
Re: Una novità abbastanza sorprendente |
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3/4/2009 12:52 Da Eboli
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Secondo me ADOX o Spur.
Inviato: Oggi alle 19:33
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Gianluigi https://www.photo.net/profile/190407-g ... ry_image&change_section=1 https://www.juzaphoto.com/me.php?l=it&p=105763 |
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Una novità abbastanza sorprendente |
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13/5/2004 17:25 Da lombardia
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Leica Monopan 50
mi chiedo chi sia il produttore, perché certamente non credo possibile che Leica si metta a fabbricarla in proprio. Viste le caratteristiche previste, potrebbe essere un rebranding di qualche Adox o della Ilford Pan F o chissà. Aspettiamo fiduciosi, anche se 50 ISO son pochini pochini davvero...
Inviato: Oggi alle 17:48
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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29/5/2009 11:05 Da Bologna
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così non si può leggere...
Inviato: Oggi alle 16:30
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www.oscarferrari.com | ||
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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30/10/2006 22:51 Da Prato
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Citazione:
Mi sono veramente pentito dell'acquisto, se avevo dato ascolto alla vocina dentro che mi diceva, non prendere quella ma la canon pro 1000 avevo guadagnato 1000 punti, macchina ben più pesante e meglio costruita... La prossima deve pesare come un carro armato, sto seriamente pensando di prendere un Plotter Canon pro-2600 perchè ho un amico stampatore, che ha gli ultimi plotter epson e anche li ci sono alcuni problemi con la testina(tendono, meno delle altre) comunque a graffiare random la stampa.
Inviato: Oggi alle 15:08
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"Consulting the rules of composition before taking a photograph is like consulting the laws of gravity before going for a walk." ... Edward Weston Photo © Edward Weston Civilian Defense, 1942 Tessera C.F.A.O. Nr. 4... www.stefanogermi.com |
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Re: 35 0 28 ? |
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3/4/2009 12:52 Da Eboli
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Mi riallaccio a quello che scrive Luciano.
Se dovessi usare un unico obbiettivo userei il 35. In passato ho avuto un 28 e non mi è mai piaciuto, ne carne ne pesce, ma questa è una mia idea. Per la "street" ci vorrebbe forse uno zoom tutto fare, magari un 24-50 luminoso.
Inviato: Ieri alle 12:58
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Gianluigi https://www.photo.net/profile/190407-g ... ry_image&change_section=1 https://www.juzaphoto.com/me.php?l=it&p=105763 |
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Re: 35 0 28 ? |
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13/5/2004 17:25 Da lombardia
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Grazie a tutti delle risposte.
Ovviamente non si potrà mai avere una risposta definitiva, perchè diverse sono le necessità, i modi di vedere le cose, gli utilizzi ed anche, perchè sebbene diversi, si tratta di obiettivi anche abbastanza simili. Certamente il parere professionale di archifoto è corretto. l 35 per architettura seria non è nè acqua, nè pesce. Il 28 si presta meglio, ma anche quello tante volte risulta inadeguato rispetto ad un 24. Personalmente ormai mi trovo per lo più a fare foto di viaggio e diciamo street in senso molto vago: se vedo una scena o delle situazioni che paiono interessanti, cerco di registrarle. Quando possibile portando la camera all'occhio, inquadrando e focheggiando come di regola, ma spesso al volo, sfruttando iperfocale e la possibilità di riuscire a cogliere il soggetto anche tenendo la camera al collo o al fianco. Diciamo scatto istintivo, per capirci. Ora è indubbio che scattando in modo isitntivo, più la focale è corta, più roba riesci a riprendere. Ma questo vantaggio che farebbe propendere per il 28, secondo me viene in buona parte neutralizzato dalle maggiori distorsioni prospettiche, dalla necessità di minimizzare le linee cadenti cercando di tenere la macchina per quanto possibile in bolla, come ha rilevato truciolo ,il che non è sempre così semplice, e dal fatto che gli oggetti in secondo/terzo piano risultano significativamente rimpiccioliti rispetto al primo piano, fornendo una impressione che a me spesso non sembra più così "naturale" . D'altra parte col 35 mi è capitato di non riuscire a cogliere davvero la scena nella sua interezza e leggibilità. E' necessario fare esercizi frequenti e farsi una certa esperienza per riuscire a collocarsi alla distanza giusta ed a focheggiare correttamente (e qui bisognerebbe capirsi bene sul concetto di iperfocale che credo sia utilizzata per lo più in modo inadeguato: magari su questo bosognerebbe aprire un altro post). Un altro campo in cui mi trovo meglio col 35 è il ritratto ambientato. Il 28 per questo genere mi sembra un pò troppo dispersivo, ed invece il 35 mi restituisce spesso delle immagini di grande naturalezza, riuscendo a descrivere la persona nel suo contesto in modo che trovo molto convincente. Ma è davvero un' opinione personale, perchè vedo che in tanti usano il 28 per inserire le persone nel loro ambiente. Insomma, lo avrete capito, io propendo più per il 35. E solo peccato che sia così vicino a 50 che è pure una focale che amo molto, costringendomi spesso a scelte che oltre ad essere difficili, mi fanno perdere tempo. Ma se devo girare come ormai mi capita spesso, anche per motivi di età, con solo la macchina ed un obiettivo, prendo il 35 e cerco di farci tutto, dal ritratto ai paesaggi.
