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Re: Panasonic LX7

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Mah, che ho fatto qualche scatto di prova in condizioni di luce peraltro abominevoli e son rimasto veramente colpito dal risultato. Ossia, il contatto diretto, averla avuta in mano e visti dei files.
E aver pensato: alla faccia della compattina.
Se trovi il modo di mandarmi la tua mail senza che sia spammabile da un messaggio in chiaro te li giro volentieri, tal quali.
Comunque è una concorrente diretta nella categoria (zoom con poca escursione, sensorino ma più grande del solito 1/2,44", non troppi Mpx eccetera) immagino che i risultati non saran troppo lontani l'una dall'altra.

Inviato: 20/7/2012 8:36
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Re: Panasonic LX7

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In quella categoria c'è una Samsung che mi convince di più.
La... aspetta che te la cerco, l'ho scelta e comprata di recente per una epigrafista archeologa mia amica.

Ritrovata la fattura online. E' la Samsung EX-1, che ha un 24-76 mm equivalente f/1,8, display orientabile, tutte le funzioni manuali, RAW e quant'altro. 10 milioni di pixel (soli...) a garanzia di immagini buone.

La pagai 283 euro con una scheda classe 10 da 8 GB, da Futek.it.

Inviato: 19/7/2012 21:37
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Re: Macchie sul negativo

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Poche gocce, esattamente quel che ho fatto per decenni io.
Una concentrazione 1:200 a momenti va bene per lavare i calzini.

Mi raccomando l'economicissima acqua demineralizzata, è una mano santa.

Oltretutto, delle due osmoticamente aiuta anche a "rifinire" il lavaggio, al netto del problema macchie.

Inviato: 18/7/2012 20:53
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Re: Macchie sul negativo

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Io ti consiglio di utilizzare acqua demineralizzata (quella che si compra in taniche da 5 l, costa una sciocchezza tipo 1-1,5 euro e si usa per ferri da stiro, meno "perfetta" ma assolutamente adeguata alla bisogna) ed utilizzarla
1) per preparare lo sviluppo
2) per preparare il bagno di fissaggio
3) per l'ultimo risciacquo finale, laddove l'ultimo bagno immediatamente precedente dopo i vari lavaggi per eliminare l'iposolfito sarà stato fatto in acqua di rubinetto + Agepon, o anche comunissimo detersivo per piatti neutro (è uguale).
Metti MENO Agepon o quel che è di quel che è consigliato.

Questo ultimo risciaquo in tank con acqua senza sali, servirà a portar via la massima parte dell'Agepon che avrai messo, ma non talmente tanto da dividere l'acqua in gocce durante l'asciugamento.

Tieni presente che anche se lavassi tutta la pellicola, dall'inizio alla fine, con acqua demineralizzata questa senza un passaggio leggero con tensioattivo si asciugherebbe comunque in gocce, ed i sali da far evaporare al bordo della goccia per lasciarti il difetto se li andrebbe a trovare osmoticamente nell'emulsione stessa.

Semplicemente, le dosi consigliate nell'uso del prodotto, avendo loro interesse a vendertene, sono assolutamente sbagliate per eccesso.
Per me, se provi a rifare il lavaggio in spirale e tank con acqua demineralizzata e Agepon prima, a 30° C (dunque in questi giorni a temperatura ambiente...) e alla fine solo acqua demineralizzata, quelle macchie che se noti hanno l'aspetto del pattern delle bolle di sapone... si scioglieranno.

Se sai essere abbastanza delicato (ci vuole un po' di manualità) puoi anche passare delicatamente il polpastrello sulle macchie stesse, per aiutare a portarle via. Ma proprio sfiorare, eh?

Inviato: 16/7/2012 21:44
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Re: Pentax 24 Megapixel Full Frame mirrorless camera rumors

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ares80 ha scritto:
Ma la M9 non è una mirrorless...

No? E cosa sennò? Io il mirabox non l'ho trovato da nessuna parte (sto finendo di smontarla... aspetta... 'sto pezzo non vuole venir via per quanto è duro... proviamo con queste pinze coi manici grossi che si impugnano meglio)

Inviato: 12/7/2012 16:46
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Re: Fotografia digitale

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joker ha scritto:

In effetti, una grande fotografia la si può ottenere anche con una semplice compatta 24x36 dotata di buona ottica e adeguatamente stampata. Poca spesa, ma tanto impegno e tanta cultura.

