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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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Hologon ha scritto:
Fosse solo per eliminare completamente l'antialo, sarebbe utile. Non sono un chimico, ma non mi pare che una sostanza (lo sviluppo) sia la stessa cosa se insieme a essa c'è dell'altro o no...

Dipende da cos’è “l’altro”.
Intendo dire se si tratta di una sostanza in grado di interagire chimicamente con almeno uno dei componenti dello sviluppo, o se si tratta di sostanza che passa semplicemente in soluzione nell’acqua dello sviluppo senza interagire col resto.
Dato che la totalità delle macchine sviluppatrici in commercio non ha mai previsto il prelavaggio in acqua, suppongo che i chimici delle varie case produttrici di pellicole ne abbiano tenuto conto nel formulare lo strato antialo in modo da non disturbare l’attività chimica dei bagni di processo.
D’altra parte mi pare che tutti concordino sul fatto che il prelavaggio scioglie solo una parte dell’antialo, tant’è vero che nonostante il prelavaggio, sia i bagni di sviluppo e fissaggio che i primi lavaggi finali appaiono ancora colorati.

Non ho mai approfondito la questione dell’antialo da un punto di vista chimico (confesso che non mi spiego il perché sia colorato, ed ancor meno perché la colorazione che provoca nei bagni di sviluppo e fissaggio dopo un po’ sparisca completamente), ma mi verrebbe da dire che un prelavaggio di 5 minuti + 8 lavaggi finali di 5 minuti (ad esempio) equivalga ai fini dell’asportazione dello strato antialo a 9 lavaggi finali di 5 minuti.

Non ricordo perché Kodak sconsigliasse il prelavaggio sul piccolo formato (a differenza delle pellicole piane, sempre se ben ricordo), ma avevo letto così.

Inviato: 2/4/2012 22:28
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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L'agitazione ha un'importanza notevole in qualsiasi sviluppo, e cambia molto l'agitare con regolarità o senza. L'agitazione iniziale è per la pellicola che deve essere, il più rapidamente possibile, bagnata in ogni molecola con lo sviluppo; poi serve allo sviluppo, per rigenerare la propria capacita riducente. Le molecole ossidate devono lasciare posto a quelle fresche, ma bisogna lasciargli il tempo di agire correttamente: ecco il senso di un riposo più o meno lungo tra un capovolgimento ed un altro. L'agitazione continua, invece, proprio da un punto di vista fisico e non chimico, fa perdere acutanza perché riduce troppo rapidamente i bordi ed ingrossa gli agglomerati di alogenuro di argento, alisa "grana".

Lo strato antialo - escludendo quello di un tempo e della pellicola cinematogrfaica Eastman (che era a base di nerofumo miscelato con una roba che si chiama aceftotalato di cellulosa) - sono dei polimeri che inibiscono il valore elettrico delle particelle, incluse quelle luminose, impedendogli di rimbalzare indietro ed anzi intrappolandole. Un po' come accade per i polarizzatori, ma in modo meno preciso e non riservato solo alle onde piane. Il colore credo sia dato dal tipo di sostanze utilizzate, ma la base è generalmente una gelatina realizzata per essere sciolta in un comune sale di sodio, come l'iposolfito di sodio, appunto.
Credo che, ad esempio, il problema della T Max, la quale richiede lavaggi e strigliamenti prolungati per rimuovere l'orrido rosa, sia dovuto soprattutto alla quantità di gelatina aggrappante. In generale l'antialo non reagisce con i chimici fotografici più di quanto non faccia una bottiglia di plastica.

Son vent'anni che non sviluppo un c41, ma ricordo che a differenza delle pellicole BN quelle colore erano morbide e con l'effetto emulsione anche sul retro, dalla parte del supporto. Infatti un film colore bagnato si opacizza a causa del rigonfiamento della gelatina posteriore, che contiene sia la maschera colorata che il famigerato antialo. Acqua distillata è l'unica cosa per evitare macchie. Ma parlo delle vecchie emulsioni, poi mi sono perso.


