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IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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Finalmente un fotografo, un eccellente fotografo, che ha le palle di denunciare pubblicamente quello che succede in Italia nel mondo della moda.
Non e´ una notizia frivola perche´ la moda ed in generale l´Italian style e´ elemento trainante e di riconoscibilita´ per l´economia italiana, tante molte, moltissime persone vivono e lavorano nel settore e l´indotto e´ impressionante....
Interessa tutti anche chi fa´ tutt´altro...la ricaduta economica non ve la potete nemmeno immaginare.....leggete, divulgate, informate.....
Non e´ un settore per frikketoni ma e´ un settore che da´ da vivere anche a impiegati ed operai...

http://www.benedusi.it/blog.php

leggetevi il blog del 17 maggio.....poi visto che ci siete dateci un okkio e´ veramente un eccellente fotografo.


Roberto

Inviato: 17/5/2006 11:35
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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E' davvero uno schifo, e quello che mi fa ancora più ribrezzo e che non si rendono davvero conto di qunati bravi fotografi ci sono in italia. Che idioti

Inviato: 17/5/2006 11:59
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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Perchè? Quale è la ragione di questo andazzo?

Marco(pamar5)

Inviato: 17/5/2006 12:35
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO

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24/4/2006 9:25
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Il fenomeno è noto nel mondo dei fotografi, ma non è limitato a questo.
L'andazzo funesto coinvolge anche il mondo dell'editoria, al quale sono professionalmente legato.
Pubblicare un libro di immagini in Italia è diventato praticamente impossibile. Gli editori non vogliono esporre capitale in una pubblicazione che potrebbe rivelarsi un flop, perciò le strade sono tre:
1. Chiedere all'autore di garantire l'acquisto di almeno 1000 (o 300, o 5000, le cifra variano in base a precisi parametri di mercato) copie del libro. Il che significa in altre parole che l'autore deva pagarsi la stampa e la distribuzione. Se poi vende 1001 copie, su quella copia in più percepisce una percentuale di diritti d'autore a dir poco miseranda, mentre il grosso del guadagno va all'editore che non ha esposto nemmeno un centesimo;
2. Essere legati a banche, assicurazioni, fondazioni, comunità  montane, regioni autonome in grado di pagare il libro, specialmente se questo è di interesse locale o storico. In altre parole, far poagare la stampa da uno sponsor. Questa è la spiegazione di certi libri assolutamente inutili e che non compra nessuno, tipo "I portoni scolpiti dell'area sud di Casalpernacchiotto". Alla fine della fiera, poiché nessuno li cag... ehm, li acquista, i libri vengono distribuiti come strenna natalizia ai consiglieri di amministrazione, ai clienti, ai correntisti, al ragazzo del bar che porta il tost in ufficio...
3. Acquistare all'estero il libro già  impaginato, con le pellicole offset già  pronte per la stampa, e farlo tradurre a un laureato in lingue (e per ciò stesso disoccupato)assoldato in nero e sfruttato fino all'inverosimile. In questo caso le uniche spese per l'editore italiano sono quelle per la stampa e la distribuzione.
Sono andato fuori tema, ma era per far capire quanto il fenomeno sia diffuso e coinvolga tutti i settori produttivi, soprattutto della produzione intellettuale.
Perché succede?
Le cause sono molteplici e io non posso che ipotizzarne alcune.
Ad esempio che il lavoro in Italia costa troppo mentre all'estero una maggiore concorrenza contribuisce a mantenere i prezzi a un livello ragionevole. Prima di lamentarci del fatto che gli editori italiani non pubblicano libri di fotografi italiani proviamo a chiederci quale sia in Italia il costo di un singolo fotolito (500 Euro più IVA per dimensioni da libro fotografico).
Ad esempio la convinzione (errata?) che i professionisti stranieri (o italiani emigrati all'estero) siano di fatto più preparati, perché vivono con gli occhi aperti su un mercato in costante ebollizione e non si fossilizzano sull'orticello. E' successo a me di sentir dire da un professionista (specializzato in matrimoni) che i controlli Fowa sulla sua Hasselblad non li aveva mai fatti: a lui bastava che l'otturatore funzionasse a 1/125 di secondo e il diaframma si chiudesse a f/8. Con f/8, 1/125 e il Metz a tutta potenza lui faceva tutti i suoi matrimoni.
Insomma, non è che un po' di colpa ce l'abbiamo anche noi? Quanti di noi sanno l'inglese? Quanti hanno cercato di esplorare un mercato che andasse al di là  dei ristretti confini di questa imperfetta e lontana provincia dell'impero?
Ciao.

