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nuovo, in cerca della giusta discussione

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18/11/2011 17:29
Da milano
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ciao a tutti,

sono "incappato" nel vostro forum mentre cercavo qualche laboratorio che, a Milano, stampasse con passione e qualità da diapositiva.
In questa ricerca mi sa che mi sono arreso, mentre ho trovato una possibile salvezza nei tanti post di chi persegue con soddisfazione il sistema ibrido (scatto su pellicola e stampa dopo digitalizzazione, giusto no?)
Forte di questo nuovo entusiasmo mi sono messo a cercare uno scanner destinato ad appagare i miei bisogni più immediati (digitalizzare parte del mio archivio dia) e magari quelli futuri. Una buona macchina insomma.
Ho così scoperto da voi che il nikon coolscan 5000 è ormai fuori produzione, che per il 9000 lo sforzo è veramente notevole, e che gli scanner a pellicola sono destinati all'estinzione.
Esiste ancora qualche possibilità di prendere una buona macchina per ottenere ottimi file da stmpare inkjet?
chi ha voglia di ripetermi consigli magari già dispensati ad altri sventurati prima di me, che non vogliono lasciare la pellicola ma che si trovano tutte le strade per la stampa sempre più in salita?
ringrazio tutti, anche chi mi indirizzerà in discussioni già aperte sull'argomento
ciao stefano

Inviato: 22/11/2011 11:52
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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Da lombardia
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Ciao e benvenuto,
in effetti la situazione attuale di scanner pellicole non è molto soddisfacente.
Usciti di produzione i Minolta ed i Nikon, restano modelli amatoriali che certamente non soddisfano esigenze di qualità appena un pò evolute (e di solito si limitano al 35 mm), oppure modelli altamente professionali, come gli Hasselblad Imacon, ma che hanno prezzi fuori portata per la generalità dei fotoamatori.
Il mercato dell'usato non è amplissimo e col passare del tempo risulta sempre più difficile trovare assistenza. Per esempio è molto complicato trovare le lampade di ricambio per i Minolta, mi pare.

Alcuni flatbed, come l'Epson 700, danno risultati discreti se si parte da negativi abbastanza grandi, ma è difficile arrivare ad ingrandimenti di qualità oltre i 4 o 5 x.

Recentemente è stato presentato un nuovo modello della Reflecta che potrebbe essere un buon sostituto del Nikon 9000 e del Minolta Multi scan. Il prezzo non è popolarissimo, ma tutto sommato non è esagerato per uno scanner dedicato fino al medio formato 9x12. Sia il Nikon che il Minolta costavano circa 1000 euro in più.


Inviato: 22/11/2011 13:51
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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Da milano
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non sembra male. 4000 dpi? nel manualetto sul sito non sdi capisce, ma immagino di sì

Inviato: 22/11/2011 17:45
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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Da lombardia
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Dichiarati 3200 con una Dmax di 3,6. In questo test sembra raggiunga i 3050 reali (contro i 3900 del Nikon 9000). Tutto sommato discreti, per MF e per stampe di medie dimensioni (A3+ e anche A2, dipende dalla grandezza del negativo). Il Nikon però era meglio, certamente.



Inviato: 22/11/2011 18:21
Tessera C.F.A.O n. 3

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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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18/11/2011 17:29
Da milano
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tra l'acquisto di uno scanner che non mi convince al 100% e le stampe ilfochrome fuori provincia, forse mi è arrivata una buona dritta: un lab di arti grafiche che fa scansioni professionali (9000 dpi con post produzione accurata).
I prezzi sono carucci ma dalle stampe che mi ha fatto vedere, in grande formato e frutto di scansione, i risultati mi sembrano splendidi.
se serve, faccio volentieri pubblicità.
certo che 1 scansione va dai 35 ai 68 euro..
10 scansioni mas o menos 500 euro...

Inviato: 23/11/2011 16:23
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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Ciao Stefano,

ho spostato la discussione nella sezione più appropriata.

