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La fotografia, senza la stampa?
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Da Roma
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Su Luminous-Landscape.com , come forse avrete già  notato dai feed RSS qui su Fotoavventure, c'è un nuovo articolo intitolato "Image Disembodiment"

http://www.luminous-landscape.com/essays/disembodiment.shtml

in cui Bernard Languillier prova a disegnare un futuro prossimo in cui le fotografie abbandoneranno la carta...

L'ho trovato suggestivo e nient'affatto fantascientifico.

A voi che effetto fa?

Buona lettura,

Fer

Inviato: 18/8/2008 0:56
Tessera C.F.A.O. n°14
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** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: La fotografia, senza la stampa?

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...all'una e mezza di notte, scritto in inglese, mi fa un effetto di stanchezza....
Ciao,
Renzo

Inviato: 18/8/2008 1:19
.........

......
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Re: La fotografia, senza la stampa?
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Citazione:

A voi che effetto fa?




Il solito effetto. Non capisco perchè mai si debba/voglia continuare ad usare il termine "fotografia" per designare metodi di acquisizione e di presentazione di immagini che con quella che io penso sia la "fotografia" (per farla breve, un processo di acquisizione/proposizione di immagine di tipo chimico/fisico basato sulle particolari proprietà  di certe sostanze di reagire all'esposizione alla luce che, nato un pò prima della metà  del secolo XIX, si è pienamente sviluppato ed affermato nel secolo XX per poi essere progressivamente soppiantato da altre tecnologie verso la fine dello stesso secolo, e destinato probabilmente a scomparire, tranne che come scelta di nicchia o come sopravvivenza filologica, nel secolo XXI), ha poco o nulla in comune.
A me va bene tutto, basta che si usino (e si inventino, quando è il caso) dei termini appropriati per definire cose diverse.
Questa grande insalata mista, in cui tutto ed il contrario di tutto viene definito "fotografia", a me non mi sta bene .

E l'obiezione che spesso si fa, circa il fatto che le basi di studio della luce e degli effetti luminosi nel corso della ripresa siano analoghi, sia che si usi pellicola che altro, non mi convince affatto. Gli stessi criteri, prima ancora che dai fotografi, furono studiati ed applicati dai pittori (tanto che un certo schema di luce nel ritratto viene ancora definito "luce ad effetto Rembrand"), ma questo non ha comportato che i fotografi del secolo XIX si facessero chiamare "pittori". Correttamente si scelsero un nome nuovo, ed appropriato al loro sistema di creare immagini.

Inviato: 18/8/2008 8:11
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Re: La fotografia, senza la stampa?

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Quoto pienamente il discorso di Luciano e aggiungo che personalmente un mondo senza la foto stampata mi fa "strano", ancora adesso stampo tutte le mie foto, adoro l'album e il rito dello sfogliarlo.
Il mercato della stampa per quel che mi riguarda al momento è ancora stabile, nel senso che ancora la gente stampa le sue foto, forse per metri quadri negli ultimi 5 anni è stato perso un 10% nonostante il dato della stampa analogica e digitale sia 30% di analogico e 70% di digitale.
E' cmq probabile che le nuove generazioni della stampa non sapranno cosa farne........ peccato.
Ciao
Stefano

