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Re: Leica M11-D

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23/6/2022 9:20
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Citazione:


luciano ha scritto:
Se da possessore di mirrorless Sony ripenso a quanti scatti "potenzialmente" buoni, sono andati persi, perchè il cervellotico menù Sony era impostato su una modalità di messa e fuoco non adatta, aveva un blocco di fuoco o di esposizione non desiderato , aveva selezionata una modalità di scatto col flash errato, ecc, ecc. ecc. ed il tempo perso e la concentrazione andata a remengo durante la sessione di scatti, mentre cercavo di rimendiare sfogliando e scrollando le varie pagine del menù, senza ovviamente mai trovare al primo colpo il comando giusto...,beh forse forse, sarebbe stato meglio farne a meno.



Infatti c’è questo aspetto che per me è diventato essenziale, la semplicità d’uso per il tipo di fotografia che faccio visto che anche a me è capitato qualcosa del genere.

Il discorso del costo è relativo, ho anch’io una macchina (Sigma SD1 Merrill) che quando è uscita (2010 o 2012) costava 10.000 dollari (che non avrei mai speso), se uno li aveva faceva bene a prenderla perché ha delle caratteristiche eccezionali come qualità di foto che fornisce. Quando l’ho presa alcuni anni fa l’ho pagata 1000 € praticamente nuova (sui 3000 scatti), quello per me era un prezzo sottovalutato, l’avrei pagata anche 2000 se me li chiedevano. Non fa nulla (filmati, scatti in sequenza velocissimi, niente liveview ecc.) tranne foto (e cosa dovrebbe fare una fotocamera?). Non la uso perché fa foto troppo belle, un bianco e nero mozzafiato, sui neri le gradazioni di nero (se così si può dire) che vedevo solo nella pellicola, alte luci senza perdita di dettagli (sviluppando il RAW con il suo software), una definizione da medio formato digitale, colori stupendi, ma ho fatto si e no 300 scatti perché preferisco una vecchia Canon 5D MK I con ottiche vintage (quasi esclusivamente 35 mm 3,5 Super-Takumar, Mir 37 mm 2,8 e Tamrom SP 90 mm 2,5) che mi dà immagini più ruvide, più grezze, essenziali, non saprei dire, ma che preferisco per le foto che faccio, alla bellezza estetica della Sigma.

In sostanza uno deve prendere la fotocamera che gli serve per quello che deve fare, è un errore, seconde me, comperarla pensando a quante cose ci potrebbe fare.

Come ripeto il costo è relativo, c’è chi spende 1000 € per una serata fra ristorante, vini e discoteca e chi 50 € in pizzeria, io preferisco la pizzeria, e non per il costo, ma fa bene chi sceglie ristorante vini discoteca e champagne se è quello che gli dà soddisfazione (e lo può pagare).

Inviato: 11/10 12:22
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Re: Incontro sulla fotografia analogica

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Ogni iniziativa in cui si parli di FOTOGRAFIA (e non soltano di attrezzature) è importante, per tener vivo questo ambito di espressione, comunicazione, arte, rappresentazione, estetica, professione, documentazione ecc. Che poi sia digitale, analogica, fatta con attrezzi da 20.000 € o un buco in una scatola da scarpe, poco importa se riesce a dire ciò che ha dire. Se l'incontro riguarda la fotografia analogica tanto meglio perchè, pur avendola abbandonata da tempo per questioni di praticità, rimango convinto che una bella foto nata e stampata in analogico ha le sue caratteristiche quasi inimitabili. Purtroppo non posso esserci perchè abito a Venezia. Un saluto.

Inviato: 4/10 11:39
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Re: XP2 verde

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Mi piace moltissimo questa foto Luciano, questo glamour e quello sguardo della ragazza (che sembra dire: - Voluez vous? -), lo stesso movimento delle braccia che porta direttamente agli occhi. Devi cercare di recuperarla, anche così come hai già fatto potrebbe bastare.
Io ho provato un tentativo di postproduzione, facendola come potrebbe essere a mio gusto (tu non l'hai ancora fatto, era solo per postare il campione), però lavorando con un formato minuscolo, penso invece che se lavori a pieno formato puoi ottenere sicuramente di meglio. Metto due prove, in una c'è una leggerissima sfocatura.

