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1 Utenti anonimi
Re: Di ritorno da Berlino |
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Moderatore
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11/3/2004 9:36 Messaggi:
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Il dichiarare o no che si sono effettuate delle manipolazioni digitali non è solo una questione di "onestà intellettuale" da parte di questi grandi autori che tu hai citato, ti posso garantire che non si pongono minimamente la questione del dichiarare qualcosa per essere "trasparenti" con i loro collezzionisti, per loro la manipolazione digitale è tutt'uno con il processo creativo e con il risultato finale, cioè il "come", il metodo o le manipolazioni digitali e non con cui si è realizzata l'immagine, sono una dichiarazione di intenti teoretici ed espressivi, è tanto importante quanto il risultato finale...anzi, dirà di più, secondo me è proprio questa lucida consapevolezza mei propri mezzi e nei propro fini espressivi che ci permette di tracciare una liena di demarcazione che divide i "veri" artisti da quegli esempi di fotografi che hai citato tu, anche se devo dire che il non dichiarare sempre che si è fatta una manipolazione digitale non è sempre sinonimo di mediocrità o cattiva fede, guarda ad esempio le immagini di LaChapelle in cui la manipolazione è così sbattuta in faccia che non ha bisogno certo di dichiararla, ed è evidente che è consustanziale al processo creativo e all'esito finale dell'immagine (anche se capisco che tu ti stia riferendo ad un'altro tipo di fotografi, però siamo sempre lì, se la manipolazione è fondante un serio e profondo processo di ricerca espressiva allora ben venga, se è invece una specie di sotterfugio occasionale per abbellire qualche immagine, beh, allora nel panorama dell'arte contemporanea che dell'estetica non se ne fa proprio nulla, avranno cmq vita breve)...
Ci tenevo a guardare insieme una delle immagini di Gursky in cui l'autore ha espresso più volte il fatto che è frutto di una manipolazione digitale, così penso che anche il mio pensiero possa essere più chiaro...l'immagine è questa: una immagine del fiume Reno, in cui Gursky ha dichiarato di aver eliminato alcune costruzioni sullo sfondo, e di aver incrementato la saturazione del manto erboso...in questa immagine è evidente lo scopo di Gursky, ritrarre la natura affidandosi ad una forma di astrattismo molto formale che già aveva frequentato in altri suoi lavori (anche se di soggetti radicalmente diversi), in cui paradossalmente una immagine di una natura molto "pura" ed anzi "epurata" dagli elementi di civiltà umana, sia invece estremamente artificiosa ed in qualche modo, paradossalmente, questi elementi umani eliminati incombono ancora più pesantemente e minacciosamente, come se ne percepissimo la straziante eco...in questo la manipolazione digitale "dichiarata" è evidente che sia tutt'uno con il fine creativo ed espressivo, fa parte esattamente dello stesso processo di produzione, in cui quella ricerca di artificiosità viene ulteriormente enfatizzata dalla manipolazione digitale e si tinge di ombre interpretative inattese e soprendenti... Per quanto riguarda il prezzo delle opere, la moda della "monumentalità ", ed il ruolo dei galleristi ed i rapporti di questi con il collezionista o i grandi enti/industrie che comprano arte, è un argomento troppo complesso che non faccio in tempo ad affrontare oggi in questo post, però personalmente non vedo niente di strano se le foto di Gursky vengono vendute a 250.000 euro (è successo un paio di mesi fa a New York), dal momento che i lavori di Gursky sono considerati all'unanimità opere d'arte contemporanea è giusto che vengano vendute con le quotazioni di mercato degli artisti affermati, anzi io personalmente preferei spendere 250.000 euro per una stampa di Gursky piuttosto che un paio di milioni di euro per una scultura di Cattelan che personalemente considero un grande provocatore dadaista e un pò meno un artista...
Inviato: 6/9/2006 15:45
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Re: Di ritorno da Berlino |
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25/8/2005 8:38 Messaggi:
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Marco,
io non ho nulla contro le manipolazioni e sottoscrivo quello che dici. Ma la foto che hai scelto secondo me e' sfortunata, perche' e' una citazione pesantissima di Fontana raggiunta con Photoshop. Una posizione, legittima, e' di dire: echissenefrega. La mia posizione invece (di persona assolutamente aperta alle manipolazioni, si badi bene) e' in questo caso censoria. Adoperare Photoshop per riproporre i canoni stilistici di qualcun altro non mi garba. E non mi interessa che Gursky non lo abbia fatto di proposito, e non mi interessa neanche che sia il "grande" Gursky: questa foto e' mediocre, punto. Come sono mediocri le sue foto di paesaggio, almeno la trentina che ho visto. Incidentalmente, Gursky mi piace un sacco e trovo alcune sue foto veramente stupende. Ma come fotografo di paesaggi...sorry.