Una grande foto digitale, invece, la si può ottenere solo con sensore poderoso, con ottimo computer, con ottimo schermo, con ottimo programma di fotoritocco, con ottima stampante, con ottimi pigmenti e con ottima carta. Tanta spesa, poco impegno e non tanta cultura, poichè il percorso è già programmato.


Onestamente su questo non son d'accordo: per ottenere un risultato personalizzato e completamente sotto il controllo del fotografo, il workflow digitale non mi sembra affatto più semplice di quello fotochimico, anzi. Ci sono molte molte cose da imparare bene prima di utilizzare certi SW con cognizione di causa. E gli atti che devi compiere prima di mandare un file in stampa non sono affatto scontati e standardizzati.

Io ad esempio approfitto della mia più che trentennale esperienza con la pellicola, per controllare quanto possibile la formazione dell'immagine al momento dello scatto, proprio perché so che a parte un po' di regolazioni fini con Camera RAW in postproduzione allo stato non saprei andare, e non mi sento di pasticciare.

Inviato: 11/7/2012 13:52
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Re: Fotografia digitale

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Definitivamente ammazzato la fotografia... mi permetto di non essere così drasticamente pessimista.

Si devono evitare atteggiamenti tradizionalisti che sconfinano nello snobismo, restando tradizionalisti, per quanto possibile, solo per quanto attiene alla cura per la singola immagine, al desiderio di scattare in modo consapevole, a controllare l'immagine in tutti i suoi aspetti e, se me lo consentite - ma questa è una mia opinione personale - cercando quanto possibile di fare la maggior parte del lavoro con la fotocamera invece che con un PC, riservando al lavoro successivo sul file non più dello spazio che giustamente veniva dedicato allo sviluppo e stampa.

Immaginate di essere dei fotografi amatoriali, ma molto bravi. Analogici. Vi propongono di essere il fotografo ufficiale della prima spedizione su Marte. Che fate, dite di no? Ma c'è un problema. E' impensabile scattare il pellicola, e poi doversi inventare un piccolo razzo apposta per rimandare sulla terra indietro i film da sviluppare (col rischio che vada perso, e costi immensi).

Di sviluppare sul suolo marziano non se ne parla, per ragioni di pressione parziale dell'atmosfera, di temperature, di peso di un piccolo laboratorio portatile automatizzato, bla bla bla. Poi dopo sviulppato si dovrebbero scansionare, lo scanner pesa, ogni strumento non indispensabile ti toglie preziosi kg per cibo, acqua e batterie etc etc etc

La soluzione proposta ovviamente è una DSLR scafandrata, coi files inviati via radio un po' per giorno. Ovvio, ora c'è! Gli astronauti delle sei missioni Apollo atterrate sulla Luna le pellicole 70 mm le videro sviluppate solo dopo il loro ritorno... ma per Marte non si possono aspettare molti mesi!

Che fate, dite di no " ah, il digitale è così spoetizzante, non mi ci ritrovo come manualità, mi manca la sensazione di sfida del rischio dello sbaglio grossolano non recuperabile, non c'è l'emozione di vedere la carta da stampa che annerisce in bacinella, e poi la matericità dei colori della dia è un'altra cosa, mandate qualcun altro? "

O piuttosto accettate, fate del vostro meglio per fare bellissime fotografie con quel che avete in mano, senza perdervi l'occasione di un'esistenza solo per fare i puristi?
Vorrà dire che applicherete la "sapienza artigianale" dell'epoca dell'argento e dei copulanti organici ed inorganici, che non si è per fortuna ancora conclusa davvero, allo strumento che avrete a disposizione in quella fase della storia.

Se no sarebbe come se Julia Margaret Cameron si fosse ritirata indignata dalla scena della fotografia se fossero arrivate prima del previsto sul mercato, non solo le lastre a secco, ma le prime pellicole in rullo sviluppabili in tank...

Inviato: 10/7/2012 10:12
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Re: Joe Klamar, maestro di ritratto

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Sembra un compitino svolto da un adolescente al primo anno di una scuola di fotografia... nemmeno troppo di pretese.