Inviato: Ieri alle 11:45
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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23/6/2022 9:20 Messaggi:
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Mxa rispondo telegraficamente e poi vado a letto, pregi e difetti dei pigmenti li conosco bene, i difetti principali sono il fatto che riguarda ciò di cui ho parlato e l’altro l’estrema delicatezza della superficie stampata perchè basta un niente per scalfirla irrimediabilmente dato che rimangono in superfice. Non ho mai stampato su trasparente ma se ti serve il nero a pigmenti la Epson ET-8550, se si stampa su carta matte lo usa, (lo pubblicizzano male perché dicono che lo usa per avere i testi più marcati) come dice Keit Cooper nel filmato e come ho sperimentato, però non so cosa succeda impostando la stampa su trasparente come carta matte (per la matte K. Cooper dice Velvet Fine Art).
Inviato: Ieri alle 1:09
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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25/8/2005 8:38 Messaggi:
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Dopo l'estate dovrò comprare una stampante e sarei il candidato ideale per una dye-based perchè stamperò con lunghe pause.
Purtroppo ho paura di essere costretto a comprarne una a pigmenti comunque perchè l'utilizzo sarà 30% stampe a colori su carta e 70% negativi digitali in bianco e nero su trasparente, e in questi ultimi il grado di copertura degli inchiostri è fondamentale per riuscire ad avere dei bei bianchi puliti in stampa, e gli inchiostri dye hanno troppa trasparenza rispetto a quelli a pigmenti. Per lo meno questo era vero una decina di anni fa, ma mi sembra di capire che la situazione non sia cambiata nel frattempo, insomma, dye è dye ...
Inviato: 14/6 12:28
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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22/6/2009 11:34 Messaggi:
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Citazione:
La P900 non sono mai riuscito a vederla dal vivo, ma scrivi cose che non mi stupiscono. I problemi veri di queste stampantine sono meccanici. Un plotter serio A2 pesa 40 kg, la P800 ne pesa 20, la P900 è scesa a 14, plastica a profusione, ma tra i "pro" Epson parla di design gradevole... ![]()
Inviato: 14/6 5:56
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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22/6/2009 11:34 Messaggi:
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Citazione:
Il caricamento anteriore è problematico se il foglio non è perfettamente planare, e a causa delle imprecisioni del vassoio di caricamento, un gingillo di plastica con un certo gioco laterale.
Inviato: 14/6 5:44
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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22/6/2009 11:34 Messaggi:
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Citazione:
La mia P800, con la quale stampo esclusivamente BN su carta baritata formato A4, sempre cartucce originali, la lascio ferma tra i 30 e i 60 giorni, e faccio lo swap dei neri una volta all'anno (passo al Matte, stampo un paio di fogli su carta comune, e torno al Nero foto). Questo da circa 3 anni. Ogni volta che la accendo faccio la prova ugelli, e finora non è mai mancato un solo trattino (sgratt sgratt...) Una cosa che faccio ogni volta prima di accenderla, è scuoterla per una decina di secondi in modo da agitare gli ink nelle cartucce in uso per eliminare eventuali depositi, una raccomandazione che avevo letto da qualche parte. Non saprei dirti se ci sono elettrovalvole sui vari colori, ma da quel che descrivi credo anch'io che i problemi vadano oltre l'intasamento degli ugelli.
Inviato: 14/6 5:40
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Re: 35 0 28 ? |
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19/8/2011 9:44 Da Milano
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Secondo me, entrambe hanno una loro ragion d'essere.
