Dopo un primo "giro" di approfondimento, grazie anche alle indicazioni di Fabio ( ), adesso però vorrei approfondire alcuni aspetti...

Prima cosa: esiste qualcuno sul forum che abbia esperienza di stampe al platino - palladio e che mi possa dare qualche indicazione, qualche commento, qualche impressione personale sugli aspetti tecnici/operativi (difficoltà  di reperimento dei materiali, reperimento formule, descrizione sommaria dei passaggi, variabili da considerare, costi ecc.ecc.)?

Oltre al testo italiano "Antiche Tecniche - Introduzione ai processi e preparazione dei materiali", pubblicato da Progresso Fotografico, esistono altri testi in italiano?
Quali sono i testi di riferimento in lingua inglese? (a me risulta Platinum and Palladium Printing di Dick Arentz).

Ci potrebbero essere difficoltà  a stampare a contatto con questa tecnica un originale 20x24" (50x60cm) ?


Grazie a chiunque vorrà  rispondere!

http://www.hfnet.it/libro.asp?Codice=05FCS890

http://www.mikeware.demon.co.uk/platin.html

Ciao

Marco

Ciao Marco,non sarà il massimo dell'esperto, comunque mi sto cimentando nella stampa al platino/palladio da qualche tempo, e i primi veri risultati stanno venendo fuori, Per quanto riguarda I libri Dick Arentz è buono come libro specie la seconda edizione(in cui si fa anche riferimento ad un agente di contrasto diverso il NA2) ma ti consiglierei anche The new Platinum Print di Sullivan-Weese che è molto buono e molto pratico....
Stasera quanto torno o al massimo domani ti posto le altre informazioni che hai chiesto....adesso sono in una pausa di una riunione(e scrocco internet ), ma la pausa sta finendo.

Ciao

Stefano

Ciao Marco,
Per la stampa al platino/palladio il reperimento dei chimici non è difficile, specie negli USA è facilmente reperibile presso Bostick and Sullivan o da PhotoFormulary, due ottimi posti dove puoi trovare qualsiasi cosa per questo tipo di stampa(kit, chimici sfudi, carta, pellicola, libri), qui in Europa io ho preso il Kit per iniziare alla Lotus View Camera, anche qui puoi trovare per esempio la carta Bergger o Arches Platine per la stesa dell'emulsione, alcuni chimici si trovano anche da Fotomatica, ma per esempio non i sali metallici(platino o palladio), personalmente prendo quasi tutto negli USA, salvo che le carte che prendo da Lotus.
Le formule sono facilmente reperibile su internet, oppure in caso sui vari libri(quelli qui descritti sono OK), diciamo sommariamente quali sono i chimici:
Sensibilizzatore è Ferro ossolato, ci sono poi i sali metallici, quindi una soluzione di Platino e una di Palladio, un discorso a parte merita la soluzione di contrasto, normalmente nei kit viene venduto una seconda soluzione di ferro ossolato dove è sciolto del Potassio clorato, o potassio dicromato o sodio dicromato, oppure si usa il metodo NA2(sodio cloroplatinite) che funziona benissimo.
Per lo sviluppo si possono usare il potassio ossolato, o l'ammonio citrato.
Per i bagni di schiarimento si puà usare dell'acido diluito tipo acido ossalico, acido fosforico, acido idrocloridrico, acido citrico, oppure le soluzioni di eliminazione di iposolfito, oppure dell'EDTA con sodio solfito.