I compagni di corso simulano di essere atleti delle varie discipline, e il ragazzo cerca di inventarsi pose evocative dello sport rappresentato. Per un tiratore che avrebbe fatto, gli avrebbe fatto indicare l'osservatore con un dito, a braccio teso, con l'occhio sinistro chiuso?
Inguardabili, senza se e senza ma.

L'utilizzo di luci, fondali etc aggiunge un tocco di presunzione tecnica ad un lavoro inconsegnabile a un cliente.
Spero veramente sia tutto uno scherzo.

Se a me uscisse (nel mio settore) un lavoro così inizierei a farmi articolate domande sull'eventualità di aprire una gelateria in Costarica.

Inviato: 8/7/2012 11:08
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Re: Fotografia digitale

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Il lato positivo, naturalmente, potrebbe anche pur essere che allargandosi a dismisura la base di coloro che si accostano ad una cosa il cui "filtro" tecnico e culturale impediva a tanti di scoprire, in teoria potrebbe agire anche da talent scout.

Io, per esempio, ho iniziato a fotografare perché affascinato dai numerini e dalle ghiere che maneggiava mio padre quando avevo forse cinque-sei anni sulla sua Zeiss Super Ikonta 4,5x6 a soffietto con obiettivo f/3,5 (mi pare un Tessar da 75 mm).

Vederlo armeggiare con l'esposimetro esterno color avorio, allineare l'indice di un galvanometro con una forcellina rossa, leggere su una scala che mi pareva del tutto misteriosa e poi riportare con gesto sapiente dei valori sulla macchina, costituì un elemento di irresistibile attrazione, tante e tante volte finché, lo ricordo ancora, quando avrò avuto forse undici anni su un treno che ci riportava in Italia dall'Austria per ingannare il tempo visto che la carrozza aveva un unico scompartimento con le panchette disposte vis-a-vis si peritò di iniziare a spiegarmi le basi.

Sapete com'è il cervello di un ragazzino di dieci anni, se gli interessa una cosa la impara subito, buona la prima... senza necessità di ripetizioni.

Se mio padre avesse avuto invece di una complessa e manuale Ikonta, una Instamatic o qualcosa di simile, magari non avrei avuto la stessa curiosità? Oggi non farei il fotografo di mestiere, dopo essermi formato come entusiasta fotoamatore dai 14 anni? Non lo saprò mai.

Così come non mi è dato sapere se la facilità tecnologica dei tempi moderni distrarrà dal concentrarsi su un potenziale hobby tanti potenziali talenti, che "consumeranno" immagini restando nel magma indistinto delle masse che scattano, o se riuscirà a tirare un balloon d'essai a molti più giovani che l'occhio fotografico lo avrebbero. Non so pronunciarmi.

Certo, di piloti di Formula 1 che raccontano di aver cominciato ragazzini con gli insidiosissimi kart, ne ho sentito molti (il più famoso, Schumacher) ma sinora nessuno che dica di essersi formato su una Smart col cambio automatico.

Quanto al forum o ai fora, non volermene per il mio forse evitabile snobismo, ma sono uno che soffre quando sente pronunciare dai giornalisti "mass midia", all'inglese, laddove anche Marshall McLuhan la parola latina non la pronunciava assolutamente all'inglese...

Inviato: 8/7/2012 10:09
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Re: Fotografia digitale

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Non nascondiamoci dietro un dito.

Il discorso estremista di quel fotografo svizzero, che mi ricorda certe affermazioni di Gianni Berengo Gardin, va molto ma molto "filtrato" ma non è privo del tutto di argomenti, anche se secondo me se la prende col "nemico sbagliato".

Il digitale ha dalla sua, oltre a dei vantaggi logistici importanti (il costo dello spazio su una memoria flash o HDD per una immagine costa meno di qualsiasi materiale sensibile, facilità di condivisione etc etc) anche una caratteristica rispetto all'argentico: la facilità di ottenere, grazie al supporto hardware e software offerto dalla tecnologia, una immagine utilizzabile anche se non ben composta, priva di idee, incerta come prospettiva, poco interessante come soggetto.
Prima, se eri tanto a corto di gusto ed idee, era facile che mancassi anche delle basi tecniche, e la foto non ti veniva, punto. Adesso "esce per forza". Magari brutta, ma facilmente ben esposta (o recuperabile con Camera Raw)e probabilmente abbstanza a fuoco, complici anche le focali cortissime davanti ai sensori più piccoli.

