio per le esaustive indicazioni, gentilissimo come sempre, ho visto che una calandra più piccola (da 35 cm che coprirebbe l’A3+) costa sui 100 €, quindi un prezzo abbordabile. Ho visto al volo che vendono fogli per A3 ma non ne ho visti per A3+. Ho anche la curiosità di sapere se applicando un foglio leggermente più grande poi lo si può rifilare sui bordi della foto.
Saluti.
Inviato: 7/7 11:50
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Ciao Fer, che piacere rivederti! Concordo con te, ho sempre snobbato la stampa con inchiostri dye su carta lucida perché ero totalmente impegnato nel cercare di riprodurre nel bianco e nero le sensazioni estetiche che avevo dalla stampa sulle carte chimiche che usavo una volta, ci sono andato vicino con pigmenti e carta baritata ma non era comunque la stessa cosa. Queste prove di stampa a colori con un pacco di carta che avevo da anni in casa mi hanno aperto un mondo (credo non la facciano più perché l’ho cercata nel web ma non l’ho vista) la Epson Glossy Photo Paper, (adesso c’è la Premium Glossy ma credo sia la stessa cosa). Mi hanno lasciato a bocca aperta e mi sto dando a stampa selvaggia (tanto costa pochissimo), un ritratto a colori che avevo fatto a mio figlio anni fa sembra una olografia, mia moglie conferma perché quando l’ha vista ha detto che sembra tridimensionale. Non credo sia solo merito della carta, penso che sia anche qualcosa che sta nella composizione di questi colori che dà questo aspetto cristallino e conferisce profondità spaziale alla scena. La carta è una normalissima Glossy, quella che delle Epson costava meno e vendevano in offerta due pacchi da 20 fogli ciascuno incollati fra di loro per 10 €. Anche la nitidezza è superlativa stampando in alta qualità.
Mi interesserebbe moltissimo quello che dicevi sulla calandratura, in particolare sapere se il trasparente applicato smorzava il lucido e lo opacizzava parzialmente o se l’aspetto rimaneva identico, perché ci stavo pensando, eventualmente tu o Fabio potreste darmi un consiglio se c’è qualcosa in commercio, se a freddo o a caldo e che non costi troppo. Saluti.
Inviato: 6/7 11:58
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Si Stefano, i maledetti pizza wheel sono da un sacco di anni l'incubo di chi stampa in digitale, io li avevo sulla A3+ Stylus Photo 1290 ma ho risolto spessorando il supporto delle rotelline zigrinate. Poi non li ho più visti sulle altre stampanti, qui sono comparsi impercettibili, come dicevo, su una carta molto leggera e di scarsissima qualità. Per non correre avventure penso che resterò su quelle già usate con questa stampante, mi manca da testare una baritata e poi ho tutto ciò che mi serve. Per la lucida resterò sulla Epson Glossy Photo Paper una stampa dalla quale non riesco a staccare gli occhi per quanto è sorprendentemente bella con questi inchiostri, sembra verniciata con vernice trasparente lucida ed invece è così di suo. Su queste carte i pizza wheel sono assolutamente inesistenti (almeno per ora).
Inviato: 4/7 18:50
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Un aggiornamento, questa mattina mi sono esercitato a spruzzare la vernice lucida per belle arti (difficile da dare) e l’ho fatto su dei fogli A4 di una ignobile carta lucida da 120 g che avevo acquistato per delle prove diversi anni fa. E’ emerso (impercettibilmente) un problema di cui avevo letto nel web: i famigerati “pizza wheel”, me ne sono accorto 10 minuti fa perché sono talmente microscopici che si vedono soltanto angolando la foto sotto una fonte luminosa. La cosa comunque non mi ha preoccupato minimamente in quanto sulla carta lucida Epson da 225g che sto usando non ci sono assolutamente, tanto meno sulla Epson Premium Luster e sulla matte che uso. Penso che dipenda da un coating più delicato della ignobile carta che ho usato.
Inviato: 4/7 12:37
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Inviato: 1/7 20:31
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Di nulla Oscar, quando ho letto il tuo post avevo già fatto, ma una cosa da 10 minuti, non preoccuparti. Le ho messe affiancate.
Saluti.
Inviato: 1/7 17:32
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Confermo Oscar, come già ho notato su altre prove che ho fatto, la qualità di una foto stampata a dye non ha niente da invidiare ai pigmenti, anzi su carta lucida è nettamnte superiore con i neri stupendi che una volta in stampa chimica potevi ottenere soltando dopo la smaltatura. Per il bianco e nero questa ha un solo grigio e due neri, uno per carte baritate e lucide o semi-lucide e uno a pigmenti per avere maggior profondità su carte matte. Per stampe a colori ha quello basta, per il bianco e nero si difende più che bene, poi ovviamente ci sono stampanti che di grigi ne hanno due, bisogna vedere cosa si vuole fare, per i miei soggetti basta e avanza.