Inviato: 2/4/2012 23:34
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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FranzX ha scritto:
L'agitazione ha un'importanza notevole in qualsiasi sviluppo, e cambia molto l'agitare con regolarità o senza. L'agitazione iniziale è per la pellicola che deve essere, il più rapidamente possibile, bagnata in ogni molecola con lo sviluppo; poi serve allo sviluppo, per rigenerare la propria capacita riducente. Le molecole ossidate devono lasciare posto a quelle fresche, ma bisogna lasciargli il tempo di agire correttamente: ecco il senso di un riposo più o meno lungo tra un capovolgimento ed un altro. L'agitazione continua, invece, proprio da un punto di vista fisico e non chimico, fa perdere acutanza perché riduce troppo rapidamente i bordi ed ingrossa gli agglomerati di alogenuro di argento, alisa "grana".

Lo strato antialo - escludendo quello di un tempo e della pellicola cinematogrfaica Eastman (che era a base di nerofumo miscelato con una roba che si chiama aceftotalato di cellulosa) - sono dei polimeri che inibiscono il valore elettrico delle particelle, incluse quelle luminose, impedendogli di rimbalzare indietro ed anzi intrappolandole. Un po' come accade per i polarizzatori, ma in modo meno preciso e non riservato solo alle onde piane. Il colore credo sia dato dal tipo di sostanze utilizzate, ma la base è generalmente una gelatina realizzata per essere sciolta in un comune sale di sodio, come l'iposolfito di sodio, appunto.
Credo che, ad esempio, il problema della T Max, la quale richiede lavaggi e strigliamenti prolungati per rimuovere l'orrido rosa, sia dovuto soprattutto alla quantità di gelatina aggrappante. In generale l'antialo non reagisce con i chimici fotografici più di quanto non faccia una bottiglia di plastica.

Son vent'anni che non sviluppo un c41, ma ricordo che a differenza delle pellicole BN quelle colore erano morbide e con l'effetto emulsione anche sul retro, dalla parte del supporto. Infatti un film colore bagnato si opacizza a causa del rigonfiamento della gelatina posteriore, che contiene sia la maschera colorata che il famigerato antialo. Acqua distillata è l'unica cosa per evitare macchie. Ma parlo delle vecchie emulsioni, poi mi sono perso.



Scusami Franz, ma le parti del tuo intervento che ho messo in rosso, sono palesemente sbagliate.

Se proprio vogliamo considerare la luce secondo la teoria corpuscolare, le particelle di luce (fotoni) sono comunque particelle prive di carica elettrica. Però conviene trattare la luce secondo la teoria ondulatoria: per impedire ad un raggio luminoso (onda elettromagnetica) di “rimbalzare all’indietro”, bisogna assorbirla. Ed è questo il compito dello strato antialo, che quindi deve essere nero in modo da assorbire tutta la luce, o almeno avere il colore della radiazione alla quale la pellicola è meno sensibile, in modo da assorbire la luce alla quale la pellicola è più sensibile. Ovviamente una strato antialo nero sarà più efficace di uno colorato. Tale strato, nero o colorato, va dunque rimosso o reso trasparente durante lo sviluppo della pellicola.
I polarizzatori funzionano in tutt’altro modo e non c’entrano nulla.

Uno strato antialo è sempre formato da due componenti: un agente antialo, che ha il compito di assorbire la radiazione luminosa che passa attraverso l’emulsione, e un supporto, che ha il compito di mantenere l’agente antialo al suo posto. Un po’ come nell’emulsione fotografica, dove la gelatina fa da supporto alle particelle di alogenuri di argento fotosensibili.

