Mi piacciono tantissimo Osvi, la quarta in particolare. Se dovessi stamparle non saprei da che parte cominciare per non "rovinarle"...
Fabio

Fer scrive "E' improbabile: nella fotografia su pellicola, la grana è il mattone-base con cui è costruita l'immagine.
La "grana digitale", invece, è rumore additivo (generato con algoritmi vari), che va a sovrapporsi e disturbare un'immagine preesistente.
A una prima occhiata possono anche sembrare vagamente simili, ma non trasmettono le stesse sensazioni.

Fer"

ciao Fer, non metto in dubbio le tue parole, però, un tecnico digitale mi ha informato che in commercio ci sono programmini per l'emulazione della grana della pellicola e mi ha anche assicurato che funzionano alla grande, al punto che non si notano differenze.

Sarà anche vero ciò che ha raccontato il tecnico, ma questi programmini ( che mai ho utilizzato) mi suonano tanto di raggiro verso chi osserva l'immagine.

Infine, le sensazioni che dici essere differenti, come riesci a definirle? sai già da quale matrice provengono?

grazie e ciao.

Joe

Ti rispondo io, per il momento, e dal mio punto divista. La mia necessità di aggiungere un effetto grana (e non grana, perché nel digitale non è la stessa cosa) era relativa alla creazione di una falsa nitidezza percettiva, su stampe di formato gigante (dal 100x100 al 300x300).
Ho visto grana di tutti i tipi, programmi che promettono miracoli, nani e ballerine ma, alla fine, le differenze tra i programmi che promettono miracoli e il buon caro e vecchi Photoshop sono risibili. In tutti i casi il rumore aggiunto è lontano dallo spazio tra gli alogenuri d'argento che costituiscono la granulosità.
Cerco di spiegarne i motivi, ma tieni presenti che stiamo parlando di esperienza sensoriale e non di qualcosa di misurabile scientificamente.

1. nella pellicola la grana E' la fotografia. L'immagine si costruisce con la grana;

2. Nel bn il punto 1 è un postulato, mentre nel colore c'è una differenza dovuta al fatto che, mentre l'argento impedisce alla luce di passare e questa passa tra gli spazi tra un alogenuro ed un altro, nel colore la luce passa attraverso la granulosita e cambia colore.

3. la grana nel costruire un'immagine tende ad assecondare il soggetto, le pieghe, i contorni ecc..., nel rumore digitale c'è omogeneità direzionale. la grana digitale può essere più o meno uniforme ma sarà sempre troppo regolare nella disposizione.

4. nel digitale, il rumore gaussiano, è meno distinguibile come formula matematica solo nelle stampe di grandissimo formato e con applicazione massiccia, fino al 50x70, la differenza la vedi.

5. Nel digitale hai un'immagine di quadratini colorati che non puoi in nessun caso alterare nella forma, e devi limitarti a sovrapporre e fondere altri quadratini più o meno casuali che dovrebbero simulare la grana. L'argento ha una forma di cristallo casuale e un numero pressoché illimitato di variazioni morfologiche.

Tutto questo si traduce in una percezione completamente diversa. Più bella o più brutta non sta a me dirlo, ma diversa si.

Spero di essere stato empiricamente esauriente, ma Fer ci mettera del suo per spiegarlo meglio.

Non c'è molto da aggiungere a quanto detto da Franz.

E' proprio un discorso di natura fisica dell'immagine, troppo diversa per essere simulata: così come software di riduzione del rumore (es. NeatImage) funzionano maluccio sulla grana della pellicola, software di "grana virtuale" funzionano maluccio sull'immagine catturata digitalmente.

Ma questo è proprio uno di quei casi in cui un esempio pratico spiega più di mille parole: guarda una stampa fatta in camera oscura da negativo BN, guarda una stampa fatta da immagine digitale cui è stata aggiunta grana simulata, e capirai perché non sono assimilabili.

Fer

Faccio fatica perché come sai è un genere "lontano dalle mie corde"; però la 3 mi suscita una sensazione particolare, di potenza, maestosità e... forse orgoglio: di abitare un pianeta così bello.

Fer

Grazie a Franzx e a Fer, spiegazioni esaustive e molto interessanti.

Joe

Citazione:

Grazie Marco. La quarta è scattata a pochissima distanza di tempo dalle altre ma la giornata offriva una certa variabilità di illuminazione e le nuvole passavano e andavano in continuazione. La versione altrenativa che ho postato appare molto più in "sintonia" con le altre, sei d'accordo?

Ciao,
Osvi

Citazione:

Eheheheh, grazie! Io infatti se me le stampo le farò come un quadrittico in sequenza orizzontale.

Ciao,
Osvi

Citazione:

Caspita, mi sa che hai fatto passi da gigante....
Bellissima interpretazione Fer, te ne sono grato.

Ciao,
Osvi

Citazione:

Mmmhhhh, interessante punto di vista, non ci avevo pensato. Il problema è che, essendo da piccolo formato, sono certo che sgranerebbero parecchio.

Grazie del contributo,
Osvi