parlate arabo.....
Renzo

Citazione:


Renzo, e adesso beccati pure questa, viva la "sintesi granulare" , Fer e Gaia e suo marito sanno di cosa sto parlando ...

Fer, ma allora sei un mito!!, pure i synth!!! ...ti segnalo che recentemente Korg ha immesso sul mercato un pacchetto di soft synth, la Legacy Collection, molto interessante, in cui praticamente sono contenuti il mitico MS20 (il fratellone del "tuo" MS1O e che io ho avuto tra le mani nei primissimi anni '80), l'altrettanto mitico Polysix, la straordinaria Wavestation, l'M1, ed un nuovo synt chiamato Legacy Cell, in cui praticamente puoi fondere insieme sia il MS20 che il Polysix ed editarli in modo molto molto complesso...se non bastasse la cosa interessante è che il controller messo in vendita insieme al pacchetto, è una riproduzione esatta (in scala 90% se non erro) proprio della MS20, in cui puoi anche patchare i vari moduli con i cavi esattamente come nel synth originale!!:


http://www.korglegacycollection.it/

Una trentina di anni fa La Monte Young fece un disco con una singola sinusoide da 440Hz per circa venti minuti. Camminando in giro per la stanza, per effetto dei battimenti, la frequenza cambia. Lo scopo era di mettere l'ascoltatore sul palcoscenico; e' quindi l'ascoltatore che fa il pezzo musicale con i movimenti del suo corpo, sostituendosi cosi' al musicista nell'atto creativo.

Mi volete proprio male....
Pero' mi incuriosisce il disco di Monte Young. Come diavolo fa a cambiare la frequenza? Scusate la mia ignoranza.
Ciao,
Renzo

Potrebbero essere interferenze costruttive/distruttive, non so. Quello di cui parlo non e' sentito dire: ho il disco (in magazzino adesso) e funziona proprio cosi', un risultato alquanto affascinante. Purtroppo non mi ricordo il titolo dell'LP, ma a settembre, riprendendo il possesso delle mie cose dopo 15 e passa anni, potro' svelare il mistero.

Citazione:

...ci hp messo un po' per trovarlo, ma ricordavo di aver letto qualche altra cosa del genere:

Richard Williams è un giornalista inglese che si è occupato di musica per molti anni. C'è una storia famosa (e autentica) dei primi '70 che lo riguarda. Ricevette una copia di prova di un nuovo disco di John Lennon e Yoko Ono. Era un'esclusiva e lo recensì diffusamente su Melody Maker. Il lato 1 aveva un contenuto normale - 5 o 6 canzoni - ma la sua attenzione fu attratta dal lato 2, che consisteva di una nota continua di 20 minuti, una pura onda sinusoidale. Era il genere di audace sperimentazione che ci si sarebbe aspettati da John e Yoko. E Williams, chiaramente impressionato, recensì questo pezzo favorevolmente e per esteso. Si scoprì che era una nota test... Williams non sapeva che era pratica comune dei tecnici discografici stampare una nota pura sui dischi di prova, per controllare la stabilità  dei piatti, la qualità  del vinile ecc.
Ogni volta che mi è stata raccontata, questa storia era accompagnata da risolini maliziosi. La sensazione era che Williams fosse stato "colto in castagna": aveva rivelato di essere ignorante e "boccalone" in quanto aveva scambiato una nota test, il suono non-artistico per eccellenza, per una vera opera d'arte. Io avevo una sensazione diversa. In effetti era possibile che J. e Y. volessero pubblicare una cosa del genere. E soprattutto: perchè mai Williams non avrebbe dovuto vivere un'esperienza musicale con una nota test? Il fatto che l'abbia realmente vissuta, non ci dice qualcosa sulla natura dell'esperienza artistica in generale?
...
Supponete quindi che ciò che rende "bella" un'opera d'arte per voi non sia qualcosa che già  si trova "dentro" di essa ma qualcosa che avviene dentro di voi - così che il valore dell'opera sta nella sua capacità  di provocare il genere di esperienza che chiamate arte. E' allora possibile, all'interno di un contesto di giuste aspettative, che una nota test diventi un'esperienza musicale. E' anche possibile che voi abbiate esperienze del tutto diverse dalle mie, il che non dice nulla sulla nota test ma rivela tutto sulle nostre percezioni separate rispetto ad essa, sulle nostre diverse aspettative e predisposizioni culturali. Potrenmmo allora concordare che sul fatto che non c'è niente di assoluto nel valore o non-valore estetico di una nota test e che non dobbiamo nemmeno prendere in considerazione la questione del valore estetico con la prospettiva di arrivare a una qualsiasi risposta univoca: potrebbe avere un valore per voi e un altro per me e valori diversi per tutti noi in un altro momento. E soprattutto potremmo dire che non c'è nulla di assoluto nel valore estetico di un Rembrandt, di un Mozart o di un Basquiat.


