Naturalmente, anch'io sono affascinato, da formati diversi dal 35mm, in particolare, una MF dalle dimensioni contenute come la Mamya 7, ad esempio, ( Anche se le telemetro, non le preferisco ), ma leggevo che l'MF, presenta un problema con le pellicole, che pur essendo dello stesso spessore, delle 35mm, il formato maggiore, ne causa un irrigidimento, che produce una curvatura, della stessa. La non perfetta, planeità  della pellicola, potrebbe determinare, su alcune zone della stessa, un fuori fuoco, al punto, che se non si è informati, di tale problema, all'utilizzatore, puà determinare delle turbe psichiche: ci si convince, di aver commesso un'errore, di messa a fuoco, mentre in realtà , il problema, è quello sopra evidenziato. So che alcune case, tipo la Contax, avrebbe risolto il problema, con un sistema a vuoto d'aria, che permette alla pellicola, di aderire perfettamente, ma i costi, salgono vertiginosamente: con tutte le altre macchine, che non dispongono, di tale sistema, dall'alto della Vostra esperienza, come risolvete il problema ? C'è un trucco; un sistema; usate una pellicola particolare; o Vi rassegnate, accettando di correre tale rischio ?

Ciao

Joe

Ciao,
Io personalmente ho usato molto il medio formato (hasselblad, Zenza Bronica) sia per lavoro che per uso personale, in bn e a colori, con svariati tipi di pellicola e sinceramente non ho mai notato problemi di scarsa planeità .
Fossi in te mi prenderei una bella MF senza farmi particolari problemi.
Ciao
Stefano

Ma perchè queste "insicurezze"?
Che io mi ricordi, prima non ci facevamo tutte questi problemi....

Infatti, ho di recente provato un eastman 6x9 brevettata nel 1916. Ho avuto tutti i problemi di questo mondo (sottoesposte a palla, alcune mosse,ecc., ecc..) ma non ho notato nessun problema sulla planeità  della pellicola.

Vai tranquillo. Come gia' ti hanno spiegato e' un problema che almeno per il medio formato in ripresa non esiste. Se eventualmente passi le pellicole sotto uno scanner allora e' un altro discorso, ma non crearti problemi che nella pratica non ci sono....


Alberto

Se il problema non esiste, come mai proprio qui, su fotoavventure, si è parlato di questo, tra gli argomenti trattati su: "attrezzature fotografiche", dove nella fattispecie, si parla della Pentax 67 II, ed in particolare al punto 4, si tratta dei problemi della Planearità , della pellicola, scritto, fra l'altro da Roberto, ( che credo usi, anche il medio formato ), è ovvio a questo punto, che uno come me, che non ha mai armeggiato, con una MF, ne risulti almeno un pò allarmato: ovviamente, senza voler sminuire, minimamente l'articolo di Roberto,chiedevo alcune precisazioni, in materia. Beh, se molti di Voi, asseriscono che il problema, non lo sentite affatto: tanto meglio, mi sento tranquillizzato. A questo punto, anche se out Thread, parlatemi dei problemi, che almeno Voi del forum, incontrate ordinariamente con l'MF, in modo, che meglio possa valutare, se è il caso di avventurarmi, in questo formato.

Vi ringrazio tutti

Joe

Ciao,
Io personalmente non saprei cosa dirti, forse il peso, se questo per te è un problema potrebbe fare la differenza.
Se poi il formato quadrato ti piace .................. non c'è limite a quello che ottieni con hasselblad.
Ciao
Stefano

L'unico problema che ho trovato nell'utilizzare il medio formato e esclusivamente una maggiore difficoltà  a infilare la pellicola nelle spirali. Oviamente difficoltà  che è venuta meno con la pratica.

Mai notato problemi dovuti alla planarità  della pellicola, pur avendo usato apparecchi MF diversi per marca , tipologia e formato, dal 6x6 al 6x9, con una personale predilizione per il 6x7.

