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1 Utenti anonimi
breve intervista a Vitali |
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Utente non più registrato
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Ho trovato questa intervista al buon Vitali dove ci sono un paio di spunti simpatici su cui quanto meno pensare.
Inviato: 29/11/2006 10:32
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Re: breve intervista a Vitali |
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Iscritto il:
25/8/2005 8:38 Messaggi:
3482
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Ottima segnalazione...la presentazione delle foto e' veramente cruciale. C'e' molto spazio anche per essere creativi in questo, e non solo "fermarsi" alla fine della sequenza inquadrare-clic!-sviluppo-stampa
Inviato: 29/11/2006 10:51
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Re: breve intervista a Vitali |
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Moderatore
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8/2/2005 19:08 Messaggi:
5349
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Grazie del link, interessante !
Andrea
Inviato: 29/11/2006 11:36
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sono moderno, non contemporaneo | ||
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Re: breve intervista a Vitali |
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Moderatore
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19/9/2006 14:17 Da rho - milano
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Questa è una considarazione seria :
Questa intervista è da incorniciare. Molto didattica. ------------------------------------ Queste invece sono considerazioni semiserie: C'è poco da fare o ti muovi con un set cinemetografico ed uno staff tipo quello che ha usato Coppola per girare Apocalipse now , insomma un minimo di attrezzatura piattaforma idraulica ...elicottero, o altrimenti è inutile che tenti di fare 'fine art'. Poi ...aaa dimenticavo...è molto meglio se le fotografie le presenti magari sotto una lastra di ghiaccio di 5/6 centimetri diciamo 20 metri per 20 metri con una decina di pattinatori olimpionici che gareggiano in una gara di short track ...tutto perchè, si sa, nella mia fotografia cerco sempre un qualche riferimento alle problematiche degli ecosistemi e dell'assottigliamento dei ghiacciai dell'Antartide. --------------------------------------- fine dello sfogo [crocifiggetemi pure]
Inviato: 29/11/2006 11:37
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Re: breve intervista a Vitali |
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25/2/2004 15:54 Da Roma
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Ottima segnalazione, tra l'altro utile perche' da' notizia della mostra in corso, che stavo per perdermi.
Inviato: 29/11/2006 13:40
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Re: breve intervista a Vitali |
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Moderatore
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11/3/2004 9:36 Messaggi:
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Grazie del link! , grande Vitali!, leggere le sue interviste è sempre un piacere, con quel suo tipico gusto per la provocazione da una parte e la verità "sanguigna" (e assoluta consapevolezza) dei propri mezzi dall'altra.
In questa intervista emerge tra l'altro un elemento nuovo cioè dichiara di lavorare con l'8x10", l'ultima volta che l'avevo sentito mi diceva che utilizzava l'11x14"...mi erano note invece le sue convinzioni sulla foto come "oggetto" d'arte (che condivido pienamente), così come la sua avversione per le diapositive (che condivido invece meno )... Per chi se la fosse persa segnalo anche questa intervista di Vitali (ne avevamo parlato in passato sul forum), in cui ci sono anche dei passaggi molto interessanti sulla priorità del progetto concettuale rispetto all'immagine.
Inviato: 29/11/2006 15:19
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Il mio sito |
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Intervista da collezionare |
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Moderatore
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19/9/2006 14:17 Da rho - milano
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Grazie Marco della segnalazione...
LO SCATTO E' SOLO UN PICCOLO DETTAGLIO DENTRO AD UN GRANDE PROGETTO...da meditare, da meditare..
