salve,

ultimamente ho stampato con un veccho ingranditore agfa varioscope che copre fino al dformato 6x9... era un ottimo ingranditore sicuramente, ed e oggi a mio avviso ancora valido se ben tenuto come quello con il quale ho stampato.

poichè questo ing. aveva l'autofocus, come molti all'epoca, andando a cambiare l'ottica, che è stata l'unica a risentire del tempo, ho notato che per il formato 135 "mettendo sotto" un rodagon 60mm riesco a prendere il fuoco, mentre con il 50mm neanche lontanamente vicino. idem con il formato 120 che vede solo il rodagon 105mm mentre l'80mm è inutile come il 50mm di prima.

non sono un esperto di leggi fisiche ottiche, ma mi sembra relativamente anomalo questo comportamento...
mi aspetterei problemi quali vignettature e deformazioni o altro ancora, ma perchè il fuoco?

le ottiche sono tutte rodagon.

d'altronde ho anche stampato il 4x5 con un laborator 1000 testa colore con il 105mm di cui sopra... a testimonianza del fatto che mi sembra un poco tutto strano...



mah...

Bè, senza essere un esperto di ottica, mi sembra del tutto normale il comportamento da te notato.
Gli ingranditori autofocus possiedono un sistema meccanico che collega lo scorrimento della testa lungo la colonna con il tiraggio (allungamento/accorciamento) del soffietto portaottica, in modo da avere il negativo sempre a fuoco indipendentemente dall'ingrandimento scelto.
Ma le variazioni di tiraggio necessarie sono naturalmente diverse per le diverse focali (come in tutti gli obbiettivi esse aumentano all'aumentare della lunghezza focale. Avrai infatti notato che un grandangolo da 20 mm si allunga di pochi millimetri per passare da infinito alla minima distanza di messa a fuoco, mentre un 200mm necessita di un allungamento parecchio maggiore, di diversi centimetri).
E' quindi ovvio che passando da un 50 ad un 60 mm o da un 105 ad un 80 mm, l'ingranditore non si ritrovi più coi conti.
Se è possibile (in certi ingranditori autofocus come il Kaiser lo è, ma non so se vale anche per il tuo modello) devi ritarare l'apparecchio in funzione della nuova lunghezza focale. C'è tutta una procedura da seguire per fare questo, che varia da modello a modello.

Piuttosto strano è invece il fatto che tu affermi di riuscire a stampare il 4x5" con un Rodagon 105. Questo obbiettivo viene dichiarato dalla Rodenstock come adatto solo fino al 6x9. Oltre quel formato dovrebbe dare vignettatura piuttosto visibile. Posso solo pensare che le tue tolleranze nei confronti della vignettatura siano assai più ampie di quelle della Rodenstock.

no, no stampare nel senso che riesco a mettere a fuoco, ma vignetta da morire. ma questo con il laborator 1000.

invece con l'agfa tra 50 e 60mm non riesco nemmeno a distinguere l'immagine.

cmq credo che sia come hai detto tu. forse originariamente le ottiche non erano 50mm e 80mm, ma erano già  60mm e 105mm.

Confermo. Se ricordo il bene il pantografo del varioscop ha un movimento di uno dei bracci che determina la messa a fuoco. Dovrebbe essere possibile sganciare la messa fuoco e farla manualmente ma solo entro certi limiti.
Dipende, comunque, da quale varioscop hai e con quale obiettivo è stato tarato. Sono usciti dalla fabbrica con due coppie di ob. il magnolar 105 4,5 ed il color magnolar II ed i rispettivi 60mm. Se non sbaglio, con questi ob. era possibile correggere la messa a fuoco agendo su una manopola vicino all'indicazione a lancetta del fattore di ingrandimento. In ogni caso so che in molti si sono fatti fabbricare degli adattatori del giusto tiraggio e con barilotto per la messa fuoco.
Ti dovrebbe, in realtà , rimanere ancora un problema, poiché i magnolar si avvitano su piastre con passo 42x1, mentre il formato standard per gli ob da ingrandimento è 39x1.
E' tuttavia strano che per solo 10 mm non si riesca nemmeno a distinguere l'immagine.
Eppure non ricordo se si puà disinserire l'autofocus. Prova

Uso un Varioscop da vent'anni.