Il 35mm mi piace un po' di più, perché trovo che offra una visione "naturale", seppur ampia, con prospettive meno spinte. E' una focale che, per me, è perfetta o quasi se si vuole girare con solo un obiettivo (o se si cerca una macchina con ottica fissa). Il 28mm abbraccia una vista più ampia, "spinge" un po' di più sulle esagerazioni prospettiche ma offre uno sguardo largo ancora in modo abbastanza rigoroso. Devo dire che un buon 24mm mi piace anche di più. In entrambi i casi - 24 e 28mm - diventa più importante stare attenti alle deformazioni prospettiche dovute, ad esempio, all'inclinazione fotografando edifici o cose comunque squadrate, o ai "nasi giganti" nel caso di riprese di volti troppo vicini. Questi, però, possono essere anche stimoli per giocare, se uno ne ha voglia... Può servire avere entrambi, hanno caratteri e utilizzi diversi: quei 7mm fanno una differenza significativa. Scgliendone uno solo, per me 35mm ciao Marco
Inviato: 13/6 11:04
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Re: 35 0 28 ? |
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![]() Iscritto il:
26/8/2022 22:02 Da Correggio
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Le compatte degli anni '70 montavano tutte, salvo rare eccezioni, ottiche comprese fra i 35 e i 40 mm, quindi mi verrebbe da dire che, dovendo scegliere una focale unica, il 35 mm dovrebbe essere un'ottica più versatile per un utilizzo generico.
I miei amici, non abbastanza appassionati da portarsi in giro un corredo reflex, avevano tutti una MInox o un'Olympus uovo e si sono sempre trovati benissimo: a volte rimpiangevano di non poter avvicinare il soggetto con un tele, ma non li ho mai sentiti lamentarsi per il problema opposto. Il 28 mm è già una focale impegnativa, che richiede un occhio allenato per non fare inquadrature con un sacco di spazio vuoto o mal utilizzato. Io un 35 mm non l'ho mai avuto, tranne che sulla compatta che avevo prima della reflex, perchè al 50 mm della reflex mi è venuto naturale affiancare un 28, ma se fossi costretto a fotografare con un solo obiettivo, tra 28 e 35 opterei per il 35.
Inviato: 13/6 9:53
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Riccardo | ||
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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23/6/2022 9:20 Messaggi:
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Avevo un dubbio, che nemmeno il manuale mi aveva chiarito, riguardante il caricamento degli inchiostri in flacone (70cc) sulla stampante Epson ET-8550. Al primo caricamento va via circa un flacone per ogni colore e nella bottiglia ne rimangono circa 10 cc. Invece di tenere tutti questi flaconi semi vuoti, visto che i livelli sono scesi un po’ usandola, volevo rabboccare con gli avanzi e buttare i vuoti ma avevo il dubbio che svuotandoli completamente potesse entrare un po’ d’aria che potrebbe essere letale.
Ho cercato per giorni una risposta dappertutto, manuale e forum vari di utilizzatori, niente da fare, tanto che volevo telefonare a qualcuno che fa assistenza di queste stampanti. Ho provato ad interpellare ChatGPT, anche se pensavo che fosse un caso troppo particolare per potermi rispondere, ed era anche complicato formulare la domanda, invece ha capito e mi ha risposto togliendomi ogni dubbio, spiegandomi che potevo stare tranquillo, il perché lo potevo essere in base al meccanismo che utilizza la stampante nel caricamento, dicendomi anche come fare la procedura nei minimi particolari, che potevo utilizzare subito gli avanzi o raccoglierli mescolandoli con i precedenti e come conservarli ecc. ecc. anticipandomi la risposta ad eventuali dubbi. Impressionante!
Inviato: 12/6 12:42
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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23/6/2022 9:20 Messaggi:
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Ciao Orso, secondo me il problema è più complesso di ciò che sembra, è stata ferma circa 40 giorni ma spesso la lasciavo spenta 20-30 giorni e stampava perfettamente senza bisogno di pulizie degli ugelli (sempre usando inchiostri originali).
