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Re: Il nostro sito è online
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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Desert ha scritto:
Ecco qua: un adepto Marco e Cristina l'hanno già  creato.... mi hanno attaccato il virus dei dinosauri meccanici!!!
Un magnifico esemplare di meccasauro che bruca paciosamente sabbia al tramonto!


Caspita! Questa immagine che hai postato mi piace
Secondo me ha un grande punto di forza, il contrasto fra il soggetto rappresentato e l'ambientazione data dall'istante in cui l'hai immortalato. L'effetto dato dal tramonto quasi "romantico", perdonami il termine, contrasta appunto con il soggetto dando al tuo scatto una forza che non avrebbe avuto in modo così rilevante se ripresa in altre condizioni di luce. L'atmosfera che pervade questa fotografia è particolare e suggestiva, giocata su tale contrapposizione soggetto/ambientazione. Complimenti!!!!! La tua immagine colpisce nel segno
Ciao
Marco(pamar5)

Inviato: 20/2/2005 22:21
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Re: Il nostro sito è online
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Desert ha scritto:
Un magnifico esemplare di meccasauro che bruca paciosamente sabbia al tramonto!


, complimenti!!!! ...e adesso dai sotto con un bel portfolio dedicato!!!!


Inviato: 21/2/2005 13:03
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Re: Il nostro sito è online
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Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Vi ringrazio ragazzi per gli incoraggiamenti...
Adesso però per trovare un altra scena del genere dovrà girare per altri 2-3 mesi !

La foto è stata fatta con la D70 e la location è stata trovata per purissimo caso, della serie capita poche volte in una vita.

E poi a dirla proprio tutta il mio target non era quello dell'archeologia industriale poi mi sono trovato dinnanzi a questo Jurassic Park meccanico !

Inviato: 21/2/2005 21:35
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Re: Il nostro sito è online
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Bravi Marco e Cristina, sono rimasto incantato dalle immagini,dai colori e dalle atmosfere.
Andate molto forte!




Ciao

Inviato: 22/2/2005 12:54
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Re: Il nostro sito è online
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manu_puma ha scritto:
Bravi Marco e Cristina, sono rimasto incantato dalle immagini,dai colori e dalle atmosfere.
Andate molto forte!




Grazie Manu!!!

Inviato: 22/2/2005 14:25
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Re: Il nostro sito è online
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Ciao Marco,

mi aggiungo alla lista dei complimenti.
Il sito mi piace per il layout semplice e pulito e per la facilita' con cui si naviga da una pagina all'altra.
Inoltre e' tutto intonato perfettamente allo stile delle foto che esponete.
Avrei una domanda che non so se abbia molto senso: ma questo tipo di foto, nella vostra concezione, che tipo di sensazione dovrebbe far scattare in colui che le guarda?
Io guardando queste vostre foto mi sento in un certo modo overwhelmed... da un lato la maestosita' degli scenari mi soggioga e attira, dall'altro questa periferia aspra, sporca e cadente mi respinge.
Ma anche per me, come ha spiegato benissimo Jekoz prima, questo tipo di fotografia rimane molto al di fuori di cio' che posso capire.

Ottimo lavoro e poi il dominio la dice lunga su chi porta i pantaloni a casa

Saluti e complimenti a te e Cristina

Inviato: 23/2/2005 4:12
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Re: Il nostro sito è online

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Da Toscana
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Ciao adjiulio,
anch'io mi sono posto la domanda: perche' Cristina e Marco hanno optato per l'archeologia industriale?
Di solito c'e' un legame sentimentale di vario tipo che lega il fotografo all'oggetto fotografato. Io per esempio amo fotografare le vecchie case coloniche di campagna e le abitazioni in pietra dei paesini medioevali, ma da piccolo io ho vissuto a contatto con la realta' contadina, e c'era un legame tra questa realta' e la vita medioevale, in quanto dopoguerra la poverta' faceva si' che si conducesse una vita estremamente semplice e di sopravvivenza, con usi e costumi non dissimili da quelli di centinaia di anni prima. Ho visto e partecipato alla vita in queste case, poi le ho viste abbandonate e diroccate. In fondo era una parte di me che se ne andava per sempre. Per fortuna sono state quasi tutte riportate a nuova vita, ma il mio affetto per questo tipo di costruzioni e' rimasto.
Ma Marco perche' e' legato a questo tipo di mondo in dissoluzione? Perche' il suo spirito poetico entra in sintonia con fabbriche abbandonate e discariche?

