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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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22/6/2009 11:34
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Grazie, molto chiaro.


Citazione:

Fer ha scritto:
Secondo me nei casi pratici il problema maggiore è la mancanza del montaggio a fluido; sulle stampe grandi è molto evidente la sfocatura delle zone che escono dalla profondità di campo dello scanner, e dà veramente fastidio.

Questa è davvero una brutta notizia... le pellicola 35 mm, almeno quelle che uso io, non c'è verso di farle stare in piano, neanche le dia montate su telaini di buona qualità.


Citazione:

Sono mesi che cerco di trovare il tempo di pubblicare un post al riguardo con alcune illustrazioni che ho buttato giù, ma non ci riesco mai!

Molto interessato..., terrò d'occhio il forum.

Inviato: 24/11/2011 0:18
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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22/6/2009 11:34
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Fer ha scritto:
Un A2 corrisponde a un ingrandimento di 16.5x (volendo ottenere 300 ppi in stampa servirebbero 5000 ppi in acquisizione)

Quelli che parlano di ottima qualità sull’A2 sostengono che alla distanza che si osserva quel formato sono sufficienti 240 ppi. Personalmente è un discorso che mi convince poco, non fosse altro perché aumentando di pari passo formato e distanza di osservazione della stampa (anche se può essere un ragionamento lecito ai fini pratici) l’ottima qualità non si perderebbe mai…


Citazione:

Fer ha scritto:
secondo me scanner o non scanner è dura avere una "ottima qualità" con un ingrandimento simile.

Intendi dire che anche stampato con un ingranditore dotato di una buona ottica, un ingrandimento 16,5x da pellicola 135 mostra i suoi limiti? Se è così, certamente concordo, ma ti chiedo: in un eventuale confronto su stampe di formato A2, tra sistema argentico classico e sistema misto con Nikon 5000 + buona ink-jet, si noterebbero differenze evidenti tra l’una e l’altra stampa in termini di qualità? Mi rendo conto che ci sono talmente tante variabili in gioco che una risposta seria è impossibile, ma se ti sei fatto qualche idea, anche solo sul BN, o solo sul colore, mi piacerebbe conoscerla.


Citazione:

Fer ha scritto:
Forse con drum e montaggio a fluido, o almeno con un Imacon X5, si potrebbe riuscire a strizzare l'originale fino a fargli sputare 15-16 ingrandimenti...

Dal basso della mia inesperienza mi verrebbe da pensare che, rispetto al Nikon 5000, la prima soluzione risolverebbe problemi di messa a fuoco dovuti alla non planarità della pellicola in aria, mentre la seconda aumenterebbe la risoluzione di scansione. Se escludiamo casi di “Leica su cavalletto”, secondo te quale dei due problemi affligge maggiormente il Nikon 5000, la mancanza di montaggio ad umido o i “soli” 4000 ppi in acquisizione?

PS: mi scuso con "sdz" per l'intromissione, e spero che le domande che faccio siano di interesse anche per lui.

Inviato: 23/11/2011 23:11
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Re: Sostituzioni Lenti LTR

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Credo che l'unica sia sentirli. Al telefono non penso che rispondano, ma via mail dovrebbero farlo.

Inviato: 23/11/2011 18:51
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Re: manutenzione Durst M805

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22/6/2009 11:34
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Non ho idea delle quotazioni di quello con testa a colori.
Il mio, senza ottica, condensatori fino al 6x6, ed in condizioni sia estetiche che funzionali pari al nuovo, con tanto di imballo originale, l'ho venduto a 500 euro.

Inviato: 23/11/2011 18:48
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Re: nuovo, in cerca della giusta discussione

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22/6/2009 11:34
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Per quanto riguarda i Nikon Coolscan V e 5000, gli ultimi della serie andati fuori produzione da poco, penso che l'assistenza sia garantita ancora per parecchio. O almeno lo spero, visto che LTR (il laboratorio ufficiale di assistenza) fa ancora interventi su reflex di 40 anni fa.
Ti consiglierei di comprarli in Italia, possibilmente Nital e dotati di Nital-card, come ulteriore garanzia di assistenza.
Sui mercatini on line di tanto in tanto ne passano (V sui 600 euro e 5000 sui 1000 euro), anche se durano pochissimo.

Io sono riuscito, tempo fa, ad accaparrarmi un 5000, che per questioni di tempo non ho ancora praticamente usato.
Leggendo su altri forum, molti utilizzatori sostengono che si arriva a stampare fino al formato A2 mantenedo un'ottima qualità.
Consapevole che l'ottima qualità è una cosa estremamente soggettiva... mi piacerebbe sentire in proposito un parere di Fer o di qualche eventuale utilizzatore di questo forum.