La riserva mentale "casomai dopo tanto se non mi piace ala cancello" a tantissimi ha prodotto una sindrome non buona per una crescita estetica e di gusto, che si traduce col tempo in maggiori capacità: ciò spinge centinaia di milioni di fotoamatori occasionali a scattare in situazioni in cui ciò che inquadravano non meritava il risibile consumo calorico derivante dal dito indice che si abbassa a premere un pulsante.

E' questo che ha "abbassato la media" di ciò che si vede in giro, non il fatto che ci sia un sensore invece che una pellicola.

Se dentro le fotocamere avessimo i Kodachrome 25, che oggi costerebbe probabilmente, esistendo, almeno 25 euro a rullo, di certo per ragioni economiche (e poi il tempo passato ad aspettare che torni indietro il rullo... sperando che non lo perdano... etc etc) nessuno scatterebbe raffiche di dieci o venti scatti al gatto che passa davanti a un cassonetto delle immondizie.
Col digitale, invece, ce ne son tanti che quasi lo fanno.

E' colpa del digitale? No, dei tempi: tempi in cui gettiamo nella campana del riciclo bottiglie di vetro che potrebbero, previa sterilizzazione e rietichettatura, utilizzate mille e mille volte finché non si rompono; in cui quando un telefonino ha tre-quattro anni e inizia a far le bizze la batteria, invece di comprarne un'altra andiamo in un centro commerciale e ne prendiamo un altro, cosa anche logica dato che ci son casi in cui te lo vendono, pure buono, a 19,90 laddove la batteria del tuo costa 38 + IVA; in cui gli aerei della Franco-tedesca Airbus si comandano con un Joystick, sono subordinati alla supervisione di una serie di computer che impediscono al pilota (si potrà ancora chiamarlo così?) di effettuare manovre che escano da limiti predeterminati di sollecitazioni.

Perché la fotografia avrebbe dovuto esser graziata dall'involversi del mito della facilità? Si è allargata a dismisura la base di coloro che fotografano, oggi son mille volte di più rispetto a quando negli anni '60 il fotoamatore occasionale da gita fuori porta aveva solo la sua Instamatic e poteva solo premere il bottone. All'epoca, era normale che il fotoamatore con la reflex manuale e tre-quattro ottiche sapesse un po' meglio di oggi quel che faceva...

Click, click, click. Pure col telefono. Che mi importa se c'è della grana o del rumore elettronico agli alti ISO? Il vero problema è quando si fotografa qualcosa o qualcuno che si poteva tranquillamente non fotografare, tant'è che tante, tantissime decine di migliaia di scatti restano negli HDD dei PC e non vengono nemmeno duplicate per sicurezza, in modo che la volta che l'HDD schiatta all'improvviso sono irrimediabilmente perse.

Ma c'è "eticamente" differenza fra questo ed acquistare un SUV per portare il pupo a scuola? o ad avere un PC QuadCore per poi usarlo per chattare su Facebook?

Si è solo massificato un uso poco consapevole della fotografia, come negli anni '70 se andavi a Roccaraso vedevi arrivare le prime Jeeeppone dei napoletani un po' arricchiti che si presentavano con degli sci da discesa degni di un finalista di Coppa del Mondo, e le prime tute aerodinamiche integrali, addosso a persone che poi avevano difficoltà a gestirsi lo skilift e scendevano ...a spazzaneve.

Per tornare sul paragone aeronautico, se andate su fora di aviazione vi leggerete spesso commenti preoccupati di esperti piloti di linea magari ex piloti militari di caccia, dunque gente con due attributi così, espressi in modo diplomatico per non spaventare eventuali visitatori casuali del forum, sulla progressiva, crescente minore attitudine al volo delle ultime generazioni di piloti e primi ufficiali di Airbus, cresciuti a procedure informatiche e simulatori, con il minimo sindacale di ore di volo reale, pronti ad incartarsi non appena i sistemi sofisticatissimi di controllo automatizzato dell'inviluppo di volo per qualche ragione non possono più esercitare la loro materna funzione protettiva di chioccia digitale.

