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1 Utenti anonimi
lo stile di un fotografo |
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8/11/2009 17:38 Messaggi:
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avevo posto la stessa domanda insieme alle mie foto, ma forse è meglio separare. questa mi pare la sezione giusta, o no?
domanda: in fotografia secondo voi quando si tratta di una mano, uno stile, un sentire, un approccio riconoscibile e quando invece è altro? più in generale: quali sono i vostri fotografi immediatamente riconoscibili e voi avete moduli interpretativi preferiti?
Inviato: 18/3/2010 19:47
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Re: lo stile di un fotografo |
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13/5/2004 17:25 Da lombardia
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Naturalmente, come molti appassionati, dopo anni ed anni a sfogliare libri e riviste di fotografia e andare per mostre e collezioni, ho la capacità di riconoscere e di attribuire molte immagini celebri ai rispettivi Autori. Ma di fronte ad una immagine del tutto sconosciuta, sono pochissimi i casi che credo di poter individuare a colpo d'occhio: forse Mario Giacomelli, Horst P. Horst probabilmente, Helmut Newton quasi sicuramente. E' uno dei motivi che mi impedisce di considerare la Fotografia come una autentica forma d'arte, salvo forse pochissime eccezioni. Per me, è un genere molto affascinante di artigianato. Sempre che la distinzione abbia un senso, o abbia effettivamente il senso che io gli attribuisco.
Inviato: 19/3/2010 0:26
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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Re: lo stile di un fotografo |
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30/10/2009 8:59 Messaggi:
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"in fotografia secondo voi quando si tratta di una mano, uno stile, un sentire, un approccio riconoscibile e quando invece è altro?"
Dipende cosa vuoi ottenere, qual'è il tipo di "successo" che vuoi raggiungere. La maestria nell'uso della tecnica ci dev'essere, e dev'essere percepibile. Lo vedi subito se c'è il famoso "manico" oppure no, se c'è la sensibilità di cogliere situazioni, rappresentare concetti, ricreare situazioni quotidiane di mondi paralleli, ecc. La riconoscibilità di cui parli forse dev'essere intesa come "riconoscibilità del modo di rappresentare" (vedi R.Ballen, ad esempio, o H.Newton). "fotografi immediatamente riconoscibili" difficile, perchè per farlo sarebbe meglio vedere la stampa dal vivo, altrimenti si puà giudicare solo una parte del lavoro fatto. Direi H.C.Bresson, H.Newton, R.Ballen, N.Brandt, S.Salgado, spesso M.Kenna, boh.. Ti direi che di quelli che ho conosciuto direttamente.. penso di poter riconoscere i loro lavori senza problemi, perchè avendoci parlato, avendoli visti lavorare, avendo visto molte loro stampe.. diventa tutto più semplice. "moduli interpretativi preferiti" qui non capisco cosa intendi, quindi provo ad interpretare Oltre al "mi colpisce"/"non mi colpisce" immediato, c'è anche un "mi colpisce"/"non mi colpisce" di tipo "meditato", che fa riferimento al contesto, alla forma, al contenuto. Ed è proprio questo uno dei punti che, a mio parere, distingue l'Autore dall'autore "occasionale". Le fotografie acquistano valore se inserite in serie, sequenze, progetti, temi, o come li vuoi definire. La singola "foto bella" capita a tutti (diciamo così), invece "costruire" un progetto fotografico composto da n immagini.. beh, non è cosa da tutti. C'era un bel post qui su effe1.4 di un forumista che ha fatto un lavoro, secondo me bello e ben fatto : "il cantico delle creature" (vado a memoria, spero di non sbagliare il titolo). Ecco, quella non è una cosa da tutti. Ci sono riviste che ti propongono lavori a tema, temi semplici come "controluce", "dal basso", .. cose semplici e direi basilari, ma uno scalino quasi insormontabile per molti. Figuriamoci se il tema dovesse essere "i 7 peccati capitali" o una preghiera del 1200. Ma su quest'ultimo argomento ("il tema") si potrebbe continuare a parlare per pagine intere
Inviato: 19/3/2010 9:53
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Re: lo stile di un fotografo |
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8/11/2009 17:38 Messaggi:
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ciao, provo a spiegarmi meglio.
non intendevo "Quanto" è importante la mano, la sensibilità ecc ma: "Quando" si tratta di stile e sensibilità riconoscibile, marchio di fabbrica e non clichè stanchi reiterati. mi spiego? circa i moduli espressivi intendo dire: tu quali moduli preferisci, quali moduli interpretativi che caratterizano il tuo fotografare, se hai un tuo sentire fotgrafico. per esempio io non amo la presenza umana nelle scene, preferisco le "tracce " delle persone in un luogo, non amo i colori ipersaturi, cerco la dimensione quasi metafisica ecc ecc. mi spiego?