Una delle tecnologie fa uso del cosiddetto Remjet (Removable jet black layer), un supporto di acetoftalato di cellulosa, solubile in acqua, che contiene particelle di carbone come agente antialo. Piuttosto usato per pellicole cine, in ambito fotografico il Remjet era impiegato nelle Kodachrome. Può solo essere applicato sotto la base della pellicola, come ultimo strato, ed essendo nero va assolutamente eliminato prima dello sviluppo. Infatti il primo step del processo K14 è proprio l’ammorbidimento dell’acetoftalato di cellulosa con un bagno alcalino e la rimozione dello strato con acqua.

Un’altra tecnologia molto usata sia per negative colore che BN, prevede un supporto di gelatina, permeabile all’acqua, che contiene un colorante solubile in acqua come agente antialo (qui ad esempio http://www.hwsands.com/category/65.aspx potete divertirvi a leggere i nomi di una decina di questi coloranti, con tanto di lambda di assorbimento massimo).
A differenza del Remjet, uno strato antialo così costituito può essere sia applicato sotto la base della pellicola che incorporato tra l’emulsione sensibile e la base. Questo perché durante lo sviluppo non verrà rimosso l’intero strato antialo (supporto + agente), ma solo l’agente antialo, cioè il colorante. Il supporto in gelatina, reso trasparente, rimarrà dov’è. Guai se la gelatina dovesse sciogliersi in acqua o in una soluzione di iposolfito: si scioglierebbe anche quella che contiene l’immagine!!!
Per non contare che con questa tecnologia lo strato antialo difficilmente si trova ad essere l’ultimo: anche quando viene applicato sotto la base, spesso ha ancora dietro di sé lo strato antiarricciamento. Se si sciogliesse anche il supporto dello strato antialo, la pellicola verrebbe divisa in due!
Essendo il colorante (solubile in acqua) inglobato in una gelatina (permeabile all’acqua), la sua dissoluzione sarà piuttosto lenta. Non conosco la chimica di questi coloranti organici piuttosto complessi, ma se, come credo, non reagiscono coi componenti chimici dei bagni di sviluppo e fissaggio, che la loro dissoluzione avvenga all’inizio, durante, o alla fine del processo di sviluppo, non dovrebbe fare alcuna differenza. Da qui l’inutilità di scioglierlo in parte prima con un prelavaggio.

Infine, la maschera arancione dei negativi a colore non è nella gelatina posteriore (sarebbe un filtro uniforme e non una maschera) ma è data da copulanti cromogeni incorporati proprio negli strati di emulsione sensibili al rosso e al verde.

Inviato: 5/4/2012 11:19
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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Non completamente d'accordo, anche se ho rilevato alcuni errori da me scritti (a causa della fretta). Sto partendo e ti risponderò al mio rientro.
saluti

Inviato: 6/4/2012 0:15
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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Orso, scusa, ma lo scopo della maschera arancione nei negativi colore qual'è? Non sono riuscito a trovare nessuna indicazione esatta al riguardo, né sul trattato di Spencer, né sul testo di strobel-compton.

Inviato: 6/4/2012 8:31
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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kwanon ha scritto:
Orso, scusa, ma lo scopo della maschera arancione nei negativi colore qual'è?


Quello di correggere gli assorbimenti indesiderati da parte dei coloranti utilizzati negli strati fotosensibili delle pellicole negative, che nella pratica si comportano in modo diverso da come dovrebbero comportarsi in teoria.

Trovo che l'argomento (a differenza di altri) è piuttosto ben spiegato su Wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Maschera_(fotografia)

(clicca sul link, disambigua, vai su _fotografia)

Dagli un'occhiata, poi se non capisci qualcosa chiedi.

Inviato: 6/4/2012 9:55
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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Grazie, finalmente ho capito. Avevo letto indicazioni vaghe sul fatto che la maschera servisse ad "ottimizzare" la resa del colore, ma nulla di specifico.

Inviato: 6/4/2012 10:17
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Per la cronaca, ecco il primo fotogramma del mio primo rullino autosviluppato.

