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2 Utenti anonimi
Il digitale cambia la visione? |
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8/2/2005 19:08 Messaggi:
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Mi rifaccio a temi affrontati a latere in discussioni dell'ultimo periodo.
Il fatto di utilizzare strumentazione digitale o analogica cambia il nostro modo di vedere, pensare fare fotografia? Chi ha cominciato a fotografare in digitale ha una visione differente da chi ha anni di esperienza con strumentazioni analogiche? Mi rendo conto che non cambiano le mie visioni in ripresa, utilizzando una fotocamera analogica o digitale: fotografo allo stesso modo, anche se in digitale scatto un 15/20 per cento in più. Quello che cambia, per me, cambia dopo, con le possibilità di postproduzione digitale: è qui che si aprono, per me, possibilità che prima, con un processo tutto analogico, non c'erano. Ma che il processo sia tutto digitale o ibrido, le mie visioni non cambiano affatto. Voi che dite? Andrea
Inviato: 13/12/2009 20:57
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sono moderno, non contemporaneo | ||
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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9/12/2004 21:10 Da Toscana
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Ciao Andrea,
secondo me sono due cose diverse. Una e' fotografia, e comporta un certo tipo di approccio, l'altra e' fotografia digitale, ed e' tutta un'altra cosa. L'hai mai usato l'istogramma con la pellicola? Non parliamo poi della stampa, nel digitale richiede esperienze da tipografo.... Poi se si deve dire che e' sempre la medesima fotografia diciamolo... Ciao, Renzo
Inviato: 13/12/2009 21:25
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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12/7/2008 0:20 Da Mirandola (MO)
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Sono sincero: per me l'approccio è differente in tutto.
A pellicola, cerco di studiare inquadratura esposizione, profondità di campo ecc.. Ogni scatto almeno è studiato. In digitale, ma questo forse è dovuto al fatto che ho solo una compatta, tante volte scatto e riscatto, tanto non costa nulla, al massimo riempio il cestino. Anche quando ho usato occasione di usare alcune digi-reflex l'approccio è sempre quello scatto e riscatto. D'altronde recitava così una famosa pubblicità di una macchina digitale: "Don't think. Shoot! (Non pensare. Scatta!) In digitale mi aiuta molto il poter inquadrare sullo schermo (un po come si fa con la 6x6) ed aiuta anche il poter scattare da tutte le posizioni sia raso terra che con le braccia alzate. L'idea che mi sono fatto è che le macchine digitali, che sono nate per lavorare con tutti gli automatismi del caso, mal si prestano a lavorare totalmente in manuale come faccio tutt'ora con la pellicola e da qui anche l'approccio è differente. Il digitale si presta molto di più alla manipolazione, alla composizione e a fare altri e tanti bei giochini a volte oltre i confini della fotografia, tanto da diventare immagini. Penso e spero che le due tecniche e i due approcci possano e debbano co-esistere ancora per tanti anni ancora. Ma con questo credo di non aver detto niente di nuovo o di originale. Semplicemente ho riflettuto sul fatto che per me l'approccio è effettivamente differente. PS Sono ancora più sincero nel dire che percentualmente ottengo migliori scatti in digitale che a pellicola. PPS Sto pensando seriamente di cambiare sport
Inviato: 13/12/2009 23:44
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Un caro saluto Edmondo...... |
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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18/2/2009 6:44 Da Lido di Ostia
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Anche per me non cambia nulla, anche perche' la fotografia la visualizzo prima osservando, se vedo qualcosa che mi piace ci metto la macchina in mezzo e scatto, lavorando sempre con gli stessi formati (6x6-10x12) so anche dove posizionarmi.
