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Re: POOL acquisto carta "fine art" per stampe inkjet
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Marco ha scritto:

Scusa, ma perchè hai scartato così la Hahnemuhle Photo Rag e la Velvet Fine Art?



Già , bella domanda....
In realtà  stavo valutando (maniacalmente...) solo carte che non avessero sbiancanti ottici (OBA) e fossero "buffered", puntando quindi a carte "al top" della qualità , ma forse perdendo un po' di vista la realtà ....

Sai per caso dove rifornirsi della Hahnemuhle ?

Grazie,
Ciao.

Inviato: 20/4/2005 16:54
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Re: Fotoavventori: pamar5
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Marco, grazie anche da parte mia per la tua presentazione, anche se io e te ci siamo già  conosciuti di persona è sempre un modo approfondire aspetti di cui magari abbiamo parlato solo superficialmente nel nostro incntro.
Come ad esempio la tua affermazione che il digitale per te è stato una specie di "rivelazione" che ha riacceso il sacro fuoco della fotografia, non sei il primo a cui la sento dire e la cosa è interessante.
Le ragioni le hai dette sia tu che Raffaello (instant feedback, maggior controllo creativo, tanto per citarne un paio), ma oltre al fatto che il digitale ti abbia riacceso la passione per la fotografia, tu pensi anche che ti abbia migliorato come fotografo, cioè ritieni che le tue composizioni siano migliori?
Te lo chiedo perchè anche questa è una cosa che mi sento dire spesso e che, da un punto di vista puramente teoretico e metodologico mi interessa, cioè di gente che mi dice che finchè fotografava in analogico si considerava un mediocre fotografo e poi, passata al digitale, si è "scoperta" notevolmente migliorata da un punto di vista puramente compositivo.

Tra l'altro a me alcune tue immagini piacciono parecchio, , in generale tutte molto eleganti e "pulite" così come piace a me, però quelle che mi hanno colpito maggiormente e che trovo anche concettualemente interessanti sono le due che hanno come soggetto il lago e i rami e le canne (Sad Lake e Sad Lake 2), veramente eccellenti!!

Perchè non lavori ad un portfolio seguendo questo tema, secondo me puà portarti lontano, soprattutto quando poi troverai sponde di lago in cui alla "natura" si sovrappone la "cultura", magari sotto forma di inquinamento, rifiuti, segni umani...

Poi, non so perchè, "vedo" quasi tutte le tue immagini come se fossero dei potenziali b&w, hai mai pensato di "trascurare" un pò il colore per dedicarti alla nobile e insuperata arte del bianco e nero?


Inviato: 20/4/2005 16:37
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Re: scansioni e dimensione stampa
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Falcopardo ha scritto:
Ma possibile che in tutta Milano non ci sia nessuno che ha un ingranditore 20x25 da farti usare almeno per una prova?


No, c'è eccome, ed infatti l'ho trovato, nel mio post ti dicevo che avrei fatto la prova nei prossimi giorni e così sarà  ...anche se poi alla fine hai ragione tu, il plotter semplifica molto le cose...cmq proprio ieri sera è venuto a trovarmi un amico fotografo, è un professionista, e mi ha detto che tra un paio di mesi va in pensione, ed allora butterà  via lo scanner, la stampante inkjet e tirerà  fuori le due Sinar 4x5" che possiede (la F e la P), l'ingranditore, e "tornerà finalmente a godere come un pazzo in camera oscura", parole testuali...certe affermazioni ti fanno pensare ...


Inviato: 20/4/2005 16:15
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Re: POOL acquisto carta "fine art" per stampe inkjet
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Gio, l'idea è lodevole e spero che qualcuno si unisca al tuo appello.

Personalmente ho smesso di stampare con le carte matte da quando ho "scoperto" la Premium Semimatte che sia io che Cristina troviamo più adatta al portfolio industriale, quindi la Moab non mi interessa, però se qualcuno dovesse fare ordini negli Usa da un fornitore che ha anche carte Epson io mi unirei volentieri alla "cordata" per dividere spese di spedizione e dogana.