Del resto il MF, a parere di molti, è la scelta che coniuga nel migliore dei modi ingombri e pesi ancora accettabili e qualità  dei risultati.

L'unico limite è nella mancanza dei movimenti di macchina: gli scarsi obbiettivi decentrabili o basculabili per sistemi reflex MF sono oltremodo ingombranti e costosi, e di solito limitati ad un'unica lunghezza focale. Non rappresentano una soluzione molto pratica, nè soddisfacente.
Per avere i movimenti di macchina di devono usare apparecchi di tipo folding o banco ottico. Personalmente trovo che, a quel punto, non abbia molto senso rimanere nel MF. Lentezza e macchinosità  operative diventano del tutto analoghe al GF. Tanto vale allora passare direttamente al 4x5" o superiore.

Ciao con la Mamiya a telemetro, una difficoltà  grossa è nel fare un'inquadratura precisa. Poi: non dimenticare il tappo sull'obiettivo, , non dimeticare di impostare l'eventuale compensazione filtro, non dimenticare di mettere a fuoco quando guardi nel mirino esterno del 43mm mentre devi mettere a fuoco nel mirino interno...insomma...qualche rogna che poi passa con l'abitudine...

Io avevo scelto il sistema Mamiya RZ (memore del mio passato di assistente dove si usavano anche i banchi ottici Sinar, mitici) anche per la possibiità  di poter montare l' adattatore per bascalare e decentrare l' ottica.
Conocordo, nel paesaggio vedo meglio una pesante ed ingombrante RZ che una più agile Pentax 67.
Certo non è un banco ottico e ci sono solo due ottiche SB (montatura corta per avere l' infinito con l' accessorio dedicato), ma sufficienti, pur non raggiungendo la versatilità  di una folding.
Mi ricordo che avevo fatto una prova con la mia 35mm e la 6x7 per mettere a fuoco un soggetto in primo piano (alcune piante di fichi d' india) con il paesaggio distante....con la 35mm, pur chiudendo ad f:22 (penalizzando la qualità  con la diffrazione), non sono riuscito ad avere tutto nitido (le piante erano volutamente abbastanza vicine), mentre con la 6x7, opportunamente basculata e senza chiudere al massimo il diaframma, non ho avuto nessun problema (tra l' altro, si puà sfuocare al massimo, basculando al "contrario", nei ritratti, per esempio).
Con una Pentax 67 sarebbe stato impossibile la foto, a meno che non avessi deciso cosa privilegiare (le piante od il paesaggio: ovvero, di necessità , virtù).

Il problema della planeità  del film 120 nel medio formato esiste eccome, altrimenti non ci sarebbero stati fior di ingegneri a cercare di risolverlo ! Ogni curvatura in più del film aumenta il rischio di non planeità , così come una non perfetta azione del pressapellicola.

Sono preferibili quelle fotocamere che permettono un percorso il meno curvilineo possibile del rullo.
Ad esempio il magazzino delle Rolleiflex SLX/600x è stato proprio studiato per aumentare la planeità  del rullo rispetto a quello, dal percorso tortuoso, dell'Hasselblad. Pare che qualche miglioramento ci sia, nell'usare le stesse ottiche, soprattutto a tutta apertura.
Il dorso aspirante della Contax 645, a richiesta, costoso e funzionante solo con rullo 220, è tuttora lo stato dell'arte rispetto al mantenimento della planeità .


Andrea

Protagora di Abdera, vissuto nel V secolo a.C, affermava che "L'uomo e' la misura di tutte le cose..." ed io, in quanto uomo, se analizzo con il lentino i miei negativi 6x6 provenienti da magazzini Hasselblad e scattati a f2,8 e non vedo strane perdite di fuoco dove non ci dovrebbero essere, so che posso dormire sonni tranquilli.

