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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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8/2/2005 19:08
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Mauro, l’avevo ceduto a te il 40 FLE?

Inviato: 3/3/2019 16:09
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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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Citazione:

Hologon ha scritto:
Mauro, l’avevo ceduto a te il 40 FLE?


Mi pare di ricordare di si

Inviato: 3/3/2019 19:10
Mauro-Tessera C.F.A.O. n°12
Leggere con attenzione il REGOLAMENTO

E Dio creò il gatto in modo che l'uomo potesse accarezzare la tigre....
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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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Mxa ha scritto:


Ma non sono delle 6x7? Vanno tagliati?


Si ma tagliarli dovrebbe essere elementare e fattibilissimo con un semplice taglierino.

Marco

Inviato: 5/3/2019 19:10
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When I pick one up, the hard work's already been done"

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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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Salvo poi ripassare tutto al collimatore... Per cosa, poi?

Inviato: 5/3/2019 21:16
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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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Oltre al problema collimatore che certamente si porrebbe, personalmente non mi pare tanto facile tagliare un vetrino 72x72 e farlo diventare 56x56 mm. Non con la puliza, la necessaria precisione ed assenza di sbavature e graffi che pretendo in una Rolleiflex.
Forse è facile a livello di laboratorio meccanici, avendo un’ attrezzatura adatta (che neppure so in cosa consista).

Inviato: 6/3/2019 6:13
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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Non ho mai tagliato o sagomato un vetrino di maf, e neppure mi è mai capitato di assistere all’operazione, quindi non ho esperienza diretta della cosa. Ai tempi avevo trovato in rete diverse testimonianze della cosa (taglio di vetri delle Mamiya RB/RZ) fatte da diverse persone per ricavare vetrini 6X6 proprio per le biottiche Rolleiflex. Tutti descrivevano una certa semplicità e fattibilità dell’operazione, anche senza dovere avere doti particolari di manualità. Nessuno tirava in ballo collimatori, sbavature o cose del genere. Si citava unicamente la bontà di tali vetrini dovuta al loro spessore ottimale tale da assicurare la corretta messa a fuoco sulle rolleiflex senza dovere poi ricorrere ad +”aggiustamenti” particolari quali spessori, prove varie ecc.

Marco

Inviato: 6/3/2019 8:11
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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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Lo so, Marco, le ho lette anch’io quelle cose, semplicemente non le trovo a me congeniali e non mi convincono!
Tagliare il vetro non mi sembra semplice e le tolleranze Eolleiflex son tali che un corpo estraneo lo vedo maledettamente difficile da inserire. Per cosa poi? Sono ipovedente e ho sempre messo a fuoco bene a TA e con poca luce con la 2,8F... Se ci riesco io, davvero posson farlo tutti!
È che c’è gente che gode nel dover a tutti i costi modificare...

Inviato: 6/3/2019 16:16
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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'

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Filtro UV.

Tenuto conto che se si danneggia la lente frontale c’e serio rischio di buttare via tutta la macchina, l’uso del filtro UV è obbligatorio, sempre.

Dico giusto?

Togliete l’UV per metterci quello colorato o aggiungete quello colorato all’UV?

Inviato: 11/3/2019 16:02
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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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Tolgo e metto.

Inviato: 11/3/2019 17:52
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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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Dici giusto, se non usi il paraluce... se lo usi sempre, cosa buona e giusta, dell’UV potresti anche farne a meno per proteggere la lente frontale.

Inviato: 11/3/2019 17:53
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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'

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Penso di aver usato con una certa regolarità quasi tutti i formati fotografici moderni esistenti. Uso e ho usato sistemi fotografici noti per la qualita’ della loro realizzazione meccanica (Leica, Hassy). Oltretutto il mio amore per la fotografia è nato con il mio primo sistema, cioè il 6x6 Hasselblad. Che ho usato con una certa regolarità per 20 anni.

Tutta questa lunga premessa non è per metterla giù dura e annoiare il forum con dettagli personali, ma per spiegare il contesto con cui faccio la seguente affermazione:

Sono ritornato alla gioia di fotografare della mia gioventù mettendomi a fotografare da un paio di mesi con la Rolleiflex.

Come è potuto succedere? Non certo per il formato (vedi sopra), non certo per la qualità straordinaria della meccanica (vedi sopra). Oltretutto ho usato un po’ di tutto, quindi sono una “vecchiaccio” difficile da sorprendere. Fotograficamente parlando, voglio dire

Eppure .....

Io penso sia una combinazione di

- fotografare guardando dentro ad un pozzetto (usavo il pentaprisma con le Hassy), che trovo un modo più delicato e non minaccioso di fotografare, che “prendere di mira il soggetto” come fosse un fagiano attraverso il pentaprisma.