Inviato: 17/5/2006 16:01
MV
--
Fotografia non è rappresentare il mondo ma saper guardare dentro se stessi...
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
Utente non più registrato
baronati, specie nelle redazioni...quanti redattori e giornalisti imbecilli

estrofilia...gli stranieri sono sempre i piu´ fighi, basta vedere nelle cose semplici anche in questo sito come ci sia uno smodato amore per americanizzarsi perche´ fa figo

evasione fiscale se fatturi da qualche principato dove paghi una cazzata di tasse e scarichi anche la carta igienica puoi tranquillamente fatturare il doppio o il triplo ed il cliente scarica....eccome che scarica

una societa´ con una cultura non capitalista favorisce l´espatrio di imprese ed imprenditori

i sindacati che rompono smisuratamente i coglioni

falsi modelle creati dalla TV spazzatura ....Miami e´ meglio della Sicilia...chi cazzo lo dice...

........e per finire e´ colpa mia ed anche tua!!!


Pero´ se si vuole si puo´ fare, basta che tutti si inizi con un piccolo gesto e non con i soliti discorsi dei tuttologi falliti che spiegano il perche´ delle cose...

Incazzato ....no oggi no....direi sintetico...





Roberto

Inviato: 17/5/2006 16:03
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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In compenso al telegiornale hanno detto che le modelle hanno scioperato per tre ore, proprio come aveva preannunciato il nostro amico fotografo Benedusi.
Renzo

Inviato: 17/5/2006 16:10
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
Utente non più registrato
Vedo ora il post di Michele....giusto e corretto...

Vi narro un episodio a dir poco sconcertante...

Provincia Autonoma di Trento viene commissionato ad una persona politicamente appoggiata la realizzazione di un libro ...interviste + fotografie, la persona in questione e´ laureata in discipline scientifiche e nello scrivere un curriculum di 1/2 pagina in word ha commesso 15 errori di ortografia.
Per fare delle interviste che possono prendere la massimo 3 mesi (ad un professionista) la persona ha chiesto 60.000 euro io per 2 mesi di lavoro 30.000 (il progetto e´ bello e potrebbe essere interessante)....una casa editrice che non stampa in casa si occupa di nulla salvo prendere i suoi soldi, la tipografia si occupa della grafica? impaginare? correzione testi? e controllo qualita´(voglio vederli dire che hanno stampato da cani) il preventivo e´ del 35/50% in piu´ di altri preventivi fatti fuori provincia.....quando ho fatto presente che si poteva spendere MOLTO meno mi e´ stato gentilmente detto di non rompere i coglioni che bisogna dar da lavorare alla NOSTRA GENTE e che e´ necessaria una politica protezionista....se va´ bene cosi bene diversamente ci sono altri fotografi a cui rivolgersi.....
CAZZO si fanno i fottutissimi giochi loro con i nostri soldi!!!!