Inviato: 23/2/2005 9:36
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Re: Il nostro sito è online
Utente non più registrato
Bella foto Desert!
Oh riconosciuto la location!

Chissà  la prossima volta ci andrai con il GF!!!


ciao

Inviato: 23/2/2005 10:32
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Re: Il nostro sito è online
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Giulio, Renzo, ma allora lo Statement cosa sono stato lì a scriverlo per cosa, e ho pure fatto il figo tutto in inglese?!?! ...no, dai, passatemi la battutaccia ma la tentazione era troppo forte ...

Certo che mi avete fatto due belle domande, due domande belle belle toste eh! ...qualcosa di quello che cerchiamo e del perchè lo cerchiamo è effettivamente già  spiegato nello Statement, però avete ragione voi, non si possono ingabbiare in poche righe un percorso concettuale (mamma mia che brutta parola!!!) che parte da molto lontano, e quindi la risposta alle vostre domande è molto complessa e non univoca, senza considerare che essendo sempre un work in progress è anche molto difficile dare delle risposte lucide e coerenti su tutto...diciamo che possiamo provare ad approssimarci ad una specie di risposta semi coerente e semi definitiva, con facoltà  di contraddirmi anche domani se l'istinto espressivo ci dovesse portare da tutt'altra parte ...
Giulio mi chiede queste immagini che tipo di sensazione deve far scattare in chi le osserva...sinceramente quando ricerchiamo i soggetti e poi componiamo sul vetro smerigliato non ci poniamo il problema dell'"altro", dello spettatore, l'impulso espressivo è del tutto personale, anche un pò onanistico, rispondiamo solo ad esigenze, necessità  e domande "nostre", quindi in questo senso non ci dovremmo porre neanche la questione di che tipo di sensazione dovrebbe scattare in chi le osserva, accettando perciò anche il fatto che qualsiasi sensazione andrebbe quindi bene...poi in realtà  la faccenda è molto più complessa, perchè ad esempio a me la tua reazione emotiva alle nostre immagini, così come l'hai descritta (attrazione/repulsione, overwhelming) mi piace, e tanto!!, più di altre possibili reazioni emotive, e quindi alla fine, per vie misteriose e strane, la questione della relazione tra noi, le nostre immagini, lo spettatore e le sue sensazioni, ce la poniamo, in qualche modo "conta"...
Una cosa posso dire con certezza: è un pò che sentiamo entrambi l'esigenza di una fotografia "inequivocabile", che essenzialmente non equivochi cioè con il formalismo, le consuetudini estetiche, che rifugga tutto ciò che è consolatorio e didascalico, ma che sia invece metallo fuso giù giù dentro al concetto (sul perchè sentiamo questa esigenza è un discorso lungo e a volte oscuro anche per noi, però semplificando posso dire che ha a che fare con la conoscenza e con le scoperte di ignoto)...ma una fotografia di questo tipo, dal momento che si pone al di fuori delle categorie con le quali solitamente siamo abituati a percepire e giudicare un'immagine, dovrà  necessariamente provocare una reazione di repulsione, se non di disgusto, nello spettatore...questo potrebbe rispondere in parte anche alla domanda di Renzo, relativamente a cosa ci attira di questi luoghi, forse sono semplicemente le occasioni "ideali", il mezzo attraverso cui sentiamo di poterci avvicinare più efficacemente a questa fotografia inequivocabile, come se non fossero i luoghi in sè ad attirarci ma piuttosto ciò con cui questi luoghi ci mettono in comunicazione, quindi ancora una ulteriore abolizione dell'aspetto visivo tutto a vantaggio dell'aspetto concettuale...sottolineo però il "forse", perchè poi la faccenda è dannatamente complessa, ci sono infatti anche le cose che diciamo nello Statement con tutte le implicazioni sociali e culturali ad esse connesse, quindi, come dicevo all'inizio, anche questa risposta forse alla fine è una domanda o un work in progress ...