Dunque, il tema della scansione è molto trattato su Effeunoequattro, abbiamo anche pubblicato una recensione completa dell'Epson V700

http://www.effeunoequattro.net/htdocs ... nt/FC_ProvaV700/index.htm

che contiene anche informazioni su altri scanner.

La scansione è un tema che mi sta particolarmente a cuore: come te non posso e non voglio rinunciare alla pellicola (nonostante un buon corredo Canon basato su 5DmkII), quindi le ho provate un po' tutte.

Una prima distinzione riguarda i formati di pellicola che ti interessano: se, come mi pare di capire, si parla di 135, allora la qualità d'immagine dello scanner riveste un ruolo fondamentale.

La produzione di scanner nuovi è ai minimi termini: tolti, come dice Luciano, i costosissimi Imacon, rimangono solo gli economici Pacific Image / Reflecta e i Plustek.

Possono andare bene se la qualità tecnica dei tuoi fotogrammi non è particolarmente alta (dipende dalla tecnica di ripresa, qualità dell'attrezzatura etc.), ma se hai diapositive scattate su cavalletto con una Leica questi prodotti non renderebbero giustizia agli originali.

Un'alternativa è il mercato dell'usato.
Gli scanner Nikon come il SC 5000 hanno prezzi elevati anche da usati, però è ancora possibile farli revisionare (non so per quanto tempo ancora, conviene sbrigarsi); usano una fonte di luce LED che è tendenzialmente meno soggetta a guasti e deterioramenti rispetto alle classiche lampade fluorescenti.
La qualità d'immagine è molto buona; ancora non a livello di un eccellente originale, ma in generale più che sufficiente per la maggior parte dei casi.
Parlando di qualità d'immagine, uno scanner 135 assolutamente fantastico era il Minolta ScanElite 5400.
Con una risoluzione *effettiva* di 5400 PPI (circa 110 lp/mm) era un prodotto molto interessante ad un costo accessibile.
La buona qualità costruttiva consente di trovare ancora esemplari in buone condizioni, ma sinceramente non me la sentirei di consigliare un prodotto per il quale non esiste più assistenza ufficiale né probabilmente ricambi (lampade in special modo).
Un pochino meglio la versione Scan Elite 5400 II grazie alla più robusta lampada LED, ma...

Ultima possibilità: affidarsi ad un buon service.
Dipendendo da dove abiti, puoi affidare le tue pellicole ad un laboratorio di scansione locale (un esempio è http://www.digitalfidelity.it, partner di Effeunoquattro), o spedirle.
Tuttavia, specie nella fase iniziale di digitalizzazione di un archivio, questo può essere piuttosto dispendioso.

Nel caso avessi frainteso e tu fossi invece interessato soprattutto al formato 120, ritengo che il Reflecta indicato da Luciano possa essere un prodotto da tener d'occhio; se ne sa ancora poco, ma il prezzo è relativamente ragionevole e le prestazioni non paiono malvagie.
Certo, se tu avessi la possibilità di fare uno sforzo verso uno dei pochi Nikon SuperCoolscan 9000ED nuovi ancora in vendita (avevo sentito che persino questo modello è ormai fuori produzione), non te ne pentiresti.

Fer

Inviato: 23/11/2011 16:32
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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ciao Fer,
avevo letto diversi post tuoi e di Luciano, ma erano un po' datati e volevo capire come stavano le cose prima di "buttarmi" (o meglio di buttarli- i dindi intendo).

Premetto che non ho intenzione di digitalizzare tutte le diapo accumulate in 20 anni, che sto sottoponendo alla terza selezione ma che sono sempre svariate migliaia.

Alla fine il mio dilemma riguarderà un centinaio di diapo, 135 mm, che si saranno meritate scansioni accurate e stampe su formati medio-grandi.

