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1 Utenti anonimi
Grana fine *e* alta acutanza? |
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4/11/2005 13:12 Da Roma
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Leggo parecchie discussioni dove ad alcuni processi di sviluppo vengono attribuite qualità quasi "magiche" (il famoso "magic bullet" applicato allo sviluppo BN), tipo ottenere contemporaneamente:
- grana fine - alta acutanza - nessuna perdita di sensibilità Ora, premesso che le caratteristiche intrinseche di una certa pellicola non si possono stravolgere, mi chiedo come faccia uno sviluppo a fornire contemporaneamente queste tre qualità. Se è uno sviluppo solvente/finegranulante (es. XTOL stock) "arrotonda" i cristalli e non vedo come possa dare alta acutanza Se aumentiamo la diluizione per ridurre l'effetto solvente, non vedo come possa essere finegranulante Etc. Insomma o l'uno o l'altro, come si possono avere entrambi? A meno che per acutanza non si intenda l'effetto bordo (linee Mackie) che si crea con sviluppi lunghi a cavallo delle linee ad alto contrasto (che personalmente non mi piace), ma quello è solo microcontrasto, non migliora la capacità risolvente. Io però non sono mai stato un esperto di sviluppi mentre qui so che parecchi di voi hanno una profonda conoscenza dei meccanismi chimici legati allo sviluppo, e mi piacerebbe capire meglio! Grazie Fer
Inviato: 1/11 9:52
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Tessera C.F.A.O. n°14 ![]() Gallery (pBase) ** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** .... |
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Re: Grana fine *e* alta acutanza? |
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13/5/2004 17:25 Da lombardia
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beh...un attesa che chromemax ti dia una risposta più esaustiva ed autorevole, il mio modesto parere è che nella pratica non si può far altro che cercar di trovare quello che PER TE (e non in assoluto) sarà il miglior compromesso tra esigenze in buona sostanza in contrasto tra loro e che poi sono fondamentalmente quelle del famoso triangolo (sfruttamento della sensibilità, nitidezza, granularità).
Qualche accoppiata pellicola/sviluppo ci riesce meglio, qualche altra peggio, qualcuna raggiunge un equilibrio tra i tre fattori che può apparire quasi ottimale, ma il massimo in uno dei tre è sempre a scapito degli altri. Ripropongo questo vecchio articolo che mi pare di aver già citato in precedenti discussioni, perchè mi pare ci siano alcune considerazioni abbastanza interessanti. Poi non c'è che da sperimentare, senza peraltro sconfinare nel maniacale altrimenti tanto varrebbe dedicarsi piuttosto alla ricerca della pietra filosofale, e verificare se una certa coppia pellicola /sviluppo può soddisfare le proprie esisgenze, oppure no.
Inviato: 2/11 19:34
Modificato da luciano su 3/11/2025 6:32:29
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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Re: Grana fine *e* alta acutanza? |
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4/11/2005 13:12 Da Roma
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Grazie della segnalazione!
Nel frattempo ho studiato un po' e trovato alcune interessanti considerazioni, sulle quali non mi sbilancio non essendo un chimico. Uno dei motivi per cui si può avere perdita di nitidezza in scansione o in ingrandimento analogico è la diffusione della luce dovuta allo spessore della pellicola: gli agglomerati di grana insomma disperdono la luce nel suo cammino attraverso la pellicola facendo calare la nitidezza. Usando uno sviluppo energico ma per un tempo ridotto, questo non riesce a sviluppare la grana in tutta la profondità dell'emulsione; per cui si ottiene la formazione di grana solo sulla superficie dell'emulsione. Questo magari riduce la densità delle alteluci, ma può migliorare la nitidezza senza l'influenza negativa sulle dimensioni degli agglomerati di grana. Comunque è un mondo interessante. Fer
Inviato: 2/11 21:02
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Tessera C.F.A.O. n°14 ![]() Gallery (pBase) ** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** .... |
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Re: Grana fine *e* alta acutanza? |
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13/2/2004 9:11 Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Io vado sul classico : Rodinal 1+50 per formati piccoli e HC-110 per il GF.
Ma seguo con molto interesse, visto che FX39II avevo già letto in giro essere meglio del Rodinal, magari qualcuno l'ha provato.
Inviato: 3/11 17:32
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| Sito personale www.robertomanderioli.com | ||
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Re: Grana fine *e* alta acutanza? |
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23/6/2022 9:20 Messaggi:
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Usavo anch'io il Rodinal 1+50 (che poi ha cambiato nome che non ricordo ma era lo stesso), con la Fomapan 100 35mm e medio formato, mi pare che ero sui 7 minuti. Vecchio ma sempre valido, con quella pellicola si sposava perfettamente.
Inviato: 3/11 19:36
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| https://pinoalessifotoven.weebly.com/ | ||
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Re: Grana fine *e* alta acutanza? |
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3/4/2009 12:52 Da Eboli
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Citazione:
Ho smesso con la pellicola da circa un anno, l'ultimo sviluppo che ho utilizzato è stato proprio Adox FX-39 II. Mi sono trovato molto bene con la Fomapan 100, non ho avuto modo di utilizzarlo con altre pellicole. Quello che ho notato è in questa versione anche i tempi di conservazione del prodotto sono migliorati. Se è meglio del Rodinal non saprei, certo di sicuro lo consiglio.
Inviato: 3/11 23:56
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Gianluigi https://www.photo.net/profile/190407-g ... ry_image&change_section=1 https://www.juzaphoto.com/me.php?l=it&p=105763 |
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Re: Grana fine *e* alta acutanza? |
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23/2/2009 22:15 Da Albiate (MB)
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Ho come l'impressione che il rinnovato interese nella fotografia analogica stia riportando in auge una serie di tematiche che erano già discutibili nell'era d'oro della pellicola e che questo revival sia anche in parte causato dalle nuove generazioni che scavano la rete alla ricerca di informazioni.