Inviato: 18/8/2008 9:30

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Re: La fotografia, senza la stampa?
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Da parte mia, come sapete, sono meno drastico riguardo alle distinzioni fra diversi tipi di fotografia, chimica e digitale o verso distinzioni fra diversi tipi di stampa (inkjet/chimica). Per me sono assolutamente sullo stesso piano, pur riconoscendone le differenze.
Quello che tuttavia mi sento di dire è che la morte della stampa su carta, prospettata nell'articolo proposto, non avverrà , amio avviso.
Mi ricordo che si disse la stessa cosa a proposito dei libri cartacei quando videro la luce gli e-book e tutti i vari supporti elettronici correlati. Ebbene, ad oggi questo non è avvenuto. La ragione fondamentale penso risieda nel fascino sottile ed impareggiabile che deriva non solo dal guardare ma forse ancora maggiormente dal maneggiare certi oggetti. La gestualità , la sensazione tattile hanno un peso considerevole. Se permettete il paragone un pochino strambo, è come quando si vuole smettere di fumare e si ricorre ai cerotti alla nicotina. Si elimina l'esigenza della nicotina stessa inalata con il fumo, ma spesso la cura non funziona perchè il fumatore incallito è legato forse maggiormente alla gestualità , alla ritualità  di accendere, maneggiare, portare alla bocca la sigaretta. Insomma, manca la fisicità  del gesto.
La stessa fisicità  che mancherebbe osservando una fotografia su uno schermo (seppure avveniristico come caratteristiche) piuttosto che maneggiando una bella stampa.
Detto questo una cosa che non capisco è questa levata di scudi contro una possibile variante tecnologica, quasi fosse il male incarnato. Le due modalità  potrebbero benissimo convivere parallelamente senza vedere nessuna delle due soccombere.

Marco

Inviato: 18/8/2008 13:47
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Re: La fotografia, senza la stampa?
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"...Detto questo una cosa che non capisco è questa levata di scudi contro una possibile variante tecnologica, quasi fosse il male incarnato..."



Almeno da parte mia non vuole esserci nessuna levata di scudi.
Mi pare di aver ripetuto charissimamente un concetto che ho già  espresso in svariate occasioni, e cioè che a me va bene tutto, nel senso che ritengo ognuno ovviamente libero di esprimersi o di sperimentare come meglio gli pare e piace (anche se naturalmente non sono tenuto a condividere ed ad utilizzare tutte le varianti che vengono escogitate).

A me basterebbe che si tenessero separate le cose - anche lessicalmente - quando le differenze diventano tali e tante da farne con ogni evidenza cose diverse.

Fatto salvo questo, da parte mia non c'è alcuna conflittualità  o repulsa ideologica o culturale.

In definitiva, io chiamo fotografie certe cose ben precise, ed immagini elettroniche altre cose altrettanto ben precise: per esempio le immagini a monitor senza supporto cartaceo da cui è partito questo topic (e se tale denominazione non vi piace, prego: trovatene di alternative; ma per piacere non pretendete di chiamarle fotografie).




PS: per quanto riguarda le immagini su libri e riviste, a voler essere pignoli e precisini (anche un pò pedanti, se vogliamo), neppure quelle andrebbero chiamate "fotografie". Sarebbe meglio chiamarle immagini tipografiche, che poi possono derivare o da immagini elettroniche fin dal momento dello scatto, oppure da fotografie argentiche, successivamente trasformate in immagini elettroniche prima di essere avviate al processo tipografico.
Una volta , in cui tutte le immagini erano di derivazione argentica, era invalso l'uso pratico di accomunare sotto il termine di fotografie anche questi derivati tipografici. Era comunque una imprecisione ed un errore, ma forse giustificabile per motivi di praticità  . Ma adesso che la situazione si è parecchio complicata, non sarebbe male evitare queste imprecisioni.

Inviato: 18/8/2008 14:17

Modificato da luciano su 18/8/2008 14:34:07
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Re: La fotografia, senza la stampa?
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luciano ha scritto:


Fatto salvo questo, da parte mia non c'è alcuna conflittualità  o repulsa ideologica o culturale.