Scusa, ma perchè hai scartato così la Hahnemuhle Photo Rag e la Velvet Fine Art?
Ok, non sono "buffered" e non c'è la dichiarazione ufficiale del produttore che siano totalmenteesenti da sbiancanti, però se non ricordo male il Whilhelm Institute prevede intorno ai 200 anni per la Hahnemuhle con protezione UV e 125 anni per la Velvet, sempre con protezione UV, che non mi sembrano male, soprattutto se consideri che sono più facilmente reperibili in Europa.
Ora no so l'utilizzo che devi fare tu delle stampe, ma i galleristi si "accontentano" tranquillamente dei 100/125 anni, pur scontato che nessuno sa fino a che punto questi test accelerati siano veritieri...



Inviato: 20/4/2005 16:09
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Re: Recensione Canon 350D
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Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Ciao Jek,
sono daccordo con quanto affermi, ma vedi i fotografi sono una brutta razza: se fai le cose robuste sono poi troppo pesanti ed è fatica portarle in giro, se troppo leggere non va bene perchè sembrano dei giochi

A parte gli scherzi, la mia lamentela era più che altro per la mancanza di ergonomia e in particolare la scelta del materiale per la zona dell'impugnatura, ove un pò di gomma in più non penso sarebbe costata chissà  cosa.

Al riguardo dei risultati come già  detto sono rimasto impressionato... tanto che sono diventato Canonista anche io (10D)....nell'attesa di una full-frame a prezzo abbordabile su cui montare il 24 TSE

Inviato: 20/4/2005 13:07
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POOL acquisto carta "fine art" per stampe inkjet
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Premessa:
l'acquisto di carte "fine-art" (acid-free, senza brighteners, senza lignina, buffered con carbonato di calcio) in Italia mi sembra veramente problematico.

Le marche a cui ho ristretto il campo sono:
-Epson (per la nuova Ultrasmooth FineArt)
-Moab Entrada FineArt
e qualche altra (per un'elenco e spiegazione piu' approfondita vedere: http://www.inkjetart.com/news/archive/IJN_10-07-03.html)

Problemi:

1) Inkjetart non esporta in Italia...!
2) www.moabpaper.com sembra di si ma -volendo ordinare un "sample pack" del costo di 24$ ne chiede circa 55$ di spedizione !!!!!
3) www.milanocommercio.com ha la Ultrasmooth ma -al momento- solo su prenotazione.

Qualcuno e' interessato alla Moab ? Si potrebbe organizzare un "pool" di acquisto e poi dividere merce/soldi per la spedizione.

Idee alternative ?

Inviato: 20/4/2005 12:24
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Re: Fotoavventori: pamar5

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Innanzitutto grazie per averci dato la possibilita' di conoscerti meglio.

Sulle tue foto non ho critiche particolari. Diciamo che probabilmente non ami la spettacolarita', sono immagini generalmente tranquille, abbastanza statiche, e per quello che vedo la figura umana e' assente, come spesso anche nelle mie fotografie di questi tempi.

L'immagine un po' piu' "mossa", e anche quella che mi piace di piu', e' quella del traliccio col rampicante (anche il tema mi e' caro: la natura che si riprende un po' di spazio in mezzo alle opere dell'uomo).

Da un punto di vista tecnico (prendi i consigli per quello che valgono, da fotoavventore a fotoavventore, e in ogni caso anche le mie immagini sono a disposizione, per ritorsioni..), forse un po' di fotoritocco non guasterebbe qua e la' per ravvivare qualche luce, schiarire qualche ombra, raddrizzare qualche linea.

