Ora ci sono "immerso" anch'io, i primi tentativi hanno fornito da subito buoni risultati, debbo solo affinare il tutto ( grazie a Claudio, il nostro "maestrale" ).
Su Google Hearth ormai le panosferiche forniscono immagini a 360° in tutte le direzioni e forniscono molti piu' dettagli delle fotografie tradizionali, e seguendo l'autore, anzi, l'autrice, di impressionanti pano scattate nelle cave di marmo delle Apuane sono arrivato al suo sito ho scoperto delle interessantissime imagini della Toscana, delle piazze e dei monumenti piu' famosi e degli interni di chiese e palazzi.
Una "informazione" cosi' completa fin'ora la fotografia non la consentiva, ora veramente si riesce a visitare virtualmente il mondo.
il sito e' questo, Think - Lab, guardare 360° cities.

e questo un'anticipo..
Cave
Da parte mia un brava all'autrice.
Ciao,
Renzo

Mah caro Renzo, io devo dire che arrivo persino a chiedermi se ancora di fotografia si può parlare.... ma io sono un inguaribile nostalgico, ancora mi piace pensare alla fotografia come il risultato massimo di una sintesi: uno scatto, se poi ciò riesce anche a toccare le corde dell'emozione per me resta il massimo desiderabile, sempre a mio personale modo di vedere.

Osvi.

Ma c'è modo di stamparle, o restano solo una esperienza visiva sui monitor dei computer?
Anche se fosse vera la seconda, non vorrei certamente addentrarmi nelle insidie di definire se questa è o non è fotografia: un ginepraio da cui non saprei più come districarmi.
Ma seppure interessante e suscettibile di molte applicazioni, per esempio nella cd. realtà virtuale, non mi sembra che di per sè debba necessariamente sostituire o rendere obsoleta la fruibilità, la godibilità ed anche la carica informativa di immagini più tradizionali.

Sottoscrivo appieno Luciano.

Fer

Per ora non ho visto intenzioni artistiche nell'uso delle panosferiche, ma solo documentaristico. E in questo debbo dire che le pano sono insuperabili perche' risolvono brillantemente il problema di ampliare al massimo il campo visivo che attualmente era affrontato con i supergrandangolari che tuttavia non avevano la possibilita' di superare i 180° e introducevano deformazioni prospettiche notevoli.
Tra le foto dell'autrice sopranominata ci sono degli interni di chiese veramente godibili.
Nessuno, che io conosca, si e' preoccupato di sfruttare artisticamente questo tipo di foto, eppure le prospettive ci sono, e interesanti. Qualcosa ho in mente, e riguarda anche il campo tanto apprezzato da Luciano.
E' vero comunque che e' un tipo di foto che e' fruibile a livello individuale perche' e' soggettiva la scelta di ruotare l'orizzonte e inoltre non e' stampabile, a meno di realizzare un programma che traduca un'immagine sferica in tante stampe da applicare ad un ambiente cubico, una specie di proiezione cartografica, oppure un ambiente in cui il soggetto e' circondato da una diapositiva che lo avvolge e che simula completamente la realta' del soggetto ripreso al momento dello scatto.
E comunque considero la panosferica un punto di partenza e non uno di arrivo.
Io pero' non mi fossilizzerei sulla foto stampata, il mondo va avanti, anche se noi rimaniamo su una zattera che rappresenta i nostri confini...
Ciao,
Renzo

Eccomi qui! come si parla di fotografia panosferica riaffioro dai meandri del web...

Sono assolutamente d'accordo con Luciano, la fotografia tradizionale non perde affatto il suo valore interpretativo e autoriale, ma può confluire in uno stesso ambiente virtuale ad arricchire di contenuti l'esperienza del visitatore. Mi permetto di linkare qui un lavoro che stiamo per integrare di nuove scene, se andate nella seconda scena c'è anche la fotogallery tradizionale.

Claudio

A scanso di equivoci: sono anch'io d'accordo con voi ovviamente, la mia considerazione era solo di tipo esclusivamente personale: sono in un periodo particolare, non mi sento più attratto (se mai lo sono stato) dalla fotografia documentaristica, ecco perchè le pano rappresentano il massimo di ciò che, al momento, non mi suscita interesse. Ma mai dire mai....


Osvi

a me queste foto fanno venire il mal di mare...
ciao
oscar

Vi faccio un esempio:
Dovendo mostrare l'interno di una chiesa come questadi Michelucci cosa c'e' di meglio di una panosfgerica? Fa venire il mal di mare? Non mi sembra, bisogna fare dei distinguo, se il risultato e' dovuto a molte foto fatte con grandangolari non estremi la foto si guarda senza particolari vertigini, se e' frutto di 6 scatti con un fish eyes il discorso cambia.
Non si tratta di fare concorrenza alle foto "artistiche" che richiedono di essere stampate con modalita' e carte appropriate, e' un campo diverso, che pero' ha delle prospettive ancora inesplorate molto ampie.
Io ho appena cominciato e gia' vedo applicazioni ben diverse da quelle panoramiche..chi vivra' vedra'...

Ciao,
Renzo

Citazione:
Renzo, la focale che utilizzi in ripresa non influisce minimamente sulla prospettiva della sferica finale, cambia solo la risoluzione... quando esporti la sferica però puoi scegliere con quale angolo di campo mostrare la scena, quindi ovviamente se la vista è troppo grandangolare le distorsioni si accentuano, del resto stai guardando la scena attraverso un'ottica rettilineare, seppur virtuale. Su 360cities (click tasto destro sulle panoramiche) puoi scegliere il tipo di proiezione: le più interessanti sono quella architettonica e quella fisheye...

Le sferiche sono molto interessanti ai fini della didattica fotografica: per insegnare velocemente alle nuove leve la parte che riguarda gli obiettivi fotografici, si può interagire liberamente in una data scena mostrando al volo le differenze fra un grandangolo, un normale, un tele o un fisheye, oltre ad un'immediata visualizzazione degli esiti di un basculaggio.

Claudio

Citazione:
Si stampano in proiezione cilindrica. La particolarità ai fini compositivi è che si può creare una polarità forte fra luce frontale e controluce nella stessa immagine. E' ancora fotografia? in fondo non mi interessa, nella fotografia immersiva ho scoperto un differente approccio nel vedere il mondo che mi circonda e nuove sfide da intraprendere...

Claudio