Insomma la foto e' gia' fatta, devo solo fare click, allora ci metto un formato di mezzo. Di sicuro con la pellicola scatto molto meno, pertanto studio di piu' l'esposizione per limitare gli errori, mentre con il digitale non bado a nulla e scatto di piu'. Mauro
Inviato: 14/12/2009 7:02
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Mauroq http://www.flickr.com/photos/mauroq/ |
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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10/1/2008 12:54 Messaggi:
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la percezione di bella fotografia che ho quando guardo un possibile soggetto non cambia almeno nel mio caso,
forse cambia il modo che ho per ottenerla, lo scatto di prova poi aggiusto il tiro....
Inviato: 14/12/2009 7:07
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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9/12/2004 21:10 Da Toscana
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Ciao.
riprendo il mio discorso di sopra.. Come fate a dire che non cambia niente o poco in fase di ripresa? Nella pellicola c'e' la preoccupazione di non chiudere troppo le ombre, in digitale si va a guardare il benedetto istogramma per scoprire se le luci verranno sfondate... Si, alla fin fine si ottiene ugualmente un'immagine, spesso di qualita' superiore in termini di brillantezza e risoluzione ( piu' o meno apparente ), ma se mi consentite un paragone sportivo e' come andare a sciare con i vecchi sci o con i carvin. Chi e' "nato" con i carvin difficilmente imparera' a sciare bene con la vecchia tecnica ma se ne frega perche' con la nuova puo' fare di tutto e di piu' e anche in modo piu' divertente. Chi era abituato a sciare con la vecchia tecnica, mentalita' permetendo, potra' adatttarsi facilmente ai nuovi sci anche se inizialmente con un certo disagio e data la facilita' del nuovo mezzo si trovera' a non rimpiangere troppo il vecchio. E le piste sono le stesse, non cambia il paesaggio, l'impegno richiesto e' forse un po' minore perche' il carvin e' piu' facile e consente di rimediare a situazioni che in passato erano ruzzoloni assicurati... Ma quando uno parte con un determinato tipo di sci sa che dovra' usare tecniche diverse. Ciao, Renzo
Inviato: 14/12/2009 8:59
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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11/9/2008 11:00 Da Bologna
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Renzo, il tuo paragone non calza tanto.
Le regole di base per sciare sono le stesse; con il carving cambia solo l'impostazione e la gestione degli spostamenti del corpo, ma se non sei messo bene sugli sci appena trovi una pista degna di questo nome, non le autostrade che vanno per la maggiore in Italia, oppure ghiaccio il carving non ti aiuta, anzi ti dà qualche problema in più. Non importa il mezzo che si utilizza, ma chi c'è dietro la macchina foto e di come fotografa: se reagisce alle condizioni che si presentano od anticipa le stesse (la cd. visualizzazione - chiamata dai più, erroneamente, previsualizzazione - di AA). Non usando il digitale, posso solo riportare la mia esperienza. Con il piccolo formato, tendo a reagire alle condizioni, soprattutto di luce, che mi si presentano, con il GF invece anticipo le condizioni secondo quello che Joe Cornish definisce un mantra del paesaggista: "If you see it, you lost it" Quello che mi pare strano del digitale è che nonostante gli scatti a costo zero ci sia stata una perdità di creatività ed un ripetersi pressoché continuo degli stessi cliché, ma qui sono OT. ciao
Inviato: 14/12/2009 9:20
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Giovanni | ||
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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8/2/2005 19:08 Messaggi:
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D'accordo, se facciamo le stesse immagini con i due mezzi, fatte salve le differenti impostazioni rese necessarie dalla diversa attrezzatura, il risultato, da un punto di vista visuale, è lo stesso.