Roberto

Inviato: 17/5/2006 16:18
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Roberto, il mondo politico a livello provinciale-regionale non e' diverso di quello a livello nazionale. Se incaricano qualcuno che e' dei loro e' chiaro che ce n'e' per tutti.
Ne avrei tante da raccontare anch'io...
Renzo

Inviato: 17/5/2006 16:45
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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Però parlando di libri (ma il discorso si allarga assai facilmente) il problema è solo la distribuzione/vendita, non più necessariamente la realizzazione.
Adesso grazie alla tecnologia esiste la possibilità  di crearsi e farsi stampare il proprio libro a prezzi molto bassi; da lulu.com a diverse iniziative che stanno sorgendo anche in Italia partendo da alcuni portali web specializzati in narrativa.
Inoltre l'e-commerce è arrivato perfino in Italia per davvero, per cui anche sulla distribuzione e vendita qualcosa da fare ci sarebbe.

La tecnologia e la condivisione delle conoscenze puà aiutare a far fuori gli incompetenti e le sanguisughe: in parte è successo con la musica (etichette "indie", 4-piste a cassetta in casa, ora registrazione digitale multitraccia in casa etc.), sta succedendo con la fotografia sia per l'acquisto che per la stampa, puà succedere con l'editoria perché le cose si stanno muovendo e le possibilità  ci sono; possono solo migliorare...

Fer

Inviato: 17/5/2006 18:22
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO

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E bravi Roberto e Michele!

Lo scandalo del calcio e' di questi giorni. Il mio commento e' che nasce dalla stessa identica pianta che ha prodotto i tanti frutti maleodoranti degli ultimi vent'anni, non e' un corpo estraneo al sistema Italia, tutt'altro.

Va be', basta che mi sale la pressione...

Inviato: 17/5/2006 18:52
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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Fer
non sono molto d´accordo....la distribuzione a volte e´ slegata dall´editore che commissiona e stampa il libro, segue altri canali e logiche di tipo realmente mafioso....alla fine i distributori sono pochi e si spartisco tra loro il ricco mercato arrivando a magnarsi anche il 50/60% del prezzo di vendita.

La stampa dei libri di qualita´ e´ tecnicamente piu´ complessa della riproduzione di file audio.
Crearsi e stamparsi il proprio libro.....che senso ha? per regalarlo agli amici? il basso costo di questi libri funziona o per basse tirature editate in digitale oppure con scarsa qualita´.
Cosa faccio acquisto un libro online mi arriva il PDF e poi lo stampo? con cosa? quanto mi costa alla fine? e chi me lo rilega?

I libri di fotografia di qualita´ hanno solo un percorso e questo purtroppo passa attraverso un editore o un mecanate, un libro di qualita´ costa ed anche parecchio....

Quindi vedi il problema non e´ solo la distribuzione/vendita ma molto molto piu´ a monte....dalla committenza.

Renzo
hai ragione l´Italia e´ fatta di province e di regioni....ed alla fine il caos e´ generale!!!


Roberto

Inviato: 17/5/2006 19:27
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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Citazione:

non sono molto d´accordo....la distribuzione a volte e´ slegata dall´editore che commissiona e stampa il libro, segue altri canali e logiche di tipo realmente mafioso....alla fine i distributori sono pochi e si spartisco tra loro il ricco mercato arrivando a magnarsi anche il 50/60% del prezzo di vendita.


A maggior ragione bisogna svincolarsi da questi circuiti, usare accordi diretti con i punti vendita e l'e-commerce ogni volta che sia possibile!

Citazione:
La stampa dei libri di qualita´ e´ tecnicamente piu´ complessa della riproduzione di file audio.


Sì, ne ho una "vaga" idea, ti assicuro.

Citazione:
Crearsi e stamparsi il proprio libro.....che senso ha?


Ha senso eccome: lo fa Michael Reichmann solo per citarne uno, lo fanno due fotografi scandinavi di cui ho ammirato il lavoro in Islanda; lo fanno gli autori dei 750 libri sulla sola fotografia di viaggio che hanno costruito e stampato il libro con Lulu, che cito solo perché è il portale di stampa online più famoso...

Citazione:
Cosa faccio acquisto un libro online mi arriva il PDF e poi lo stampo? con cosa? quanto mi costa alla fine? e chi me lo rilega?