A confondere ancora di più le cose aggiungo pensiero random, una specie di stream of consciouness con cui mi "trastullo" da un paio di settimane, uno che potrebbe portare alla riscruttura dello Statement :...lo taglio ed incollo da una email privata che ho scambiato con Ettore/Bufo Bufo: "a furia di fotografare ci stiamo accorgendo che siamo attratti in egual sia dalle aree industriali abbandonate che dai nuovi cantieri in costruzione, sia dai macchinari o dai refusi di produzione abbandonati che dalle ruspe e dalle gru ancora in attività , ed allora emerge con sempre maggiore chiarezza che quello che forse ci interessa veramente è l'incompiuto, abitare cioè quello spazio che sta in mezzo tra ciò che non è più e ciò che non è ancora, ma quali sono le implicazioni espressive, di ricerca e di pensiero che questo comporterà  non è ancora assolutamente chiaro..."




Inviato: 23/2/2005 14:54
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Re: Il nostro sito è online

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Ti sono sincero, mi piace di piu' la definizione del vostro lavoro che hai mandato a Bufo Bufo. La presentazione nello Statement mi lasciava un po' sospeso in aria, forse era quello che desideravate, ma con questa definizione riesco ad apprezzare di piu' il vostro portfolio. Quando mi parli pero' di esigenza di rifuggire dalle consuetudini estetiche attento, perche' il "mestiere" ti porta incosciamente a rispettare quelle regole che invece cerchi di rifuggire. Mi spiego meglio: in alcune foto sembra proprio che siate andati a cercare l'effetto-composizione, quando a quanto pare proprio non ve ne interessava niente. D'altronde avreste dei quotati predecessori, vedi le "colate di lava" che mi avevano colpito qualche tempo fa.
L'altro aspetto della fotografia "inequivocabile" mi rimane un po' ostico da comprendere, ma non deve meravigliarti, un programmatore guarda sempre all'aspetto pratico delle cose, o bianco o nero, la poesia in informatica non credo sia contemplata...
Comunque le vostre foto suscitano la discussione e la critica, direi quindi che la strada e' buona.

Inviato: 24/2/2005 13:04
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Re: Il nostro sito è online
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Renzo, tra l'altro considera che personalmente farei anche a meno dello Statement , per me le immagini devono parlare da sole e soprattutto il fotografo che le ha realizzate non deve spiegarle più di tanto, però lo Statement è un "male" necessario, te lo chiedono le gallerie, i concorsi, le rassegne...

Lo Statement che trovi adesso sul sito è volutamente vago, dubitativo, che ti "lascia un pò in aria", l'idea di base era quella appunto di non spiegare troppo il significato che noi diamo alle nostre immagini e di lasciare così l'interpretazione più "aperta" possibile, a tutto vantaggio della libertà  critica ed intrepretativa di chi guarda le immagini...mi fa però un enorme piacere che l'abbozzo del probabile nuovo Satement ti abbia fatto apprezzare di più il portfolio, vuol dire che siamo sulla strada giusta, probabilmente in quelle righe spieghiamo cmq ancora troppo le immagini con il rischio poi di "costringere" chi guarda le immagini ad una interpretazione univoca quando invece io continuo a considerare più interessante e creativamente più stimolante una maggiore libertà /varietà  nelle interpretazioni, però ti ringrazio per la tua indicazione, ci aiuterà  sicuramente a scrivere uno Statement migliore ...

Per il discorso compositivo hai ragione, d'altronde come ti dicevo il nostro è sempre un work in progress e questa idea della fotografia "inequivocabile" è arrivata e si è concretizzata piano piano, a furia di fotografare e di pensare a cosa e perchè stavamo fotografando, quindi alcune immagini sono state realizzate quando questa esigenza era meno lucida e consapevole...eeeehhhh, ne abbiamo ancora di strada da fare!!!! ...