Adesso mi guardo ben bene le vostre recensioni, le varie discussioni e digitalfidelity.
Nikon 9000ED al momento sulla rete non ne vedo, se non un paio oltreoceano a prezzi forse bassi ma per me ancora impegnativi. ho visto che si stavano accanendo in 12 su un povero coolscan V ED, quando arriverà un 9000 sarà credo una vera bagarre

intanto grazie e a presto



Inviato: 23/11/2011 18:10
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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Per quanto riguarda i Nikon Coolscan V e 5000, gli ultimi della serie andati fuori produzione da poco, penso che l'assistenza sia garantita ancora per parecchio. O almeno lo spero, visto che LTR (il laboratorio ufficiale di assistenza) fa ancora interventi su reflex di 40 anni fa.
Ti consiglierei di comprarli in Italia, possibilmente Nital e dotati di Nital-card, come ulteriore garanzia di assistenza.
Sui mercatini on line di tanto in tanto ne passano (V sui 600 euro e 5000 sui 1000 euro), anche se durano pochissimo.

Io sono riuscito, tempo fa, ad accaparrarmi un 5000, che per questioni di tempo non ho ancora praticamente usato.
Leggendo su altri forum, molti utilizzatori sostengono che si arriva a stampare fino al formato A2 mantenedo un'ottima qualità.
Consapevole che l'ottima qualità è una cosa estremamente soggettiva... mi piacerebbe sentire in proposito un parere di Fer o di qualche eventuale utilizzatore di questo forum.

Inviato: 23/11/2011 18:40
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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Sì appunto, il concetto di "ottima qualità" è decisamente relativo.
Un A2 corrisponde a un ingrandimento di 16.5x (volendo ottenere 300 ppi in stampa servirebbero 5000 ppi in acquisizione); secondo me scanner o non scanner è dura avere una "ottima qualità" con un ingrandimento simile.
Forse con drum e montaggio a fluido, o almeno con un Imacon X5, si potrebbe riuscire a strizzare l'originale fino a fargli sputare 15-16 ingrandimenti... ma sinceramente con un Coolscan 5000 la vedo dura. Mah.

Fer

Inviato: 23/11/2011 19:01
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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Citazione:

Fer ha scritto:
Un A2 corrisponde a un ingrandimento di 16.5x (volendo ottenere 300 ppi in stampa servirebbero 5000 ppi in acquisizione)

Quelli che parlano di ottima qualità sull’A2 sostengono che alla distanza che si osserva quel formato sono sufficienti 240 ppi. Personalmente è un discorso che mi convince poco, non fosse altro perché aumentando di pari passo formato e distanza di osservazione della stampa (anche se può essere un ragionamento lecito ai fini pratici) l’ottima qualità non si perderebbe mai…


Citazione:

Fer ha scritto:
secondo me scanner o non scanner è dura avere una "ottima qualità" con un ingrandimento simile.

Intendi dire che anche stampato con un ingranditore dotato di una buona ottica, un ingrandimento 16,5x da pellicola 135 mostra i suoi limiti? Se è così, certamente concordo, ma ti chiedo: in un eventuale confronto su stampe di formato A2, tra sistema argentico classico e sistema misto con Nikon 5000 + buona ink-jet, si noterebbero differenze evidenti tra l’una e l’altra stampa in termini di qualità? Mi rendo conto che ci sono talmente tante variabili in gioco che una risposta seria è impossibile, ma se ti sei fatto qualche idea, anche solo sul BN, o solo sul colore, mi piacerebbe conoscerla.


Citazione:

Fer ha scritto:
Forse con drum e montaggio a fluido, o almeno con un Imacon X5, si potrebbe riuscire a strizzare l'originale fino a fargli sputare 15-16 ingrandimenti...

Dal basso della mia inesperienza mi verrebbe da pensare che, rispetto al Nikon 5000, la prima soluzione risolverebbe problemi di messa a fuoco dovuti alla non planarità della pellicola in aria, mentre la seconda aumenterebbe la risoluzione di scansione. Se escludiamo casi di “Leica su cavalletto”, secondo te quale dei due problemi affligge maggiormente il Nikon 5000, la mancanza di montaggio ad umido o i “soli” 4000 ppi in acquisizione?

PS: mi scuso con "sdz" per l'intromissione, e spero che le domande che faccio siano di interesse anche per lui.