Allega:



jpg  Prova1.jpg (89.11 KB)
2722_66ebe109caa42.jpg 439X595 px

jpg  Prova2.jpg (81.32 KB)
2722_66ebe116ce001.jpg 439X595 px

Inviato: 19/9 10:30
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Re: Interessi diversi

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Anca mi

Inviato: 13/9 20:51
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Interessi diversi

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Mi sembra evidente .


Allega:



jpg  Interessi diversi.jpg (827.77 KB)
2722_66e45a53f3763.jpg 1290X971 px

Inviato: 13/9 17:29
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Re: The man in red

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Carissimo Archifoto, non entro in una polemica perché ogni volta che ti rispondo contribuisco a prolungare la pubblicità del tuo sito di fotografia professionale e quindi a pubblicizzare la tua professione, ti ricordo soltanto che qualche anno fa hai criticato il fatto che io mascherassi i volti dei personaggi di alcune mie foto. Ho guardato come era vestita la persona per dire che poteva essere un artista, non per denigrare o criticare. Detto ciò, visto che ti disturba, chiedo a chi amministra il sito di togliere il mio post con relativa foto.
Stammi bene !

Inviato: 12/9 20:26
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The man in red

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Ho fatto questo scatto al volo (infatti c’è del mosso) a questo personaggio intento a sgranocchiare dei crackers immerso nei suoi pensieri. Mi aveva colpito mentre passavo il fatto che c’era qualcosa di rosso dappertutto, dalla panchina al sacchetto dei crackers, ovviamente il colore della panchina non era una sua scelta, ma il resto sì.
Si può dire che senso abbia questa foto, nessuno, però la staticità della foto mi permette di fare ciò che non avrei potuto fare se non piazzandomi davanti a lui ad osservarlo a lungo importunandolo.
Sembrerebbe semplicemente un signore anziano che si riposa sulla panchina di un parco, ma osservandolo diventa un personaggio particolare e allora la curiosità mi spinge a chiedermi perché ha con sé quel armamentario di bagagli che assomigliano a quelli che potrebbero appartenere ad un clochard, ma non sembra un clochard, uno che vive in strada e non ha molte possibilità di lavarsi e cambiarsi. E’ pulito, ha la barba curata, i vestiti non sono macchiati, le scarpe pulite non sono consunte, non hanno camminato molto. Forse viene da lontano e quel carrello della spesa adattato a valigia con le ruote, è solo un modo pratico per portarsi appresso gli effetti personali. Siamo nei pressi della biglietteria della Biennale d’Arte, forse è un artista che non è diventato ricco ed è venuto a vedere la mostra, o semplicemente è un appassionato di arte contemporanea, sì, queste sono le ipotesi che mi convincono, questa sua passione per il colore rosso, come Van Gogh ce l’aveva per il giallo, mi dice che ha qualcosa a che fare con il mondo dell’arte; è bello (come personaggio intendo), mi dà serenità guardarlo, come se vedessi Babbo Natale, gli assomiglia molto.

Allega:



jpg  The man in red.jpg (979.56 KB)
2722_66e2bde573a0b.jpg 1290X911 px

Inviato: 12/9 12:09
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Re: Bar Formica

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Si Oscar, chiedo scusa, volevo dire Orso infatti. Saluti.

Inviato: 31/8 16:10
https://pinoalessifotoven.weebly.com/
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Re: Bar Formica

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Oscar, non è memoria! E' che negli ultimi 12 anni (questo compreso) nei forum sei stato uno dei 5 che mi ha detto che gli piaceva una mia foto.

Inviato: 31/8 12:28
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Re: Non serve la DeLorean per viaggiare nel tempo

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Orso, se vuoi provare questo secondo me è il metodo più semplice:

Quì

Inviato: 29/8 11:35
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Re: Non serve la DeLorean per viaggiare nel tempo

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Ciao Orso, rispondo alla tua domanda, intanto "a mano" come la definisco è un modo di dire perchè in realtà uso il computer. Parto ovviamente dalla fotografia in bianco e nero digitalizzata poi si tratta di sovrapporre una maschera di livello e lavorare su quella o molteplici maschere di livello una per ogni elemento su cui si vuole lavorare (ad esempio una per il cielo, una per lo sfondo (paesaggio ecc.), una per i visi, una per i vestiti ecc.
Su questi livelli in sovrapposizione applichi il colore che ricalcherà i chiari e scuri del bianco e nero sottostante mantenendo quindi i differenti livelli di illuminazione. Il colore verrà dato con una intesità che non sarà del 100% ma all'incirca del 30% proprio per mantenere le luci e ombre.
Ci sono dei buoni tutorial su youtube e si possono creare ad esempio con photoshop delle azioni che fanno la preparazione delle maschere su cui poi si lavora manualmente.