Caro Luciano,
il mio discorso circa la levata di scudi non vuole riferirsi a te in particolare. Si tratta di una constatazione che riguarda una certa aria che percepisco ogni qualvolta viene presentata sul forum una nuova tecnologia. Io noto che sovente invece di commentare la notizia si tende a fare principalmente un discorso basato sui distinguo a quello che è vera fotografia, andando a parare alla fine sempre sul solito concetto di vera fotografia riferita al chimico.
Insomma, quello che intendo dire è che penso siamo tutti d'accordo che una stampa è cosa diversa rispetto ad una visione su uno schermo. Io stesso nel mio intervento ho precisato che le due cose sono diverse.
Io sono meno propenso ad etichettare le cose con cura certosina (magari è un mio limite, per carità ) ma per me una fotografia è una fotografia, punto e basta; ed è una fotografia sia che appaia su una rivista, sia che appaia su uno schermo, sia che venga stampata. Quello che cambia nel mio modo di vedere è il supporto e la tipologia di presentazione; ed è giusto a questo livello precisare se è stampa chimica, fotografia visualizzata su un monitor, stampa tipografica.........ma di base sempre di fotografia si tratta. Dequalificare una fotografia come tale, solo in base al supporto di presentazione lo trovo un accanimento.

Marco

Inviato: 18/8/2008 15:11
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Re: La fotografia, senza la stampa?

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Marco, tu dici che il digitale a scatenato la tua rinascita fotografica (così cita la tua presentazione in "chi siamo")mi sembra che basti questo per dire quanto sia importante mezzo e sistemi, non c'è una fotografia di seria A o B, ci sono sistemi diversi per arrivarci.
Ben vengano i sistemi innovativi super tecnologici, ma non è quello che faccio io, spiegandomi meglio sono convinto che sistemi e risultati non sono l'evoluzione di quello che faccio io in CO, ma solo un'altra cosa.
Ciao
Stefano

Inviato: 18/8/2008 16:20

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Re: La fotografia, senza la stampa?
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phstef ha scritto:
Marco, tu dici che il digitale a scatenato la tua rinascita fotografica (così cita la tua presentazione in "chi siamo")mi sembra che basti questo per dire quanto sia importante mezzo e sistemi, non c'è una fotografia di seria A o B, ci sono sistemi diversi per arrivarci.


Perdonami Stefano, ma che ci siano mezzi grazie ai quali ci si sente più stimolati, che ci piacciono maggiormente e con i quali si ha maggior feeling mi pare sia palese ed assodato. Ma questo esula dal discorso circa lo spirito con il quale sono accolte alcune innovazioni in ambito fotografico.

Marco

Inviato: 18/8/2008 19:41
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Re: La fotografia, senza la stampa?
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Da un punto di vista teorico, di riflessione intellettuale, mi sembra di poter essere d'accordo con Luciano. Poi se ascolto l'istinto sento che mi piacerebbe fotografare con una Ebony, con una Canon 1Ds MarkIII, con una Hasselblad SWC, con un dorso Phase One, con una Leica M5, con una Nikon D3, con una Silvestri, un Leica DMR...
Insomma, almeno per me al momento prevale la "libido fotografandi" più che la speculazione intellettuale (ammesso e non concesso che io me la possa permettere eh...)
Detto ciò, è comunque molto attuale e interessante l'articolo proposto da Fer.
ciao
c

Inviato: 18/8/2008 19:49
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Re: La fotografia, senza la stampa?

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Il solito articolo stile internet che contiene qualche ottima e condivisibile osservazione, ma che per farsi sentire sopra al cicaleccio della rete globale deve andare oltre, e quindi estremizzare i concetti "to create the buzz".