Inviato: 23/11/2011 23:11
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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Citazione:

sostengono che alla distanza che si osserva quel formato sono sufficienti 240 ppi. Personalmente è un discorso che mi convince poco, non fosse altro perché aumentando di pari passo formato e distanza di osservazione della stampa (anche se può essere un ragionamento lecito ai fini pratici) l’ottima qualità non si perderebbe mai…


La penso come te.
Diciamo che conta anche il soggetto: certi tipi di fotografie non vivono di dettagli, ma altre sì.
Se una foto vive (anche, almeno) di dettagli, di effetto presenza, allora viene naturale avvicinarsi alla stampa per godersela meglio; e i 300 punti per pollice servono tutti (e devono anche avere adeguato microcontrasto!).

Citazione:

Intendi dire che anche stampato con un ingranditore dotato di una buona ottica, un ingrandimento 16,5x da pellicola 135 mostra i suoi limiti?


Secondo me sì.
Non per ridurre tutto a numeri, ma tanto per farci un'idea: da una serie di studi psicovisuali emerge che, almeno per certi soggetti, l'occhio umano può distinguere adeguatamente 5-8 lp/mm.
Per avere diciamo 5 lp/mm su stampa, a 16.5x devi aver catturato quasi 90 lp/mm dall'originale.
Ammesso che sull'originale effettivamente ci siano tutti questi dettagli fini (tutt'altro che scontato...), ce ne vuole per catturarli con adeguato microcontrasto.
Un ottimo ingranditore può avere una risolvenza massima anche maggiore (alcuni ingranditori 135 arrivano anche a 200 lp/mm come dimostrato da Erwin Puts), ma con quanta trasmissione di contrasto? Pochina.
Il Coolscan 5000 ha un limite fisico a 80 lp/mm (e sono generoso: non considero la distruzione di dettagli effettivi operata dall'aliasing); si può intervenire digitalmente amplificando il microcontrasto con una deconvoluzione o una maschera di contrasto, ma non si possono creare dettagli dal nulla.

Citazione:
in un eventuale confronto su stampe di formato A2, tra sistema argentico classico e sistema misto con Nikon 5000 + buona ink-jet, si noterebbero differenze evidenti tra l’una e l’altra stampa in termini di qualità?


Dipende da cosa intendiamo per qualità.
Una stampa ibrida (scansione + stampa digitale) dà senz'altro un maggiore microcontrasto e probabilmente una migliore gamma dinamica, pulizia e purezza cromatica (grazie alla postproduzione).

Una stampa chimica a regola d'arte può dare, in condizioni ideali, una maggiore risolvenza effettiva.
Fino a poco fa avevo una stampa tradizionale da dia effettuata su Cibachrome da un laboratorio professionale di Roma, e la stessa successivamente ristampata da me su inkjet (scansione da Minolta ScanElite 5400).
La stampa inkjet era tecnicamente superiore (dettagli, gamma dinamica), anche se la Cibachrome manteneva comunque molto fascino ed era meno "granosa".
Ora sono andate perse tutte e due per problemi di umidità e non ho più materiale per confronti.

Tempo fa con Luciano ci eravano scherzosamente lanciati un guanto di sfida : a partire da uno stesso fotogramma si doveva tirar fuori una stampa A3 a testa (lui in analogico, io in ibrido) e poi confrontarle. Non abbiamo avuto tempo di mettere in pratica la prova, ma sarebbe interessante!

Secondo me con pellicole "normali" il sistema ibrido è avvantaggiato; se non altro è più semplice raggiungere risultati molto buoni tecnicamente, mentre con l'ingranditore devi essere perfetto e avere un'ottima attrezzatura.
Però se iniziamo a parlare di pellicole speciali... es. la Rollei ATP... la faccenda diventa interessante, perché è più facile incontrare i limiti degli scanner.

Citazione:
mi verrebbe da pensare che, rispetto al Nikon 5000, la prima soluzione risolverebbe problemi di messa a fuoco dovuti alla non planarità della pellicola in aria, mentre la seconda aumenterebbe la risoluzione di scansione


Un drum ha anche una risoluzione molto alta (più del 5000) e un miglior rapporto segnale/rumore, sia dal punto di vista elettronico che ottico (minore incidenza della grana).
Quindi in generale puoi spingere di più la deconvoluzione e/o la maschera di contrasto.