Ti metto un B&W e la relativa colorazione




Allega:



jpg  Mestre-B&W.jpg (773.85 KB)
2722_66ce0a0d1f2c1.jpg 1290X848 px

jpg  Mestre-colorata.jpg (882.01 KB)
2722_66ce0ca6434fc.jpg 1290X848 px

Inviato: 27/8 18:58

Modificato da Pino su 27/8/2024 19:17:09
Modificato da Pino su 27/8/2024 19:27:28
Modificato da Pino su 27/8/2024 19:28:13
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Re: Non serve la DeLorean per viaggiare nel tempo

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Grazie dell'apprezzamento Oscar, e scusa il ritardo nella risposta. Non sei l'unico a non aprire l'album o la scatola di fotografie di famiglia e penso che fai bene, sostanzialmente credo che il mondo proprio si divida fra coloro che le guardano e coloro che non le guardano, credo soprattutto per la motivazione che hai detto, io sono fra quelli che le guardano e infatti per carattere sono portato a guardare indietro più che avanti.

Inviato: 27/8 18:41

Modificato da Pino su 27/8/2024 19:19:46
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Re: Bar Formica

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Orso, ho guardato fra le attrezzature per fotografia, ho trovato cavalletti, flash, ombrelli, borse, ecc. ma niente ruspe e motoseghe, è una grave carenza.
Essendo in viaggio ho dovuto accontentarmi di ciò che avevo con me, diapositiva e fotocamera e con il poco che avevo ho solo cercato di cogliere la particolare atmosfera che aveva quel luogo e la sua luce in quel momento.
E’ il principale difetto delle fotografie di una volta come questa fatta più di 40 anni fa, oggi senza ruspa, già nel telefonino, la casa la togli in 10 secondi.
Comunque la fotografia che facevo e soprattutto che faccio non prevedeva appostamenti lenti, con cavalletto o GF e telo nero in testa, è sempre stata una fotografia che coglie al volo ciò che si presenta e fra il cercare meticolosamente la giusta angolazione mentre 30 secondi dopo la luce o il soggetto non sono più gli stessi, e scattare, preferisco scattare.

La fotografia che fate tu e Oscar (da quello che ho visto), è soprattutto una fotografia di architetture che richiede meticolosità, precisione, misurazioni, appostamenti, ecc., quindi capisco quanto ti possano disturbare elementi che se non ci fossero sarebbe meglio e a conferma ti porto un esempio dove al contrario in una mia foto eri affascinato da elementi che al loro posto ci stavano, per dire come questo sia di primaria importanza per chi è abituato a valutarli nella sua fotografia e quindi lo colpiscano mentre per me sono relativi, pur cercando sempre, almeno in post produzione, un equilibrio formale fra masse in B&W e colori nel colore.

Hai commentato nel 2012 (pubblicavo qui e in Fotoavventure con un altro nikname) la fotografia che allego. Il commento riguardava il fatto che eri favorevolmente colpito dai due triangoli (in basso sinistra e in alto a destra) che facevano la luce e l’ombra. In realtà a me quando ho scattato e poi composto l’inquadratura, dei due triangoli non importava nulla, io avevo fotografato l’interagire fra la bella passeggera e il gondoliere (e quanto avrei voluto essere al suo posto ) probabilmente ne ho tenuto conto in post produzione ma solo istintivamente, per dire come il genere fotografico che uno fa influenzi il modo di guardare e valutare.

Comunque qualsiasi commento a me va benissimo e ti ringrazio del tuo perché si parla di FOTOGRAFIA; con dotta citazione, come diceva Jerry Calà: parliamone…..

Allega:



jpg  Ven2a.jpg (755.19 KB)
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Inviato: 27/8 14:07
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Re: Non serve la DeLorean per viaggiare nel tempo

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Grazie Luciano, il tuo apprezzamento mi fa molto piacere.
Ho pensato di riportarti con la mia macchina del tempo dalle parti del liceo Franchetti e già che c'ero in via Cappuccina.
Come sai nella foto 1 il Franchetti ce l'hai a destra, nella 3 sempre a destra sei 10 metri più avanti, nella 2 a sinistra, nella 4 sei in via Cappuccina angolo via Cavallotti-via Bembo.
Sono foto in bianco e nero che ho colorato a mano seguendo i miei ricodi (sono comunque parecchio fedeli), ti ritrovi nel 1979 e rispetto al 1970 non è cambiato nulla (tranne la pubblicità della TV a colori), c'è poco traffico perchè è domennica, te lo dicono anche i camion di traslocchi fermi. Per tornare al presente basta che chiudi gli occhi. Un saluto.