Inviato: 29/11/2006 15:26
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Re: Intervista da collezionare |
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Iscritto il:
9/12/2004 21:10 Da Toscana
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Io medito....
e mi sento come al solito preso per i fondelli. Ma come e' ridotta male oggi l'Arte...L'oggetto della foto ha poca importanza, ha importanza il progetto ...." La foto segue una specie di rituale, prevede l’utilizzo di certe cose, come questo cavalletto su una piattaforma a cinque metri e mezzo, per avere sempre la visione dall’alto. C’è poi la messa in opera del cavalletto, la scelta di un certo tipo di macchina....( Vitali)" E' come dire che Michelangelo quando dipinse la Cappella Sistina avesse sostenuto che la bellezza della sua opera consisteva molto anche nell'altissimo ponteggio costruito, nei pennelli e nei colori che usava, nella posizione scomoda che era costretto ad assumere per dipingere....si, interessante, sicuramente fa parte del progetto anche quello, ma mi sembra che tutto questo sia una infinitesima parte del valore della sua opera. Vitali mi piace, mi piacciono le sue inquadrature alte, la tonalita' sbiadita che da' alle sue immagini che sembrano dare alla patetica realta' odierna la patina di vecchie e scolorite fotografie di altri tempi, pero' di quello che fa per ottenerle mi puo' solo interessare come curiosita', non offre alcun valore aggiunto alle sue opere. E' questa invece una tendenza degli artisti moderni che cercano di valorizzare il progetto indipendentemente dal risultato. Povera Arte... Ciao, Renzo
Inviato: 30/11/2006 11:48
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LO SCONCERTO DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
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Moderatore
Iscritto il:
19/9/2006 14:17 Da rho - milano
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Ciao Falco,
come non sorridere con amarezza di fronte alla tua affermazione. Tuttavia ciò che Vitali mi sembra affermare è che nel preciso momento nel quale un autore 'decide' di produrre arte contemporanea (e non rinascimentale cfr Michelangelo) utilizzando la fotografia come Mezzo espressivo deve essere consapevole di sottostare alle regole di un mondo sconcertante come quello dell'arte contemporanea. Vitali ha dovuto,(suo malgrado sembrerebbe), gestire tutto un processo produttivo e decidere una sequenza di azioni che l'hanno condotto a produrre un certo risultato. Lo scatto fotografico in particolare è solo una piccolissima parte del processo. Ed ecco il grande paradosso, paradosso questo introdotto già ad inizio secolo nell'arte contemporanea : il processo è più importante dell'opera. Vorrei citare un altro aspetto legato alla fotografia nell'arte contemporanea che puà non piacere, ma in parte contribuisce a mettere in luce aspetti della fotografia contemporanea come forma d'arte. Senza aprire lunghe digressioni sull'arte processuale, sul ready made, sull'arte povera...e via discorrendo, la fotografia (così come i filmati (e quindi il cinema)) è stata introdotta come regola funzionale, in virtù del suo statuto indiziale, a testimonianza che un certo evento (effimero e non duraturo) è realmente avvenuto ...'happening' 'performance' e via discorrendo. Ma, dettata la regola 'trovato l'inganno', potremmo dire. Ecco che artisti/fotografi contemporanei hanno stabilito una inversione di questa visione 'servilistica' della fotografia al processo. Alcuni di essi hanno pensato che tutto il processo doveva avere come fine la realizzazione dello scatto. Citerei tra tutti Sandy Skoglund che già 20 anni fa http://www.sandyskoglund.com/, poneva sulla ribalta dell'arte contemporanea la 'staged photography'. Ma le origini della 'staged photography' sono già nelle prime fotografie/dagherrotipi. Personalmente credo che la fotografia come 'messa in scena'- staged (come quella della Skoglund per intendersi), abbia una più stretta correlazione al 'PROCESSO', ed in definitiva una coerenza complessiva più interessante rispetto a fotografie che di processuale non hanno proprio nulla, nonostante la loro perfetta, laboriosa, e costosa realizzazione (e qui mi riferisco al buon Vitali). Le persone ritratte da Vitali in momenti di vacanza sulle spiaggie sono comparse inconsapevoli del processo che è in atto. Lo scopo di queste fotografie è infatti prevalentemente storico/sociologico,(come lui stesso ammette per altro) esse non nascono da una messa in scena esplicita, l'immagine fotografica non è testimonianza di un momento rilevante del processo è solamente un evento accidentale, forse persino meno rilevante del contenitore di plexiglass in cui è definitivamente riposta. Al contrario avviene una completa messa in scena nelle famose immagini di Spencer Tunick Spencer Tunick). In questo caso l'autore chiama a raccolta addirittura migliaia di persone a contribuire al suo progetto. Il fotografo/artista diventa quindi un regista. Cosa aggiungere quindi? Credo sia ormai consolidato che che l'arte contemporanea è vittima e nel contempo carnefice di questa continua evoluzione ...una regola che vale oggi domani puà (anzi DEVE) essere infranta. L'importante è esserne consapevoli (così come dice Vitali) adesso che anche la fotografia d'arte non puà più sottrarsi a questo destino.