La mia domanda va però oltre: un'attrezzatura digitale ci permette, come qualcuno sembra sostenere, di produrre visioni, volgarmente di fare immagini, diverse da quelle che faremmo in analogico? Per qualcun un giovane che scatta in digitale 'vede' in termini fotografici diversamente da chi ha anni di produzione analogica alle spalle. la mia posizione, seppur aperta a nuovi input da chi la pensa diversamente, è che nulla cambi durante la ripresa e che la differenza è tutta dopo, nella postproduzione. Ma se è così, non è usare una fotocamera digitale che mi consente visioni diverse, ma la postproduzione digitale, alla quale posso accedere anche dall'analogico, una volta scansionata l'immagine di partenza. L'immagine di partenza è il punto: e domando a chi sostiene che il digitale permetta, consenta nuove visioni: in che modo cambia questa immagine di partenza se scatto in digitale anziché in analogico? Andrea
Inviato: 14/12/2009 9:28
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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No, no, non sei affatto OT. Continuiamo pure su questo punto, trovo centrale, per quello che mi serve, capire se è vero, come qualcuno sostiene, che una fotocamera digitale permetta nuove visioni, nuove possibilità espressive. Mi ripeto, questo è permesso senza dubbio dai software di postproduzione, ma che lo sia da una fotocamera mi viene difficile capire come. Andrea
Inviato: 14/12/2009 9:33
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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29/5/2009 11:05 Da Bologna
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Credo che il possibile cambiamento della visione sia dovuto anche al diverso approccio fisico che si puà avere, scattando cioè anche senza guardare con la macchina lontana dall'occhio e anzichè previsualizzare l'immagine e poi scattare, la si guarda già fatta sul visore; non è un cambiamento da poco.
Certe foto in vacanza le ho fatte anche così ma quando lavoro in digitale scatto almeno il doppio delle immagini. Non so perchè ma paradossalmente mi dà più sicurezza il 10x12 che la piccola nikon anche se il risultato lo vedo dopo 2 giorni.Non mi so dare una precisa risposta, forse sono già vecchio... ciao oscar
Inviato: 14/12/2009 9:51
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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Andrea, la digitale permette di provare e sperimentare nuove visioni senza costi; ciò che non funziona verrà scartato, sicuramente, ma se non si prova non si crea nulla di nuovo e si scimmiottano gli scatti già visti.
Non dovrebbe esserci la remora del costo della pellicola. Ma il sperimentare implica un impegno mentale ed emotivo notevole e non è da tutti. La creatività non è un dono che si ha alla nascita, va coltivata e costruita. Sulla PP la mia opinone è che non debba essere troppo evidente e stravolgere lo scatto, salvo eccezioni.
Inviato: 14/12/2009 9:53
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Giovanni | ||
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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Beh, ti ringrazio, Giovanni: in tutta sincerità , sono venticinque anni che sperimento con la fotografia e so benissimo quali siano i costi di questo, soprattutto in termini di impegno mentale ed emotivo: per quanto riguarda il costo in termini economici, fatico a vedere un presunto minor costo del digitale, poiché un'attrezzatura digitale che mi permetta una qualità equivalente a quella che ottengo ora in analogico (leggi un dorso digitale o una digireflex di altissimo livello più il corredo ottico necessario) va ben oltre i miei costi di attuali di produzione analogica.