Inviato: 19/3/2010 10:23
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Re: lo stile di un fotografo |
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Alcuni marchi di fabbrica e stili nel tempo diventano clichè. Se per clichè intendiamo un modello che si ripete. Onestamente non so quanti fotografi sfuggano a questo rischio. Se poi intendevi altro, allora la faccenda cambia.
Sui mooduli, per quello che ho capito ognuno dovrebbe rispondere per se, giusto? Credo che i moduli espressivi abbiano due facce. Una che appartiene alle costanti espressive. Da tempo mi sono preso alcune mie fotografie degli inizi, diciamo i primi due anni di fotografia. Ci ritrovo degli aspetti di stile che dopo più di trent'anni riconosco ancora presenti. Riguardano alcuni tipi di inquadrature "rigorose" o la scelta dei soggetti. Beninteso, sono solo esempi e alla faccenda prima o poi ci dedico un capitoletto nel blog. L'altra riguarda invece le novità espressive. Nel mio tempo fotografico ho fotografato in modo diverso soggetti diversi. E le due facce convivono serenamente. Personalmente poi non privilegio il fatto che ci sia o meno l'uomo, il colore o il bianco e nero. Sono tutte possibilità che uso legate ad un desiderio espressivo. Bisognerebbe approfondire meglio cosa cambia e cosa resta invariato bs marco
Inviato: 19/3/2010 21:20
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La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi. A. Gilardi www.mbphoto.it www.flickr.com/photos/marcofluens .................. |
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Re: lo stile di un fotografo |
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""Quando" si tratta di stile e sensibilità riconoscibile, marchio di fabbrica e non clichè stanchi reiterati."
Non tutti, ma buona parte dei "professionisti dell'arte" che conosco mi dimostrano costantemente quanto poco sappiano di fotografia. Mi capita di sentire giudizi tipo "che grande idea", "che idea innovativa", riferite ad immagini che fotocopiano, magari inconsciamente, idee di qualche anno fa.. Di casi come questo ce ne sono un paio che mi danno ancora un certo "nervoso" ogni volta che ci penso. Ma voltiamo pagina. D'accordo, possiamo anche affermare che quasi tutto sia già stato in qualche modo rappresentato.. pazzia, amore, depressione, ambiguità , sesso, ecc. Ma allora, cosa ci resta? Nulla, la maggior parte delle volte. Ovvero : nulla di nuovo da rappresentare. Ci resta, però, la possibilità di interpretare queste cose in modo diverso. O, almeno, di provare a farlo. Cosa caratterizza il mio lavoro. Bella domanda. Diciamo che le persone ci sono sempre (o cmq ci sono sempre degli appartenenti al regno animale), ma questa presenza non è mai univocamente definita. Parto dal presupposto che ciascuno di noi ha talmente tanti "aspetti" che rappresentarne solo uno sarebbe riduttivo. C'è come vorresti apparire, c'è come ti senti in quel momento, c'è come ti vedo io, c'è come ti vede Tizio, e c'è come ti vede Caio. Tutte persone diverse. Quello che mi interessa adesso è riuscire a rappresentare "l'esteriorià media" intesa come "la definizione che mediamente viene data di quella persona", e contemporaneamente lo stato d'animo di quella persona. Ovvia conseguenza è la presenza umana nelle immagini, presenza che, però, è ben lontana da quella che si avverte nei ritratti "classici". Prima di prendere questa strada ho iniziato a raccogliere immagini di "tracce evanescenti delle persone", in modo abbastanza simile al tuo (tutto fermo, soggetto in movimento, tempi di esposizione che consentono di catturare il movimento). Per riprendere quello che dicevo nel post precedente, c'è un progetto abbastanza maturo, c'è una tecnica di realizzazione, ci sono delle idee/sensazioni da rappresentare. C'è un filo conduttore che riguarda "tema" e "tecnica". E si spera di non scoprire che qualcun'altro l'ha fatto praticamente allo stesso modo qualche anno fa...