Allega:



jpg  Mestre 1.jpg (588.19 KB)
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jpg  Mestre 2.jpg (620.98 KB)
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Inviato: 10/8 18:28

Modificato da Pino su 10/8/2024 18:50:50
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Non serve la DeLorean per viaggiare nel tempo

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Infatti fin dalle primissime foto che ho scattato ho considerato la fotografia una macchina del tempo, quando da bambino usavo una Bencini Comet II e poco dopo una Kodak Retina Automatic II con ottica Schneider e i negativi me li sviluppava mio padre. Lo scopo era quello di tramandare al futuro momenti di vita famigliare nella quotidianità o in vacanza. Oggi li posso rivedere, rivedere le stanze che ho abitato, come vestiva mia madre, i colori li ricordo ancora e questi ricordi mi permettono anche di colorare a mano quelle foto in bianco e nero.

Molti anni dopo la mia fotografia si è rivolta, sempre con lo stesso intento, ad altri soggetti, oggi posso rivedere le strade di Mestre e del Lido di Venezia che frequentavo, soprattutto posso rivedere la Mestre di fine anni ‘70, orribile allora, e per altri versi orribile anche oggi, e ritrovo il negozio dei miei così com’era, anche all’interno, le auto dell’epoca, i bar della piazza, le scuole ecc. Una cinquantina di foto del Lido sono in un archivio OPAC del comune di Venezia, e molti si commuovono rivedendo quei luoghi (quelle di Mestre le ho pubblicate online ma al comune non le ho date per motivi miei).

Anche con queste foto si fa un viaggio nel tempo, siamo a Burano nel 1982, l’isola famosa nel mondo per i colori delle sua case, che ovviamente ho fotografato anch’io, ma ricordo che mi avevano attratto queste scene molto simili, due signore del luogo che cucinavano il pesce all’aperto davanti a casa come si faceva da almeno millecinquecento anni. Cucinavano le seppie su barbecue che allora erano fatti in maniera intelligente, in ghisa, di forma tronco-conica, questo permetteva di usare meno carbonella, concentrata sul fondo, poi la forma stessa mandava il calore su tutta la grigliata, avevano anche la presa per l’aria. Nella foto Burano 2 si possono notare altre cose come la tavola di legno messa ad asciugare accanto allo stendino con i panni, era quella che si usava per lavare gli indumenti appoggiandola su una mastella (una volta di legno ma oramai di Moplen), strumento antico che evidentemente le nonne come quella della foto usavano ancora.
C’è la barca davanti a casa (nell’altra foto c’è un motore), di questa consuetudine e del cibo per secoli quasi esclusivo, il pesce, ce ne parla nel 537 d.C. Cassiodoro, il prefetto pretorio del re ostrogoto Vitige che risiedeva a Ravenna in una lettera con cui incaricava i veneti delle lagune di fare un trasporto di vini e olio dall’Istria a Ravenna (per le vie più sicure rispetto al mare aperto, che solo loro conoscevano attraverso barene e corsi d’acqua). Citava le imbarcazioni (...che tenete legate alle pareti di casa come animali…) e il cibo (...abitanti che si saziano di soli pesci…).




Allega:



jpg  Burano-1.jpg (756.40 KB)
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jpg  Burano-2.jpg (841.85 KB)
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jpg  Burano-3.jpg (625.70 KB)
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Inviato: 9/8 18:49
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Re: Bar Formica

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Grazie Oscar.
Grazie Alfonso, il tuo commento mi ha fatto molto piacere.

Inviato: 28/7 16:32
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Re: tre consigli di lettura per l'estate (poi a settembte vi interrogo)

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Ho letto il libro “La foto mi guardava” di Katja Petrowskaja e mi è piaciuto sotto molti aspetti, uno dei quali sono le le citazioni di alcuni autori che non conoscevo, e questo mi ha fatto pensare a come sia sterminato il numero di artisti (ma non solo) che non conosco perché non sono nella ristretta cerchia di America e alcune nazioni Europee.