Il volo AF447 di Air France, quello precipitato nell'Atlantico nel 2009, causò 228 vittime proprio così. Due copiloti due, col comandante a un certo punto richiamato in cabina che li supervisionava, riuscirono per oltre quattro lunghissimi minuti a precipitare "di piatto" da 12000 metri, continuando ad osservare angosciati l'altimetro che frullava, e continuando a cercar di riprendere quota dando potenza e tirando a sé il joystick, ossia cabrando, esattamente il contrario di ciò che risulta istintivo e immediatamente chiaro anche a me per recuperare lo stallo di un banalissimo ultraleggero, figuriamoci se non doveva risultare ovvio, immediato, naturale, quasi subliminale a chi conducesse un immenso liner da quasi 70 m di apertura alare.
Io scrissi: «se la sommatoria fra skill e ausili tecnologici tende a restare costante, e se migliorare i dispositivi di assistenza al volo fa "sedere" i piloti su livelli di preparazione e manualità inferiori, "tanto c'è il computer", tanto valeva tenersi DC8 e MD80».

In fotografia non è lo stesso, in fondo? Tanto c'è l'AF con 18 punti a croce, tanto c'è l'HDR automatico, tanto c'è l'esposimetro multispot, tanto c'è il riconoscimento automatico dei volti sulle compattine da 100 euro, mette da sola a fuoco su quelli... ci sono le macchine che scattano da sole quando il soggetto sorride...

Non è più grave quel che succede nei cieli? Analogico o digitale, tanto chi non ha gusto non ne avrà, e quelli che hanno talento, istinto e desiderio di migliorare riusciranno sempre a scattare foto migliori della media a prescindere dal tentativo della tecnologia di "narcotizzarli" con la maledetta facilità...

Cerchiamo noi di fare "foto migliori", sempre ammesso che ci si riesca. Gli altri, click,click,click, guardaquisamanthachefacciadascemachecià.
Sono dei benemeriti: con le economie di scala che permettono, riducono il costo della tecnologia sul mercato.

Io il mio primo HDD ai primi del 1988 lo pagai 350.000 lire, ed era da 20 Mb (Mega, eh? Non Giga!), l'ultimo, da un Tb, 115 euro... in lire meno di 225.000. Senza quelli che hanno un PC e lo usano per mettere fotine sceme su Fb o scrivere Tweet senza senso, non sarebbe mai stato possibile.

Inviato: 7/7/2012 13:33
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Re: una Rolleiflex per il presidente Hollande

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Philippe Warrin hai detto? Ne terrò conto se divento Presidente, eviterò di coinvolgerlo
(se una Carla Bruni è diventata una premiére dame da qualche parte, nulla mi è precluso).

Inviato: 5/7/2012 15:12
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Re: Pentax 24 Megapixel Full Frame mirrorless camera rumors

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In effetti il discorso è chiarissimo, cito:

.. (omissis) ... « ??????????????detail
1)??3??????fullframe body, ???????sony cmos 24??? $22000?
2) ?????????fullframe ? 28-xx
3) ??????

??9?sony????????cmos, ??pentax???????????

????????????????(?????????)?

??????????9??????? » ...(omissis)...

come avete avuto modo di capire direttamente da voi leggendo queste note.

Sul piano del marketing, a condizione che una ipotetica nuova fotocamera mirrorless FF fosse dotata anche di EEVF di qualità adeguata, ciò potrebbe costituire un buon argomento di vendita; e, dopo la Leica M9, costituirebbe una FF mirrorless di alta qualità (presumo) e prezzo davvero molto più abbordabile.

ciò non toglie che io consideri le due fonti riportate (e in particolare il fatto che se ne sia occupato il Sig. RisoAlto, propalatore dei rumors più improbabili e occasionalmente anche di bufale totali da anni) di massima inattendibili, da questo il mio scetticismo.

Certo è da notare un fatto curioso: son già numerosi i casi in cui si rileva come la qualità di immagine finale del RAW, proveniente dal sensore mod. TaldeiTali, utilizzato dalle fotocamere X,Y,Z e Pentax, nel caso del Pentax sia migliore nonostante il sensore comune alle altre, cosa che mi sorprende non poco.
Stante che ad esempio le dimensioni industriali di Nikon sono almeno dieci volte quelle di Pentax, com'è possibile che la qualità d'immagine della K5 agli alti ISO sia così percettibilmente migliore, con lo stesso sensore dentro?
La logica del mercato suggerirebbe che "cacciatori di teste" della Nippon Kogaku facessero reiterate offerte "che-non-ci-si può-dire-di-no" agli ingegneri elettronici di Pentax, per arruolarli in una azienda ben più grande (oggi).
Mah.