Inviato: 20/3/2010 11:31
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Re: lo stile di un fotografo |
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8/11/2009 17:38 Messaggi:
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beh sì, molto probabilmente qualcuno lo avrà fatto prima. è quello che sempre mi dico anche io. meglio: mi dicevo.
ora invece dico che certamente qualcuno lo ha fatto ma non lo ha fatto nello stesso modo. sicuro. per il solo fatto che siamo due persone/fotografi diversi. in effetti riflettevo su quanto mi riportava l'amico " fotografi nello stesso modo di giorno e di notte" La ristretta cerchia di amici e di un paio di galleristi ( ormai pure loro quasi amici) riconoscono le mie foto. meglio a dire riconoscono aspetti ed "intenzioni" . Effettivamente ( a livello più o meno conscio) rincorro e fotografo sempre la stessa fotografia. Indicibile. Questo ha portato a ( usare la parola stile sembrerebbe eccessivo) diciamo una cronicizzazione interpretativa/espressiva. Praticamente conosco un solo modo di fotografare è il solo modo che mi fa star bene, ed è il solo modo con cui riesco ( moduli espressivi) a mostrare, reiterando, parte dell'indicibile. ( grazie a robertosam che, ho notato, non manca mai di un suo contributo alle discussioni)
Inviato: 20/3/2010 14:51
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Re: lo stile di un fotografo |
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Esiste uno stile in fotografia? Esiste uno stile riconoscibile o si puà parlare solo di cliché e ripetizioni? Infine, si puà considerare la fotografia un’arte? La domanda non è banale. Non è banale perché ognuno è portato ad esprimere la propria opinione, non una realtà inconfutabile, la realtà dei fatti.
A questo punto provo a esprimere quello che penso e quello del quale sono convinto, consapevole che non è una verità assoluta. Allora, credo che chi ha un certo rapporto con la fotografia e che non scatta per “passatempo†abbia un suo stile. Non un cliché, uno stile vero e proprio. Non saprei ma il “modo†di agire e la forma mentale di alcuni è difficilmente associabile a cliché vari. Senza andare a scomodare fotografi famosi e noti a tutti basta considerare alcuni iscritti a questo forum o a FA per citare alcuni che hanno uno stile ben riconoscibile e distinguibile. Clichè o stile allora? Se faccio il paragone con la pittura, con la pittura di artisti famosi e universalmente riconosciuti tali…..a ben pensarci posso addirittura avere delle difficoltà a parlare di vero e proprio stile e non di cliché. Sì, bella forza direte, un pittore famoso è subito riconoscibile in mezzo a 1000 altri. Sì, è vero, è subito riconoscibile. Ma ciò è dovuto ad un suo stile o ad un cliché ben preciso? Un Modigliani, un Bacon, un Van Gogh…..sono noti per il loro stile? O perché hanno mantenuto una certa linea, un cliché? Clichè o stile? Arte vera ed in evoluzione o punto di arrivo mantenuto per interesse? Io penso che i dubbi sulla fotografia (che sono emersi in questo 3ad) possano essere estesi anche ad altri ambiti. Certo se si parla di fotografia bisogna ingigantire tutto, perché il suo essere “anche†forma d’arte non è assodato ed accettato (io per esempio penso che solo un particolare ambito della fotografia rientri nella schiera dell’arte). E’ giusto parlare allora di arte riferendosi alla fotografia? In alcuni casi penso di sì. Si deve parlare di stile o cliché? A voi l’ardua sentenza. Io ho detto la mia. Marco
Inviato: 7/4/2010 10:39
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Re: lo stile di un fotografo |
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Ciao Marco,
parto con un esempio: Io, quando fotografo i miei paesini, penso soprattutto alla rappresentazione del soggetto, alla evidenziazione di particolari che possono essere utili alla conoscenza e al riconoscimento di una certa epoca, i mezzi che uso debbono essere funzionali alla possibilita' di rappresentare anche ambienti dove scarseggia la luce e dove necessita una attrezzatura specifica alla ripresa architettonica. Non e' assolutamente arte ma fotografia documentaria. Ci puo' scappare la bella foto ma non e' arte. C'e' invece un'altra categoria di fotografi che considero un po' come pittori mancati, come individui in possesso di sensibilita' e ingegno ma che non hanno avuto il dono di saper dipingere che sfruttano il mezzo fotografico per esprimere dei sentimenti, delle emozioni. Il mezzo e le tecniche usate sono funzionali al risultato che e' frutto di prove e riprove, esperimenti vari, con una sequenza di passi che portano ad uno stile riconoscibile in quanto sono frutto di una serie di esperienze strettamente personali. Ma ci sono anche pittori che usano ed hanno usato la fotografia per esprimersi e le loro immagini rispecchiano la sensibilita' usata nel dipingere. Ci sono anche dei pittori che non sono artisti in quanto come me riproducono paesaggi e soggetti senza un particolare filtro emotivo. Ho provato a esprimere la mia opinione dando giu' dei tagli come con un'ascia ma e' evidente che le sfumature sono molto piu' complesse. Ciao, Renzo