Inviato: 24/2/2005 16:14
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Re: Il nostro sito è online
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Mi permetto di dare una mia opinione personale circa la domanda sulla tipologia di soggetti affrontati da Marco e Cristina.
Prima di tutto è però doverosa una premessa. Non mi permetterei mai di avere la supponenza di capire il percorso di crescita creativa ed artistica che ha portato Marco e Cristina alla scelta di tali soggetti sulla base della semplice visione di una manciata di immagini e senza una conoscienza profonda delle persone in questione. Gli argomenti che vado ad esporre sono solo il frutto di mie sensazioni personali scaturite osservando il loro lavoro. Quindi prendetele con le pinze e, Marco se dico qualche castroneria sei vivamente pregato di farmelo notare.
Ed eccoci al dunque. Io ho la sensazione che i soggetti rappresentati siano un tramite, un "veicolo per....." che deve condurre l'osservatore verso qualcosa di più profondo, più intimo. Se lo scopo fosse semplicemente quello di illustrare il degrado industriale si tratterebbe di splendide foto documentaristiche e/o di denuncia sociale e niente di più. Invece l'atmosfera che le permea, il tipo di composizione, la scelta dei dettagli trascende tali aspetti. Oserei dire quasi che a tratti il soggetto rappresentato perde la sua "centralità ", non è più soggetto, nel senso di protagonista, ma in un certo qual senso diventa oggetto, ossia mezzo, strumento o meglio tramite che vuole e deve "condurre a". Passatemi il paragone: é come in un viaggio. Quando si parte si ha solitamente una meta; ecco, i soggetti immortalati nelle foto di Marco e Cristina non sono la meta ma la strada che porta alla meta. I soggetti rappresentati diventano quindi importanti non per quello "che sono" ma per le sensazioni che comunicano e per la funzione di ponte e tramite che svolgono; tramite verso quel "sovvertimento delle consuetudini e sgambettamento delle categorie formali verso aspetti ignoti della percezione del reale" come ha scritto lo stesso Marco in un altro post su questo forum. Per certi aspetti mi torna alla mente un'altra discussione apparsa sul forum che riguardava Misrach e le sue opere sul deserto. Vi si diceva che per lui il deserto non è semplicemente un luogo fisico ma più che altro uno spazio mentale che "usa per"; e Falcopardo aggiungeva: " penso che non abbia alcuna intenzione di rappresentare il deserto. Secondo me il deserto e' un mezzo per dare corpo alle sue sensazioni." Io sono portato ad accostare a questa filosofia anche le opere di Marco e Cristina, non so..............ci vedo una grande similitudine nel modo di porsi e nel fine che perseguono.
Ciao a tutti

Marco(pamar5)

Inviato: 24/2/2005 20:32
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Re: Il nostro sito è online

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Se non ci fosse stata la corrispondenza tra artisti o gli artisti stessi non avessero espresso a chiare lettere gli intendimenti che avevano, mi piacerebbe sapere quante interpretazioni ci sarebbero state della loro opera.
Io l'ho detto sopra, non ho animo artistico, o se ce l'ho l'ho molto superficiale, immediato. Mi fermo alla superficie dei tubi o sui tralicci delle gru. Quello che Marco vede dentro o dietro, se non mi prende per mano e mi guida, io faccio fatica a scorgerlo. Penso dipenda anche da una predisposizione verso il soggetto: i ruderi post moderni non mi commuovono piu' di tanto, anzi, prima li levano e meglio e'. Quello che l'uomo abbandona dietro di se' sono gli avanzi del progresso, la buccia di una banana ormai gia' digerita. Indubbiamente questi avanzi possono far riflettere su tante cose, ma qui torna in ballo la predisposizione dell'individuo: anche se amo il medioevo io sono proiettato in avanti, nell'evoluzione senza rimpianti ( ma da non confondere con il consumismo).
Ecco perche' secondo me' c'e' bisogno di una spintarella dell'autore per aiutare a comprendere. Puo darsi che con il suo aiuto possa riuscire a bucare la superficie dell'immagine e intravedere quella strada che dici tu e che nella mia insensibilita' o pigrizia non riesco a vedere.
Anche perche', checche' ne dica Marco, se anche l'artista inizia il cammino da solo, se per strada incontra qualcuno con cui poter condividere certe sensazioni, la soddisfazione e' grande.