Inviato: 18/8/2008 20:30
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Re: La fotografia, senza la stampa?
Utente non più registrato
Che la tecnologia oggi ci consenta una fruizione delle immagini libera dal supporto tradizionale cartaceo e che questa fruizione possa essere parte di un processo creativo condiviso è di certo possibile, la domanda è ha senso farlo ?
Evidentemente no. L'uomo ha bisogno di stabilire un rapporto anche fisico con le immagini che lo circondano, tattile, olfattivo, insomma multisensoriale. Ora ad ogni avanzamento della tecnologia apocalittici dell'ultimo minuto ci ricordano come tutto il passato sia sepolto o prossimo alla sepoltura ma comunque pronto ad essere dimenticato per sempre, ovviamente questo poi non accade mai, puntualmente mai. Il problema risiede nel mezzo internet dove chiunque appena volenteroso scrive la più trita banalità  trova cinquanta persone che si aggregano a detta banalità  nel bene o nel male, ma le osservazioni di cui all'articolo restano di fatto banali. A parte che detto articolo parla di una visione del mondo, dell'arte e del linguaggio della fotografia tecnocentrica e plutocratica, a parte che si rivolge ad un ristretto numero di persone in un ristretto numero di paese, ristretto anche all'interno della cerchia dei paesi occidentali tecnologicamente avanzati, siamo poi certi che le persone appartenenti a detta cerchia siano interessate a rinunciare a secoli di cultura ed espressione e quindi ad un linguaggio stratificato per mero delirio tecnologico. Uhm mi permetto di avere qualche dubbio. Ad esempio il Giappone patria dell'e-paper siamo sicuro che volgia rinuciare al suo rapporto millenario con il gesto della calligrafia e le sue complesse implicazioni estetico-filosfiche-esistenziali. Credo di no, almeno non in tempi brevi databili in questo o nel prossimo secolo. La pittura su tavola non ha cancellato la tradizione del graffito, quella su carta non ha cancellato la tradizione dell'olio su tavola, la litografia non è stata cancellata ne dalla serigrafia ne dalla tipografia così come non ha fatto sparire l'incisione. Non saranno monitor, o scatolette di plastica/cornici digitali che faranno sparire le opere su carta, le immagini su carta. Come gli e-book infinitamente più comodi non hanno di fatto assolutamente intaccato il mercato dell'editoria.
Esistono delle materializzazioni della forma pensiero destinate ad esistere per "sempre" perché "consustanziali" alla forma pensiero stessa. L'atto della visione privo dell'esperienza del tatto, dell'olfatto, del gusto di questi è scevro di alcuni elementi fondamentali dei meccanismi di conoscenza e di apprendimento della natura umana. E' etologicamente forte questo modo di agire sul reale, ed etologicamente sano, ecco perchè il testo riportato da Fer è nel suo complesso una totale assoluta idiozia, non perchè le cose che dice sono assolutamente idiote, anzi tutt'altro, sono in alcuni passi pregnanti, ma parlano di una realtà  irreale, senza analizzare le precondizioni necessarie ad un suo possibile manifestarsi e senza tenere conto delle implicazioni/interazioni di questo manifestarsi con il reale, con la viscosità  della materia del reale. Questo minus rende quel testo sostanzialmente vuoto di senso, non però le osservazione in esso contenute, che mi sembrano assai poco pertinente rispetto ad un discorso di sociologia dell'immagine, e più adatta ad un discorso sulla sociologia dei mezzi di comunicazione, più adatte ad un discorso di analisi del linguaggio dei media e in una particolare accezione del testo - l'unica veramente dotata di una qualche recondita e li non sviscerata pregnanza - del linguaggio dell'arte. Per altro, esulando dal contesto strettamente fotografico per accedere ad un discorso più ampio, quel testo appare davvero privo di senso perché a fronte di pochissimi segnali, e deboli, a favore della sua tesi non coglie i molti, fortissimi segnali che vanno in senso diametralmente contrario.

