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Mitici!!!
http://www.mamutphoto.com/component/option,com_frontpage/Itemid,1/lang,en/ E guardatevo questo magnifico folle con cosa va in giro: http://www.mamutphoto.com/content/view/53/43/lang,en/ Miiiiiiii, l'8x10" mi sembra così piccolo ...
Inviato: 23/3/2006 14:27
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27/3/2004 10:06 Da Svizzera -Lugano
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Certo che se gli americani non ce l'hanno grosso non sono felici
alessio
Inviato: 23/3/2006 15:20
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25/8/2005 8:38 Messaggi:
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Uno di questi giorni mi piacerebbe convolgere uno psichiatra per discutere con lui il movimento ULF. Dato che spesso faccio dell'ironia, vorrei precisare (non potete vedere la mia faccia mentre scrivo questo) che sono molto serio.
Perche' alcuni si assoggettano a questo modo di fotografare? Che senso ha? Che valenza porta l'ULF ad un discorso estetico? Rifiuto la risposta "nessuna" data <i> di istinto </i> e <i> dopo una frazione di secondo </i> all'ultima domanda. Magari e' infatti "nessuna", ma vorrei ragionarci un po' su prima di sparare il siluro. (1) C'e' sicuramente un elemento di perfezionismo, piu' o meno ben riposto, piu' o meno <i> provabile </i>. (2) C'e' sicuramente un elemento di <i> sofferenza e fatica fisica </i> che collega il fotografo al processo di visualizzazione. (3) C'e' sicuramente un elemento di visualizzazione su uno vetro smerigliato cosi' ampio che non puo' non influire sulla composizione. (4) C'e' una dilatazione forzata del tempo; l'atto fotografico non puo' che avvenire molto lentamente. (5) C'e' una profondita' di campo estremamente ridotta, e nella paesaggistica spesso i corpi mobili servono ben poco a compensare questo (pensate ad una veduta frontale, per esempio). (6) C'e' l'obbligo della stampa a contatto. I punti che mi incuriosiscono maggiormente sono (1) e (2). Gli altri sono ovvi e con un collegamento abbastanza diretto al risultato estetico. Di (1) se ne parla un pochino, con tutte le sue valenze orientali che non mi metto a scomodare qui, ma di (2) mai. Puo' il rendere doloroso e/o faticoso l'atto fotografico influire sulla estetica del risultato? Secondo me si, ma come? Rileggendo quanto ho scritto, mi rendo conto che potrebbe sembrare tutta una presa in giro e prestarsi alle battutacce peggiori. Ma, ripeto, sono invece serissimo. Mxa/Marco P.S. Voglio anche dire che considero il post di Alessio sopra troppo spassoso. Evvai!
Inviato: 23/3/2006 16:00
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11/3/2004 9:36 Messaggi:
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Marco, giustissime considerazioni,adesso ci voglio pensare su un attimino e poi domani ti rispondo...però intanto vorrei dire subito qualcosa sul punto 3, che non mi trova completamente d'accordo: "3) C'e' sicuramente un elemento di visualizzazione su uno vetro smerigliato cosi' ampio che non puo' non influire sulla composizione"...premetto che la mia esperienza si "ferma" all'11x14" ed è di una sola, misera visione sul vetro smerigliato , però l'impressione che ho avuto è che il vetro smerigliato fosse troppo grosso, tanto che non riuscivo ad "abbracciare" con un solo colpo d'occhio tutta l'inquadratura, dovevo analizzarla a sezioni, oppure allontanarmi così tanto dal vetro smerigliato che sembrava di guardare la televisione da in fondo alla sala, e questo non puà che peggiorare con i formati maggiori, là dove invece con l'8x10" riesci a vedere nel dettaglio, ad una giusta distanza di visione, tutta la composizione intera, a volte ti sembra addirittura di essere dentro la composizione, in questo senso io penso che comporre sull'8x10" influisca più positivamente sui processi compositivi che non sui formati maggiori...ovviamente il tutto IMHO ...
Inviato: 23/3/2006 16:49
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25/2/2004 15:54 Da Roma
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Beh, Marco/MXA ha detto solo "influire", non ha detto in che modo. Se anche fosse in negativo, cambierebbe comunque le cose, e darebbe un ulteriore connotato "masochista" all'ULFormatista..
Inviato: 23/3/2006 17:25
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Caro Marco/Mxa, La tua premessa di serietà ti ha fregato. Scherzate, scherzate, ma questi dell'ULF vi schiantano, a voi granformattisti di Fotoavventure. Mi sembrano temibili, in tutti i sensi. Una vera setta. E il raduno in Norvegia? A far che? Presumo a caccia (fotografica) di Troll. Non vi sentite, sempre voi granformattisti del forum, un tantino, come dire, inadeguati? Dovreste rilanciare, aggiornare a questo punto il vostro obsoleto e ridicolo corredo gf (minuscole non casuali) e istituire l'XLULF. A meno che non esista già . "less is more?"