All’improvviso sembrava fosse intasato solo il nero, con le pulizie invece di migliorare peggiorava (segno che non passava inchiostro), parecchio tempo fa mi era successa una cosa analoga anche senza che fosse passato molto tempo dall’ultima stampa, ho risolto facendo uno switch con il nero matte e poi tornado al PK, risolto istantaneamente. E vengo al perché dico che la faccenda è più complessa, questa volta mentre facevo ripetuti lavaggi senza risultato, è partito all’improvviso e completamente anche il Cian, nessuna traccia di inchiostrazione nella stampa del test ugelli. Secondo me, messi assieme la soluzione precedente facendo lo switch e la attuale con la scomparsa improvvisa del cian, credo che non si tratti solo di intasamento degli ugelli ma (sicuramente per il nero) di grippaggio della elettrovalvola (che deve esserci per forza) che commuta il passaggio dell’inchiostro nero o nero matte, la quale, se grippata, non si apre alla accensione. Se ci fossero elettrovalvole anche sugli altri canali (al limite per azionare il passaggio di inchiostro solo quando la stampante è accesa, visto che è scomparso all’improvviso il cian), sarebbe una conferma che il problema potrebbe non riguardare soltanto la testina di stampa. Rimane il fatto che per avere stampe che fra 200 anni ci saranno ancora (e sicuramente le mie in una discarica), intanto ho dovuto buttare 3 stampanti. Aggiungo che la nuova stampante a inchiostri dye mi sta dando belle soddisfazioni sia nel colore (ma non mi interessa più di tanto) che nel bianco e nero su carta lucida o matte e sto facendo dei test di stabilità degli inchiostri che sono assai incoraggianti, di cui quando avrò finito parlerò e questo mi consola un po’ dei soldi buttati.
Inviato: 12/6 10:10
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Re: Saul Leiter a Monza |
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22/6/2009 11:34 Messaggi:
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Difficilmente riuscirò a vederla, sono in un periodo colmo di impegni in casa. E' un autore che mi piace molto, conosciuto in una edizione di Fotografia Europea a Reggio molti anni fa.
Mi ricordo una sua frase: "Grazie alla fotografia ho imparato il gusto di guardare. Semplicemente, osservo il mondo; è una fonte infinita di piacere."
Inviato: 12/6 6:11
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Re: Basta con i pigmenti, mi sono rotto i "Colleoni". |
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![]() Iscritto il:
22/6/2009 11:34 Messaggi:
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Citazione:
Quanto l'hai lasciata ferma per intasare tutto in modo irreversibile? Io ho la sorella maggiore, e ogni volta che la accendo incrocio le dita...
Inviato: 12/6 6:05
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Re: Sebastião Ribeiro Salgado 08 Febbraio 1944 - 23 Maggio 2025 |
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22/6/2009 11:34 Messaggi:
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R.I.P.
Per me Genesi (visto la prima volta ai Tre Oci e una seconda non ricordo dove) rimane il suo lavoro migliore, anche rispetto all'ultimo sull'Amazzonia. Citazione:
Concordo sulla qualità della stampa, ma chi mette, fa mettere, permette di mettere, foto a doppia pagina in un libro specie se bello ciccioso, lo giustizierei in modo cruento (scusate la digressione).
Inviato: 12/6 6:01
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Re: 35 0 28 ? |
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22/6/2009 11:34 Messaggi:
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Citazione:
Quando facevo foto di viaggio, nell'accezione più classica (ma parlo di 30-40 anni fa), usavo il 24 e il 35, e li trovavo un'ottima accoppiata. Da tempo, per paesaggio, architettura, e ritratto ambientato (di statue), cioè il 99% delle foto che faccio, utilizzo il 28 e il 35, rigorosamente decentrabili (parlo di Nikkor AiS), che assieme al 18 formano il mio corredo grandangolare. In percentuale, uso molto di più il 28 del 35.
Inviato: 12/6 5:46
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Re: 35 0 28 ? |
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23/6/2022 9:20 Messaggi:
232
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Per il tipo di fotografia che fa Oscar (ambienti esterni ed interni) ti ha già risposto e non posso certo farlo io meglio di lui. Per la fotografia di strada che faccio e per come la faccio preferisco senza dubbi il 35 (in realtà quello che uso quasi esclusivamente è un 37 ma a volte anche un vero 35, siamo lì). Ha la profondità di campo che mi serve per scattare senza mettere a fuoco e nello stesso tempo per sfocare un po’ ciò che sta molto lontano, è abbastanza grandangolare per prendere al volo la scena senza perdere tempo a cercare la migliore inquadratura, un aggiustamento lo faccio in post produzione. Se sono vicino al soggetto non ho deformazioni importanti della struttura dei visi, mi perdona abbastanza le linee cadenti se la macchina non è esattamente perpendicolare, si può ancora usare un paraluce efficace senza avere vignettatura, ha una prospettiva sulla scena abbastanza vicina a quella umana (anche se non come un 50).
In una intervista su Youtube invece, G. Berengo Gardin diceva che inizialmente, quando i 28mm ancora non erano di facile reperibilità usava il 35, per passare poi definitivamente al 28 (che alterna al 90mm quando serve) perché gli dà una migliore possibilità di collocare i soggetti nell’ambiente in cui sono ed è l’obiettivo che usa più spesso.
Inviato: 11/6 11:38
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