Inviato: 23/11/2011 18:40
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Re: manutenzione Durst M805

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DRo ha scritto:
P.S. per Orso. ma l'hai già venduto il tuo?

Sì, è già venduto.
Il mio aveva la testa BN a condensatori.
Da quel che mi pare di ricordare, la testa a colori (CLS-805) ha una leva con due posizioni che inserisce due diverse scatole a specchi incorporate all'interno della testa stessa: una per il formato 24x36 mm, e l'altra per tutti i formati dal 4,5x6 cm al 6x9 cm.

Inviato: 19/11/2011 0:52
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Re: Sviluppo C-41 in Jobo: perplessità sulle temperature.

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luciano ha scritto:
Ma neppure mi va di rinunciare a migliorare le cose e cercare di ottenere temperature più costanti e magari ascoltare qualche parere un pò selezionato.

Giustissimo.
Però credo convenga inquadrare bene il problema, di natura esclusivamente termica.
Il guaio di queste sviluppatrici tipo Jobo è che, a differenza di tutte le altre dove i bagni sono in vasche “ferme” durante il processo (dalle grandi continue, alle leader, alle telai, fino alle piccole sviluppatrici tipo Colenta), la temperatura dei bagni non può essere misurata durante il processo, ma solo prima e dopo.
Se queste due misure non coincidono, sorgono ragionevoli dubbi sulla temperatura reale durante il processo, l’unica che conta ai fini fotografici.

Quello che trovo strano è che le bottiglie dei chimici siano immerse per meno della metà nell’acqua di termostatazione, come dici nel post di apertura. Ho avuto una piccola Jobo tantissimi anni fa, e ricordo che le bottiglie erano tenute ferme in modo che anche se parzialmente vuote non venissero a galla e rimanessero sempre sommerse fino al collo nell’acqua calda.
Sei certo di caricare la macchina con la giusta quantità di acqua?
Comunque la cosa potrebbe anche essere irrilevante, in quanto la reale temperatura dei bagni la puoi misurare un attimo prima dell’utilizzo, e regolare il termostato di conseguenza, come mi pare che già fai.

Ma la cosa che trovo più strana è la perdira di 1,5 gradi in poco più di 3 minuti in un sistema termostatato.
L’unico imputato verosimile mi pare essere il lift, non termostatato, attraverso il quale il liquido transita 2 volte. Per cui preriscaldarlo con dell’acqua a 38°, se la cosa è fattibile, mi sembrerebbe una cosa utile.
Un altro approccio, forse più semplice, sarebbe quello di quantificare bene queste perdite ed intervenire a monte innalzando della giusta quantità la temperatura dell’acqua di termostatatzione per compensarle.
Molto meno utile, a mio avviso, preriscaldare la tank e il suo contenuto con prebagno di acqua calda: serve solo ad accelerare i tempi. Tank e pellicola, per quanto inizialmente fredde, messe a ruotare nell’acqua termostatata, prima o poi raggiungeranno quella temperatura (se totalmente sommerse) o una temperatura leggermente inferiore (se parzialmente immerse come in realtà) che una volta raggiunto l’equilibrio termico si manterrà comunque costante.

Una prova che farei, se fattibile (ripeto: non conosco la tua sviluppatrice), è quella di escludere il lift. Porta tutto in temperatura, anche senza pellicole ma con le spirali dentro la tank, poi misura la temperatura dello sviluppo e versalo a mano bypassando il lift, e dopo il tempo di sviluppo scaricalo direttamente dalla tank e misura nuovamente la temperatura. Se la discrepanza di riduce drasticamente, la colpa era proprio del lift.
Un’altra prova, se vogliamo complementare, sarebbe quella di misurare la temperatura dello sviluppo e poi farlo passare attraverso il lift, raccoglierlo e misurare nuovamente la temperatura, in modo da quantificare le perdite durante questo passaggio.



Inviato: 5/11/2011 13:55
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Re: Pellicole in bobina

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Il classico "rullino da 36" è lungo circa un metro e mezzo in totale, per cui con la bobina da 30 metri carichi una ventina di rullini.

La bobinatrice secondo me è fondamentale, com'è fondamentale la pulizia dei suoi feltrini di uscita, pena ritrovarsi 20 rullini rigati da cima a fondo...

Inviato: 2/11/2011 23:32
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Re: Sviluppo C-41 in Jobo: perplessità sulle temperature.