Brian Eno, Futuri Impensabili (diario, racconti, viaggi). GIunti 1997

Le opinioni di Eno sulla figura dell'artista e l'uso dell'esperienza continuano, ma mi sembrava un po' troppo lungo...



Gaia

Ciao Gaia,
sono considerazioni interessanti e sensate. In fondo, e non la prendere come una battutaccia, c'e' chi per provare piacere deve ricevere delle frustate, quindi e' evidente che il cervello di ogniuno ha percezioni diverse dovute ad altrettanto diversi fattori. Come puo' darsi anche che il cervello senta la necessita' ogni tanto di mettersi a registro, e una nota continua possa servire a questo scopo destando una sensazione di piacere.
Ciao,
Renzo

Grazie Gaia!!!!

La cosa si fa ancora piu' interessante, visto che di sicurezze nella vita ne ho ben poche, ma una di quelle poche e' che il disco <i> era di LaMonte Young </i> ed era effettivamente tutto un lato di un LP (vi ricordate? Quelle padelle plasticose tutte nere con dei solchi di aratro concentrici fatti da dei puffi nani ..)

Ma in tutte le discografie di LMY che ho cercato in rete nei giorni scorsi non ne ho trovata una che citasse questo disco... a settembre scopriro' l'arcano, incluso precoci segni di demenza senile...

Citazione:

...e se avessi un rarissimo pezzo da collezione???

Citazione:



Oddio lovogliolovogliolovogliolovogliooooooooooooooooooooooo!!

Ma perché mi fate questo... non ho spazio, ho regalato tutte le mie tastiere perché non ho più spazio per niente e voi mi fate vedere un MS-20 che fa da controller midi... ci sono pure i patch cable...

Citazione:

... dal quantitativo di immagino che non ti accontenteresti del solo MS20 virtuale ...

Gaia

Embè, naturale che il "centralino" originale sarebbe il massimo però anche questo emulatore è stupendo!!! Sono certo che Korg ha fatto un capolavoro... ora se solo abitassi in una reggia, o almeno in un capannone industriale...!!!!!

Ora, visto che il marito lo detiene (senza centralino però), quando lo vuoi provare non fa complimenti ... il nostro capannone è abbastanza vicino ... sono solo 55 mq, ma la cubatura è ben sfruttata ....

Beh Gaia, ma allora tuo marito è veramente un uomo da sposare!!!! ...

Fer, io ho provato la Legacy Collection e ti posso dire che sono rimasto stupefatto da una parte dalla fedeltà  del suono dei soft synth rispetto all'originale, e poi anche dalle implementazioni apportate, insomma vuoi mettere avere la possibilità  di suonare un MS20 polifonico e con l'aftertouch oppure avere finalmente la possibilità  di editare un synth potentissimo come la Wavestation! senza smarrirsi tra i menu a pannello!, e questo pur dicendo allo stesso tempo che avere un MS20 originale è sempre e cmq un'altra cosa, le imprevedibili imperfezioni dell'analogico "vero" è ciò che rende cmq unico ed irripetibile il sound di queste macchine...il controller poi è proprio un plus e fa molto molto cool , anche se, essendo in scala ridotta, ho trovato i tasti un pò piccolini, cmq gran figata...qui c'è una review in 3 puntate da parte del più autorevole magazine europeo(i link alle altre due puntate li trovi sulla sinistra, sono un pò in piccolo):