Citazione:
quale dei due problemi affligge maggiormente il Nikon 5000, la mancanza di montaggio ad umido o i “soli” 4000 ppi in acquisizione?


Secondo me nei casi pratici il problema maggiore è la mancanza del montaggio a fluido; sulle stampe grandi è molto evidente la sfocatura delle zone che escono dalla profondità di campo dello scanner, e dà veramente fastidio.
Ci sono tecniche per ridurla molto anche senza wet mount (il focus stacking), ma si perde qualcosa in risolvenza.
Poi un altro problema fastidioso è il grain aliasing.
Sono mesi che cerco di trovare il tempo di pubblicare un post al riguardo con alcune illustrazioni che ho buttato giù, ma non ci riesco mai!
Comunque il concetto è che specie con certi soggetti (diapositive con cieli blu) la resa della grana dei Nikon è molto esagerata e fastidiosa. Il drum scanner è sostanzialmente esente dal problema dell'aliasing, non solo per il montaggio a fluido (adattamento d'impedenza) ma soprattutto per la tecnica di scansione in sé.

Sono comunque temi molto interessanti, su cui speriamo di riuscire a tornare presto; appena risolti i nostri problemi di drum scanner!

Fer

Inviato: 23/11/2011 23:46
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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Grazie, molto chiaro.


Citazione:

Fer ha scritto:
Secondo me nei casi pratici il problema maggiore è la mancanza del montaggio a fluido; sulle stampe grandi è molto evidente la sfocatura delle zone che escono dalla profondità di campo dello scanner, e dà veramente fastidio.

Questa è davvero una brutta notizia... le pellicola 35 mm, almeno quelle che uso io, non c'è verso di farle stare in piano, neanche le dia montate su telaini di buona qualità.


Citazione:

Sono mesi che cerco di trovare il tempo di pubblicare un post al riguardo con alcune illustrazioni che ho buttato giù, ma non ci riesco mai!

Molto interessato..., terrò d'occhio il forum.

Inviato: 24/11/2011 0:18
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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Al solito non ho fatto prove e test rigorosi, quindi prendete tutto con le pinze.
Per di più al momento non possiedo una stampante degna di questo nome, ed infatti sono in cerca di una A3 od A2 (vedi il mio post recente per Epson 4900, 3880 e 3000. Adesso ho visto che a giorni arriva sul mercato anche la nuova Canon PRO-1, e sulla carta sembra un prodotto almeno all'altezza della 3000 Epson, se non meglio..quindi mi tocca attendere ancora un pò).

Ma siccome possiedo un Nikon 5000 ED ed una Sony 900 con un paio di buoni obiettivi, l'impressione è che una stampa A2 di buona qualità sarebbe più facile ottenerla dalla Sony. Da una diapositiva passata al Nikon, ho parecchi dubbi. Diciamo che starei massimo su un A3.
Ma anche quando stampavo il 135 in analogico, pur usando Apo Rodagon e tutte le attenzioni del caso - non sono un maniaco, ma cerco di essere abbastanza precisino - non riuscivo ad arrivare all'equivalente di una stampa A2 con una qualità che mi soddisfacesse (io le stampe le guardo anche da vicino, mi spiace).
E anche andando in giro per mostre ed esposizioni, tutte le volte che da un 135 hanno voluto tirare stampe grandi, secondo me la qualità non è abbastanza buona per i miei personali parametri di giudizio: mi avvicino alle stampe ed oplà, per me sono sfasciate.
Certo se uno non si avvicina, il discorso è diverso: hanno tirato anche gigantografie da coprire la facciata di un intero palazzo da una 135, se le guardavi da un centinaio di metri di distanza.
In definitiva non getto la croce sul povero Nikon che fa piuttosto dignitosamente il suo lavoro. Ma con qualsiasi sistema, secondo me un ingradimento analogico di oltre 15x è tosto.