Insomma, il problema in teoria c'e', ma se nella pratica non si vede non ce ne facciamo un cruccio. Perche' Hasselblad non ha magazzini aspiranti? Forse in 50 anni non le ha mai volute usare nessuno per questo, soprattutto tra i professionisti?

Siamo sicuri che il dorso aspirante della Contax 645 non sia un parto dell'Ufficio Marketing piu' che degli ingenieri? Io qualche dubbio ce l'ho....


Alberto

Siamo sicuri che il dorso aspirante della Contax 645 non sia un parto dell'Ufficio Marketing piu' che degli ingenieri? Io qualche dubbio ce l'ho....


Alberto

Citazione:

Che simpaticoni questi ingegneri!
A questo punto sono curioso di sapere i due prezzi, quello del dorso aspirato e quello non.


Alberto

Secondo me l'igegnere capo della contax aveva dei piccoli problemi maniacali.....

Non ho mai riscontrato nessun problema nei miei due dorsi per la 645, forse per distrazione, ma non sono poche le foto che ho fatto a f2.

Se leggete le "Notes" di questo test di Chris Perez

http://www.hevanet.com/cperez/MF_testing.html

noterete che anche lui ha riscontrato problemi con la planeità  di alcune macchine MF nel corso dei suoi test con le mire ottiche.
Ci sono anche altri rispettabili professionisti che, sui forum di Photo.Net, hanno descritto problemi di planeità  con alcune macchine (ivi comprese Pentax 67 e Mamiya RB 67); una semplice ricerca su Photo.net li scova senza troppi problemi.

Quindi non è fuffa, anche se certamente non è un problema evidente nella fotografia di tutti i giorni e probabilmente è trascurabile per molti modelli e situazioni.



Fer

Posso portare un'esperienza in prima persona sulla questione.
Volevo verificare il comportamento dell'obiettivo Macro MF 120mm della Mamiya 645 (AFD). Macchina su cavalletto con scatto flessibile, blocco dello specchio, messa a fuoco con oculare 2x, soggetto a 3 metri circa. Quattro scatti in sequenza modificando solo l'accoppiata tempo/diaframma.

A f/4.0 messa a fuoco OK, f/5.6 sfocato (abbastanza da notarlo subito) al centro e OK ai bordi, f/8 e F/11 di nuovo tutto OK. Quindi un problema di trascinamento, non ovviabile facilmente dato che il dorso e' a motore. Gia' altre volte avevo sporadicamente rilevato qualcosa che non mi tornava nella messa a fuoco, ma mai in condizioni cosi' controllate.

Eh,eh, Fernando, conosco molto bene la pagina da te citata e la ho tenuta in debito conto esprimendo la mia opinione.

Ma al di la' delle nostre esperienze, tutte peraltro rispettabili e degne di fede, torniamo al problema iniziale esposto da Joe60: alla luce di questi problemi di planeita' della pellicola piu' o meno evidenete, e' da sconsigliare l'acquisto e l'uso di una macchina medio formato o no? A mio parere no...


ALberto

Ma sì. certo che qualche cosa di vero ci sarà , in condizioni molto particolari.

Di tali problemi si parla ancora più col LF, tanto che la Sinar, diversi anni fa, introdusse e brevettà i suoi chassis adesivi (e carissimi). E molti anni prima c'erano chassis con pompette aspiranti della Linhof. Mentre in anni recenti la Schneider brevettà un suo sistema speciale che garantiva perfetta planarità  e rigoroso rispetto del piano di messa a fuoco, con tolleranza di pochi micron. Tutti sistemi che non si sono mai diffusi: probabilmente perchè creavano più complicazioni e problemi (anche economici), di quelli che intendevano risolvere.

Fatto sta che si continuano regolarmente ad usare i sempreterni chassis Fidelity di Ansel Adams, senza che le foto riescano malaccio, e che attorno alle Hasselblad circolano molte dicerie, ma certamente non quella di non essere in grado di produrre, con assoluta regolarità  e nonchalance, fotografie della più alta qualità ...