Secondo me, con qualche ragione


Dati tecnici: Sony alfa 900 con zoom Sony 70-300 G e Vario Sonnar Zeiss Sony 24-70. Luce naturale, in un paio di casi pannello dorato. Giornata con cielo coperto (aveva appena finito di piovere a catinelle, e minacciava di ricominciare da un momento all'altro. Ma ogni tanto c'era anche qualche sprazzo di sole).

poverina...non ha in camera neppure un letto per riposare...Ma dove dorme? sulla paglia?
A parte il diverso vestimento ( si fa per dire ) la luce degli interni mi piace di piu', e' molto morbida.
Ottimo lavoro.

Citazione:

Il merito va appunto alla giornata nuvolosa. Il cielo era coperto, ma abbastanza luminoso. Quindi le finestre si sono comportate come enormi bank, fornendo una luce molto dolce e morbida, per se direzionale.
Immagino la stessa luce che avevano a disposizione i pittori fiamminghi, Vermeer in testa: non sole diretto, ma ampi cieli uniformemente luminosi.
Quindi, semplice luce finesta naturale, senza neppure un pannello di schiarita.

Bella "contadina", non c'è che dire!
Preferisco la serie all'interno, non solo per la luce eccellente, ma anche per la relazione tra le curve della "contadina" e i segni del tempo sui muri.

Andrea

p.s.: noto con piacere che questo sensore rende gli umani meno "cerosi" rispetto a tanti altri.

Ecco perchè mi sono laureato in Agraria!

uhmm io ho proprio sbagliato tutto






le immagini in interno sono deliziose e vorrei sapere quanto ci metti per ogni scatto:
quei piedi sul bordo preciso dell'ombra 9953-copia
braccio sinistro 9961 con lo sfondo...

Citazione:

Acci... ti assicuro che non ho affatto un approcio così analitico quando fotografo persone. Quelle cose me le stai facendo notare tu, adesso. Io mi limito a "sentire" se la foto funziona, oppure no. E questa è una selezione da una serie di immagini ben più numerosa (grazie, digitale!).
Tieni conto che questi scatti sono stati fatti in occasione di un model sharing, cioè quel sistema per cui ci si mette in 5 o 6 fotografi a dividere le spese per modella, e nel caso anche per studio e make up.
In tal modo si abbassano drasticamente le spese che, affrontate singolarmente, sarebbero molto alte o addirittura proibitive.
Dopodichè a turno od anche insieme, ognuno è libero di farsi i suoi scatti, suggerire pose, situazioni, portare da casa accessori o vestiti, ecc.
E' un modo semplice, ma credo efficace per portare a casa qualche buono scatto e per fare esperienza, imparando dai propri errori ed osservando come lavorano gli altri partecipanti.
Va da sè quindi che per fare quella serie ci son voluti pochi minuti, dato che non si può monopolizzare la modella per un periodo maggiore, se si vuole evitare il linciaggio.
E' l'abitudine che porta in maniera ormai quasi automatica a disporre/disporsi nella posizione che sembra opportuna (mi piacerebbe poter dire "migliore", ma non sono affatto sicuro che lo sia: un fotografo più bravo di me, e non ci vuole molto, si sarebbe probabilmente inventato qualcosa di meglio).
Ricordo comunque che all'inizio la modella si era sistemata vicino alla finestra e questo portava le gambe in ombra. Non era male, ma dopo i primi due o tre scatti mi è sembrato il caso di suggerire che facesse un passo più indietro, il che l'ha portata nella posizione dei piedi che tu hai notato.
L'inquadratura orizzontale mi dava una migliore possibilità di ritratto ambientato, nel mirino la scena appariva equilibrata e gradevole, la ragazza aveva assunto una bella tensione nelle gambe e nel corpo: non mi è rimasto altro che premere il pulsante di scatto.
Tutto qui.

Grazie a te ed anche agli altri per l'attenzione.