Inviato: 7/4/2010 12:38
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Re: lo stile di un fotografo |
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Renzo,
non posso essere d'accordo con te quando dici "C'e' invece un'altra categoria di fotografi che considero un po' come pittori mancati, come individui in possesso di sensibilita' e ingegno ma che non hanno avuto il dono di saper dipingere che sfruttano il mezzo fotografico per esprimere dei sentimenti, delle emozioni." Sembra quasi che la scelta della fotografia come mezzo di espressione sia solo un ripiego.. un tantino forte come affermazione. Ho conosciuto artisti-fotografi che non sono diventati tali in quanto pessimi pittori. Voler fare una "graduatoria", una "lista dal migliore al peggiore", tra le varie forme di espressione artistica.. è cosa che non porta da nessuna parte. Cosa mettiamo prima, la letteratura o la scultura? La musica o la pittura? E i fumettisti li lasciamo fuori o no?
Inviato: 7/4/2010 15:53
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Re: lo stile di un fotografo |
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La vedo come robertosam. Non riesco ad equiparare pittura e fotografia. Non vedo un fotografo come un pittore mancato. Per me pittura e fotografia c’entrano ben poco l’una con l’altra. Sono due cose diverse. Un appassionato di fotografia vi si dedica indipendentemente dalle sue capacità pittoriche. Il mio esempio nel post precedente tirava in ballo la pittura per puro….esempio. Avrei potuto parlare di musica, poco sarebbe cambiato.
Marco
Inviato: 7/4/2010 17:00
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Re: lo stile di un fotografo |
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Ciao,
ho anche detto che: "Ma ci sono anche pittori che usano ed hanno usato la fotografia per esprimersi e le loro immagini rispecchiano la sensibilita' usata nel dipingere." Non si puo' disgiungere la pittura dalla fotografia, la fotografia inizialmente si e' espressa seguendo le tracce della pittura, ed e' inutile ignorare che ne derivano tante forme di espressione fotografica. E' inutile ignorare che moltissimi ritratti si ispirano a stili gia' ripercorsi dalla pittura, gli esempi sono innumerevoli, la sfida con la pittura dove l'estro dell'autore non ha limiti e' quasi istintivo. Come non si puo' andare con il pensiero al Botticelli guardando i pretini di Giacomelli? Non si nota la stessa leggerezza, la stessa atmosfera? Guardate che non intendo sminuire la capacita' del fotografo se lo definisco un pittore mancato, probabilmente non se ne accorge neppure e non se ne accorgera' mai, ma incosciamente segue le regole della pittura. La costruzione dell'immagine con la famosa regola dei terzi non l'ha mica inventata la fotografia, gli accostamenti dei colori neppure...e si potrebbe proseguire... Ciao, Renzo Al limite si potrebbe definire la fotografia come " arte intermedia" ( non e' una definizione mia ) , almeno per ora.
Inviato: 7/4/2010 17:38
Modificato da Falcopardo su 7/4/2010 17:53:51
Modificato da Falcopardo su 7/4/2010 17:54:54 |
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Re: lo stile di un fotografo |
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ciao Falco, questa volta non sono d'accordo con te, sono più sulla linea di Marco/Pamar, RobertoSam. Continuare a guardare la fotografia confrontandola con l'arte puà diventare cosi limitante da non cogliere nemmeno più la grande capacità comunicativa ed espressiva della fotografia e di conseguenza coglierne le estetiche che l'hanno caratterizzata da quando é nata ad oggi. Che ci siano fotografi che fanno espressamente fotografia d'arte e che ci siano artisti che usano la fotografia é fuor di dubbio, é un'importantissimo aspetto per capire la fotografia, ma non la si puà sovrapporre unicamente all'arte. Ma é sufficiente pensare alla fotografia narrativa, al reportage, al contributo della fotografia nelle comunicazioni di massa per capire quanto la fotografia ha qualcosa di specifico che la differenzia dall'arte. Che ci siano terreni di confronto e di contaminazione non c'è dubbio, ma la fotografia é altra cosa. Più vicino al cinema, alla portata di tutti (anche socialmente é diversa dalla pittura o dalla scultura) ha modificato il mondo simbolico di intere culture in tempi e modi rapidi (non esenti anche da effetti perversi...). Sul piano espressivo consente a chiunque, anche con una modica spesa, di esprimersi e nella sua storia ha dimostrato di sapersi svincolare dai cliche artistici precedenti, vedi Moholy Naghy, Man Ray, tutto il lavoro di W.Evans, R. Frank, W.Klein, tutta la fotografia di moda, ecc, ecc. Che poi ci siano influenze reciproche, ma é chiaro siamo in una cultura che continua ad alimentarsi sia al suo interno nel confronto/contaminazione tra le diverse forme espressive e comunicative e sia all'esterno. Ma la fotografia ha determinato un proprio modo di essere e le estetiche dei diversi fotografi hanno raccontato tutto ciò.