Oscar, quello che dici puà probabilmente essere vero per qualcuno, ma sinceramente questi presunti nuovi modi di interagire fisicamente con la fotocamera li ho più volte sperimentati negli anni con attrezzature analogiche: non mi pare ci sia nulla di nuovo sotto il sole, da questo punto di vista. Vivo invece delle limitazioni: so che con una digitale non posso ottenere direttamente una serie di cose in ripresa (doppie esposizioni, effetti di colore particolari, come quelli dati dal cross processing, dal redscale e via dicendo), ma solamente in postproduzione: questo per me è un limite alla creatività in ripresa. Forse il punto è che la creatività si è spostata con il digitale direttamente verso la posproduzione e, quindi, che certe cose - che però sono ancora di fatto identiche a quelle che si facevano prima - si fanno più lentamente. Forse continuo a non vedere qualcosa che magari c'è... illuminatemi! Andrea
Inviato: 14/12/2009 10:32
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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Un po' OT, ma va bene lo stesso: anch'io ho più sicurezza quando lavoro in analogico. I file non mi danno la stessa sicurezza che mi dà un negativo o un positivo. Forse sono già vecchio anch'io: del resto il tempo della mente è più logico che cronologico... Paradossalmente, nel mio sperimentare, poco mi aiuta vedere subito lo scatto sul monitor, anzi, per dirla tutta, sono un po' disturbato da questa epifania dell'immagine mentre sono impegnato nell'atto creativo... Certamente, e concordo con Renzo, un'occhiata alle luci dove vanno bisogna darla, onde evitare spiacevoli sorprese: sì, perché con il digitale bisogna dimenticarsi molto di quel che si è imparato sull'esposizione e ripartire da capo. Andrea
Inviato: 14/12/2009 10:41
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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29/5/2009 11:05 Da Bologna
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Andrea certamente si puà scattare senza guardare anche con la vecchia reflex ed ognuno l'ha fatto, ma è proprio l'istantaneità tra lo scatto e il risultato che col digitale fa la differenza.Quello che il digitale ti consente è la possibilità che la macchina ha di guardare per te. Questa è una delle possibilità .
Il discorso posproduzione puà entrare pesantemente in gioco anche col 20x25 come ho visto in un video su Gregory Crewdson al lavoro, ma forse col digitale è più facile. Il tema è interessante e mi piacerebbe avere il parere di qualcuno "nato" digitale per capire come guarda fotograficamente... oscar
Inviato: 14/12/2009 11:34
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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Personalemente voglio ottenere una certa cosa e il problema delle ombre o delle luci é conseguente e non viene prima (spero di spiegarmi Falco). Certe ombre per me devono essere nere, e non leggersi nulla e certe luci va bene anche se sono sfondate. Ovvio che a quel punto in base alla tecnica che ho a disposizione cerco di agire di conseguenza. Cerco.
Ma la questione che pone Hologon probabilmente ha a che fare con altre faccende. Ad esempio con il sistema di visulizzazione durante lo scatto, come già ha anticipato archifoto. Da tre anni curo dei laboratori fotografici con giovani, nati fotograficamente con il digitale (20/26 anni). E spesso lavoriamo sia con compatte, cellulari e reflex analogiche e digitali, insomma quello che c'è. E se vedo differenze le vedo tra l'uso di cellulari e compatte rispetto alla reflex. Maggior libertà di movimento riproduce un diverso rapporto con l'ambiente, che si traduce con sconfinamenti visivi, sperimentazioni visuali, punti di vista originali. E mano a mano la tua vsione cambia, si vede la realtà con modalità sicuramente diverse. Ma Rodcenko e Moholy Nagy sarebbero felici di questo, vedendo compiuta la loro visione della fotografia, a dimostrazione che anche nell'analogico c'erano certe visioni, poi dimenticate e questo é il punto. (esempio, se guardi il NG sembra che i due citati non siano mai esistiti). Allo stesso tempo quando poi passano alla reflex, sembra che "normalizzino" il loro rapporto con la realtà , iniziando a preoccuparsi di modelli visivi tipici e più consolidati. Come se si preoccupassero di essere aderenti ad un ruolo, ad un'estetica. Per questo spesso é più interessante lavorare con le compatte. Poi c'è la post produzione, che però non é proprio facilotta (e si pensi che i giovanotti sono tutti grafici) soprattutto quando diventa di qualità o vuole aggiungere sperimentazioni visive per ottenere nuove immagini. E' un po il tema sollevato da Mxa nell'altra discussione. Per ma, la vera rivoluzione del digitale non sta nel risultato, che allo stato attuale non é differente ne concettualmente ne esteticamente da quasi tutte le foto analogiche, ma nel processo produttivo e nel sistema di relazioni che si instaurano, che cambiano il concetto di tempo/spazio. E dal punto di vista espressivo le performance e le installazione sono gli ambienti più proficui. Sul piano estetico fotografiamente parlando, non ho ancora trovato prodotti così profondamente diversi...voglio dire, ci siamo dimenticati del periodo ben rappresentato almeno in Italia da Studio Azzurro? e si va all'estero se ne trovano a decine e decine. bs marco in realtà citando Studio Azzuro, volevo aggiugere Occhio Magico almeno per quanto riguarda la fotografia
Inviato: 14/12/2009 12:03
Modificato da samuel su 14/12/2009 12:31:22
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La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi. A. Gilardi www.mbphoto.it www.flickr.com/photos/marcofluens .................. |
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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"Il fatto di utilizzare strumentazione digitale o analogica cambia il nostro modo di vedere, pensare fare fotografia?"