Come Stampare:
Per prima cosa dobbiamo preparare la soluzione da stendere sulla nostra carta, ovviamente dobbiamo prepararla in base al negativo che abbiamo, un negativo ideale per stampare al platino/palladio è un negativo che si stampa bene su una gradazione 1(riportandolo all'argento), fatta la nostra soluzione la stendiamo sulla carta con un pennello(io uso un pennello sintetico), stesa l'emulsione la lasciamo riposare per una decina di minuti(io preferisco metterla al buio), normalmente queste operazioni si fanno con la luce accesa(40watt), dopo dieci minuti prendiamo un comune phon per capelli e asciughiamo bene il foglio, qui il colore dell'emulsione diventa un bel giallo/arancio,quindi mettiamo il nostro negativo sull'emulsione e poi tutto nel torchietto.
Ora come esporre il nostro foglio:
Ovviamente i primi esperimenti possono essere fatti usando la luce solare(io ho cominciato così), adesso mi sono costruito una unità  di esposizione, con dei neon da acquario che hanno la lunghezza d'onda giusta, comunque usando il sole, è preferibile quelle belle giornate tra mezzogiorno e le tre.
Mettiamo il nostro torchietto al sole e dopo tre minuti, lo prendiamo e andiamo all'ombra e apriamo metà  del torchietto, vediamo a che punto è l'immagine, sicuramente vedremo l'immagine delle basse luci, richiudiamo il torchietto, e rimettiamo al sole e continuiamo a controllare fin o a quando non vedremo i dettagli nelle alte luci, a questo punto possiamo sviluppare.
Mettiamo la carta in una bacinella e ci versiamo sopra il nostro sviluppo ad una temperatura di circa 32 gradi, l'immagine apparirà  immediatamente, lo sviluppo dura in genere 2 minuti(non si butta via lo sviluppo), dopo di che passiamo la stampa nel bagno di schiarimento per 5 minuti, i bagni di schiarimento saranno tre ed ognuno di cinque minuti,(il primo di esaurirà  velocemente, dopo circa 5 stampe va rifatto nuovo), finiti i bagni di schiarimento si lava la stampa in acqua corrente per circa 15 minuti, e quindi si puà mettere ad asciugare con l'immagine su.
Questo è sommariamente il processo di sviluppo, quali variabili sono da considerare, una su tutte l'umidità , l'ottimale tra 50-60%, che altro, la carta alcune schiariscono meglio in una soluzione rispetto ad altre, quale sorgente luminosa usare(neon, luci a vapore di mercurio, o altro), e adesso non mi viene in mente altro.
Costi...abbastanza alti, ma non impossibili, poi nel tempo si riesce ad ottimizzare anche questi.
Stampare una stampa a contatto di 50x60 si puà fare ma il costo comincia ad essere,in questo caso, piuttosto alto, diciamo ad occhio che ci vorrebbe almeno 20-25 ml di soluzione, per stampa, poi secondo me il problema nasce dal torchietto, io fino al 50x40 gli ho visti, quelli più grandi no(Lotus ne ha uso fino al 20x24), comunque sarebbe una bella sfida.....

Spero ti aver risposto in parte alle tue domande, l'argomento è vario,e magari qualcosa mi sono anche dimenticato.........
Magari puà sembrare complicato, ma praticamente poi non lo è così tanto....

Ciao

Stefano

Stefano, per il momento solo un veloce grazie di cuore!! , adesso "metabolizzo" quanto hai scritto e poi torno alla carica con qualche altra domanda ...

Ciao Marco,
guarda qui...

Se trovi uno scanner rotto delle dimensioni volute.... il torchietto te lo puoi fare da solo.
Ciao,
Renzo

Citazione:

ehi, ma che bella idea!!

Non ho l'intenzione e soprattutto il tempo per imbarcarmi in una avventura a base di Platino/Palladio, ma se lo facessi mi sembrerebe notevolmente ironico e suggestivo il fatto di adoperare un residuo ormai inutile e ridotto a vuoto simulacro dell'era informatica, per produrre stampe che più analogiche non si puà...
Per la serie "Scanner due...la Vendetta!"

si e' carino, ma ha una limitazione: nel torchietto ( che forse e' assai piu' facile autocostruirsi ) c'e' la possibilita' di aprirne una parte per vedere a che punto e' l'esposizione mentre con lo scanner no, ma si potrebbe modificare per ottenere qualcosa di simile.
Ciao,
Renzo

Mitico Renzo! , si, è paradossale utilizzare uno scanner per un metodo di stampa così tradizionale ...