Fujifilm Superia 200 esposta a 160, cliccare per ingrandire:

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Sono soddisfatto di tonalità e colori (fedeli e piacevoli; peccato per le condizioni meteo).
Dovrò migliorare l'agitazione, perché in alcuni fotogrammi ho notato qualche problema di uniformità; presto farò una nuova tornata e verrà meglio.

Fer

Inviato: 9/4/2012 12:13
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Grande!!!
Sei andato subito sul difficile..., bianchi dappertutto e senza dominanti!
Per la uniformità potresti provare ad agitare 4 volte in 10" ogni 30" sia sviluppo che sbianca.
Anche quando interponi il risciacquo fra sviluppo e sbianca è meglio che agiti subito, io almeno faccio così.
Ciao

Inviato: 9/4/2012 13:26
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Ottimo, proverò così.
Tu hai mai provato a sviluppare a 30 gradi anziché 38? Per avere maggiori margini sui tempi, l'agitazione etc.

Aggiungo questo fotogramma da Superia 200.

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Fer

Inviato: 13/4/2012 17:37
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Fer, io ho provato anche a 34-35, a 30 rigorosi no (con questa prima confezione ho fatto gli sviluppi ad occhio come il ragù) perchè dopo le prime prove in agosto-settembtre, con le successive eravamo in pieno inverno e lo facevo in ambiente non riscaldato per cui con i tempi più lunghi avevo molta deriva della temperatura (l'ideale sarà questa estate se come al solito andremo dai 30 ai 37 di temperatura ambiente, in giardino o in terrazzo, almeno ci sarà un lato positivo!).
Se hai una vasca ben termostata penso che adesso dovrebbe reggere e ti conviene farla la prova anche a 30 che è sicuramente meno critica sul controllo dei tempi.

PS. mi sembra molto bene anche su questo secondo fotogramma, i grigi e i rossi sembrano molto naturali.

Ciao

Inviato: 13/4/2012 20:08

Modificato da RolleiPino su 13/4/2012 20:32:02
Modificato da RolleiPino su 13/4/2012 20:34:12
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Mi rendo conto che ai più suonerà strano ma... ecco una scansione che mi ha dato veramente soddisfazione!!!!!!!

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Ebbene sì, un target IT8 (fotografato all'aperto) reso in modo quasi perfetto (la dominante calda sui toni scuri è in buona parte normale avendo scattato con il sole del pomeriggio) SENZA alcun intervento in Photoshop!!

E con la Ektar 100, pellicola decisamente complicata.

Fer

Inviato: 15/4/2012 17:08

Modificato da Fer su 15/4/2012 17:37:20
Modificato da Fer su 15/4/2012 17:37:46
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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scusa fer non ho capito una cosa...
hi fotografato il target e hi sviluppato tu il negativo
ma come hai fatto la scansione per eliminare perfettamente il velo cromatico senza postproduzione?
non credo tu sia riuscito a creare un profilo da quel target mezzo sfuocato, vero?
certo che il risultato è incoraggiante!
ciao
daniele

Inviato: 16/4/2012 9:37
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Esatto, ho fotografato un target IT8 reflective in luce diurna con una Ektar 100 che ho poi sviluppato con il kit Tetenal C-41 a 30 gradi.
Questo è il risultato così come uscito dal softwarino di inversione che ho scritto (che però necessita ancora di lavoro: al momento ha bisogno di un nero e di un bianco nella scena).
Non ho ricavato un profilo dal target, era solo un riscontro per vedere se i colori erano OK.
Ho invece, come parte del workflow, applicato il solito profilo di correzione dello scanner (quello ricavato tramite target IT8 su diapositiva).

Fer

Inviato: 16/4/2012 10:09
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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Vedo ora la scansione del target invertita in automatico.
Beh, congratulazioni !!!