E alcuni di questi fotografi hanno fatto del proprio stile un marchio altamente riconoscibile (e non facciamo il giochino della serie "guarda un po questa foto e dimmi di chi é" perchè allora prendo una statua e chiedo la stessa cosa o un quadro del 500 e poi vediamo chi risponde correttamente). Devi guardare e riguardare, alla fine lo si capisce. Sulla faccenda che tutto é già stato fatto é pur vero ma le combinazioni possibili consentono di dare ancora nuovi sguardi sul mondo. Se ci si crede, altrimenti già nei presupposti si è finiti. bs marco
Inviato: 7/4/2010 18:41
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Re: lo stile di un fotografo |
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Ciao Marco,
io intendo fotografia presa come arte, quando ho scritto: " Il mezzo e le tecniche usate sono funzionali al risultato che e' frutto di prove e riprove, esperimenti vari, con una sequenza di passi che portano ad uno stile riconoscibile in quanto sono frutto di una serie di esperienze strettamente personali" non potevo riferirmi alla foto di reportage o alla foto narrativa. Sui nomi che hai segnalato ci sarebbe molto da discutere, Molti dei ritratti e nudi di Man Ray rispettano i canoni della pittura, Moholy Naghy ha delle foto astratte che sono tutto un programma...e si potrebbe andare avanti. Ora siamo andati forse un po' troppo lontano partendo dal tema del post che e' lo stile del fotografo. E un fotografo puo' avere uno stile pur non essendo un artista. Ciao, Renzo
Inviato: 7/4/2010 20:40
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Re: lo stile di un fotografo |
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Mi piacerebbe andare avanti invece a discuterne, ma é chiaro che il titolo del topic, come ricordi giustamente, é altro. Ma la tentazione ad aggiungere qualcosa é forte. La frase che citi a mio parere si puà trnquillamente estendere anche ad altre forme espressive, anzi la estenderei a tutte le forme espressive. Sono reduce da un workshop con Zizola e credo che anche nel reportage le prove e le riprove, gli esperimenti sono li a caratterizzare quel tipo di lavoro, certo non di tutti i reporter questo non c'è dubbio. Man Ray e Moholy Naghy li considero soprattutto per le scoperte e le teorizzazioni tipicamente fotografiche hanno fatto. Ripeto, le contaminazioni e i riferimenti tra le divrse forme estetiche ci sono sempre.
a presto, bs marco
Inviato: 7/4/2010 22:55
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Re: lo stile di un fotografo |
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Scusate se continuo questo discorso. Ma lo trovo veramente interessante. Mi prendo la piena responsabilità di questo off topic.