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luciano ha scritto:
Come si usano le strip test in assenza di densitometro?

Si prendono in mano, si guardano, e si esclama: Ohhhhhh!!!

Scherzi a parte… e premesso che conosco a malapena la tua sviluppatrice, ti dico ugualmente alcune cose in ordine sparso.

La differnza di oltre un grado tra la temperatura del bagno in entrata e quella in uscita in una macchina termostatata, mi sembra parecchia. Concordo coll’imputarla al passaggio del bagno nel lift o in altre parti non termostatate soprattutto se di piccola sezione, molto meno alla parte di tank in rotazione a contatto con l’aria (il coefficiente di scambio termico dell’acqua è molto maggiore di quello dell’aria). Per cui penso che l’idea del “cappotto superiore” porti scarsi benefici.

Tuttavia sono perfettamente d’accordo con Galeno quando ricorda che parliano di negativi e dunque piccoli errori sulla stampa finale non si noteranno.

L’unico modo per vedere gli errori introdotti sul negativo sono le strip, che però vanno lette ASSOLUTAMENTE col densitometro altrimenti non servono ad una beneamata (checché caldeggi il buon Ctein ... e la cosa vale per tutti i tipi di strip, negative, diapositive, e stampe).

A questo punto hai davanti due strade.

Prima. Pensando che almeno il 99,99% delle stampe professionali di qualità sono state ottenute da negativi sviluppati in macchine a telai piuttosto precise ma non esenti da fluttuazioni di temperatura e di integrazione, non fai nessun’altra prova e vivi sereno fino a quando stamperai questi negativi. Se con le opportune filtrature ottieni risultati ottimali, vai avanti così senza pensarci più.

Seconda. Ti metti a leggere tutti i link che ti hanno suggerito, scrivi a Ctein, telefoni all’ingegnere Kodak, guardi i filmati su youtube, posti il problema su forum internazionali, raccogli tutte le risposte (rigorosamente differnti) che ti arriveranno, fai altre misure di temperatura che ti suggeriranno, leggi le altre decine di link che ti verranno indicati, salvi il tutto, lo rileggi… e avanti così.

Io, che amo la fotografia, intesa come immagine, non avrei alcun dubbio su quale strada seguire…

Inviato: 2/11/2011 23:24
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Re: La gestione del riflesso d'un oggetto sul piano d'appoggio.

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Non so se mi sono spiegato...
Il riflesso che si vede (in una foto come quella presa ad esempio da Ludofox) non è quello che il buon Dio ha deciso di farmi vedere, ma quello che il piano riflettente che io ho messo sotto all'oggetto mi fa vedere.
Dato che ho lavorato almeno un paio di decenni con foto del genere, credo di avere in studio almeno una trentina di "piani riflettenti", ognuno con le sue caratteristiche e il suo colore. Non li ho comprati tutti assieme, ma nel corso degli anni man mano che mi servivano. Perché? Semplicemente perché molte volte tra tutti quelli che avevo già nessuno mi dava l'effetto che volevo, o che la committenza pretendeva. Vuoi per il colore, vuoi per l'intensità del riflesso, vuoi per la definizione dell'immagine riflessa, ecc. Ed allora avanti a cercarne uno nuovo...
Poter gestire (nel titolo c'è appunto la parola gestione)il riflesso come si vuole con PS, per un professionista è sicuramente qualcosa in più. Questo non vuol dire che ogni volta che deve fotografare un oggetto col riflesso usi PS, ma se serve per migliorare l'immagine finale credo rappresenti un must.

Se poi ci sono professionisti duri e puri che ne fanno a meno... che dire? Evidentemente preferiscono non sfruttare un mezzo che oggi c'è e ieri non c'era... liberi di farlo.

Inviato: 4/7/2011 19:38
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Re: La gestione del riflesso d'un oggetto sul piano d'appoggio.

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luciano ha scritto:
Credo che continuerò a fotografare un oggetto su un piano lucido, quando mi viene la voglia di vedere i riflessi di un oggetto su un piano lucido.

...ma vedrai sempre e solo quelli che "quel piano lucido" ti restituisce.

Il guaio è che nel fotografare un oggetto riflesso senza alcun intervento di postproduzione, e fissata inquadratura e prospettiva, hai 2 soli gradi di libertà: variare il fondo su cui l’oggetto si riflette, e variare l’illuminazione. Purtroppo il secondo influisce sia sull’oggetto che sul riflesso. Per cui se vuoi controllare solo il riflesso ti rimane soltanto il primo, cioè cambiare il fondo riflettente, e pur trovando parecchia roba le varietà non sono infinite.
Per un uso amatoriale può bastare, per un uso professionale Photoshop usato a dovere (= alla fine non ci si accorge che è stato usato) è una vera e propria manna.