Inviato: 17/4/2012 14:11
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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Salve ragazzi, dopo essermi letto tutte le risposte al thread (interessantissime) mi sono accorto di aver toppato alla grande...
Mi sono attenuto alle istruzioni tetenal, sviluppando a 30 gradi, ma ho praticato una agitazione continua per tutti e tre i chimici (sviluppo/sbianca/stabilizzatore), eppure non ho riscontrato perdita di definizione o strane dominanti, possibile? Eppure sono arrivato alla 4a confezione di tetenal...
I negativi, per la maggior parte in 120, li ho scansionati con un epson v750, non apportando alcuna modifica software...
Quali difetti dovrei notare nei miei negativi?
Andrea

Inviato: 21/4/2012 21:46
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Andrea, le prime foto che ho postato, sia quelle con la Ikoflex che quelle con la Rolleicord (Xenar), le ho fatte in agitazione continua (tranne lo stabilizzatore perchè con quello non credo sia necessaria). Penso che ciascuno fa le sue prove e poi si stabilizza sul metodo che più lo soddisfa ad esempio per quanto mi riguarda ho dato indicazioni su quello che ho fatto io ma che non sono Vangelo per nessuno.
Sarà forse disarmante ma sai perchè sono passato dalla agitazione contina a quella periodica?
Semplicemente perchè mi ero rotto le pa.. di fare avanti e indietro con il pirolino!!

Inviato: 22/4/2012 0:04
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Ciao Andrea,
sono anch'io alle prime armi con il C-41 (solo 4 rullini sviluppati) ma con l'agitazione continua secondo me potrai avere al più un po' di sovrasviluppo e un po' di aumento della grana, ma niente di trascendentale.

Possibile che non ci sia nessun effetto evidente sui negativi (giusto se tu effettuassi un confronto diretto con uno sviluppo "alla lettera" probabilmente vedresti qualcosa).

Anzi, da quel che ho visto la cosa sicuramente da evitare è agitare troppo poco! La prima volta ho agitato un po' meno del necessario e ho avuto problemi di uniformità.

Consiglierei anche di riempire bene la tank se lavori a capovolgimento, mettendo anche un pochino più del liquido strettamente necessario, per non avere nessun problema di ricopertura delle pellicole.

Fer

Inviato: 22/4/2012 11:14
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41

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Ciao Pino, effettivamente a fine giornata (dopo 12 rulli) oltre ad essermi rotto le pa... avevo i crampi alle dita
Leggendovi e soprattutto dopo aver provato 4 confezioni di tetenal, con pellicole tra i 100 e i 400 asa, mi sto sempre piu' convincendo che il C-41 non sia cosi' difficile da gestire in casa
Grazie Fer, e' proprio questo che volevo sapere, prossimamente vorrei mettere a confronto due rulli, uno sviluppato "alla lettera" ed uno con "il mio metodo" (consistente in una leggera rotazione continua mediante il pernetto della tank).
Un'altra domanda, in attesa di acquistare un filtro per acqua (a Roma l'acqua e' eccessivamente calcarea tanto da trovarci sassolini) sto usando acqua demineralizzata (che produco con un impianto ad osmosi per acquario) mischiata alla normale acqua di rubinetto, potrei far danni usando solo acqua demineralizzata (sia per i chimici che per i risciacqui) ???
P.S.: Allo stand della Tetenal al Photoshow non ho resistito ed ho preso due confezioni di E-6 (speriamo sia facile come per il C-41), ma qui siamo ot... magari un altro thread

Inviato: 22/4/2012 13:08
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Re: Sviluppo in proprio dei negativi colore. Trattamento C-41
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Penso che usando solo acqua demineralizzata danni non puoi farne davvero, anzi!
Per inciso: il mio ultimo sviluppo l'ho fatto a 30 gradi anziché 38, ovviamente adeguando i tempi come da istruzioni.
Ho agitato ogni 30".
L'uniformità mi pare ben migliore e non ho riscontrato particolari effetti collaterali, neppure un aumento della grana (pensavo che il tempo di sviluppo più lungo la peggiorasse un po').

Fer

Inviato: 22/4/2012 16:30
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