Confermo che le ottiche originali hanno focali di 6 e 10,5 cm e che, tra l'altro, sono eccellenti.

La messa a fuoco automatica è garantita con il 6 cm da 2 a 12,2 ingrandimenti e con il 10,5 da 1,6 a 6. Se si esce da questo range muovendo la testa, se l'ingranditore funziona, si sgancia automaticamente la camma del meccanismo di messa a fuoco automatica e si procede con l'elicoide sulla piastra.
E' un sistema con tolleranze maniacali: il piano di messa a fuoco cambia a seconda dello spessore della pellicola che si usa e una minima correzione con l'elicoide della piastra è necessaria anche con la messa a fuoco automatica. Se si usa un marginatore è necessario mettere uno spessore analogo tra il perno che sostiene la testa alla colonna e la colonna stessa, altrimenti non si riesce a mettere a fuoco.

Come hai fatto a montare altre ottiche sul Varioscop che ha piastre tutte sue? Non ho mai conosciuto nessuno, in rete e nella vita reale, che sia riuscito a lavorar bene con questo ingranditore e con ottiche differenti dalle sue.

Se ti piace lavorare con il Varioscop - e non fatico a capire il perché - cercati un suo obiettivo in buone condizioni, un Solinar S o un Color-Magnolar, e non avrai di che pentirtene. Ovviamente però così facendo le ottiche non saranno tarate per il tuo ingranditore e dovrai, prima di ogni sessione di stampa, correggere leggermente con l'elicoide: stai tranquillo che una volta fatta questa operazione poi per tutta la sessione non avrai problemi di messa a fuoco.

l'ingranditore è di un amico fotografo che anni fa stampava il BN... me lo ha prestato in attesa che io ne trovi uno come si deve ed adatto alle mie esigenze.

mi ha raccontato che viste le pessime condizioni in cui andavano versando gli obiettivi originali decise di cambiarli con due rodagon 60 e 105. il "trucco" è stato nel farsi fare da un tornitore un anello adattatore tra piasta e ottica che permetta di mettere a foco manualemente.

spero di essere stato abbastanza chiaro.

p.s. per restare in leggi di ottica, qualcuno sa se con il durst laborator 1200 BW si possono utilizzare i due condensatori in dotazione 151 e 152 per stampare tutti i formati( perchè la durst fa anche per questo modello dei condensatori dedicati ai formati più piccoli ) e non vorrei che poi con il 50 o con l'80 i due condensatori per il 4x5 mi diano problemi...

Ciao,
secondo me con i condensatori per il formato piu' grande puoi lavorare anche sui formati piu' piccoli ma non viceversa. L'unico inconveniente dovrebbe essere una minore luminosita' nell'immagine proiettata perche' parte della luce si disperde al di fuori della mascherina del 35mm mentre il condensatore dedicato la concentra tutta sul negativo.
Ciao,
Renzo

non sà se possa essere possibile montare un 50mm sotto i condensatori per il 4x5...
forse puà essere che puoi stampare il piccolo formato, ma con il 150mm ... allora però l'ingrandimento sarebbe misero.

A parte, come giustamente dice Renzo, la minore intensità  luminosa, non ci sono problemi di sorta utilizzando anche l'obiettivo per il piccolo formato.

Citazione:

Povero Varioscop, che evidentemente non consideri "come si deve", si offenderà  !

ma sei sicuro sull'utilizzo di un cinquantino con i condensatori per il 4x5???
baritato aveva un 138 con i condensatori per il grande formato ed il problema era proprio montare gli obiettivi piccoli con i condensatori grandi... mentre si potevano ingrandire i neg. piccoli ma con le ottiche lunghe adatte ai condensatori...

Secondo me, se non ci sono problemi meccanici, non c'è nessun problema ottico nell'utilizzare un condensatore per un formato più grande con un obiettivo che copre un formato minore, da differenza del contrario.

Anzi, pur perdendo in intensità  luminosa, in genere si guadagna in uniformità  di illuminazione. Tanto che non è una cattiva idea stampare il 35mm col condensatore del 6x6 (con quello del 4x5" è un pò esagerato, però).
Ben inteso dopo aver escluso eventuali problemi di compatibilità  meccanica, come giustamente dice Hologon