Ma de che? Il libro è un libro vero, mica (solo) un PDF scaricabile, meccanismo disponibile in opzione per chi vuole risparmiare al massimo... Roberto però non si puà fare del qualunquismo così, parliamo di cose su cui ci siamo informati, sennà siamo peggio degli altri... troppo facile criticare e basta, magari al bar davanti a un rosso!

Fer

Inviato: 17/5/2006 19:42
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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Mi rendo conto che il mio puo´ sembrare qualunquismo ma cosi non e´.....il fatto e´ che quello dell´editoria e´ un tema troppo complesso da affrontare a suon di post....

Da una parte hai anche ragione, pero´ e´ anche vero che ci sono anche altre logiche ben piu´ complesse....

intanto io parlo (a volte purtroppo) da persona che vive facendo fotografie e che non ha altre entrate, nel mio specifico settore il tempo che si dedica al fare fotografie e´ solo di circa un 20/25% il resto lo si dedica a cercare di portare a casa nuovi clienti, a visitare clienti acquisiti, in aggiornamenti vari....a correre tra gli avvocati ed i clienti che non pagano....quindi il tempo che rimane e´ pressoché nullo, a me poi personalmente (ripeto a livello personale) risulta difficile pensare di investire 15/30.000 euro minimo per produrre le immagini (modelle, make up, noleggi, viaggi...senza stampa) per un possibile libro che poi stampo e spero di vendere on line…..

tu hai ragione che i consumatori dovrebbero consapevolizzarsi e quindi favori anche certi tipi di acquisti ma alla fine ci sara´ pur un perche´ i libri “spinti” dal sistema (pubblicitario, fiere, punti vendita mirati….) vendono numeri “pesanti” e gli altri no…
Attenzione ci sono dei settori come la fotografia naturalistica che ha dei circuiti strani, sono nicchie di mercato e paradossalmente diventa quasi piu´ facile alla fine…..idem per il settore viaggi e turismo dove spesso molti libri sono in realta´ il frutto di servizi gia´ pagati a monte da altri….

Resta poi da dire che non tutti navigano normalmente, chattano o fanno acquisti online…..ci sono poi dei generi merceologici dove il piacere di fare di persona l´acquisto e toccare la merce……certi libri di fotografia rientrano in questa categoria, non lo dico io ma gente come Carla Sozzoni, il team di Contrasto, e lo stesso Taschen dove in ottobre dello scorso anno in concomitanza della fiera del libro di Francoforte toccavo appunto il tema delle logiche di vendita e distributive dei libri d´arte in generale….io faccio solo il fotografo e ritengo che quello che dice in pubblico un Benedickt Taschen sia sicuramente attendibile.

Poi un altro discorso e´ quello di una editoria “minore” che deve essere assolutamente sostenuta ….ma perche´ diventi l´Editoria di acqua sotto i ponti probabilmente ne passera´ tanta ed allora purtroppo (e lo dico con tristezza e rammarico di chi vorrebbe ma e´ impotente) ci dobbiamo ciucciare il sistema…..

Poi a titolo personale Fer io ti rispetto profondamente, rispetto le tue opinioni sulle quali pero´ in una logica di liberta´ (ma sempre di rispetto) mi sento a volte di dissentire senza per questo darti del qualunquista, approssimativo e frequentatore avvinazzato di bar (a titolo di cronaca io non bevo alcolici ne mi drogo), sicuramente era un modo di dire e sicuramente ci siamo fraintesi….

Ciao
Roberto

Inviato: 17/5/2006 20:28
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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Ma io non parlavo di te Roberto Vacis, parlavo dell'abitudine italiana di criticare facendo un gran baccano, scrivendo lettere ai giornali, improvvisando comizi, lamentandosi e inveendo contro il malcostume imperante.

Sono cose non solo inutili: sono *dannose*.