Inviato: 24/11/2011 5:52
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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orso ha scritto:

PS: mi scuso con "sdz" per l'intromissione, e spero che le domande che faccio siano di interesse anche per lui.


Mi sto leggendo tutto con grande godimento

Inviato: 24/11/2011 11:34
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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luciano ha scritto:
Ma siccome possiedo un Nikon 5000 ED ed una Sony 900 con un paio di buoni obiettivi, l'impressione è che una stampa A2 di buona qualità sarebbe più facile ottenerla dalla Sony. Da una diapositiva passata al Nikon, ho parecchi dubbi. Diciamo che starei massimo su un A3.
Ma anche quando stampavo il 135 in analogico, pur usando Apo Rodagon e tutte le attenzioni del caso - non sono un maniaco, ma cerco di essere abbastanza precisino - non riuscivo ad arrivare all'equivalente di una stampa A2 con una qualità che mi soddisfacesse

Non ho dubbi che una stampa A2 da file di una FF di qualità come la tua Sony con un buon obiettivo sia migliore di qualunque stampa analogica di pari formato da 135. Almeno sul fronte della pulizia di immagine e, a parte pellicole speciali, anche della risolvenza.
Il mio dubbio era se una stampa in formato A2 (è il più grande che mi interessa, non ho esigenze di andare oltre) da dia o negativo BN 135 ottenuta con ink-jet (3880 tanto per fare un nome) attraverso Nikon 5000, fosse paragonabile come qualità generale ad una stampa ottenuta dallo stesso fotogramma tramite ingranditore.
Il sistema ibrido anche sul 135 mi affascina, per tanti motivi, e sono in procinto di adottarlo (da ormai diversi anni, sic… ma prima o poi…). Però a fronte dei tanti vantaggi che mi pare offrire, non vorrei rimetterci in qualità generale rispetto all’ingranditore. E dalla risposta di Fer mi pare che guadagnando qualcosina di qua e perdendo qualcosina di là, alla fine dovrei mantenere lo standard al quale sono abituato, sebbene con tutte le limitazione proprie di quel formato.

Inviato: 24/11/2011 19:10
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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le pellicola 35 mm, almeno quelle che uso io, non c'è verso di farle stare in piano


Già, è un problema significativo. Anche la sfocatura della sola grana, e non solo dei dettagli, trovo tolga più di qualcosa alla qualità della stampa finale.

Comunque come accennavo ci sono alternative al wet mounting (che ha, tuttavia, anche altri vantaggi).

Io per le scansioni effettuate con i filmscanner ccd (Nikon 8000 e Minolta 5400) uso il focus stacking.
Effettuo (con Vuescan) 5-6 misure manuali di messa a fuoco in punti strategici del fotogramma, annoto i valori che ottengo (finestrella Focus), calcolo l'intervallo, lo suddivido (a seconda di quanto è ampio) in 3 -> 5 passi equidistanti, e faccio le relative scansioni regolando manualmente il fuoco su quei valori.

I fotogrammi risultanti li "monto" con Helicon Focus (http://www.heliconsoft.com/) e ottengo infine una scansione correttamente a fuoco in tutti i suoi punti.
Poiché c'è una certa quantità di interpolazione in gioco si perde qualcosa in termini di risolvenza massima; però dal mio punto di vista è meglio una scansione leggermente meno nitida ma uniforme, che una con una zona molto nitida e altre zone piuttosto sfocate.

Anche qui vorrei tanto preparare un articoletto (o almeno un messaggio ben fatto con esempi), ma per trovare il tempo dovrei limare ancora le 6.5 ore di sonno che mi concedo quotidianamente.

Fer

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Fer ha scritto:
Anche qui vorrei tanto preparare un articoletto (o almeno un messaggio ben fatto con esempi),

Sarebbe un’altra cosa estremamente interessante da leggere, almeno per me. Spero vivamente che prima o poi tu riesca a trovare il tempo per farlo.