http://www.soundonsound.com/sos/jun04 ... /korglegacycollection.htm

tutto li'?
E io che credevo che fosse un'astronave....
Renzo

Cara Gaietta,
sono stato piuttosto assente negli ultimi tempi, mancando, fra l'altro, al mio settimanale incontro con l'autore (e ad una promessa fatta a Roberto "bavarese") e solo ora scopro questa tua "confessione": sono emozionato e felice nel leggere le tue righe perché solo una donna intelligente le poteva scrivere. Sono lapidario, ma considero questa mia affermazione ben ponderata in quanto condivido la vita con una donna altrettanto intelligente.
Purtroppo, invece sono totalmente tagliato in campo musicale contemporaneo (anche in fotografia ho delle enormi lacune: capisco che sono cose importanti, ma non so il perché e questo mi mette in soggezione) visto che il mio mondo di vecchio archivista mi fa vivere rivolto più al passato legato al tardo romanticismo tedesco e francese in campo musicale, e ai maestri degli anni Trenta in fotografia.
Per quanto riguarda Fotoavventure ho provato anch'io le tue stesse sensazioni e gli inconti "dal vivo" che ho avuto sono una controprova che mi ha sempre felicemente confortato.
Spero sempre in tuoi vivaci interventi,
ciao Candidus

Grazie Candidus,
le tue parole sono molto belle e gradite ( ) e, soprattutto, i tuoi incontri con l'autore sono per me un punto di partenza davvero importante Aspetto i tuoi interventi ... anche se mi fanno faticare ....

Grazie

Gaia

Citazione:

Colpito e affondato! Se uno cerca sul solito motore di ricerca "LaMonte Young sine-tone" trova una sterminata lista di links sulle sue composizione con sinusoidi varie. C'e' anche questo link

http://www.classicalnotes.net/columns/ohm.html

che dice, e riporto qui:

<i>"La Monte Young's 31/69 c.12:17:33-12:24:33 PM NYC consists of a single seven-minute sine tone in each stereo speaker in a 30:31 ratio, the quality and intensity of the beat frequency varying as you move through your listening area."</i>

Sono quasi sicuro che il pezzo sul mio LP si chiami infatti 31/69, quando ho letto il paragrafo mi si e' illuminata la lampadozza in testa, ma ero (e sono ancora) convinto che duri tutta una facciata.

E in altri posti ho letto che "purtroppo LMY non ha mai registrato niente di sine-tone"!!!

Gaia, mi sa davvero che mi faccio l'auto sportiva...

Come promesso, sono rientrato in possesso dei miei LP, e ho l'oggetto misterioso davanti a me. ESISTE!

Il disco e' di "La Monte Young e Marian Zazeela, The Theatre of Eternal Music" e si intitola:

Dream House 78'17"

c'e' scritto "Made in France" ed e' del 1973. La seconda facciata del disco ha un solo pezzo di 39 minuti e 14 secondi dal titolo:

Drift Study 14 VII 73 9:27:27 - 10:06:41 PM NYC

come dice LMY e' stato registrato a New York City il 17 luglio 1973 dalle 9:27:27 alle 10:06:41 di sera.

Le (abbondantissime) note nel disco leggono, per quanto riguarda questo pezzo ('drift' ha molti significati in inglese ma qui significa 'lento e progressivo disallineamento'):

<i> "I miei Drift Studies sono lavori fatti unicamente di due o tre onde sinusoidali pure. Le frequenze sono accordate tramite oscillatori molto stabili attraverso oscilloscopi in modo che ogni coppia di frequenze puo' essere rappresentata da un numero razionale. Il rapporto della ampiezze e' ragolato tramite voltmetri in modo da essere il reciproco del rapporto delle loro frequenze. Quando queste frequenze sono amplificate e riprodotte da altoparlanti i rapporti delle loro frequenza creano una segnale periodico omposto che permette all'ascoltatore di sperimentare struttre sonore mentre sta esplorando uno spazio.

.....

Ci sono fondamentalmente due modi per ascoltare i toni nel disco. Il primo e' di sedere tranquillamente in un posto fisso in modo da ascoltare le relazioni di fase nel drift delle frequenze. Il secondo e' di camminare nella stanza per trovare i punti nella stanza dove il volume delle differenti frequenza e' maggiore. Nota: se praticate il secondo metodo mentre qualcuno pratica il primo, l'ascolto di quest'ultimo sara' influenzato dai vostri movimenti, che cambiano la struttura della molecole d'aria nella stanza.
</i>

Mi piacerebbe assaissimo giocare con questo brano: interazione pura con quello che distillano valvoline e membrane, che cambia se cammino, se muovo la testa o se mia moglie entra nella stanza... è un delirio ... è sublime!


Andrea