Inviato: 18/8/2008 21:51
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Re: La fotografia, senza la stampa?
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.....libro sui fiori di Mappletorpe, stampato in BN a undici colori in Giappone, stupendo (all'epoca 120.000 lire). Stampato in Germania in quattro colori, da buttare (40 euro). Quando ho comprato la prima stampante a colori ho messo una croce sui laboratori di stampa, ma mi sono reso conto che la strada era lunga. I risultati non mi hanno fatto rimpiangere la scelta. Il digitale mi ha fatto rinascere la voglia di scattare, certo, sono io che bilancio il colore in studio, ho la possibilita' di verificare subito il risultato e non ho piu' le varianti di un laboratorio professionale, ma appunto con dei punti interrogativi. Sono un "vecchio" fotografo" di foto commerciale, dove gli effetti di luce richiedevano ore di elaborazione in ripresa non in photoshop, ma proprio per questo uso eticamente il mezzo digitale, cercando la luce in ripresa e non nei filtri e plug-in costruiti ad arte per poi scoprire che in realta' sono le basi della fotografia applicate a dei numeri. Nessun monitor potra' sostituire la presenza della carta, sia essa digitale o di Camera Oscura (e scrivetelo per esteso non come un SMS adolescenziale). Il digitale mi apre nuove prospettive e nuovi mezzi ma se non sono eticamente "sani", non sono fotografia. Sono come quegli artisti di cui i critici, (razza maledetta e inutile per i fotografi) scrivono ....usa il mezzo fotografico per esprimersi.... semplicemente per nascondere che lo pseudo artista non capisce na zagana di fotografia (e neanche il critico).

Inviato: 18/8/2008 23:15
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Re: La fotografia, senza la stampa?

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Ciao Marco,
andrei ulteriormente OT........
cmq siamo troppo lontani fotograficamente parlando perchè facciamo due cose diverse.
Ciao
Stefano

Inviato: 19/8/2008 11:24

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Re: La fotografia, senza la stampa?
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phstef ha scritto:
Ciao Marco,
cmq siamo troppo lontani fotograficamente parlando perchè facciamo due cose diverse.
Ciao
Stefano


Cioè? Non capisco il senso dell'affermazione.

Marco

Inviato: 19/8/2008 12:06
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Re: La fotografia, senza la stampa?
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Per me "fotografia" è scrivere con la luce: che poi sia stampata, vista su un monitor od il nostro televisore sarebbe indifferente.
Certo, io amo la stampa perché permette un godimento anche tattile e poter avere sempre a vista la foto (attaccata ad una parete, per esempio), ma un domani con schermi elettronici di grandi dimensioni economici, non sarebbe male vedere le nostre foto in questo modo, con una dinamica sicuramente migliore: sai che bello magari con luci soffuse nella stanza all' imbrunire....
Quello che avremo come vero cambiamento di abitudini è poter anche usare il video in maniera disinvolta e relativamente professionale, magari da cui poter estrapolare anche foto (fermi immagine) da poter stampare.
Lì si avrebbe una rivoluzione reale nelle nostre abitudini (non in tutte le nostre foto, ma lo vedo bene nel reportage).
In fondo prima noi stampavamo le foto e le proiettavamo (diapositive) su schermi 2 metri x 2: quest' ultime non erano fotografie?
Nel futuro stamperemo di meno e proietteremo di più le nostre foto...

Inviato: 19/8/2008 12:09
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Re: La fotografia, senza la stampa?
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Citazione:

palmerino ha scritto:
Per me "fotografia" è scrivere con la luce: che poi sia stampata, vista su un monitor od il nostro televisore sarebbe indifferente.


Nel bel film "La Ragazza con l'orecchino di perla" si vede una applicazione della Camera Obscura da parte di Vermeer di Delft, metà  del 1600 circa.
Che sia oppure no una licenza del regista e degli sceneggiatori, è notorio che diversi pittori usavano questo artificio nella realizzazione delle loro opere.
Allora anche Vermeer era un fotografo, visto che anche lui scriveva (dipingeva) con la luce?

Che fotografia significhi scrivere con la luce, è assolutamente vero. Che ogni tipo di scrittura con la luce sia fotografia, mi spiace ma non mi pare proprio.


Inviato: 19/8/2008 14:37
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Re: La fotografia, senza la stampa?
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La definizione di Palmerino è assolutamente corretta, secondo la lingua italiana.