Inviato: 3/7/2012 22:33
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Re: consigli per infrarosso

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Esattissimo.

Ora, stante che i filtri buoni per l'IR son scuretti anzichenò, io non rinuncerei se possibile a comporre l'immagine con la macchina su cavalletto.

Fra aprire molto il diaframma ed allungare il tempo su cavalletto, se non ci sono alberi mossi dalla brezza o simili preferisco in generale la seconda.

Tanto, in fin dei conti, non è che la foto IR sia un genere estemporaneo e improvvisato...

Inviato: 24/6/2012 10:56
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Re: IVA su vendite stampe fine art

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Io a rigore qualche dubbio ce l'avrei. Il contenuto della stampa fine art è opera dell'ingegno, come tale espressamente esente IVA (si applica ritenuta d'acconto del 20% sul 75% dell'importo lordo, essendo il 25% esente a forfait e considerato come oneri per la produzione dell'opera dell'ingegno, senza possibilità in compenso di scaricare NULLA come beni strumentali, sviluppi, inchiostri, pacchi di carta etc) però è pur vero che la singola stampa è un prodotto fisico, il cui godimento non implica da parte del cliente a sua volta uno sfruttamento commerciale...

Chissà se la cosa, che così mi parrebbe funzionare (non son certo riproduzioni - che ciascun fotografo farebbe certo allo stesso modo), non possa essere però oggetto di interpretazioni controverse?

Inviato: 19/6/2012 15:58
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Re: consigli per infrarosso

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In pratica (piccola aggiunta) la logica è la stessa che si usava quando, con pellicola ortocromatica o pancromatica convenzionale, si utilizzavano i normali filtri di contrasto.

Quando i filtri erano di densità leggera ci si fidava abbastanza della lettura "a valle" dell'esposimetro, si metteva il filtro davanti, non si toccava la sensibilità e via. Quando erano più densi, a parte la scomodità di lettura (una volta gli esposimetri avevano quasi sempre un ago del galvanometro visibile, non LED o LCD) si preferiva legger senza, mettere il filtro e correggere l'esposizione di quegli stop richiesti.

Ovvio che spesso, per evitare di allungare i tempi, si preferisce dovendo aprire 2 stop e mezzo, scalare i tempi di due posizioni (da 1/250" a 1/60" per dire) e poi aprire anche il diaframma di mezzo stop.

Si tende comunque ad evitare né di conservare teutonicamente il "diaframma ottimo" allungando il tempo al punto da rischiare il micromosso, né aprire solo il diaframma lasciando magari 1/500" su cavalletto per ritrovarsi quasi a TA con la caduta di resa che ne consegue.

Di solito si cerca di restare non più aperti di f/6,3 (o fra 5,6 ed 8 se c'è solo il "mezzo scatto") né di andar sotto 1/30".

La messa a fuoco va corretta, naturalmente, prima mettendo a fuoco benissimo, poi guardando il punto esatto della scala che capita davanti all'indice centrale, e spostandolo di poco per metterlo davanti al riferimento IR.

Questo, di norma, si trova sulla scala di profondità di campo, e o è una righina sottile rossa con scritto piccolo piccolo IR, o una delle tacche che stanno a coppie per delimitare la profondità di campo coi vari diaframmi, verniciata di rosso (invece che bianco). E' quella anche se non c'è scritto nulla.

Inviato: 19/6/2012 11:54
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Re: consigli per infrarosso

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No, allora: o fai la lettura senza filtro, alla sensibilità (sull'esposimetro) nominale della pellicola, e poi dopo montato il filtro correggi l'esposizione come ti consigliano:

esempio - lettura ISO 100 senza filtro 1/125 f/11, sai che il filtro rosso assorbe da 2 a 3 stop (ossia devi esporre da 4 a 8 volte di più per avere la stessa densità di negativo) monti il filtro e scatti a f/11 ma 1/30" e magari un'altra a 1/15", lasciando il diaframma inalterato per ragioni di ottimizzazione della qualità ottica

Oppure sempre senza filtro imposti la sensibilità che ti consigliano "artificialmente abbassata" in funzione del filtro che vorrai montare per lo scatto, leggi quel che è, lo imposti (in manuale), poi metti il filtro e scatti così - dal momento che la lettura l'hai già fatta prima, in ambedue i casi che ti importa di reimpostare ISO 100? E' la coppia tempo/diaframma che espone, mica la regolazione dell'esposimetro!