Dannose perché a forza di sentire comizi e lamenti e crociate e strali di fuoco, la "voce contro" perde valore, si perde in un mare di piagnistei.
Se una cosa non funziona, anziché prendersela con il malcostume italiota e i soliti ricconi sbraitando al bar davanti a un buon bicchiere di rosso aspettando che qualcun altro raccolga lo strale e parta lancia in resta contro i cattivi, l'italiano dovrebbe rimboccarsi le maniche e *agire*.
Agire puà significare sia rivolgersi ad un avvocato e far partire azioni legali a raffica e lettere ai vari Garanti, sia trovare modi alternativi, anche facendo dell'imprenditoria, per raggiungere il risultato desiderato.
Come fanno tante altre persone, che non si rassegnano ai meccanismi chiusi già  in essere e si guardano intorno per *creare* una soluzione. Magari associandosi con altri "esclusi" che hanno le stesse necessità  e gli stessi interessi.

Per finire, mi spiace se l'hai presa sul personale: assolutamente non erano aggettivi rivolti a te-individuo; mi stavo rivolgendo alla figura tutta italiana dell'"allenatore da bar sport"...

Il tutto digitato rigorosamente davanti a un buon bicchiere di rosso (io gli alcolici li bevo, e mi piacciono pure ).

Fer

Inviato: 17/5/2006 21:15
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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Ok Fer....guarda che non ci sono problemi anche se fosse stata rivolta a me (meglio se cosi non e´)...

Neanche a me piaciono i comizi e le troppe teorie, ci sono dei sistemi pero´ che se vuoi scardinare non lo puoi fare da solo.....io quando in qualche post precedente facevo riferimento all´esempio della Provincia era solo per dire...io ho chiamato l´Assessore di turno e mi sono sentito dire di non rompere i coglioni che ci sono anche altri fotografi...ora io di fotografia ci vivo e per me sono 25.000 euro (17.000 tolte le spese) persi e l´opportunita´ di vedere 10.000 copie del libro regalate ad imprenditori e industriali da cui poteva nascere qualche lavoro.....come vedi uno fa´, se la piglia in culo e nessuno se ne accorge perche´ dignitosamente non urla....di esempi cosi a iosa....
Quando anni fa´ io e altri fotografi abbiamo sporto denuncia contro una delle lobby piu´ potenti in assoluto a Milano nel mondo della moda nessuno ci ha filato.....il risultato? io per lavorare ho passato gli ultimi 12 anni tra gli USA, la Germania ed il Sud America, altri vivono e lavorano a Mosca o negli USA....dopo che abbiamo agito tutte e sottolineo tutte le porte ci sono state sbattute in faccia.....ora forse dopo 12 anni e passa forse riesco a rimettere piede a Milano....
Quindi vedi Fer agire e´ importante ma lanciarsi sull´onda degli impulsi e´ deleterio.....ora ad esempio a Milano stanno costituendo una associazione a cui stanno aderendo i professionisti che all´estero sono conosciuti e che comunque assieme fanno peso anche in Italia....per fare questo purtroppo e´ necessario parlare, informare, comiziare...divulgare....

Ma forse, come detto da qualcuno in questa comunity, a volte e´ meglio parlare di fotografia e lasciar perdere la retorica....


Roberto

Inviato: 17/5/2006 23:00
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO
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Neanche a me piaciono i comizi e le troppe teorie, ci sono dei sistemi pero´ che se vuoi scardinare non lo puoi fare da solo...


Su questo non ho dubbi.
Però guardiamoci, tutti a lamentarsi del prezzo della benzina e poi le strade sono intasate di automobili con 1 sola persona a bordo, lungo un tragitto coperto da autobus e metropolitane.
Tutti a scagliarsi contro la TV spazzatura, e poi vai a leggere che il Grande Fratello faceva 7 milioni di spettatori.
Tutti a prendersela con la crisi dei valori e poi i bambini passano 4 ore al giorno (!) davanti alla TV.
Mi sono fatto l'idea che siamo un popolo che ama fare retorica, ma agire è faticoso e pericoloso.
Siccome questo atteggiamento lo detesto, mi innervosisco ogni volta che sento puzza di Al Lupo Al Lupo...