Nel pomeriggio provo a metterti le tre foto affiancate in una sola.
Inviato: 1/7 12:19
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Cosa vuoi Oscar, ormai è solo un' illusione in memoria di tempi gloriosi, dovrebbero fare tutti un passo indietro, con le barche da gara siamo arrivati a quelle che viaggiano sollevate dall'acqua (e che barca è), con le macchine vanno in galleria del vento come se fossero aeroplani ecc. Una volta contavano soprattutto il pilota e il motore e le gare erano molto più belle.
Per le foto di cui dicevi, qualche senso avevano le stampe pubblicate per vedere la quantità di sbiadimento fra parte protetta con le vernici e quella no. In questo caso ho recuperato una stampa di qualche anno fa (fatta con il telefonino) a pigmenti su carta matte e l'ho ristampata sulla stessa carta con i dye. Io le metto lo stesso ma non ci si ricava nulla perchè non mi ricordo con quali impostazioni l'ho stampanta a pigmenti e in quella con i Dye ho lasciato fare alla stampante. Poi c'è la scansione con cui si perde tantissimo e lo scanner fa ciò che vuole perchè non lo uso per riproduzioni di stampe e non l'ho calibrato. Metto anche la foto originale.
Inviato: 30/6 19:26
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Ciao Oscar, lo posso fare senz’altro però adesso mi guardo il Gran premio di Austria di F1 sperando che la Ferrari arrivi fra i primi 3 (non oso sperare nella vittoria), domani cerco di trovare una stampa non troppo grande (per poterla poi scansionare) fatta a suo tempo con pigmenti e la ristampo con i dye di questa stampante.
Inviato: 29/6 18:06
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Un altro elemento che rende lo sbiadimento più evidente sui colori scuri è il fatto che questi assorbono molta più energia di quelli chiari, quindi non solo maggior assorbimento di raggi UV ma, essendo in questo caso non una semplice esposizione alla luce, ma al sole diretto, anche un notevole assorbimento di energia sotto forma di calore, elemento che contribuisce alla degradazione del colorante. Questo fenomeno si somma a quello (già accennato) per cui la verniciatura con protettivo scurisce (con maggiore o minore evidenza a seconda delle tonalità) le tinte per cui, nei test che ho fatto, la differenza fra parte protetta e non protetta è più evidente.
Il tutto è una ulteriore conferma di ciò che penso, cioè che le mie stampe non saranno mai esposte a condizioni simili, per cui l’effetto dei raggi UV sarà quasi nullo. Ma c’è un altro fattore che provoca degrado, è l’Ozono. Questo agisce sia direttamente come molecola di Ozono (O3), sia, in presenza di acqua, combinandosi e producendo radicali liberi (OH) che hanno una azione ancora più potente di quella della molecola di Ozono. Questa azione ovviamente sarà tanto maggiore quanto maggiore sarà l’umidità dell’ambiente in cui le stampe vengono conservate, quindi, riassumendo, la protezione dovrà essere sia dai raggi UV, che dall’aria e dalla umidità. In questo è innegabile l’efficacia che può avere l’applicazione di uno spray protettivo che per stampe fino ad un A4 è abbastanza agevole, per dimensioni maggiori è più impegnativo. L’alternativa è esporre solo con verniciatura oppure, come farò io (e già ho fatto con quelle a pigmenti), conservazione in scatole ben chiuse oppure esposte senza verniciatura sotto vetro con una buona chiusura sul retro della cornice con nastro adesivo fra la faesite e i bordi della cornice. Dopo le prove fatte considero questi inchiostri della Epson sicuramente in grado di durare parecchio sia senza particolari precauzioni (in condizioni non estreme) sia, e assai di più, con le protezioni accennate.
Inviato: 29/6 10:42
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Ho già detto che la verniciatura tende a scurire i colori (fenomeno più evidente sulle tinte scure) e mia moglie che si intende di pittura artistica dice che è un effetto noto anche sui quadri (metto qui un piccolo test appena verniciato e non esposto al sole), quindi se nei test esposti alla luce si guarda la differenza di questi con le zone non verniciate, la differenza sembra ancora più evidente perché si parte da un colore che verniciato è più scuro di quello non verniciato.
