Su National Geografic è andato in onda, circa 2-3 mesi fa, un bel documentario in cui a Steve MacCurry veniva affidato l'ultimo rullino Kodachrome prodotto. Alcuni di quegli ultimi scatti li ho poi visti alla mostra romana.
Questa sera stavo riordinando tutte le mie pellicole, anche quelle perse nel fondo del frigo da annni. Mi sa che devo chiamare Steve dato che ho trovato una Kodachrome 25, pellicola che usavo di preferenza da ragazzo. E' nuova e sempre conservata al fresco. In fondo non mi dispiace che dal 2010 non le sviluppino più, ho un pezzo di storia in casa che, forse,non molti possiedono.

Infatti ti conviene tenerla per ricordo visto che nessuno potrebbe sviluppartela.

Il tramonto degli dei caro Mauro... del più grande supporto fotografico resta solo il ricordo, tanta rassegnazione e senso d'impotenza per un qualcosa che andava assolutamente salvaguardato! Grazie Kodak, se non fosse che ci lavorano tantissime persone con famiglia e non quasi mi augurerei che anche lei sprofondasse nell'oblìo al pari della prestigiosa pellicola.





Osvi

Comunque, durante la presentazione della sua Mostra a Massa Marittima l'Estate scorsa, ad una mia precisa domanda in proposito, Steve McCurry rispose di non avere particolari nostalgie del Kodachrome e che si trova benissimo a lavorare con le sue attuali Nikon digitali.

Lì per lì ci rimasi un pò male a vedere tanto poco sentimentalismo nei confronti di uno strumento cui indubbiamente deve una parte significativa della sua fama mondiale, ma tutto sommato forse è giusto che sia così: McCurry è un professionista che utilizza quanto di più opportuno (non voglio dire "di meglio" , altrimenti qualcuno obietterebbe: "E perchè non la Leica S2 ?" ) gli offre il Mercato. Ed oggi, in un'ottica appunto professionale, è quasi sempre il digitale.
Se anche il Kodachrome fosse ancora disponibile, dubito che continuerebbe ad usarlo.

Però tu conserva con cura il tuo rollino di KM 25, come testimoninaza significativa di un importante capitolo della Storia della Fotografia. E di come eravamo e di quanti riferimenti, iconici e non, ad esso possano essere ricondotti.

Io l'ultimo Kodachrome l'avrei affidato a W. Eggleston...o a W. Christenberry...

Citazione:

Con tutto il rispetto per il grande McCurry, diciamo che se la cura e l'attenzione che dedica alle sue stampe è quello evidenziato dalla mostra a Roma di cui parlavate malissimo recentemente, è evidente che lui sia più interessato all' "idea" che non al "risultato" dal punto di vista tecnico, no? Quindi ci può stare benissimo che non rimpianga il Kodachrome...

F.

Kodachrome: la storia della Fotografia.

Oggi la fotografia è digitale.

Giusto sabato, durante il solito incontro con altri fotografi, si era discusso sulla qualità del K. e uno di costoro, già frequentatore della celebre Penninghen,quasi con le lacrime agli occhi per la morte del K. ammetteva che con il digitale il K. non avrebbe avuto più senso.

Il K. ( parole del Penningheniano ) era talmente difficoltoso da gestire, che soltanto i più grandi e competenti fotografi, peraltro dotati delle migliori ottiche, erano in grado di realizzare grandi scatti; mettiamoci poi la spedizione dei rollini e la snervante attesa per il ritorno: ecco, oggi il K. non avrebbe più ragione di essere.

Pertanto, anche la qualità di stampa è oramai ad uso e consumo delle nuove generazioni che, fortunatamente, non avevano avuto la possibilità di ammirare una Ciba di K.

A detta del Penningheniano, molti sarebbero impazziti.

Joe

Non concordo. La velocità ha preso il sopravvento, e questo è un dato che credo oggettivo, ma secondo l'analisi del tuo amico non dovrebbe più esistere nemmeno la pellicola tout court.
Digitale è un modo di fare fotografia, niente di più. Con tutti i suoi vantaggi e svantaggi.

Aspettare 15 giorni che le dia sviluppate tornino da stoccarda non avrebbe senso per un lavoro giornalistico, ma per tanti altri generi si.

Il problema della cessazione di tanti strumenti fotografici è dovuta esclusivamente alle tendenze del mercato. Non dimentichiamoci che (dati degli anni '80) il 90% del mercato delle pellicole e dei chimici con annessi e connessi era amatoriale, e ciò sosteneva il mercato professionale. E il Kodachrome, che resta sempre qualcosa di insuperato.

Concordo con Franz,
e va ricordato che esiste un mondo fotografico (non per forza amatoriale) che tuttora contempla l'uso di pellicole e supporti tradizionali.
Non è tutto bianco o tutto nero, fortunatamente.

Un saluto.