Ora, tu citi dei casi e dei tentativi che hai fatto; e hai dimostrato che per lavorare in un certo modo bisogna stare fuori dall'Italia. Però mi chiedo: in quanti ci provano veramente, a forzare il blocco? Tu ci hai provato e hai dovuto spostarti altrove, ma nel frattempo gli altri fotografi che facevano? E gli scrittori, i registi, i musicisti? Perché io questi discorsi li sento da un sacco di gente... dappertutto c'è la "mafia" dei circoli chiusi, dove guadagna solo chi sta in alto nella cupola, anche nell'agricoltura: prova a fare i soldi coltivando patate e vendendole alle cooperative agricole.
Però esistono i contadini che si rifiutano di adeguarsi, contattano gruppi di acquisto (formati da consumatori che si rifiutano di adeguarsi) e creano il proprio mercato dal produttore al consumatore. Cercando gli strumenti necessari, studiando se c'è da studiare, avvalendosi della tecnologia dato che per fortuna non siamo ancora il Burundi, e comunque agendo in prima persona.

Mentre si tenta comunque di forzare il sistema (ma più che un blog, vedrei bene all'opera l'Antitrust opportunamente sollecitata), perché non scavarsi la propria nicchia di mercato dal produttore al consumatore?
Perché una volta che qualcuno apre un foro nel muro, pian piano questo si bucherella...

Fer

Inviato: 17/5/2006 23:32
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Re: IL SISTEMA DELLA MODA ITALIANO

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27/4/2006 13:48
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Sono particolarmente sensibile al discorso dei libri fotografici, sia perché ne ho un po' all'attivo, sia perchè ne ho molti di più al "passivo, cioé bocciati tanto dal'industria editoriale quanto dagli sponsor.
Devo però fare alcune considerazioni sulla base dell'esperienza acquisita negli anni.
1) il mercato italiano ha una capacità  di assorbimento del prodotto libro fotografico decisamente bassa. Un buon libro di autore non vintage ma noto anche al grande pubblico, viaggerebbe intorno alle 2500 copie vendute, altrimenti 500 sono un buon risultato. con queste cifre è evidente la difficoltà  commerciale della proposta. Un'alternativa meno nobile ma commercialmente valida l'ha inventata un editore che mi commissionà un libro sul flamenco per venderlo in edicola insieme ad un cd, brossura, 25.000 lire, 20.000 copie distribuite, resa bassissima come la qualità  di stampa.
2)I libri fotografici nascono da un progetto, che spesso non è finalizzato al libro in se'. il libro diventa un sottoprodotto, un qualcosa in più.
3) l'investimento vale la spesa se il libro tratta argomenti di moda o viene vennduto nei posti giusti. Un altro esempio è un mio libro sull'Albania: 4.000 copie stampate, 200 omaggi, 3800 copie vendute delle quali 3500 nei maggiori alberghi di Tirana.
Come vedete in Italia solo 300.
4) I circoli chiusi - non li definerei mafie o cupole - sono un problema più solido, ma anche qui dipende dalle relazioni sociali che si riescono a costruire nel tempo, ed in questo non sono molto bravo. Non ne farei comunque un dramma, perchè sono consapevole che se ci fossero almeno 5.000 persone disposte a comprare un libro fotografico di franz gustincich, solo ritenendo le immagine belle al punto di volersele portare a casa, allora il non riuscire a pubblicare scatenerebbe in me l'ira e darei inizio alla battaglia.

A proposito, sto cercando un editore straniero per ripublicare il flamenco, ne conoscete nessuno?

per quanto riguarda la gestione del potere, da mani pulite a "piedi" puliti, passano indubbiamente attraverso a quel modo nazionale di pensare nel quale cado anch'io talvolta. potrei sintetizzarlo con il proverbio "una mano lava l'altra".

a buon intenditor...

Inviato: 19/5/2006 12:14
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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