quello di vedere la fotografia proprio no, quello di pensare la fotografia.. solo in certe occasioni, ma mi riferisco al "momento creativo", quando sono creatore e non fruitore dell'immagine.. quello di fare fotografia certamente si. trovo che certi tipi di sperimentazione (quelli "in fase di ripresa") possano essere realizzati -quasi- indifferentemente con entrambi i mezzi. Mi riferisco, ad esempio, all'utilizzo di tempi di esposizione "lunghetti" quando ci sono dei soggetti in movimento. In questi casi faccio sempre degli esperimenti con una digitale.. e, una volta, anche lo "scatto definitivo" era digitale. Hologon : "fatico a vedere un presunto minor costo del digitale" beh, dipende.. Se Tizio ha già un pc decente a casa, e se la scelta deve andare tra una reflex digitale e una reflex 35mm.. beh, mi pare che la differenza ci sia eccome. Poi è chiaro che le cose cambiano se dobbiamo confrontare il costo di acquisto/gestione di apparecchiature fotografiche di qualità superiore.. non fosse altro per la "durata presunta" di una D3x rispetto ad una qualsiasi Hasselblad : la mia ha vent'anni, e francamente non so quante D3x funzioneranno ancora bene dopo così tanti scatti.. credo di poter tranquillamente dire : nessuna. Per quanto riguarda le doppie esposizioni posso dirti che c'è qualche reflex digitale che le supporta. Non ho capito -ma per mia ignoranza, lo ammetto- cosa c'entra il cross processing.. in un caso lo fai in camera oscura e nell'altro in camera chiara, no?
Inviato: 14/12/2009 12:04
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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Andrea, con minor costo intendevo quello di pellicola e relativo sviluppo e/o stampa.
Per una serie di mie personale valutazioni uso esclusivamente la pellicola e non ho sperimentato il digitale, se non con la compattina di mia moglie. Sinceramente, non vedo come l'utilizzo di un supporto invece di un altro possa modificare l'approccio, l'ho già detto sopra. Entrambi i sistemi (analogico e digitale) sono dei mezzi e, come tali, funzionali al raggiungimento di un risultato: comunicare qualcosa. E' sulla base di quello che vogliamo comunicare che un sistema puà essere più adatto di un altro. Chiaro no?