Vedo che abbiamo anche un'altra cosa in comune, e cioe' la rinascita grazie al digitale. Approfitto per spezzare anch'io una lancia pro-digitale, visto che qui ultimamente i grandeformatisti ci stanno mettendo un po' sotto..
Per ribadire la grande opportunita' che questa tecnologia ci da' di sperimentare, e di verificare immediatamente. Ovvero di sbagliare molto e imparare dai nostri errori

Inviato: 20/4/2005 12:00
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Fotoavventori: pamar5
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Ciao a tutti
Dopo qualche mese di partecipazione a questo grande forum penso sia giunto il momento di presentarmi come si deve.
Mi chiamo Marco ho 32 anni e sono un biologo.
La mia "storia" fotograficamente parlando è iniziata intorno ai vent'anni con una reflex 35mm, una Petri, regalatami da un amico, niente di chè. Ma è stato grazie a questa macchina, completamente meccanica che ho dovuto imparare a fotografare senza automatismi ma capendo ed imparando le regole della fotografia. Fotografavo un po di tutto, un po come capita a tutti gli appassionati ed entusiasti alle prime armi. Poi sono passato ad una reflex della serie EOS della Canon ed ho iniziato ad arricchire il mio corredo con qualche ottica ed accessorio.
La mia passione ha poi avuto un momento di stanca, che è durato per quasi sei anni. Si pùà tranquillamente dire che durante questo periodo non mi sono più dedicato alla fotografia se si escludono le foto delle vacanze! Il motivo non riesco a spiegarmelo nemmeno io.......forse gli impegni o la scarsa autonomia visto che non ho mai sviluppato da solo i miei scatti (e questo rimane un mio cruccio)
Ma circa sei sette mesi fà  la pasione è tornata! e questa volta penso inarrestabile. La scintilla è stato l'avvento a certi livelli del digitale. Si, io sono uno di quelli che deve ringraziare il digitale. Attualmente uso una reflex digitale e da due mesi circa stampo le mie fotografie da solo con una inkjet. L'uso del digitale mi ha permesso a costi accessibili di controllare e partecipare in prima persona a tutto il processo creativo dallo scatto alla stampa......insomma, ne sono entusiasta.
Ho però una profonda convinzione: quello che veramente conta è fotografare, divertirsi, indipendentemente dagli strumenti utilizzati; l'importante è la fotografia, non come o con quale macchina è stata realizzata! Basta che ognuno segua le proprie idee ed aspirazioni nel rispetto degli altri.
La mia passione è stata poi fomentata ulteriormente per colpa vostra questo stupendo gruppo di persone (anzi, ormai di amici), sempre disponibili ad aiutare e spiegare mi ha permesso di arricchirmi, confrontarmi ed imparare più della lettura di mille manuali.
Cosa fotografo oggi? Non lo so! Mi considero un dilettante alle prime armi che non ha ancora ben chiaro cosa vuole. Non ho realizzato serie tematiche o roba del genere. Diciamo che fotografo quello che mi colpisce.
Ma forse più di tante parole parlano di più le immagini, e allora ecco un link per vedere qualcuno dei miei pastrocchi
http://utenti.lycos.it/pamar5fotografie/index.html
Non è un portfolio vero e proprio ma solo un insieme di fotografie, senza un preciso "filo conduttore".
Se ne avete voglia dategli un'occhiata.
Ciao
Marco

PS ogni critica o commento è il benvenuto

Inviato: 19/4/2005 23:18
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Re: Mostra fotografica a Milano: Metroquadro di Saverio Lombardi Vallauri

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...dalla tua esperienza, ritieni che il risultato del test sia verosimile?


Marco,
mi ricollego alla domanda che hai fatto a Luciano.
Bisogna considerare che nelle foto del test si sono prese in esame delle mire ottiche, e a parte la grana piu' evidente nel 35mm e' possibile che i risultati in questo caso siano simili. Senza contare che la pellicola in questione, di cui ne ho un rullino alquanto datato, non e' certo l'ideale per un medio formato o superiore, perche' e' contrastatissima. Io ho una Olimpus mezzo formato, inteso come meta' del 24x36, ed ha una risoluzione straordinaria.
Quello che le manca sono i mezzi toni. Piu' piccolo e' il formato piu' alta e' la risoluzione ma anche il contrasto. Probabilmente nella prova non avrebbe sfigurato neppure lei. Io sono riuscito a fare dei 50X60 da pellicole a bassissima sensibilita' e con sviluppi finegranulanti,( che di solito abbassano il contrasto ), e non si direbbe siano stati realizzati con un tale scricciolo.
Se invece delle mire fosse stata fotografata una balla di paglia ( tanto per dire ), sai quanti fili di paglia si sarebbero persi nelle ombre con il 35 mm e che invece avresti trovato nei formati superiori? La risoluzione di un obbiettivo penso non sia data solo dalla possibilita' riprodurre tante linee nere per millimetro, ma anche dalla capacita' di rilevare anche quelle grigie o appena definite.
Quindi credo che "sul campo" la diversa resa si nota eccome, e a parita' di risoluzione ( misurata con le mire ) le ottiche dei formati piu' grandi siano capaci di riprodurre piu' particolari.
(Pero'....a conferma di quanto dice Luciano, e in contrasto a quanto dico io, guardavo l'altro giorno delle foto in originale dei fratelli Alinari e non mi sembrava fossero poi tanto nitidissime, anche se chissa' che tipo di emulsione avevano sulle lastre di vetro...)