L’effetto più scuro su un campione appena verniciato e non espostolo si vede qui , tra l’altro è un ritaglio di un test di calibrazione a pigmenti sulla P-600 che avevo scartato (testina sporca), quindi lo scurimento non dipende da inchiostri Dye o Pigmenti. Nella realtà è più evidente che nella scansione.
Inviato: 22/6 11:04
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Pubblico le scansioni delle prove che ho fatto usando i protettivi, prove che non hanno nessun carattere di scientificità ma che servivano a me per capire quale protettivo usare e se funzionano.
Le stampe sono state esposte per 8 giornate in pieno sole con cielo sereno esposte a sud all’esterno di una controfinestra che ogni tanto ruotavo seguendo il sole, per circa 9 ore al giorno. Quello che mi interessava era il grado di sbiadimento o di viraggio del colore delle parti non protette rispetto a quelle con il protettivo ma nelle due foto è meno evidente che sui colori puri. Sempre nelle foto, sulle scansioni si nota meno, anche dopo l'esposizione la parte non protetta ha un migliore contrasto di quella verniciata Ho spruzzato i protettivi mascherando una parte della foto con un foglio di carta sovrapposto parzialmente su quelle di Venezia (confine con linea nera) e sui test colori puri con strisce di carta alternate (su qualcuna c’è qualche sbavatura perché non potevo incollare le strisce e la vernice nebulizzata passava sotto, comunque nelle parti che ho indicato con un “SI” c’è la vernice (sulla prima foto di Venezia l'ho dimenticato ma è a sinistra come l'altra foto di Venezia). Ho usato 4 protettivi diversi (un quinto l’ho scartato subito per risultati disastrosi ed era un protettivo opaco per disegni a carboncino). Questi sono: - Un noto protettivo indicato con H - Una vernice lucida per belle arti - Lacca per capelli - Plastificante trasparente adatto anche per carta Lo si desume dai titoli delle foto. Riguardo al noto protettivo viene indicato l’uso con carte della stessa ditta, io ho usato per ora nei test carta RC Luster e carta double sided matt 230 F. Schoeller. Le foto di Venezia erano provini di stampa che ho fatto prima della stampa definitive quindi possono differire parecchio l’uno dall’altro e hanno tonalità che non hanno niente a che vedere con la versione finale venuta benissimo (cioè schifezze tanto per provare la nuova stampante) ma non era ciò che mi interessava. La vernice lucida per belle arti è andata benissimo su una stampina 20x30 di carta glossy (era privata e non l’ho pubblicata) dando una superficie brillante e trasparente con un bel contrasto, bisogna prenderci la mano perché non faccia colature o non sia scarsa. Vanno tutte bene sia su carta Luster che matte, la lacca pure ha dato una discreta protezione e non si è sfarinata dopo il trattamento subito) la differenza fra le altre e il plastificante è che questo ha un effetto un po’ opaco se guardato con una certa angolazione però dietro ad un vetro questo sparisce e non c’è comunque guardando la stampa senza vetro perpendicolarmente o quasi. Quello che ho notato con tutte è che le tinte molto scure (ad esempio marrone scuro, verde scuro, grigio scuro ecc.) vengono ulteriormente scurite dalla vernice anche appena data, e bisogna tenerne conto osservando lo sbiadimento nelle zone non protette dopo il test, cioè sembra maggiore di ciò che è realmente). La quantità di raggi UV che hanno avuto le stampe è stata altissima (ma anche il calore) e come considerazione finale, (dopo aver speso quasi 90 € di vernici), considerando che mai esporrò le stampe a simili condizioni estreme, penso che non userò nulla. Lo sbiadimento era ovvio ma non ci sono derive cromatiche e questo è importantissimo. Il test mi dice che le stampe non dureranno 150 anni senza sbiadire ma se tenute in una scatola o sotto vetro e isolate dall’aria, di sicuro qualche decina di anni perché la dose di UV era tale che avevo fatto delle annotazioni in penna sui bordi non protetti da spray e sono quasi scomparse. Se si usano questi prodotti (salvo la lacca per capelli) è meglio usarli all’aperto e con una mascherina. Allega: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]()
Inviato: 21/6 10:21
Modificato da Pino su 21/6/2025 10:37:31
Modificato da Pino su 21/6/2025 10:48:43 Modificato da Pino su 21/6/2025 10:57:12 |
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Hai fatto bene Fabio, ovviamente non mi riferivo a quel lettore che non conosco, come pure a tutti coloro che hanno lo stesso cognome, io mi riferivo soltanto al celebre condottiero il cui cognome aveva origine da quello che ho detto e di cui erano fieri tanto che ciò compare anche nel blasone di famiglia come è storicamente documentato, usando il termine che si usava all'epoca.