Visto che parli di sfocatura della grana… ho sentito utilizzatori affermare che i 4000 ppi del Nikon riescono a riprodurre la grana di una pellicola BN.
A naso sono un po’ scettico… nel senso che con una pellicola a grana fine (Pan F sviluppata in Perceptol o in Nucleol, tanto per fare un esempio) mi sembra quasi impossibile, e con pellicole a grana evidente (HP5, TMax 400, ad esempio) mi chiedo se ciò che compare alla fine è veramente la grana della pellicola oppure un misto di grana della pellicola e rumore dello scanner. Se fosse vera quest’ultima ipotesi, si avrebbe una differenza evidente (quanto, non lo so) tra due stampe fatte rispettivamente col sistema ibrido e con l’ingranditore.
Se ti sei fatto un’idea in proposito, mi piacerebbe conoscerla.

Inviato: 25/11/2011 19:20
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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Eheh, questo è un grande classico che, negli anni, viene regolarmente fuori nei forum.
Ricordo bene che quando uscì il Minolta Scan Dual (2400 punti per pollice) c'era chi diceva "si vede la grana della pellicola in scansione, quindi è in grado di risolvere la grana, quindi risoluzioni maggiori non servono!".
Poi stessa cosa con i modelli da 3200, 4000 etc.

In realtà non esistono scanner in grado di risolvere i cristalli; servirebbe una risoluzione reale attorno ai 20'000 punti per pollice almeno.
Quella che chiamiamo "grana" nelle scansioni è un misto di aggregati di cristalli (o dye clouds, nel caso delle pellicole a colori) e aliasing, che fa apparire i corpuscoli più grandi di quanto siano in realtà.

Ma lo stesso vale per gli ingranditori ottici: non c'è aliasing ma comunque non si riesce a risolvere la "grana" vera e propria (e comunque il microcontrasto è generalmente minore quindi i dettagli più fini tendono ad essere meno visibili).

Fer

Inviato: 26/11/2011 11:17
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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Fer ha scritto:
Io per le scansioni effettuate con i filmscanner ccd (Nikon 8000 e Minolta 5400) uso il focus stacking.
Effettuo (con Vuescan) 5-6 misure manuali di messa a fuoco in punti strategici del fotogramma, annoto i valori che ottengo (finestrella Focus), calcolo l'intervallo, lo suddivido (a seconda di quanto è ampio) in 3 -> 5 passi equidistanti, e faccio le relative scansioni regolando manualmente il fuoco su quei valori.


ciao fer
qual'è l'ampiezza tra i diversi valori di messa a fuoco che da sfuocato visibile nel nikon 8000?
e quanto sono grandi gli intervalli di messa a fuoco che usi per fare le scansioni multiple?
sto per la prima volta sperimentando questo problema con il mio scanner... di solito scandisco solo 120 e non ho mai avuto problemi... oggi con un negativo 35mm ho i 4 angoli palesemente sfuocati!!!

ciao
daniele

Inviato: 27/11/2011 18:30
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Milano Citta  Aperta - Journal of Urban Photography
Tessera C.F.A.O. n°57...
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione
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4/11/2005 13:12
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Citazione:
qual'è l'ampiezza tra i diversi valori di messa a fuoco che da sfuocato visibile nel nikon 8000?


Dipende dall'immagine e dal tipo di pellicola, comunque in linea di massima oltre le 40 unità si inizia a notare.

Citazione:
e quanto sono grandi gli intervalli di messa a fuoco che usi per fare le scansioni multiple?


E' un compromesso tra ciò che sarebbe ottimale in base a pellicola e soggetto e il numero di scansioni che vengono fuori.
Normalmente mi tengo tra 40 e 50, ma in certi casi scendo a 30 o salgo a 60.
Se escono fuori più di 6 scansioni mi accontento di un risultato un po' inferiore e aumento il passo (mai oltre 65 comunque), perché altrimenti ci vuole una vita; una sessione di scansione troppo lunga scalda la pellicola e ne modifica la curvatura, vanificando misure e calcoli.

Fer

Inviato: 27/11/2011 23:36
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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