Inviato: 30/11/2006 12:44
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Re: LO SCONCERTO DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
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9/12/2004 21:10 Da Toscana
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Grazie dei chiarimenti Carlo,
viene da sorridere anche a me pensando che va a finire che mio malgrado sono un artista anch'io...Ah gia' non, non faccio arte contemporanea.. Si, perche' volendo...Ho acquistato un Doblo' per trasportare meglio le mie attrezzature, ho preso una scala pieghevole che entra precisa nel Doblo' per scattare dall'alto alcune mie fotografie...sto costruendo una specie di cavalletto da avvitare in cima alla scala...fa parte del processo, no? Mi sembra che anche Vitali sia sconcertato e avvilito nel sentirsi mercerizzato, nel sapere che le sue fotografie sono frutto di speculazione da parte di gente che magari neppure guarda le sue immagini, e che tutto avviene al di sopra della sua testa senza che in tasca non gliene venga niente... Un tempo avveniva alla morte dell'artista, ora lo si prende per i piedi e si scuote, per vedere se dalle sue tasche casca qualche immagine anche piccolina rimasta nascosta. Ho la sempre piu' la sensazione di vacuita' del periodo che stiamo vivendo, non penso che rimarra' molto nel futuro. Mi torna in mente quello che dicono le mie figlie quando invidiano il i miei anni 70 ed i gruppi musicali e i cantanti che lo popolavano, e le canzoni che ancor oggi si ascoltno volentieri di fronte ad una massa pressoche' insulsa di autori moderni di cui si puo' salvare ben poco, sia come parole che come musica. Meno male che alcuni dei "vecchi" sopravvivono.... Ciao, Renzo
Inviato: 30/11/2006 14:10
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Re: LO SCONCERTO DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
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8/10/2006 17:44 Da Torino
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Falcopardo, ti parlo da vecchio quale sono...
C'è in giro molta più musica interessante di quella che si creda, come un tempo le cose si facevano per soldi e con grande impegno di mezzi, sui quali bisognava ingegnarsi per costruirle ad hoc, e sto parlando della Cappella Sistina, degli sforzi di Michelangelo per arrivare in cima, delle litigate con il papa, dei soldi che non arrivavano o che non bastavano. Per non dire di Leonardo... Spesso si ha una visione dell'arte legata più al periodo dove gli artisti si "sganciano" dalla commessa istituzionale per orientarsi ad una visione più personale del fatto artistico. In musica questo ad esempio non é quasi mai accaduto, le opere esigevano soldi nel metterle in scena, e tanti e i librettisti costavano. Vedere l'arte fuori dalla questione economica rischia di distorcere una realtà secolare. E la fotografia non é da meno. O sei ricco o devi trovare i soldi per farla o la fai diventare un lavoro, e se parliamo della fotografia artistica non cambia nulla. Se non ci sono commesse, ci sono i mercanti, o ci sono le idee, i progetti che qualche critico sveglio vede e traduce nel mercato. Certo oggi abbiamo la "libertà " di fare arte, fotografia, video, performance, perchè ci va e finché possiamo mantenercela siamo "liberi". Ma non dimentichiamo che senza il riconoscimento di qualcuno, di una comunità , di persone esperte i nostri lavori rischiano di stare nei cassetti. E dunque i conti con il mercato, la critica, gli altri fotografi, dobbiamo farli. Se un giorno ci vediamo ti porto un po di musica... a presto, bs marco ma a tua figlia la black music degli anni 70 l'hai fatta sentire ? c'è un tipo a Londra che l'ha recuperata con un sound attuale e per non parlare della nuova scena jazz sempre londinese...ti piacerebbe
Inviato: 30/11/2006 15:51
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La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi. A. Gilardi www.mbphoto.it www.flickr.com/photos/marcofluens .................. |
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Re: LO SCONCERTO DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
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Chissà perchè ci sono autori e situazioni che ti fanno sclerare Renzo....boh non capisco...