Inviato: 19/4/2005 21:59
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Re: Recensione Canon 350D

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Io invece vado controcorrente e devo dire che non mi dispiace.....gli elementi che mi attirano maggiormente non sono certo l'esiguo aumento dei MPIXEL ma piu' che altro l'utilizzo del processore di seconda generazione DIGICII e alcune features quali l'aumento del buffer di meoria che consente scatti in sequenza quintuplicati rispetto alla 300D. Altro fattore che alcuni reputano un difetto e' la riduzione delle dimensioni e del peso......fare trekking con la 300D al collo o nello zaino diventa un supplizio dopo un pochino.
Sto pensando che se riesco a vendere la mia 300D ad almeno 550 euro (comprensiva di kit 15-55 e una batteria aggiuntiva) potrei farci un pensiero...adesso vedo.

La cosa che mi lascia piu' perplesso e' la dimensione del "mirino" ma anche la 300D non brillava certo in tal senso.

Bah...vedremo, se non trovo da vendrla mi tengo tranquillamente la mia 300D e attendero' che Canon mi sforni in futuro una macchina di quella fascia di prezzo magari "full frame".


Inviato: 19/4/2005 16:09
Jekoz On Line: "USA on the road"
http://www.jekoz.net
.....................
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Re: Rientro con brutta sorpresa...
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Riesumo questa discussione perché pare che la Fondazione Zeiss abbia chiesto a Kyocera di poter rilevare il nome Contax.
La notizia è interessante: Kyocera negli ultimi dieci anni anni non ha fatto granché, e le Contax torneranno ad essere prodotte da una ditta ai vertici della produzione di qualità  e torneranno anche ad essere tedesche.
La cosa ridicola è che il marchio Contax è stato venduto nel 1974 dalla Zeiss a Kyocera... l'eterno ritorno...

Inviato: 19/4/2005 13:55
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Re: Festival di fotografia a Roma
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La tua generosità , Raffaello, è veramente notevole, purtroppo per ora esigenze familiari e di lavoro non mi permettono spostamenti. Grazie comunque della proposta.

Inviato: 19/4/2005 9:24
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Re: Mostra fotografica a Milano: Metroquadro di Saverio Lombardi Vallauri
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Ho trovato il sito della gigabit:

www.gigabitfilm.de

Nulla da eccepire sul prodotto, senonché pare che non sia disponibile in 120, ma solo in 135 e in 4x5". Inutile dire che non apprezzo particolarmente la cosa. Comunque sia, qualcuno di voi ha utilizzato questa pellicola?

Inviato: 19/4/2005 9:14
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Re: scansioni e dimensione stampa
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Anch'io non amo particolarmente il Ciba, per via dell'effetto metallico, che però potrebbe essere efficace rispetto a determinate immagini. Il problema è anche quello della scarsa resa nelle basse ed alte luci e del contrasto eccessivo. Qualche anno fa mi servivo da un laboratorio che stampava con un processo Agfa, di cui non ricordo il nome, che rendeva stampe con una buona resa colore e una buona lettura delle ombre, ma percepibilmente meno nitida del Ciba.