Lo "sviluppo definitivo" è sempre stato il sacro graal della fotografia analogica e anche oggi la ricerca di dello sviluppo magico prosegue con rinnovato vigore portato avanti anche dalle nuove generazioni. Ma mi pare anche che certe qualità degli sviluppi vengano attribuite sulla base delle scansioni e che l'influenza del passaggio analogico/digitale sull'immagine venga, consapevolmente o meno, ignorato. Non basta dire che non si è fatta postproduzione per cancellare magicamente gli interventi "nascosti" degli algoritmi dei software interni degli scanner e del driver, il che alla fine riduce tutto ad un gran minestrone dove diventa difficile racappezzarsi. L'interessante articolo postato da Luciano usa l'efficace semplificazione del triangolo, anche se a mio parere è più completo prendere come riferimento un quadrilatero i cui vertici rappresentano sensibilità, acutanza, granularità e gradazione tonale. In maniera molto semplificata e anche un po' rozza, ma efficace, si può pensare l'area del quadrilatero come costante per cui all'aumentare di uno o più parametri gli altri diminuiscono e viceversa. Detto in altri termini, uno sviluppo che riduce la grana perde in acutanza, uno sviluppo ad alta acutanza in genere perde in grana e gradazione tonale, ecc. Faccio due premesse: l'effetto della grana è complesso e agisce su più livelli. Da una parte una grana grande riduce la risolvenza della pellicola, cioé la capacità di registrare i dettagli più fini, ma per assurdo a livello percettivo la grana ha un ruolo importante nella percezione di nitidezza di un'immagine. Una stampa con una grana ben visibile ma anche ben netta e nitida conferisce all'immagine una sensazione di nitidezza percepita maggiore rispetto ad una stampa in cui la grana non è visibile. secondo, quasiasi sviluppo, a meno di non essere veramente magico e sfidare le leggi della fisica, non può aumentare il potere risolvente di una pellicola, ma ogni sviluppo ne aumenta invece l'acutanza, cioè il microcontrasto al bordo tra due microzone di diversa densità, e la riprova è data dai grafici MTF delle pellicole che in alcune condizioni hanno risposte superiori al 100%. Partendo da queste premesse concordo con fer che uno sviluppo finegranulante, che basa la sua azione sulla capacità solvente dell'alogenuro da parte delle sostanze chimiche presenti nella formulazione dello sviluppo, fa perdere in risolvenza e sensibilità --si perdono parte degli elementi costituenti l'informazione stessa, gli alogenuri d'argento esposti--, in acutanza --se l'azione solvente è data dal solfito questo agisce anche da conservante prevenendo l'esaurimento dello sviluppo fattore determinante per la creazione delle linee di mackie--, su immagini ingrandite in cui la grana è visibile si perde anche l'effetto percettivo perché la grana risulta meno nitida e secca. Al contrario uno sviluppo ad alta acutanza lavora sull'enfasi delle linee di mackie quindi in genere si usano agenti rivelatori energici ma fatti lavorare vicino all'easurimento (es. alta diluizione e/o poco solfito) e basso rateo di agitazione. La mancanza di solventi e l'elevata energia intrinseca degli agenti rivelatori provoca un aumento delle dimensioni della grana; il basso rateo di agitazione aumenta il gradiente di sviluppo delle ombre con relativo aumento della sensibilità ma poiché a livello micro le linee di mackie comprimono la scala tonale si ha anche una perdita di gradazione tonale (oltre al fatto che oltre certi ingrandimenti l'effetto è veramente brutto). L'eccezione che può quadrare il cerchio potrebbero essere gli sviluppi stain/tan a base di pirogallolo o catecolo. Con questi sviluppi l'acutanza viene aumentata dall'effetto di indurimento della gelatina, proporzionale al grado di ossidazione dello sviluppo, e quindi dell'annerimento (vedi immagine), mentre la grana viene ridotta dallo stain della gelatina stessa che va a "coprire" con una densità gli interstizi tra un granulo e l'altro diminuendo la sensazione di discontinuità che è quella che ci fa percepire la grana (in altre parole quella che definiamo grana non è data tanto dalla dimensione dei granuli d'argento quanto dalla dimensione degli spazi vuoti tra un granulo e l'altro). Ma gli sviluppi stain/tan, che stanno vivendo un vero e proprio revival, hanno anche qualche caratteristica meno ricercata. Sono più difficili da reperire e più costosi, usano composti un po' più sporchi, non molto rispetto all'idrochinone ma sicuramente più di un rivelatore a base di ascorbico e fenidone. Lo stain è vero che aiuta a ridurre la percezione della grana ma solo dove è più presente, cioè sulle alteluci, mentre nelle ombre lo stain è meno presente e la grana più visibile; inoltre lo stain comprime visibilmente le tonalità chiare e questo può essere poco utile in alcune situazioni. Concludo con un paio di considerazioni lapalissiane; se esistesse "lo sviluppo magico" tutti userebbero quello, mentre la grande varietà di prodotti commerciali e formule pubblicate stanno proprio ad indicare che per ogni esigenza bisogna scegliere il giusto sviluppo... e poi se la maggior parte dei grandi fotografi hanno sempre usato o sono tornati ad usare sviluppi "generici" (D-23 HC-110 D-76, Xtol, ecc) evidentemente un motivo ci sarà
Inviato: 5/11 17:47
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