Inviato: 23/3/2006 18:37
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25/8/2005 8:38 Messaggi:
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Attilio,
e' evidente che uno che si firma "less is more" sia la persona meno qualificata per discutere dell'argomento ULF Ma per pura coincidenza hai ragione: e' tutta invidia. L'idea di fare una foto a mezzo busto ad una persona, che e' pure una macrofotografia (rapporto riproduzione 1:1), mi genera titillazioni incontenibili. Va be', basta, la pianto li'... Mxa/Marco "much more is more than just more"
Inviato: 23/3/2006 18:56
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Marco,
Galago ha ragione, io volevo dire che la composizione su un vetro cosi' grande e' "diversa" e non necessariamente "migliore". Hai ragione quando parli del senso di "sentirsi perso" quando si visualizza su formati superiori all'8x10. La mia introduzione all'ULF e' stata al workshop di tre giorni a Monterey organizzato da View Camera nel 2004. C'erano gli ULF-isti americani che contano, a cominciare da Sandy King. Nel workshop dedicato all'ULF tutti, ma proprio tutti condividevano le tue osservazioni sulla visualizzazione, ovviamente stressando il "diverso" invece del "sentirsi perso" (della serie "Cicero pro domo sua..."). Dick Arentz (quello del libro sulla stampa in platino e palladio) parlava della difficolta' nell'8x20 ad abbracciare tutto il campo visivo in un colpo solo, costringendo a continui "guardo la destra"-"guardo il centro"-"guardo la sinistra"-"guardo il centro"-...e cosi' via. Loro ne fecevano un problema semplicemente operativo/metodologico, ma come dici tu, non e' chiaro se in realta' non ci sia ben altro sotto. Anzi, mi sembra tu dica che infatti c'e' dell'altro sotto! Mxa/Marco
Inviato: 23/3/2006 19:05
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8/2/2005 19:08 Messaggi:
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Vorrei soffermarmi su alcuni punti indicati dall'analisi di Marco.
Non sono convinto che l'aspetto perfezione sia predominante e nemmeno quello legato ad un miglioramento delle possibilità di visualizzazione. Credo anche che, paradossalmente, gli aspetti tecnici legati a diffrazione e profondità di campo passino in secondo piano. Sono invece convinto che sia il processo ad affascinare totalmente, costringendo poi a razionalizzazioni a cristallo verticale... l'assumere che si tratti del modo definitivo di appropriarsi di un immagine, attraverso un'esperienza che diviene totalizzante, attraverso il superamento di tutta una serie di vincoli e di difficoltà , fisiche e mentali, immersi in una esperienza atemporale dove oltretutto il tempo, come giustamente definito, è forzatamente dilatato diviene una condizione da una parte contenitiva ed allo stesso tempo esclusiva, il che non è affatto poco, perché soddisfa allo stesso tempo il bisogno di limiti e sazia non poco i bisogni narcisistici. Andrea
Inviato: 23/3/2006 19:40
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sono moderno, non contemporaneo | ||
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27/3/2004 10:06 Da Svizzera -Lugano
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Andrea sei il mio mito ... condivido quanto da te espresso e sottolineo la parola che hai usato per chiudere il tuo post "NARCISISTICI".