- usare il manettino per avanzare il film e caricare l’otturatore, un’azione da tempi andati che addolcisce l’atto fotografico

- la portabilità straordinaria della macchina per i risultati che si ottengono

- .... i risultati che si ottengono. Sto ancora a guardare i negativi che ho davanti (Portra 160 e TMax 400). La qualità è paragonabile a quella che ottenevo dallo Zeiss Planar 100mm per la Hasselblad, e mi pare che complimento migliore non se ne possa fare. Anche se quest’ultimo era un mostro di risoluzione e resa cromatica, il Planar 6 lenti della Rolleiflex ha quel qualcosina in più - non so cosa - che rende le immagini che produce ancora più intriganti.

Insomma, lo avete capito: mi sono innamorato.


Inviato: 30/3/2019 8:15
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Re: Rolleiflex TLR: di tutto un po'
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Leggendo le tue parole Marco, mi posso immedesimare in quanto dici. Intendiamoci, noi siamo diversi come esperienze d’uso ed affezione/disaffezione ad alcuni strumenti e pratiche fotografiche. Tuttavia mi rivedo nell’approccio che descrivi con le TLR Rolleiflex. Vorrei raccontare qualcosa che mi riguarda fotograficamente parlando. Io ho iniziato con la pellicola (quella c’era…) totalmente colore, ed ho imparato con quella da autodidatta. Ragazzino, divoravo manuali e saggi di tecnica, attrezzatura e composizione. Poi ho abbandonato. Intendo completamente. Anni senza prendere in mano una fotocamera, quasi neppure per le foto delle vacanze. E poi un evento chiave. Mi hanno regalato una macchinetta digitale. Proprio una baracchetta di quelle quasi punta e scatta. e la passione si è riaccesa. Chiaramente quanto avevo non mi bastava neppure lontanamente e allora via di DSRL. Del digitale, che ho sempre considerato equivalente alla pellicola come risultati, mi ha affascinato la possibilità di avere sotto pieno controllo e fare io stesso tutto dalla A alla Z. Scatto, post produzione, stampa e prodotto finito. E via di calibratori, stampante, programmi vari. avevo tutto quello che mi mancava con la pellicola, forse anche perché, usando il colore, non ho mai stampato da solo. Essendo nato con la pellicola sono sempre stato un utente digitale atipico: niente scatti a ripetizione o amenità varie del mondo digitale, ed anche ora aborro i selfie da postare al volo sui social network. forse anche per questo, per avere sempre usato il digitale con lo spirito della pellicola mi hanno sempre fatto incazz… certe prevenzioni dei pellicolari verso il digitale. Tuttavia, non sfociamo in altri lidi. fondamentalmente il digitale corrisponde alla mia rinascita fotografica. Da quando uso il digitale mai e poi mai avrei detto di tornare ad utilizzare l’argentico. E poi ecco che spunta una Rolleiflex. Perché arriva? Per puro caso. La scusa è stata il voler fare un lavoro da stampare con dimensioni che quanto c’era in giro di digiale non mi consentiva. Mi sono documentato ed ho scelto una TLR Rolleiflex fondamentalmente per la sua immediatezza, facilità d’uso e mercato dell’usato florido. Poi ho scelto fra i vari modelli disponibili documentandomi e con qualche aiuto (grazie Hologon). E poi via, una volta avuta in mano passione inarrestabile. Poi pausa totale dovuta a vicissitudini personali varie e….di nuovo passione. Perché? In fondo io uso per il 95% il digitale (e ne sono convinto). Rapportata ad una DSRL attuale ha caratteristiche tecniche risibili. Tempo minimo di 1/500 di s, destra/sinistra invertiti. Scatto a raffica? Niente ottiche intercambiabili. Focheggiatura a volte problematica. Esposimetro spot? Zonale? Ma dai. Eppure godo nell’usarla. Anzi, solo a maneggiarla. A volte mi ritrovo in giro ad inquadrare solo per vedere che effetto fa e non scatto nulla. A volte la maneggio scarica solo per il gusto di farlo. E poi quando scatti quel manettino da muovere a pendolo…il mirino a pozzetto da aprire e sollevare per guardare il vetro smerigliato…e poi tutta meccanica, niente elettronica, niente pile (manco funziona bene l’esposimetro nelle mie). Insomma, fascino puro ed insostituibile. Premetto, per completezza di informazioni, che non faccio uso di sostanze stupefacenti quando maneggio le biottiche.

Marco

Inviato: 1/4/2019 11:51
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