In effetti penso che Falcopardo abbia individuato la discriminante nella stampa con luce diffusa anziché condensata. Personalmente in b/n non ho mai ottenuto nulla di decente con la diffusa. La condensata permette una lettura "totale" delle informazioni del negativo, graffi e sporco inclusi, ma soprattutto permette di ottenere una gamma tonale estremamente estesa che non ho mai visto con la diffusa, e che credo sia veramente difficile ottenere. Non ho esperienza di stampe a colori ottenute con luce condensata, ma, ripeto, credo proprio che sia questa la discriminante tra bella stampa e stampa così così, molto più del tipo di trattamento.

Certo, i graffi sono fastidiosi, anche perché sono assolutamente incapace di tenere in mano un pennellino per fare le piccole spuntinature necessarie; del resto sono anche proprio quelle piccole imperfezioni che danno tutta l'evidenza del processo artigianale che, a volte, dà  un valore aggiunto alla valenza globale dell'immagine. Oggi questo è un discorso percorribile; naturalmente parlo di piccole tracce quasi impalpabili, non dei segni di un trattamento frettoloso od inaccurato. Del resto una pulizia decente delle attrezzature ed un panno antistatico minimizzano il problema.

Inviato: 19/4/2005 9:05
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Re: Festival di fotografia a Roma

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Grazie della proposta Raffaello, ma di questi tempi sono proprio messo male ( in casa sono indispensabile... )

Inviato: 18/4/2005 20:32
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Re: Cavalletto Gitzo in lava vulcanica

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Marco ha scritto:
Renzo, per curiosità , sempre se vuoi dirlo, quanto lo hai pagato?


Mi sembra di averlo pagato settanta-ottantamila lire, ma il bello e' che tutte le volte che salivo al piano "professionale" alla SMAF lo adocchiavo, mi sembrava costruito in modo molto intelligente, ma non mi sentivo di spendere la cifra che costava a prezzo pieno.
E infatti era sempre li', forse era troppo caro e troppo strano per spenderci una tale cifra ( che non ricordo ).
Poi un giorno l'ho buttata li'.."Ma quanto vuoi per quel coso che non ti compra nessuno?" ed e' andata.
E' un po' lungo e disadatto da portarsi dietro, e bisogna stare molto attenti nell'uso, perche' tutto si blocca con mezzo giro di una robustissima leva, e se uno intende allentare un poco per muovere una sua gamba, mentre la fotocamera e' sospesa sull'acqua o a circa due metri da terra...
E' comunque comodissimo per posizionale la fotocamera disassata lateralmente o al livello del suolo. Nelle illustrazioni non si vedono ma ci sono molte altre possibilita' perche' il braccio con la testa si puo' montare in diversi modi.

Inviato: 18/4/2005 20:25
.........

......
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Re: scansioni e dimensione stampa

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Marco ha scritto:

compresa la stampa tradizionale, ribadisco infatti che continua ad attirarmi l'idea di poter realizzare stampe irriproducibili, uniche nel loro genere perchè legate ad azioni e scelte effettuate sul momento, legate all'aspetto manuale delle nostre capacità  espressive, e tutto ciò è indissolubilmente legato alla stampa tradizionale...


Ciao Marco,
se ci fai caso, io quando mi riferisco alla stampa con processo chimico parlo quasi sempre del B/N perche' il Ciba non mi piace poi tanto, o per lo meno non mi piace la carta "metallica". Io infatti stampavo quasi sempre in semimatt. Ieri sera guardavo delle foto a colori fatte stampare in laboratorio e alcune mie Ciba, e consideravo la differenza con la stampa a colori digitale. Effettivamente le stampe che ottengo con la R800 sono spesso piu' brillanti, ma la colpa non e' del procedimento chimico, ma dei laboratori che consegnano delle foto ( almeno nel formato diciamo amatoriale - cartolina ) dai colori ed i neri impastati. Credo che avvenga sia per la estrema superficialita' con cui spesso viene effettuato il lavoro ( almeno qui da me 8 volte su 10 bisognerebbe farsi ristampare tutto) sia perche' le stampe vengono ottenute in luce diffusa anziche' in luce condensata. Questo permette ai laboratori di non rendere evidenti i graffi e la sporcizia apportati al film durante l'estrazione del film dal caricatore e lo sviluppo. Se stampi da solo i graffi vengono fuori d'incanto, come quando scannerizzi, ma vengono fuori anche tanti particolari nelle ombre e nelle luci, che ritrovi per incanto se chiedi una stampa di tipo professionale. Del resto la stampa chimica e' assai piu' complessa di quella digitale, o perlomeno e' assai meno prevedibile, comporta molte stampe di prova e molto tempo speso in preparativi e pulizia finale. Se non altro con il Ciba i bagni li butti tutti via.
Io penso che con un buon plotter ti semplificheresti la vita. La stampa in B/N invece per me ha un fascino diverso che con una digitale non ritrovi e penso valga la pena provare. Ma possibile che in tutta Milano non ci sia nessuno che ha un ingranditore 20x25 da farti usare almeno per una prova?