Quoto il pensiero di marco (Samuel). Ma se ben leggi alla fine Vitali è un tranquillone come te, lui ha deciso di fare un tipo di fotografia dall'alto, lui tranquillo arriva cone le sue cose tra cui un cavalletto di 6 metri (se lo cerchi lo trovi anche tu) con calma monta la sua 8x10.....dice che negli USA è una gran scocciatura perchè deve chiedere per ogni cosa che fai...e poi alla fine ha deciso di consegnare le stampe montate in diasec stufo delle continue stressature dei galleristi....quindi per il procedimento parte dal cosa fotografare, al come e alla fase finale di montaggio...alla fine della quale il suo essere artista finisce. E' molto scocciato per per il mercato che si è creato, come le sue fotografie siano diventate solo delle opere con un valore e la gente ci specula sopra....rimpiange il tempo in cui aveva solo 10 collezionisti che acquistavano le sue foto perchè piacevano......insomma alla fine è molto Renzo Vitali..... Renzo rassegnati, prendila con filosofia...per te è evidente che la fotografia è altro...e che te frega del mercato, ignoralo, continua a non guardalo ....fegatene e prendi il meglio che il fotografare ti dà e quindi scorazza felice sul tuo Doblà, con la tua scala e le tue cose.....ed alla regalaci le belle immagini che sai fare tu , semplici e grandi emozioni....
Inviato: 30/11/2006 19:43
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Re: LO SCONCERTO DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
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9/12/2004 21:10 Da Toscana
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Ciao Roberto,
no, non hai capito. Quando Vitali afferma che la parte piu' importante della fotografia e' la preparazione, il ponteggio, il cavalletto sul ponteggio...e' questo che non capisco. Che lui venda le sue fotografie e che le venda bene non ci vedo niente di strano, casomai di strano vedo la mercificazione delle sue opere sulla sua testa sicuramente solo a scopo speculativo. Sono i corollari, che non capisco, le sue fotografie mi piacciono, non mi fanno impazzire ma mi piacciono, mi piace la rappresentazione del nostro tempo della gente che fugge dal caos delle citta' e va ad infilarsi beata in un caos ancora peggiore delle spiagge affollate, che fugge dall'acqua puzzolente dei rubinetti e va a bagnarsi in acque dove galleggiano sbriciolati pannolini di ogni tipo... Non e' il mercato che mi da' fastidio, e' la definizione di Arte Moderna. Alberto Sordi in quel suo famoso film sulle vacanze "diverse" la rappresento' in modo molto felice... Comunque Vitali puo' stare tranquillo, la mia scala con annesso supporto-cavalletto non arriva a 5 metri... Ciao, Renzo
Inviato: 30/11/2006 20:28
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Re: LO SCONCERTO DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
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Ti rimangono i tigli
Inviato: 30/11/2006 20:52
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Re: LO SCONCERTO DELL'ARTE CONTEMPORANEA |
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8/1/2005 22:33 Da Varese
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Ogni tanto divento cattivo, lo ammetto. Non capisco una cosa: se un artista reputa mercificate le sue opere dovrebbe semplicemente uscire dai canali del mercato dell'arte come è oggi. Nessuno lo obbliga. Potrebbe diffondere i suoi lavori in altri modi slegati dal circuito ufficiale. A volte queste prese di posizione degli artisti mi sembrano solo parole senza fatti.......certo che se uno con i suoi lavori ci vive e anche bene....... Facile predicare bene, agire di conseguenza meno, e ancor più facile abbuffarsi nel piatto dove si mangia e poi stracciarsi le vesti. Tant'è certe dichiarazioni fanno sicuramente "personaggio".
Marco(pamar5)
Inviato: 1/12/2006 0:02
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Il mio sito "I'm not a photographer the moment I pick up the camera. When I pick one up, the hard work's already been done" “To photograph reality is to photograph nothing.” Duane Michals |
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