C'è un altro aspetto che non è stato toccato e che forse è presente ... in America tutto è grande, dai sorrisi ai palazzi (che sono grattacieli) passando per i complimenti, le porzioni di cibo e le auto ... questo del "grande" a tutti i costi credo che sia un aspetto legato in maniera molto profonda all'America, forse dovuto alle sue origini (intese come la conosciamo noi oggi) paese immenso e vergine da scoprire e colonizzare dove era possibile fare immensa fortuna oppure scomparire nel nulla ... Questo aspetto legato al "pionierismo" lo vedo anche nella "cultura" americana delle armi ... per loro è un diritto inviolabile possederne una ... ciao alessio
Inviato: 23/3/2006 20:52
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Salve a tutti,
in epoca di pixel e digitale mi sembra che gran parte delle discussioni sulla qualità di un'immagine passino sempre più spesso attraverso risoluzione e nitidezza (apparente), ovvero quando ad un costanzioso ingrandimento l'immagine digitale non ci rivela il suo "scheletro" di pixel viene da pensare sia ancora buona. In realtà il GF e l'ULF portano con se un'infinità di informazioni che magari vanno oltre un mero controllo dell'ingrandimento e che portano ad una ricchezza di passaggi tonali enormi. E nel BN, che personalmente è la mia unica esperienza di GF. Sono peculiarità molto difficili da misurare, ma che colpiscono direttamente il nostro inconscio, il quale è abituato ad osservare la realtà e sicuramente sarà pronto a riconoscerla nelle nostre foto. Passatemi il paragone, ma per me è come la compressione audio .mp3; per quanto un tecnico audio mi possa dire che a 320 Hz il mio orecchio non potrà mai accorgersi della differenza dall'originale su CD e, nonostante a 320 Hz la musica sia di per sè ottima, credo personalmente che il nostro cervello si accorga, magari nel subconscio che manca qualcosa, quelle frequenze in più che nell'mp3 sono tagliate. E così è per il GF e l'ULF, tutte quelle piccole sfumature tonali che magari non vediamo, probabilmente le percepiamo (qui è d'obbligo separare VEDERE da PERCEPIRE) e per un fotografo che fà dell'espressione della realtà il suo obbietivo questo è preziosissimo. mi scuso per il papiro ma con questa sezione ve la siete cercata.... ora ho un posto dove scaricare le mie turbe filo-artisti-fotografiche.... Vi prego di scusarmi eventuali castronerie Audio/Tecniche un saluto, Stefano
Inviato: 23/3/2006 20:59
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Ciao
Io personalmente penso ci sia cmq un elemento di perfezionismo per riprodurre su carta in maniera maniacale il più piccolo elemento, però effetivamente ci potrebbe essere il problema profondità che viene cmq risolto con il non-ingrandimento ma stampa a contatto (magari al platino). PS x Alessio: Non sono mai entrato in una farmacia americana, ma come ce le hanno le supposte ................ missili forse. Ciao Stefano
Inviato: 23/3/2006 21:18
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..................... In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ... Tessera C.F.A.O n°1 ......... ... |
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Si e' discusso sulle possibili motivazioni dell'UGF, pero' non ho visto commenti alle foto di Michal Macku. A me sono piaciute moltissimo. E' molto intrigante l'intervento sulla foto stessa, tanto che non si puo' negare che e' una foto, pero' l'operare fisicamente sulla gelatina allarga la definizione di fotografia ed apre nuove prospettive, tanto da far considerare una fotografia come qualcosa di tridimensionale, di plastico. Non so come faccia, probailmente usa delle grandi polaroid che appena sfornate offrono la possibilita' di alzare e spostare la gelatina.
Chissa', nella foto digitale si potrebbe deformare il supporto plastico con il calore, si potrebbe addirittura dagli fuoco....E' sempre fotografia, no? Ciao, Renzo
Inviato: 23/3/2006 22:42
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Bella domanda la tua Renzo quando chiedi se è ancora fotografia ... io in questo momento (sono le sette del mattino) direi che non è più fotografia, arte forse si ma fotografia no.
ciao alessio P.S.: non sparatemi ...
Inviato: 24/3/2006 7:02
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Renzo, non usa Polaroid, qui c'è la descrizione del processo che è stato inventato da lui:
Http://www.michal-macku.cz/tech-a.htm Per il momento mi devo fermare qui, ho parecchie cose da dire in questo 3ad ed anche su Macku (il cui lavoro addirittura vorrei discutere nella discussione sull "noia della fotografia", mi sembra che sia giusto giusto per qule 3ad lì), adesso però sono un pò incasinato, ci sentiamo dopo...
Inviato: 24/3/2006 9:31
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Grazie Marco,
addirittura trasferisce la gelatina! Immagine uniche, irripetibili, fotografiche ( e cosa, altrimenti?), "belle" ( se arte=bellezza...), eccezionalmente plastiche, ecc.ecc. ecc.... se non e' arte questa... Ciao, Renzo
Inviato: 24/3/2006 12:27
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ciao ragazzi,