NB/ lascia a priori perdere ogni possibilità di esposizione automatica quando usi la pellicola IR.

PS/ personalmente il filtro rosso scuro mi pare proprio il minimo per godere appieno dell'effetto IR; se proprio non lo trovi, ti arrangi con un 25A che però dà un effetto meno impressionante.

NOTA/ Rammenta il problema di non velare con IR non richiesti la pellicola: le reflex con dorso posteriore e corpo in plastica NON vanno bene, ti ci vuole una macchina classica tutta in metallo, fondelli compresi.

APPUNTINO/ Ci vorrebbe anche la tank Inox per la stessa ragione, Jobo, Paterson etc son trasparenti alquanto agli IR che girano in giro.

Inviato: 18/6/2012 23:27
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Re: Napoli classica

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A me questa è quella che convince più di tutte.
Un risultato davvero elegante e non "urlato".
Quella Luna messa lì, poi, è una benedizione divina per dare autenticità al cielo.
Sotto intravedo altro, è Venere?

Inviato: 18/6/2012 10:12
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Re: Smontaggio obiettivi Leica R

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Una domanda specifica. Qualcuno di voi conosce un laboratorio, non obbligatoriamente in Italia, che sia DAVVERO in grado non di riparare un obiettivo rotto, ma di ripristinare la centratura di un ultragrandangolare che deve essersi *forse* un minimo allentato (e decentrato quel tanto che basta per peggiorare e diventare "asimmetrico" nella nitidezza a TA)?

Magari si è solo disassato uno dei filtri incorporati, però il risultato è lo stesso: non va più, a TA il fuoco ai bordi è inesistente specie a sinistra, e anche al centro la risolvenza è inficiata da un residuo di aberrazione sferica prima sconosciuto.

Parliamo di un'ottica Pentax MF di grandissimo pregio, progettato addirittura dal mitico Erhard Glatzel e difficilmente sostituibile, quindi ci vorrebbe qualcuno che HA gli strumenti ottici relativi al controllo dell'allineamento, non uno che "ci prova con calma". Vi viene in mente nessuno?

Non ho né fretta né problemi a spedire, ma un riparatore o ha quel che serve ed è abituato ad usarlo, o non lo ha...

Inviato: 17/6/2012 18:32
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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Non tuttituttitutti, ma la massima parte si.
In particolare, anche se l'effetto è quantitativamente eccessivo (sembrano statue di cera) riesco concettualmente a capire il desiderio di far sparire una tessitura della pelle così ricca di pori e piccoli brufolini...

(...ma le foto "prima" le hanno scattate col mitico FA Pentax Macro 100/2,8? Ma manco le foto dei ROS...)...

...ma spostare pure gli occhi e gli zigomi e correggere la linea del naso no, capisco attenuare una rughetta un po' marcata ma non puoi trasformare una ragazza "normale" nella sua sorella carina di dieci anni più giovane...

a quei livelli è solo un "falso"!

Inviato: 17/6/2012 8:29
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Re: 6x17 a mano libera

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No, no, è che trovavo le inquadrature a mio gusto un po' troppo "strette" sul piano del campo inquadrato secondo la verticale.

Perciò, delle due, mi han dato (le prime due) la sensazione che non potessi allontanarti un cincischiello, non avvicinarti ancora.

E che la prospettiva "naturale" di un 135 mi sarebbe piaciuta di più, senza eccedere in linee di fuga che penso avrebbero contrastato con i tuoi scopi.

Io se non ho l'ottica che ritengo ideale, provo a vedere cosa riesco a tirar fuori con quel che ho.

Quanto alla Velvia, è una pellicola meravigliosa in fotografia naturalistica, e per fare certe cose specifiche, ma è chiaro che nulla ha a che vedere con quel che penso ricercassi tu, non è che siccome "è qualitativamente eccellente" si presta fare tutto. A parte che è una (circa) 32 ISO reali, il che per scattare a mano libera... insomma... ma poi tende a chiudere in sottoesposizione davvero troppo, e satura sempre e comunque...

Inviato: 15/6/2012 23:53
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