Vedendo un’immagine come quella che hai proposto subito mi viene in mente la querelle attuale su cosa è fotografia e cosa non lo é. Sinceramente io non metterei la questione in questi termini. Come ho detto svariate volte (scusate sono pedante) per me non si puo’ parlare di “fotografia” ma di “fotografie”: ambiti diversi e modalità differenti….quanto vale in un caso non è detto che valga nell’altro. Ora: cosa penso di quest’immagine? Come detto non voglio entrare nella questione è o non è fotografia; dico solamente quale impressione mi suscita a livello estetico e di “veicolo del messaggio”. Non mi piace. Non mi piace esteticamente questo tipo di tecnica. Non mi convince legato a questo genere. Si tratta di una scena concreta e reale che vuole illustrare un fatto concreto. Ecco, per me perde molto del suo impatto potenziale; rende la scena “lontana” dalla realtà dei fatti….quasi fosse un’opera di fantasia..,.un fumetto o un dipinto. Penso che una scena come questa debba puntare ad essere addentro alla realtà dei fatti……cosi’ mi pare il frutto di un’invenzione….di qualcosa di non reale e concreto.

Marco

Questa immagine a primo impatto è esteticamente bella, un esasperato l'effetto ma direi che l'autore è stato bravo. Forse mi sarebbe piaciuta di più in un B/N cupo. Ma a parte il gusto personale, ritengo l'HDR utile in alcune occasioni.
Vi faccio un esempio con una mia immagine del museo d'Orsay. Ci sono degli errori in fase di scatto che ne hanno compromesso il risultato finale, però volendo documentare la bellezza e l'imponenza della struttura illuminata il più uniformemente possibile non avrei saputo fare diversamente:

Rispondendo a Luciano, mi pare un'immagine ripresa da un videogioco di qualche anno fa (Half Life 2), per come è "finta" l'illuminazione e per come appaiono "falsi" i colori e i contorni.

Ciò detto, la base di partenza non mi pare particolarmente interessante in sé, quindi con questa esasperazione di toni, contrasti e colori magari si è voluto puntare sull'effetto-wow, non so che dire.

Fer

Premetto che non sono molto sensibile all’estetica dei “generi” o degli “specifici”; considero un’immagine per quello che esprime, indipendentemente da come viene prodotta. La tecnica mi interessa infinitamente ma su un piano diverso da quello della valutazione del risultato: che cosa si è ottenuto è una cosa, come ci si è arrivati è un’altra; la diversità non implica giudizio di prevalenza.
Nel caso proposto da Luciano l’immagine mi sembra parecchio coinvolgente. L’immobilità delle figure (che ricorda Hopper ed il nostro Realismo Magico) e la luce come di sogno (che genera ombre ma penetra ovunque) generano una sensazione di inquietudine e di una attesa che va ben oltre quella del prossimo treno. Forse sarebbe stato meglio contenere un po’ l’enfasi tonale, ma questo è un personalissimo parere.
Quanto all’HDR, in questo caso assai probabilmente monofotogramma, credo che vada considerata come una normale risorsa linguistica, al pari del flou, dell’high o low key e via esemplificando; tutto dipende da come viene usata. L’avere tanti strumenti a disposizione è, come si sa, un’opportunità ma anche un rischio.
Umberto

Mi sono permeso di tagliare la tua foto, perché prima, a mio giudizio, non aveva un punto di attenzione perché non descriveva una cena omogenea o più scene legate tra di loro.

Ciò detto, la mia filosofia nell'uso delle correzioni oltre a quelle stretamente legate al contrasto e alla luminosità (quelle facilmente effetuabili in camera oscura, per intenderci) non piacciono granché, sebbene producano illustrazioni talvolta valide ed anche molto belle. Quest tua, per l'appunto, è un bella illustrazione fatta a partire da una base fotografica, come quando, per imparare a dipingere, usavo i colori a olio sopra le fotografia.

Allega:

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Per curiosità guardo il profilo dell'autore che si chiama
Mike Savad e presenta sul sito un ricco portfolio. Mi sembra un genialoide un po' strambo: ama camuffarsi e dichiara di ispirarsi alla pittura rinascimentale con un tocco di Norman Rockwell (bravissimo illustratore). La presentazione delle stampe che offre in vendita è abbastanza buffa.
Bè, il risultato è quello che conta.
Umberto

Citazione:

E io che pensavo fosse di Luciano!

No, no: io non c' entro niente. E' un fotografo che raccoglie molti consensi nel sito photo.sig dove io pure posto qualche immagine di tanto in tanto. E' un sito chiaramente orientato verso il gusto nord americano, pur raccogliendo contributi da tutto il mondo. Grande e a mio parere eccessivo, uso dello sharpening, molte immagini HDR, ecc. Per alcune di queste, come nel caso che ho postato, ho dei sentimenti ambivalenti: non so se mi piace o no. Certamente piace a molti americani che gli danno alti punteggi di critica. Boh... Forse siamo noi europei ad essere troppo legati e certa tradizione, forse sono gli americani ad avere gusti discutibili. Come ripeto non so decidere. Tecnicamente è indubbiamente bravo. Che tale bravura sia ben utilizzata, non so dire...

Mah, a parte il discorso illustrazione, come ho già detto, l'ho rinquadrata perché era composta maluccio.

Secondo me non è fotografia. Mi ricorda il mondo della grafica pubblicitaria, del fumetto. è bella, mi piace, ma se penso alla fotografia di strada (in Italiano moderno "Street photography") mi vengono in mente le immagini di Berengo Gardin, Doisneau, HCB, Merisio.....

Scusate se pedanteggio un po’. Se l’immagine funziona, se riesce cioè a trasmettere un sentimento autonomo (l’attesa inquieta di qualcosa), distinto da quello dell’oggetto della rappresentazione, mi chiederei solo in secondo momento,e su un piano logico diverso, se è fotografia od altro.
Tuttavia, nel caso specifico, mi pare non si possa dubitare che sia una fotografia, perché fotografia è tutto ciò che è stato ripreso con una macchina fotografica registrando le radiazioni luminose riflesse dagli oggetti o corpi sulla scena, non trasferendo manualmente su un supporto fisico un’immagine che si è formata prima nel cervello. Da questo punto di vista, la fotografia si differenzia dalle altre arti figurative perchè non è solo un’icona, ma anche una “reliquia” della cosa fotografata essendo stata, tramite la luce, a diretto contatto con essa e formata in un preciso momento, non ripetibile.
Questa natura di “fotografia” rimane tale, sempre a mio parere, anche se l’autore interviene sull’inquadratura, sulle tonalità, luminose e cromatiche, e magari sull’enfasi dei contorni, e magari ancora eliminando con il “timbro” qualche particolare disturbante. Diverso è il caso, a mio parere, del fotomontaggio o della computer art. Qui i confini sono sottili e preferisco girare al largo.
Umberto

La nuova inquadratura di FranzX funziona molto di più, direi che l'ha risolta in alleggerimento e pulizia..