Inviato: 24/2/2005 21:16
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Re: Il nostro sito è online
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8/2/2005 19:08
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Carissimi, il vostro sito mi ha dato forti emozioni ed ha scatenato in me una serie di riflessioni che mi hanno accompagnato in questi ultimi giorni piuttosto convulsi ed impegnativi, il motivo per cui scrivo oggi, che sono decisamente più tranquillo.
Una piccola annotazione: il sito è bello, ma purtroppo riesco a visualizzarlo solo in parte, con Mac Os X e Panther come browser, probabilmente è ottimizzato per Explorer. Vabbé, quello che ho visto è sufficiente... veniamo al dunque...
Le vostre fotografie mi piacciono molto, perché oltre ad avere una innegabile valenza estetica data dalla loro eleganza compositiva mi danno emozioni. Apprezzo il fatto che riusciate a dare delle spiegazioni a coloro che non capiscono perchè si scattano queste immagini: io sinceramente quando mi chiedono perché ho fotografato una manifattura dismessa o un bidone arrugginito mi sento male, perché credo che una fotografia -così come un quadro, una scultura o una qualunque manifestazione artistica- non va spiegata, non puà essere spiegata dall'autore, perché è un fatto veramente intimo, personale, che entra in quel mondo profondo che decidiamo, a volte, di mostrare proprio con le nostre creazioni. Mi fa piacere, e del resto è perfettamente in linea con l'atmosfera di questo forum, questo sforzo che fate per chiarire ad altri il perché... il "cosa vuol dire"...
Qualche tempo fa ho deciso di evitare di far vedere le mie immagini, o perlomeno di selezionare drasticamente chi, nell'intimità  della mia casa, sembrava in qualche modo costretto a subire paesaggi alla "cinico tv". Questo chiaramente non significa non accettare la critica, anzi, ben venga, perché permette a volte di migliorare, ma significa non accettare il non comprendere che quando fai vedere delle immagini che sono il tuo modo di fare -o di cercare di fare- arte, stai mostrando te stesso, il tuo mondo, il tuo modo di vedere il mondo, e quindi sei esposto, perché ti mostri, senza maschera e senza artifici. Chiaramente questo non tutti lo capiscono, e non è il fatto di non capire una fotografia, anch'io a volte non capisco, non provo emozioni, rimango indifferente, ma è il fatto di ribadirlo, a volte con modalità  surreali: -Ma perchè non fotografi i fiori? Certo, mi è capitato anche di fotografare fiori, perché mi piace fotografare e ho fotografato un po' di tutto, ma un conto sono gli "esercizi", o al limite i lavori, un conto invece è quando fotografi quella cosa perché ne senti la necessità .
Apprezzo dunque il vostro sforzo "ecumenico", io non ci sono mai riuscito...
Però in questo periodo, come dicevo all'inizio, ho riflettuto, ho pensato, ho rimuginato e sono giunto a questa conclusione, che sono felice di condividere con voi:
nelle mie fotografie ricerco una presenza assenza, una fissità  nella quale raccogliere un passato ed un futuro che si guardano in quell'attimo che rimane, e che scelgo di cogliere perchè in qualche modo c'è qualcosa che non torna, che non è del tutto chiaro e ben percepibile, che stride, ma che sento e mi emoziona e, per qualche ignoto, sento il bisogno di conservare e, forse, di condividere.
Grazie, per le vostre immagini, per i vostri discorsi, perché ho ancora voglia di fare "quelle" fotografie, grazie per avermi fatto conoscere Misrach e, soprattutto, Burtinsky...

Inviato: 25/2/2005 18:14
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Re: Il nostro sito è online

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Hologon ha scritto:
...
Una piccola annotazione: il sito è bello, ma purtroppo riesco a visualizzarlo solo in parte, con Mac Os X e Panther come browser, probabilmente è ottimizzato per Explorer...