azzardo solo quale personalissimo parere, parere di uno che ha messo tre volte la testa sotto il panno nero e ha deciso che non fa per lui. nonstante questo sono sempre rimasto affascinato dall'ulf, mi ricordo ancore per filo e per segno la descrizione fatta da marc dei simpatici svitati che vanno in giro per le paludi e non usano l'sposimetro perche' tanto il sole è sempre alla stessa distanza dalla terra. qual'è l'interesse? secondo me è certo nel dettaglio, etc etc ma non solo. a volte servono i negativi grandi. chi stampa con le tecniche antiche si sa arrangiare con negativi ingranditi in vari passaggi, ma è scomodo e non è lo stesso. una stampa a contatto è cmq un'altra cosa e se uno la vuole di un metro allora ci vuole un negativo di un metro. ma questo non basta, l'interesse è proprio nel modus operandi. io lo capisco bene questo farsi male, ho passato un anno chiuso in co senza quasi produrre un'immagine lottando per avere il controllo delle tecniche antiche. la gente guarda la stampa e ti chiede se i bordi non si potevano fare con ps. forse si, forse anche molto bene. qualcuno gli spiegherebbe della durata di una stampa al platino, i toni etc. la mia risposta invece è che è divertente. che mi piace stare li a miscelare, sentire gli odori, spennellare, seccare. tutto l'insieme degli atti necessari, questa sapienza anticha e artigiana, il passare del tempo, la sensazione della notte che scorre via e lo star crendo qualcosa che pochi sanno fare, qualcosa che è veramente tuo. scommetto che i simpatici vecchiati devono avere sensazioni simili. ciao f
Inviato: 24/3/2006 14:59
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Prima di tutto voglio dire quanto a volte la vita mi sorprenda, accadono delle cose che apparentemente sembrano casuali ma forse così casuali non lo sono: avevo postato un link in cui avrebbe dovuto apparire il faccione di un fotografo con la sua 20x24", ed invece per qualche oscura ragione sono apparse le immagini meravigliose e sorprendenti di Michal Macku, fotografo che non conoscevo, tanto sorprendenti che vorrei continuarne a parlare bel 3ad sulla "noia" della fotografia, le trovo proprio appropriate per meglio sviluppare ed approfondire la discussione relativa alla incapacità della fotografia moderna di esplorare nuove strade (e qui sicuramente di nuove strade ne sono state esplorate), oltre che di parlare di territorialità e deteritorrializzazione...rispondo solo velocemete ad Alessio: secondo me è fotografia, eccome se è fotografia!!!, non poniamo dei limiti che provengono da una tradizione che non deve necessariamente essere rispettata, proviamo ad aprirci all'idea della contaminazione dei generi anche per quanto riguarda la fotografia (e poi nel caso di Macku rimaniamo sempre squisitamente nell'ambito dell'utilizzo creativo di materiali argentici), attenzione perchè se ci "irrigidiamo" troppo allora non sarebbero fotografia nemmeno le stampe inkjet, in quanto non viene impressionato nessun materiale sensibile ma si stende dell'inchiostro su un foglio seguendo un preciso workflow di gestione del colore tra varie componenti hardware, se vuoi è una roba più da tipografi ...
Tornando all'ULF ed alle sempre precise e puntuali considerazioni di Marco...bene, sul discorso che influenza la composizione in senso sia positivo/negativo siamo tutti d'accordo...sugli altri punti ci ho pensato su un pò, sia al discorso della sofferenza fisica/rapporto con la visualizzazione del fotografo, sia sulla dilatazione dei tempi e la conseguente necessità di una fotografia "riflessiva", e sono tutti elementi che sicuramente contano nella scelta di un fotografo di lavorare con l'ULF, però io sono d'accordo con Fabiano, secondo me l'elemento fondamentale "scatenenante" è molto semplice e pratico, la necessità personale da un punto di vista artistico/espressivo di fare stampe a contatto senza avere troppe limitazioni di formato, ma anche la voglia "tecnica" di lavorare con metodi e processi a volte unici e molto personali... Adesso provo a postare nell'altro 3ad, quella sull'ennui, ho una milionata di cose da scrivere, non so se ce la farà entro oggi, magari ci "risentiamo" domani...
Inviato: 24/3/2006 16:06
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Ciao Marco,
io mi riferivo al passaggio di Renzo che diceva: "Chissa', nella foto digitale si potrebbe deformare il supporto plastico con il calore, si potrebbe addirittura dagli fuoco....E' sempre fotografia, no?" Credo che qualche paletto bisogna piantarlo (credo, ma non ne sono sicuro), manipolazioni così spinte non sono più fotografia ma qualcosa che parte dalla fotografia per andare da qualche altra parte ... Non è facile mettere paletti, ma se mi sento di dire che una manipolazione di una polaroid è fotografia non mi sentirei di dire la stessa cosa di una stampa mezza bruciacchiata (e magari è anche bellissima) ... ciao alessio
Inviato: 24/3/2006 17:03
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Ciao
Come al solito mi sento di essere dalla parte di chi non vuole mischiare la fotografia quanto tale con l'elaborazione fotografica, ritengo che la foto è lo scatto e la stampa chimica, se la stampa è ink jet si parlerà di stampa tipografica se poi viene anche eleborata con un computer allora sarà una elaborazione fotografica stampata ink jet, scusate di questa puntualizazione ma penso che ogni cosa ha il suo nome. Un opera d'arte tipo una foto colorata con pennello e colore ad olio non ritengo sia una foto ma qualcosa altro. Non capisco perchè per quelli che usano la fotografia come fine non principale si sbattono per far entrare le loro opere in fotografia, sono semplicemente cose diverse.Perchè la fotografia deve obbligatoriamente evolversi non puà essere fine a se stessa ? Scusate il mio sfogo talebano ma è semplicemente quello che penso. Ciao Stefano
Inviato: 24/3/2006 17:45
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