Per Stefano: grazie ancora per le info, adesso approfondirà anche sui testi...una domanda:per uno come me che non ha alcuna esperienza di b&w, nè in ripresa nè in camera oscura, secondo te pagherà pesante pegno in prove che dovrà fare prima di arrivare ad una stampa di buona qualità  oppure il procedimento consente di ottenere risultati discreti anche senza troppa esperienza o troppa "provinatura"?

Ciao Marco,
non so cosa rispondera' Stefano, ma io ho letto con interesse la sua esauriente introduzione alla stampa al platino e pur avendo un po' di esperienza di CO penso che se incominciamo insieme, tu ed io, siamo esattamente allo stesso livello perche' e' tutto un altro pianeta. Forza Marco, la prendi larga, ma piano piano ti avvicini all'ingranditore...
( basta soltanto buttare fuori casa un bambino per prenderne un altro... si tratta soltanto di convincere Cristina )
Ciao,
Renzo

Ciao Marco,
Personalmente penso che tutti paghino pegno quando iniziano qualcosa di nuovo, è naturale, certo una conoscenza di base è utile, anche se penso che potresti arrivare a dei risultati accettabili senza troppi problemi, per esempio, quando leggerai uno dei libri su citati(quello di Dick Arentz), arriverai ad un capitolo, che io all'inizio avevo snobbato, ma che è molto utile, è uno "strumento" chiamato SpeedTracker, dove sapendo la densità  delle ombre e la densità  delle alte luci, puoi ottenere la mistura di stesa giusta e l'eventuale esposizione(ovviamente prima devi aver testato e provinato un bel pò per adattare questo "strumento" al tuo modo di lavoro ed alla tua attrezzatura),ma una volta tarato permette di evitare lo spreco di molto materiale.
Io ho sprecato parecchio prima di adattarmi a questo, perchè è un modo diverso di lavoro, o meglio, diverso dal mio solito modo di lavorare......quindi la mia "esperienza" di Black and White mi è stata utile fino ad un certo punto....(magari per ottenere un negativo ottimale), ma il dopo è un altra storia.....

Un saluto

Stefano

Caro Marco, cari amici,
credo che Scaramella sia il migliore. L'ho avuto come insegnante molti anni fa presso lo studio di Martino Marangoni di Firenze proprio sulle tecniche antiche. Poi bravissimo chimico e maestro della fotografia è Roberto Salbitani, vive e lavora in Toscana. C'è Gianpaolo Bolognesi dell'Editrice Progresso ed, infine, Werther Zambianchi vero maestro della camera oscura.
Esiste un volume di Attilio Mina e Giavanni Modica, L'arte della fotografia - La stampa d'arte negli antichi procedimenti fotografici, Hoepli. Milano, 1987, che tecnicamente molto valido. Ancora ci sono vari volumi sul restauro che parlano del platino/palladio, ma non spiegano la tecnica di realizzazione, bensì quella di conservazione.
Non sono stato preciso con gli indirizzi, ma cercando penso si trovino: suggerisco questa strada perchè, penso, sarebbe meglio vedere il procedimento dal vivo.
Buoni esperimenti. Candidus / Floriano

Giampaolo Bolognesi non è più tra noi. IL 'grupponamias'organizza dei corsi sulle tecnihe antiche, oltrechè mostre.
Ciao a tutti
Lucas