Inviato: 17/6 9:59
Modificato da Pino su 17/6/2025 10:20:57
Modificato da Pino su 17/6/2025 10:22:24 Modificato da Pino su 17/6/2025 10:22:59 |
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Mxa rispondo telegraficamente e poi vado a letto, pregi e difetti dei pigmenti li conosco bene, i difetti principali sono il fatto che riguarda ciò di cui ho parlato e l’altro l’estrema delicatezza della superficie stampata perchè basta un niente per scalfirla irrimediabilmente dato che rimangono in superfice. Non ho mai stampato su trasparente ma se ti serve il nero a pigmenti la Epson ET-8550, se si stampa su carta matte lo usa, (lo pubblicizzano male perché dicono che lo usa per avere i testi più marcati) come dice Keit Cooper nel filmato e come ho sperimentato, però non so cosa succeda impostando la stampa su trasparente come carta matte (per la matte K. Cooper dice Velvet Fine Art).
Inviato: 15/6 1:09
Modificato da FabioBi su 16/6/2025 22:20:08
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Avevo un dubbio, che nemmeno il manuale mi aveva chiarito, riguardante il caricamento degli inchiostri in flacone (70cc) sulla stampante Epson ET-8550. Al primo caricamento va via circa un flacone per ogni colore e nella bottiglia ne rimangono circa 10 cc. Invece di tenere tutti questi flaconi semi vuoti, visto che i livelli sono scesi un po’ usandola, volevo rabboccare con gli avanzi e buttare i vuoti ma avevo il dubbio che svuotandoli completamente potesse entrare un po’ d’aria che potrebbe essere letale.
Ho cercato per giorni una risposta dappertutto, manuale e forum vari di utilizzatori, niente da fare, tanto che volevo telefonare a qualcuno che fa assistenza di queste stampanti. Ho provato ad interpellare ChatGPT, anche se pensavo che fosse un caso troppo particolare per potermi rispondere, ed era anche complicato formulare la domanda, invece ha capito e mi ha risposto togliendomi ogni dubbio, spiegandomi che potevo stare tranquillo, il perché lo potevo essere in base al meccanismo che utilizza la stampante nel caricamento, dicendomi anche come fare la procedura nei minimi particolari, che potevo utilizzare subito gli avanzi o raccoglierli mescolandoli con i precedenti e come conservarli ecc. ecc. anticipandomi la risposta ad eventuali dubbi. Impressionante!
Inviato: 12/6 12:42
Modificato da FabioBi su 16/6/2025 22:19:15
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto. |
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Ciao Orso, secondo me il problema è più complesso di ciò che sembra, è stata ferma circa 40 giorni ma spesso la lasciavo spenta 20-30 giorni e stampava perfettamente senza bisogno di pulizie degli ugelli (sempre usando inchiostri originali).
All’improvviso sembrava fosse intasato solo il nero, con le pulizie invece di migliorare peggiorava (segno che non passava inchiostro), parecchio tempo fa mi era successa una cosa analoga anche senza che fosse passato molto tempo dall’ultima stampa, ho risolto facendo uno switch con il nero matte e poi tornado al PK, risolto istantaneamente. E vengo al perché dico che la faccenda è più complessa, questa volta mentre facevo ripetuti lavaggi senza risultato, è partito all’improvviso e completamente anche il Cian, nessuna traccia di inchiostrazione nella stampa del test ugelli. Secondo me, messi assieme la soluzione precedente facendo lo switch e la attuale con la scomparsa improvvisa del cian, credo che non si tratti solo di intasamento degli ugelli ma (sicuramente per il nero) di grippaggio della elettrovalvola (che deve esserci per forza) che commuta il passaggio dell’inchiostro nero o nero matte, la quale, se grippata, non si apre alla accensione. Se ci fossero elettrovalvole anche sugli altri canali (al limite per azionare il passaggio di inchiostro solo quando la stampante è accesa, visto che è scomparso all’improvviso il cian), sarebbe una conferma che il problema potrebbe non riguardare soltanto la testina di stampa. Rimane il fatto che per avere stampe che fra 200 anni ci saranno ancora (e sicuramente le mie in una discarica), intanto ho dovuto buttare 3 stampanti. Aggiungo che la nuova stampante a inchiostri dye mi sta dando belle soddisfazioni sia nel colore (ma non mi interessa più di tanto) che nel bianco e nero su carta lucida o matte e sto facendo dei test di stabilità degli inchiostri che sono assai incoraggianti, di cui quando avrò finito parlerò e questo mi consola un po’ dei soldi buttati.
Inviato: 12/6 10:10
Modificato da FabioBi su 16/6/2025 22:19:02
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