Es. dal Dizionario De Mauro:

Definizione di FOTOGRAFIA
Citazione:

1 procedimento che permette di riprodurre con un apposito apparecchio l’immagine degli oggetti su materiale fotosensibile sfruttando l’azione della luce

2 l’immagine così ottenuta


Si tratta quindi di una definizione sufficientemente ampia: la fotografia digitale, essendo una "immagine catturata tramite un materiale fotosensibile" (il sensore), è una fotografia vera e propria senza se e senza ma.

Certamente se poi questa fotografia la visualizziamo su carta tramite una stampante inkjet, è una stampa (a inchiostri) da originale fotografico (e non una fotografia).
Se la visualizziamo su un monitor, è una immagine elettronica da originale fotografico (e non una fotografia).

D'altra parte, come giustamente dice Palmerino, se una diapositiva (che è una fotografia) la guardiamo con un bel Leica Pradovit, quella è la proiezione ottica di un originale fotografico (e non una fotografia), quindi non sono troppo sicuro su dove vogliamo arrivare con queste definizioni...

Fer

Inviato: 19/8/2008 15:24
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Re: La fotografia, senza la stampa?
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Citazione:

Fer ha scritto:
Citazione:

1 procedimento che permette di riprodurre con un apposito apparecchio l’immagine degli oggetti su materiale fotosensibile sfruttando l’azione della luce


Si tratta quindi di una definizione sufficientemente ampia: la fotografia digitale, essendo una "immagine catturata tramite un materiale fotosensibile" (il sensore), è una fotografia vera e propria senza se e senza ma.

Mi consenta Fer...
SU materiale fotosensibile, non TRAMITE materiale fotosensibile, perchè altrimenti anche la stampa del quotidiano in tipografia sarebbe fotografia (le matrici delle rotative vengono fotosensibilizzate e la pagina viene trasferita su di esse tramite esposizione a contatto con un negativo), e anche lo strumento con cui scriviamo (il computer) sarebbe una fotografia, in quanto composto da microprocessori che vengono prodotti per foto-incisione, esattamente come la gran parte dei circuiti stampati.
Poi non aggiungo altro, la mia firma dovrebbe essere sufficiente

Inviato: 19/8/2008 17:03
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Re: La fotografia, senza la stampa?
Utente non più registrato
Citazione:

NoDigital ha scritto:
Citazione:

Fer ha scritto:
Citazione:

1 procedimento che permette di riprodurre con un apposito apparecchio l’immagine degli oggetti su materiale fotosensibile sfruttando l’azione della luce


Si tratta quindi di una definizione sufficientemente ampia: la fotografia digitale, essendo una "immagine catturata tramite un materiale fotosensibile" (il sensore), è una fotografia vera e propria senza se e senza ma.

Mi consenta Fer...
SU materiale fotosensibile, non TRAMITE materiale fotosensibile, perchè altrimenti anche la stampa del quotidiano in tipografia sarebbe fotografia (le matrici delle rotative vengono fotosensibilizzate e la pagina viene trasferita su di esse tramite esposizione a contatto con un negativo), e anche lo strumento con cui scriviamo (il computer) sarebbe una fotografia, in quanto composto da microprocessori che vengono prodotti per foto-incisione, esattamente come la gran parte dei circuiti stampati.
Poi non aggiungo altro, la mia firma dovrebbe essere sufficiente



Mi consenta Sig. NoDigital, che ne pensa di questa?

"procedimento che permette di riprodurre con un apposito apparecchio (sensore + processore d'immagine + circuiteria varia) l’immagine degli oggetti su materiale fotosensibile (monitor LCD on board) sfruttando l’azione della luce"

Perchè Fotosensibile = "di corpo, sostanza o dispositivo le cui caratteristiche siano modificabili dalla luce o dalle radiazioni"
Ed esiste una radiazione elettromagnetica.

Inoltre "sfruttando l’azione della luce" è un concetto davvero molto ampio, che si puo' applicare anche ai monitor LCD delle fotocamere digitali.

Tornano i conti adesso?


Inviato: 19/8/2008 19:29
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