Inviato: 4/7/2011 15:04
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Re: La perfezione: mania (o ossessione) dell’era digitale (o delle fotografie digitalizzate)

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Mi trovo a condividere appieno l’intervento di FabioBi.
A volte mi chiedo se alcune foto di autori famosi, apprezzate per il contenuto, presentato però in una forma se vogliamo discutibile, risulterebbero migliori se formalmente più curate, o se quell’infrangere le regole fa parte della forza dell’immagine che in parte le deriva da una qualche forma di trasgressione. Ovviamente non mi riferisco a diagonali, regole dei terzi, sezioni auree o altre regolette compositive, ma piuttosto ad ortogonalità o immagini un po’ storte laddove, personalmente, non riesco a recepire il valore aggiunto di queste cose che mi appaiono solo come difetti.


Citazione:

RolleiPino ha scritto:
PS. Mi sembra di aver capito tempo fa che Orso conosce Venezia nei dettagli e forse la riconosce.

E' la corte di Ca' Verardo in calle Castagna, tra la Ruga Giuffa e il Ponte Storto, quello (qui non ne sono certo al 100%) dal quale hai fatto le foto dell'ultimo 3d

Inviato: 5/5/2011 8:43
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Re: Il Noctilux non e' poi cosi' luminoso...

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Citazione:

Mxa ha scritto:
L'altro --- di cui non conoscevo l'esistenza --- e' un Carl Zeiss Super-Q-Gigantar 0.33/40mm

Si, avete letto bene ... f/0.33



...ma non era una bufala...???

http://www.nadir.it/pandora/ZEISS.htm

Inviato: 11/4/2011 21:22
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Re: Battersea power station

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Mxa ha scritto:
Interessante come posto, io quasi quasi ci farei la copertina di un disco.






...uhmmm, d'accordo, ma solo se togliamo qell'orribile impalcatura e ci mettiamo magari un maialino rosa volante...

(va un po' meglio...? )

Inviato: 2/4/2011 13:54
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Re: Lastre di alluminio cercasi

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Mi unisco alla schiera dei bricoleurs e ti dico cosa farei io.
Innazitutto spessore e tipo di lega andrebbero scelti in base alla rigidità di cui hai bisogno.
Pezzi da 40x60 cm di Alluminio spesso 2 mm non sono tanto rigidi... un bel salto lo faresti già passando ad Anticorodal da 3 mm (cito questo perchè è quello che trovo con maggiore facilità)
La differenza di prezzo è un 20% in più circa al kg.
Dal mio spacciatore (TO) si trovano lastre 1x2 m di tutti gli spessori, e i prezzi sono poco oltre 6 euro/kg per l'Anticorodal. Calcola che il peso specifico è attorno a 2,8.
Da questa misura vengono fuori 8 pezzi 40x60 cm con pochissimo spreco.
Quindi ne comprerei 4 fogli, me li caricherei in macchine a andrei a farmeli tagliare da qualcuno con una cesoia. Dato che sono tutti pezzi delle stesse dimensioni, è un lavoro di 5 minuti.
Infine, in casa, smusserei gli spigoli con uno dei sistemi che ti hanno suggerito. Io userei il classico "carroarmato" visto che ce l'ho, ma anche con la tavoletta suggerita da Falcopardo fai molto in fretta... (forse non i 4 secondi a lastra ipotizzati, ma in mezz'ora te la cavi abbondantemente). La polvere di alluminio non vola ma cade perterra perchè è pesante, e alla fine con una passata di aspirapolvere pulisci.

PS: la prossima volta che ti compri una 16x20" con 15 chassis doppi, controlla che ci siano anche i volet...

Inviato: 30/3/2011 18:43
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Re: Uno sfocato pittorico

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Premesso che per possedere un alloggio in quella casa (campiello Querini Stampalia, se non erro) darei un occhio della testa... vorrei chiederti cosa intendi per sfocato "pittorico".
Solo perchè quell'aggettivo, in relazione alla "fotografia", l'ho trovato in almeno una decina di casi spesso in aperto contrasto tra di loro.
Io vedo una foto "tutta leggermente sfocata", e mi chiedo se la medesima foto (identico soggetto, identico punto di ripresa, identica luce, identica focale, identico diaframma) fatta con un obiettivo diverso avrebbe dato uno sfocato diverso tanto da non potersi definire pittorico...
(senza ombra di polemica eh, per carità..., la mia è solo curiosità...)