Grazie anche a nome mio dei preziosi consigli da parte di tutti. Piacerebbe anche a me provare, ma il negativo piu' grande che riesco a produrre e' un 4x5 e una stampa di quelle dimensioni e' un po' miserina...
Butto la' una domanda di cui immagino gia' la risposta.
"Stampando" un negativo con l'inkjet, sicuramente si perdono molte sfumature pero' si potrebbe arrivare almeno all'A4.
Mi sembra di ricordare che la bellezza delle stampe al platino sta proprio nella resa delle sfumature...non ne vale la pena, vero? D'altronde un 8x10 nemmeno in prestito, figuriamoci formati superiori...
Vuol dire che qualche volta sfamero' la mia curiosita' autoinvitandomi a casa di Stefano quando fa qualche stampa di questo genere...
Ciao,
Renzo

Ciao Renzo,
Stampare un negativo inkjet è abbastanza usato, specie da chi usa le tecniche antiche, proprio per ottenere dei "negativi" più grandi,è vero che qualcosina si perde, personalmente ho provato a farne alcuni(per rifare alcuni negativi 4x5 che mi si sono sciupati)ma non sono soddisfatto, anche cercando di seguire le linee guida di Mark Nelson ad il suo Precision Digital Negative(forse sono io che sono un brodo con photoshop )
Renzo quando sei affamato....fammi uno squillo e faremo alcune stampe insieme.....

Ciao

Contaci Stefano, contaci....
grazie,
Renzo

Caro Marco,
è con ritardo che aggiungo questo volumetto edito da Fotografare che mi sembra essere il più aggiornato e il più completo per ottenere una stampa al platino: Damiano Bianca, Le stampe d'arte fotografiche - antiche tecniche formule e procedimenti, Ciapanna Ed., Roma, 1995, pp.77 - 108. Oltre al procedimento sono allegate le schede tecniche per le soluzioni.
Buoni esperimenti, Candidus / Floriano.

Se a qualcuno puà interessare l'acquisto, Sabato scorso ho visto il libro Platinum and Palladium Printing di Dick Arentz presso la Libreria Hoepli di Milano (ancora incelofanato, e tale l'ho lasciato).
Costo mi pare attorno ai 40 euro, ma tanto, chi si accinge ad interessarsi al Platino, non bada a spese

Floriano, Luciano, grazie per le indicazioni...aaahhh mitica libreria Hoepli!!!! ...

Sulla base della mia personale esperienza posso aggiungere alcuni suggerimenti su questo processo di stampa. Premesso che il costo del Cloroplatinito di Potassio in questi ultimi tempi è schizzato ulteriormente verso l'alto ( 25 dollari il grammo ) ai quali vanno aggiunti eventuali ricarichi di Iva e tasse doganali (tocchiamo ferro o qualcos'altro...), consiglierei a chi avesse intenzione di fare acquisti oltreoceano di NON acquistare i Kit (soluzioni) già  pronte di PT/PD, ma bensì i sali, ovvero i prodotti in polvere, questo perchè permette una riduzione dei costi. Altra cosa da tener presente, i chimici per produrre lo sviluppo ed il fissaggio si trovano facilmente in Italia presso un buon rivenditore di prodotti chimici, così pure la carta, in questo caso la Arches Platine della Canson, ottima, la si puà fare ordinare in un buon negozio di belle arti e viene venduta in pacchi da 25 fogli 53x75. L'ossalato ferrico (sensibilizzatore)lo si puà ordinare dallo stesso fornitore che vende i sali di PT/PD (es: Bostick&Sullivan)oppure volendoci sporcare le dita e con un poco di pazienza è possibile produrselo in proprio. Io mi produco negativi grande formato utilizzando pellicole Ortocromatiche a tono continuo Begger e Maco arrivando fino al formato 30x40 cm., e posso dire che per quello che ho avuto modo di constatare, al momento danno qualcosa in più sulla stampa finale rispetto a quelli prodotti in digitale. Marco, se veramente hai intenzione di cimentarti in questo processo di stampa, ti consiglierei all'inizio di partire con formati minori ( 18x24 - 24x30 ) e successivamente di passare a formati maggiori....gli scarti di stampa qui sono....dolorosi. ciao e buon lavoro.