Inviato: 14/12/2009 13:47
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Giovanni | ||
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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Marco, non ci siamo capiti. Nella pellicola si deve prevedere il risultato perche' la foto ( parlo del colore ) e' decisa al momento dello scatto. Nel digitale decisamente no. Con l'istogramma puoi prevedere un certo tipo di esposizione corretta ma si possono avere una serie di immagini tutte valide e tutte differenti. Cosa che nella pellicola non si puo' ottenere a meno di essere maghi del colore, ma neppure a essere maghi spesso si puo' ottenere quello che si puo' ottenere con il digitale perche' le armi a disposizioni sono veramente poche. Previsualizzi una certa immagine e se i tuoi calcoli sono giusti e la pellicola e il laboroatorio non fanno cattivi scherzi la ottieni. Ma ottieni quella e soltanto quella. Il discorso che fa Mxa in altra sede non e' pellegrino e io proprio per la natura del digitale sono perfettamente d'accordo che anche la manipolazione dell'immagine fa parte del gioco. Proprio per la natura di questo mezzo. E' ipocrita pretendere che ci si debba limitare alla riproduzione della realta', e' un mezzo con caratteristiche e filosofie diverse, perche' limitarne le possibilita' di espressione? In fondo anche con la pellicola ci si e' sbizzarriti con tutto quello che era possibile, dai viraggi alle solarizzazioni e chi piu' ne ha piu' ne metta, pero' esaurite quelle possibilita' ci siamo dovuti fermare. Quindi quando scatto in digitale posso prevedere una infinita' di soluzioni che mi si apriranno una volta ottenuta l'immagine. Se vogliamo nella pellicola ( colore ) lo scatto e' gia' un punto di arrivo e nel digitale l'immagine e' un punto di partenza. Ciao, Renzo
Inviato: 14/12/2009 14:43
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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Chiaro Falco, e sono d'accordo. Nella domanda di Hologon c'è però quella parola magica che é visione. Allora dovremmo intenderci cosa si vuole dire con visione. Uscendo un attimo dalla risposta diretta a Falco, mi ripeto, ma credo che il digitale in quanto tale non abbia ancora fatto vedere sino in fondo cosa puà fare. Allo stato attuale sembra un pezzetto della storia della fotografia dove una valanga di cose, erano già state pensate proprio perchè uscivano dalla logica della rappresentazione della realtà come fedelta alla realtà . La fotografia é sempre stato un campo di gioco dove si sono giocate molte parite diverse. Quella del digitale io non l'ho ancora capita, esteticamente intendo. Per questo do ragione a Mxa perlomeno nel preoccuparsene, ma allo stesso tempo sul piano visivo ed estetico non trovo nulla di particolarmente nuovo.
Allora dov'è la possibilità di una nuova visione, che é cosa diversa dalle n possibilità che offre una tecnologia rispetto alle potenziali manipolazioni. Con una compattina ieri sera ho fatto vedere ad una mia amica come poteva vedere il fiore che avevamo davanti, grazie al macro. Ha inqudrato e ha scattato una foto che diversi dilettanti armati di reflex si sognano. Non è solo una questione di suo talento, perchè con una reflex analogica non l'avrebbe scoperto così, d'un soffio. E forse mai perchè l'aveva abbandonata. Per questo sostengo che la rivoluzione é nel processo e nelle relazioni che si instaurano con l'ambiente intorno. Inizi a vederlo diverso, scopri delle possibilità non solo espressive, ma di osservazione e dunque di visione. Questo é il punto, osservi diversamente e inizi a costruirti una tua visione. Mentre invece sul piano delle manipolazioni tecniche ho l'impressione che si rischi di ripetere etetiche già esplorate. Se mi riguardo "il Nuotatore va spesso ad Heildeberg" di Studio Azzurro, li ci vedo un mondo. E' vero é video, ma solo per capire cosa vuol dire costruire un immagnario, una visione nuova. Ed é venticinque anni fa. Forse la fotografia deve battere altri terreni. bs marco
Inviato: 14/12/2009 19:02
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La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi. A. Gilardi www.mbphoto.it www.flickr.com/photos/marcofluens .................. |
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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Per formazione, sono portato maggiormente a pensare che con visione si intenda l'intuizione, l'idea, insomma quell'"inizio" del processo inventivo che ha più attinenza con l'intelletto che con gli strumenti che poi serviranno per "incarnare" e concretizzare l'opera.
Anche in fotografia ritengo che questo atteggiamento classicista sia possibile e molto fecondo. E, quindi, sono portato a non dare grandissimo peso alla differenza tra strumento digitale o chimico nella formazione di una mia possibile "visione". Sempre, naturalmente, nell'attesa di possedere così fermamente entrambe le tecniche da poterle soggiogare a mio piacimento ciao c
Inviato: 14/12/2009 19:07
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