Vedi Marco ? Occorre provvedere..

Anche io apprezzo tantissimo lo sforzo di fornire spiegazioni, e pero' sono convinto che le immagini debbano parlare da sole. Non c'e' niente di strano se un certo tipo di fotografia non ci convince, non ci piace, non ci comunica niente etc.
L'importante e' avvicinarsi alle opere sempre senza pregiudizi, incluse particolari aspettative. Non cercare di formulare sempre e comunque un giudizio, lasciare sedimentare le impressioni.

Non di rado capita che un'opera che in prima battuta non ci piace, non ci dice niente etc.; rivista dopo del tempo, magari anni, trova la strada nella nostra mente e nel nostro cuore. Insomma, l'amore a prima vista non sempre scatta neanche in campo artistico..

Inviato: 25/2/2005 20:21
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Re: Il nostro sito è online

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avevo sbagliato a rispondere....

Inviato: 25/2/2005 20:55
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Re: Il nostro sito è online

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Piano piano ci arriviamo...
Credetemi, mi fa molto ma molto piacere che anche voi siate in linea con Marco. E anche voi, con le vostre parole, avete contribuito a chiarire il suo pensiero. Capisco Hologon, quanto sia avvilente dover stare a spiegare le proprie sensazioni e il disagio di mettere a nudo la propria anima, ma in un forum come questo penso sia utile, perche' la fotografia non e' solo la rappresentazione della realta' ma a volte non tutti siamo preparati a vedere dietro l'immagine, e un po' di luce dall'autore puo' aiutare moltissimo in questo cammino.
Ti capisco quando parli della difficolta' di fare accettare le tue immagini addirittura in casa tua, io ho provato la stessa cosa quando dipingevo, e non puoi immaginare a che livello...
Comunque ragazzi avanti cosi', mi piace sempre di piu'.




Inviato: 25/2/2005 21:22
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Re: Il nostro sito è online
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Citazione:

e un po' di luce dall'autore puo' aiutare moltissimo in questo cammino.


Inoltre i commenti e le impressioni di altre persone probabilmente "servono" anche all'autore stesso.................
Ne parlavamo giusto poco fa Io e Marco

Marco(pamar5)

Inviato: 25/2/2005 21:25
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Re: Il nostro sito è online
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Ragazzi, le vostre parole di commento al nostro portfolio, la discussione nata intorno ai nostri lavori, le vostre riflessioni e anche le vostre divergenze di opinioni, l'interesse e le discussioni che abbiamo suscitato, è una delle cose più belle che ci siano mai capitate e ci onora, grazie dal profondo del cuore, grazie Marco, grazie Renzo, grazie Hologon, grazie Raffaello, veramente, ho quasi timore ad aggiungere qualcosa perchè ci avete donato una pietra preziosissima e la vogliamo stringere tra le mani, vicino al petto, senza farcela sfuggire...quindi ci perdonerete se rimaniamo un momento in silenzio a riflettere e a rileggere le vostre parole, cercando di succhiarne tutta la linfa e tutti i pensieri che riusciamo a contenere, ci abbandoniamo a voi, scivolando dolcemente tra le vostre braccia...solo un piccolo pensiero per Hologon: nella descrizione che tu hai fatto della tua fotografia, ci sono visioni e orizzonti e mondi, una necessità  che trapana il corpo, che sentiamo di abitare anche noi, mi piace pensare che forse un giorno potremo galleggiare, danzando, tra le tue immagini...



Inviato: 25/2/2005 22:02
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Re: Il nostro sito è online
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Citazione:

solo un piccolo pensiero per Hologon: nella descrizione che tu hai fatto della tua fotografia, ci sono visioni e orizzonti e mondi, una necessità  che trapana il corpo, che sentiamo di abitare anche noi, mi piace pensare che forse un giorno potremo galleggiare, danzando, tra le tue immagini...




Grazie.

Inviato: 26/2/2005 0:16
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