Inviato: 18/4/2005 20:09
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Re: Mostra fotografica a Milano: Metroquadro di Saverio Lombardi Vallauri
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Non trovo il sito della gigabite, potete indicarmelo?

Per quanto riguarda il 135 mm per la mia esperienza posso dire che con le ottiche Zeiss, in particolare quelle Gmount, i 30X40 sono bellissimi, nitidi e con una tridimensionalità  eccellente. Questo vale anche per le diapositive di media sensibilità . Con il b/n sono rimasto stupito nel vedere 50X70 ancora eccellenti, dove si nota solamente un aumento della grana. Naturalmente è stato il risultato di un processo che vedeva una cura estrema nello sviluppo e nella stampa: non basta l'ottica eccezionale, tutto il processo deve essere estremamente curato, non devono esserci anelli deboli nella catena.
Per quanto riguarda il medio formato ho visto 50X50 che tolgono il fiato, realizzati con il planar 80mm 2,8 della Rolleiflex biottica. La minore grana sicuramente aiuta nell'impressione di maggior nitidezza, sebbene l'incremento di qualità  rispetto alle stampe da 135 realizzate con il planar 35mm per Contax G è minore di quanto mi aspettassi.
Non ho ancora realizzato grandi stampe con le ottiche della Rollei 6008, che posseggo da pochi mesi, quindi non posso dire granché.

Inviato: 18/4/2005 19:34
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Re: Reperibilità dei supporti

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Grazie per la nuova dritta, Dario,
il ciclo di pulizia separato e' proprio quello che cercavo.

Inviato: 18/4/2005 19:29
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Re: Mostra fotografica a Milano: Metroquadro di Saverio Lombardi Vallauri
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Marco ha scritto:
...dalla tua esperienza, ritieni che il risultato del test sia verosimile?


E' davvero una bella domanda, Marco. La verità  è che non lo so.
Credo dipenda dal grado di ingrandimento e dalla bontà  dell'obbiettivo.
Quando lanciò la sua Technical Pan la Kodak sostenne con esempi che fino al formato attorno al 24x30, un 35 mm ed un 4x5" caricati con la nuova pellicola fornivano risultati equivalenti. Se poi si aumentava la dimensione di stampa allora le differenze a favore del formato grande si facevano via via evidenti.
Personalmewnte posso solo dire di aver visto stampe fino al 30x40 da obbiettivi Leica che erano indubbiamente notevolissime per nitidezza dei particolari e perfino per sensazione di tridimensionalità . Ma anche senza ricorrere ad obbiettivi Leica, se si usa il 35mm come fosse un GF (treppiede "serio", scatto flessibile, specchio alzato preventivamente, pellicola nitida, occhio al vento, giornata limpida, assenza di smog, ecc.) i risultati sono notevolmente superiori a quelli correnti.
Discorso ancora più valido, se invece del 35mm usiamo il medio formato, che infatti fino a pochi anni fa poteva essere considerato il compromesso ideale tra ingombro e risultati, se non si aveva necessità  di movimenti di macchina. I sensori digitali sempre più perfezionati potrebbero rapidamente mutare i termini della questione.

Inviato: 18/4/2005 18:02
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