L’autrice non è una fotografa (anche se alla fine del libro cita una sua fotografia, allieva di sè stessa), ma una raffinata, colta e sensibile studiosa che si è messa dalla parte di chi guarda le foto, potrebbe intimorire un po’ il lettore la mole di citazioni colte e di autori che non conosciamo, ma il messaggio importante è l’ invito a soffermarsi di più davanti alla fotografia. Secondo me se un fotografo ha scattato una foto uno o più motivi ci devono essere e vale la pena di esplorarla con calma per cercare di coglierli. Il lavoro che ha fatto la Petrowskaja è proprio questo, cogliere le espressioni, i particolari della scena, le atmosfere e gli elementi di ciò che sta attorno al soggetto principale, che a volte sono anche più importanti dello stesso, e descrivere le impressioni che ne riceve. In fondo è un lavoro didattico.
E’ un ribadire dignità artistica a quella Fotografia che non è soltanto scattare una foto a se stessi per dire: - C’ero anch’io -.

Scritto in un periodo storico (il libro è stato pubblicato nel 2022) che vede riemergere nelle società europee le pulsioni allo scontro viscerale, gretto, fra guelfi e ghibellini, bianchi e neri, destra e sinistra, vincitori e vinti ecc., fa pensare a quale abisso ci sia fra chi (artisti e spettatori) guarda il mondo usando la testa e il cuore e chi usando la pancia, purtroppo i secondi sono la maggioranza.

Inviato: 28/7 11:55
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Bar Formica

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Ho scattato questa foto in località Cesano alle porte di Senigallia in un giorno d’inverno nel 1981, così la gente locale chiamava quel luogo: il bar Formica.
Che fosse inverno lo dicono l’albero di Natale disegnato sul vetro dell’edicola e le ombre lunghe di una bella giornata di sole.
Mi aveva colpito quell'atmosfera di un tempo sospeso, l’assenza di persone davanti alla spiaggia che si intuisce dietro la mura, in cui d’estate sarebbe tornata la vita; la barca è in secca, il bar è chiuso ma l’edicola è aperta anche se con il vetro abbassato per mitigare la circolazione dell’aria fredda all’interno, qualcuno sarebbe passato.


Allega:



jpg  Bar-Formica_.jpg (986.08 KB)
2722_66a3d46edc102.jpg 1290X923 px

Inviato: 26/7 18:49
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Re: tre consigli di lettura per l'estate (poi a settembte vi interrogo)

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Grazie, già ordinato "La foto mi guardava", gli darò la precedenza su decine di libri che ho già e sono in attesa di lettura ma a settembre rispondo solo su questo .

Inviato: 22/7 11:00
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A proposito di Granchio Blu.

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Questa specie “aliena” che sta portando alla scomparsa delle vongole locali e non solo, viene data come originaria delle coste atlantiche dell’America sia del Nord che del Sud, ma leggendo la raccolta dei suoi viaggi ho incontrato questo interessante passo tratto dalla descrizione che James Cook fa nel racconto del suo primo viaggio (1768-1771). Si trovava davanti alla costa del Nuovo Galles del Sud (versante orientale dell’Australia) e dice che il naturalista Banks mentre stava pescando da una finestra del suo alloggio a bordo della mitica nave Endeavur (di cui Cook era il capitano e capo della spedizione) incontra una specie che dalla descrizione corrisponderebbe al granchio in questione, e se fosse, era già diffusa anche nel Oceano Pacifico del Sud.

….il sig. Banks stando dalla finestra della sua stanza pescò coll’amo, e colla lenza , ma il fondo era completamente coperto di granchi che prontamente mordevano l'amo, e vi si aggrappavano si fortemente colle loro zampe che non lo lasciavano prima che non fosse ben sollevato dalla superficie del mare, di questa fatta di granchi non se n’erano ancora da noi (in Inghilterra) veduti , e ce n’era di due specie: l’ una del più bel azzurro che possa immaginarsi ed eguale in tutto al (blu) oltremarino; le punte delle zampe, e le giunture ne erano più intensamente colorate , il ventre dell’animale candido, e cosi lustro , che potea paragonarsi al bianco delle antiche porcellane della Cina. L’altra specie portava del pari azzurre le punte delle zampe e le giunture, ma d’ una tinta più leggera , ed aveva sul dorso tre macchie brune, che presentavano la più leggiadra combinazione allo sguardo….

Inviato: 12/7 10:59
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