Come ho detto prima, per me pittura e fotografia non sono vicine, non sono una il surrogato dell’altra. L’unico elemento che hanno in comune è quello di essere “discipline†grafiche. Probabilmente l’equivoco fondamentale risale alla sua nascita (della fotografia) e tale equivoco è tuttora presente. La fotografia non è ancora riuscita a scrollarselo di dosso. Quando nacque, la fotografia, venne vista dai pittori come una pericolosa concorrente, facile, più immediata ed accessibile senza grande fatica a tutti. Anche il costo, la spesa era a favore della fotografia. Questa era una convinzione dei pittori che operavano in un certo modo. Non di tutti. Tali pittori erano il grande numero dei pittori (attenzione non ho detto artisti). Erano quei pittori che basavano la loro produzione sui paesaggi stereotipati, sui ritratti di famiglia, su generi e produzioni “visto uno visti tuttiâ€. Chiaramente non ci si riferisce a gente come un Modigliani, un Monet o un Van Gogh…… Il pericolo era percepibile da chi basava la pittura come una mera riproduzione; cosa che era vista semplice, economica e migliore (sì, migliore come fedeltà ) se fatta con una macchina fotografica. La pittura è ben altro. La fotografia è ben altro. Tale pregiudizio tuttavia è ancora ben presente. Questo perché non è passato poi tantissimo tempo dalla nascita e diffusione della fotografia. Non è passato il tempo sufficiente. La fotografia è anche riproduzione. La pittura è anche riproduzione. Ma sono anche ben altro. Pure viste solo come riproduzione vi è comunque un elemento “interpretativo†dato dall’azione umana. Elemento non simile, non uguale fra un pittore ed un fotografo. Io personalmente vedo la stessa affinità pittura-fotografia che ci vedo fra fotografia-musica o pittura-scrittura. Come detto poi tale affinità è maggiore considerando alcuni generi precisi. Ma trovo che siano comunque discipline diverse. Forse sono di parte; influenzato dai miei gusti. Io non sono appassionato di fotografia perché negato nella pittura. Non ho mai visto la fotografia come un ripiego…….a dire il vero la pittura non mi è mai interessata. Marco
Inviato: 8/4/2010 15:14
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Re: lo stile di un fotografo |
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Ciao Marco,
hai perfettamene ragione in tutto, e ti capisco quando dici che a te la pittura non e' mai interessata e ami soltanto creare immagini fotogafiche. Ma chi ti dice che tu anche se non te ne rendi conto non sia condizionato dalla pittura? In qualche modo ti rifai a dei modelli che possono essere fotografi famosi o meno, ma che a loro volta hanno seguito dei principi e degli esempi pittorici. A monte, almeno finora, io ci rivedo la pittura. La fotografia non ha ancora trovato o forse sono troppo pochi gli esempi, un linguaggio proprio. Addirittura Photoshop puo' essere interpretato come una estensione del linguaggio fotografico verso quello pittorico per la liberta' espressiva che consente all'autore. Credo che siano poche le branche della fotografia che non abbiano dei precedenti pittorici. Reportage di guerra, street, moda, ritratto, nudo, paesaggio... Trovatemi qualcosa di fotografico che non e' stato anticipato dalla pittura, io faccio fatica...oggi si scatta con il telefonino per immortalare gli amici, prima si faceva un acquerello. Ciao, Renzo
Inviato: 8/4/2010 17:46
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Re: lo stile di un fotografo |
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Difficile trovare qualcosa di "fotografico" che sia impossibile da realizzare con la pittura.. la fotografia -in un certo senso- aggiunge dei limiti, non li toglie.
"Addirittura Photoshop puo' essere interpretato come una estensione del linguaggio fotografico verso quello pittorico per la liberta' espressiva che consente all'autore." C'è, però, che photoshop non ha bisogno della fotografia per avere uno scopo
Inviato: 8/4/2010 18:29
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Re: lo stile di un fotografo |
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aggiungo.. sempre in tremendo OT..
che a me la pittura interessa,, ma anche la scultura, la musica, il cinema, la letteratura... mi sento attratto da talmente tante cose che non saprei elencarle tutte. La cosa che mi attira di più è la comunicazione, quando utilizza ogni mezzo possibile ed immaginabile per trasmettere informazioni/concetti. Se io dovessi realizzare un cortometraggio pubblicitario, probabilmente utilizzerei molte "arti": cinema, fotografia, pittura, scultura.. possiamo dire "installazioni"? Domanda: perchè dovrei utilizzare pittura E fotografia, considerato che la pittura ha l'innegabile vantaggio (come photoshop, estremizzando) di poter scegliere l'esatto punto della tela in cui piazzare quell'esatto colore, quando invece la fotografia questo vantaggio non ce l'ha? Provo a dare una risposta: perchè la fotografia ha un "gusto" diverso. Pittura e fotografia si influenzano a vicenda, nel senso che si passano l'influenza l'iperrealismo non esisteva prima della fotografia, e non ha riguardato solo la pittura, ma anche la scultura.
Inviato: 8/4/2010 19:01
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Re: lo stile di un fotografo |
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"l'iperrealismo non esisteva prima della fotografia..."
Gia'...ma forse e' l'unico caso... Ciao, Renzo Quanto pagherei per vedere Marco pamar5 con un pennello in mano...
Inviato: 8/4/2010 19:45
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