Inviato: 6/9/2006 18:30
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Re: Di ritorno da Berlino |
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21/5/2005 16:44 Da Riviera del Brenta
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Scusa Marco,
Sai che io con l'arte moderna non vado molto a braccetto, ma se ho capito bene vuoi dire che lui preferisce dire di aver ritoccato la foto che magari trovare una situazione uguale (che non è così complicato) senza nulla da levare, se fosse così perchè il ritocco non lo ha fatto in maniera evidente con un bel pennello. Non vorrei che bisogna sempre vedere positivo qualcuno in base a quello che vale. .......... boh, perdonami ma sai non è proprio materia mia. Ciao Stefano
Inviato: 6/9/2006 21:20
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..................... In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ... Tessera C.F.A.O n°1 ......... ... |
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Re: Di ritorno da Berlino |
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Utente non più registrato
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Stefano ....colgo che devi essere stanchissimo...siamo ai limiti del comprensibile.
Lui non è che preferisce dichiarare.....è un po' il procedimento che usa la mia compagna....vede una scena che la aggrada, la riprende e poi in post produzione ci interviene come meglio la aggrada....è la sua tavolozza espressiva. A volte i ritocchi sono invisibili, e a volte sono più massicci....quando gli si domanda dove e come a usato photoshop senza problemi risponde. Credo sia una menata di molti fotografi ancorati a dei loro canoni estetici/etici il dover dividere in una fotografia pura, intonsa dal resto....e come se andando al cinema si dicesse che i film girati in pellicola e montati in moviola è vero cinema mentre il resto è roba poco onesta de gente che gioca a fare il regista. Il punto è lo scindere questa figura romantica del fotografo/fotografo dal fotografo/artista....partiamo invece daal presupposto che tutti cerchiamo di mettere in scena la nostra creatività . Il resto lo trovo menoso....e non penso che nessuno voglia prendere per il c**o nessuno....c'è la provocazione, l'ironia....ma quà stà nell'intelligenza e sensibilità di ognuno nel percepirla o meno.
Inviato: 6/9/2006 22:16
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Re: Di ritorno da Berlino |
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Iscritto il:
9/12/2004 21:10 Da Toscana
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Ciao,
non so se vi rendete conto di cosa stiamo discutendo. Qualche tempo fa se uno faceva un sandwich si gridava allo scandalo. Oggi con l'avvento del digitale si taglia, si aggiunge, si colora e diventa una forma creativa. Non e' una critica. Io ho insistito un po' sui taroccamenti perche' volevo vedere dove si arrivava, ma ho sempre sostenuto che Ps o qualunque altro programma simile e' un prolungamento del cervello in quanto consente, se uno ne e' capace, di esprimersi anche al di la' della fotografia. Pero' si e' discusso per giorni su quello che e' e quello che non e' fotografia e mi sembra che in passato si fosse arrivati al punto che e' una forma d'arte, ma non fotografia. Ora invece ci si e' fatta talmente l'abitudine a vedere immagini ampiamente ritoccate che e' divenuta una cosa normale, accettata. E' una semplice constatazione, ma fa riflettere. Ciao, Renzo
Inviato: 6/9/2006 23:01
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......... ...... |
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Re: Di ritorno da Berlino |
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Iscritto il:
21/5/2005 16:44 Da Riviera del Brenta
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Citazione:
Ciao Roberto, Non ero particolarmente stanco, è che certa arte purtroppo (o forse no) non è nelle mie corde, penso di essere troppo razionale per capire, non tutti possono essere alla tua altezza (veramente eh, non c'è ironia). Ciao Stefano
Inviato: 7/9/2006 9:08
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Re: Di ritorno da Berlino |
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Utente non più registrato
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In effetti Stefano io quando intervengo lo faccio sempre dall'attico proprio per un fattore di altezza.
Comunque io non mi riferivo al fatto che come dici tu certa arte non è nelle tue corde (sarebbe da vedere perchè io invece soastengo che il punto sia un altro) ma mi riferivo al tuo post che per un punto di vista di dtruttura/sintassi/grammatica italiana risultava di difficile comprensione.....intuivo un tuo profondo pensiero ma non era scritto. Quando io sono stanco mi succede che nello scrivere salto una riga si e una no e poi non contento mescolo un po' i tempi dei verbi.....alla fien ne risulta un testo swaili....e mi incazzo pure quando mi viene che non mi capiscono. E comunque io non mi riferivo a te nello specifico ma era un dialogo aperto anche con Renzo ed altri....che difatti ha/hanno colto.
Inviato: 7/9/2006 9:58
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Re: Di ritorno da Berlino |
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Iscritto il:
21/5/2005 16:44 Da Riviera del Brenta
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Ciao Roberto
Sai i discorsi mi vengono meglio a voce ............................ infatti e meglio che me nè stia zitto per un bel pò di tempo, mi sembra essere diventato (lo sono sempre stato) il dinosauro della situazione,................................paranoie ? forse. Ciao Stefano
Inviato: 7/9/2006 10:18
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Re: Di ritorno da Berlino |
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Moderatore
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8/2/2005 19:08 Messaggi:
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Citazione:
Grazie delle indicazioni. Non conoscevo Florschuetz e ho trovato opere piuttosto interessenti, un paio da appendere al caminetto... Conoscevo già Thiel, mi piace meno, molto molto formale, non mi emoziona. Per la chiacchierata in real life, molto volentieri. Andrea
Inviato: 8/9/2006 13:07
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sono moderno, non contemporaneo | ||
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