Inviato: 21/3/2011 14:11
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Re: Burtynsky a Milano , fino al 27 Marzo

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luciano ha scritto:
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wing ha scritto:
Color coupler print significa stampa diretta da negativo ad ingranditore senza scansione e ritocchi. Grazie per i complimenti!


uff... cioè vuol dire normale stampa a colori?


E che ca...o , c'è bisogno di queste dizioni esoteriche per nascondere di essere innamorati della stampa tradizionale?


mmmhhh... ho qualche dubbio che sia così...

Circa i 3/4 delle foto di Polidori recavano la scritta "Fujicolor paper print" (o qualcosa del genere), quindi queste erano stampe tradizionali.
Le altre, che come ho detto apparivano molto piu nitide e con colori più vivaci, recavano la scritta "color coupler print".
Potrebbe anche darsi che arrivassero da negativi più grandi e che i colori dei soggetti fossero realmente più saturi, ma mi pare strano...
Googlando ho trovato questo sito di un service di stampa americano:
http://www.supremedigital.net/cprints.php
dove una "color coupler print" 40x50 cm costa 240 dollari. (quelle di Polidori erano almeno 8 volte più grandi...)

Boh...

Inviato: 18/3/2011 21:09
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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Su stampe per uso proprio, cioè da guardarsi comodamente tenendole in mano seduti su un sofà o appoggiate su un tavolo, credo che quasi tutti concordino su formati compresi tra l’A4 e l’A3, o tra il 18x24 e il 30x40 cm.

Quando invece vanno appese ad una parete, magari per una mostra, anche se è vero che ultimamente dilaga la moda del gigantismo, in realtà si vede veramente di tutto quasi ad attribuire al formato un’importanza a mio avviso ben superiore a quella che dovrebbe avere.
Personalmente, sopra o sotto certi limiti provo addirittura fastidio, indipendentemente dal soggetto della foto.
A Reggio Emilia, tanto per fare un esempio, ho dovuto indietreggiare esageratamente per guardare stampe di 3x4 metri (Burkhard, mi pare) ed avvicinarmi con circospezione a dei 24x36 (Millimetri!) stampati a contatto, nella speranza di non leggere che masturbarsi fa perdere la vista. Ho dunque benedetto Kenna coi suoi 24x24 cm o giù di lì (che personalmente avrei stampato un po’ più grandi).
Recentemente ho visto Burtynsky a Milano (grazie anche alle segnalazioni di Luciano e Marco), per i miei gusti un’ottima mostra. C’era nessuno quel pomeriggio, ed ho potuto guardarmi in tutta calma le stampe appese alle pareti, grandi ma ancora entro i “miei” limiti, e poi rivederle sfogliando il bellissimo libro “Oil” grande per essere un libro ma molto ridotto rispetto alle immagini appese. Pur essendo fotografie di soggetti grandissimi, non mi sentivo più coinvolto dalle immagini di maggiori dimensioni appese alle pareti necessariamente osservate ad una certa distanza, rispetto alle stesse sulle grandi pagine del libro osservate più da vicino.
Probabilmente è un limite mio, ma quasi mai riesco ad attribuire al formato tanta importanza.


Inviato: 14/3/2011 23:22
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Re: Burtynsky a Milano , fino al 27 Marzo

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wing ha scritto:
Grazie! Ma mi raccomando non dimenticare il grandissimo (ho avuto l'onore di conoscerlo) Robert Polidori dalla Sozzani! http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=100982

Innanzitutto complimenti per le tue foto Stefano, un bel lavoro che ho apprezzato molto: al Forma, quel giorno, non ho visto di meglio (gusti personali, ovviamente).
Poi grazie per la segnalazione su Polidori, senza la quale me lo sarei perso. Gran belle immagini (stampate un po' più piccole sarebbero state perfette ) purtroppo con vetro davanti che costringeva sovente ad acrobazie per evitare i riflessi delle finestre assolate.

Una curiosità: a fianco di alcune immagini, che apparivano visibilmente più nitide delle altre e con colori un po' più vivaci, c'era scritto "Color coupler print".
Tu o qualcun'altro sa spiegarmi di che tecnica si tratta?

Inviato: 14/3/2011 23:14
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Re: Tubo flessibile per sostenere bandiere e pannelli riflettenti

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Eccellente idea quella della calza bianca o nera

Dopo tutto anche quelli a settori di diametro maggiore sono piuttosto robusti, e si trovano con facilità a metraggio nei negozi di ferramenta ben forniti...

Inviato: 21/2/2011 14:04
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