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Re: XTOL e sviluppo stand?

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28/10/2006 14:37
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L'Xtol si prepara tutto insieme e si conserva per almeno 6 mesi in bottiglie di plastica riempite fino all'orlo, chiuse ermeticamente e tenute al buio; per praticità io usavo 3 bottiglie da un litro di quelle per il latte più altre bottiglie più piccole (tipo succhi di frutta) di capacità tale da consentirmi l'utilizzo a perdere in diluizione 1+1 per pellicole 35mm o 120mm. In tal modo il costo per pellicola è uguale o inferiore a quello degli altri sviluppi e lo spreco è prossimo allo zero.
E' un ottimo sviluppo molto versatile, sicuramente consigliabile sia per le pellicole di sensibilità medio-bassa che per le tabulari e i tiraggi. Stand non l'ho mai provato.

Inviato: 30/12/2010 12:37
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Re: Quale delle due?

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28/10/2006 14:37
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concordo assolutamente con danipen, una rolleiflex è davvero pratica, leggera e veloce nell'utilizzo, adatta anche alla street, con una qualità  eccellente (specie le 3.5).
Certo se si considera come termine di paragone di qualità  la mamiya 7 con le sue ottiche ipernitide si rimane delusi: personalmente ho un concetto più ampio di qualità  ottica di quello limitato alla sola nitidezza.

Inviato: 16/7/2010 14:25
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Re: Foto a colori

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ciao, il mio era una specie di complimento: si vede che sono foto fatte con un occhio allenato al bianco e nero, quindi a luce e forme. Solo che in alcuni casi questo fatto costituisce un piccolo svantaggio, come nella 08 dove l'oggetto rosso richiama molta attenzione su di sé senza essere il vero punto d'interesse della foto.

Inviato: 27/5/2010 8:32
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Re: Foto a colori

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ciao,
a me sembrano quasi tutte più che altro delle foto in bianco e nero scattate fortuitamente a colori.
Nella foto della chiocciolina vedo una stranissima sfocatura che non dovrebbe esserci, vista la bidimensionalità  del soggetto.
Comunque sono foto gradevoli.

Inviato: 26/5/2010 8:20
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Re: gioca si è unito al forum

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28/10/2006 14:37
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gioca con noi... benvenuto!

Inviato: 26/5/2010 8:15
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Re: Romano Cagnoni

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A differenza di Luciano a me la foto di Cagnoni (poco celebrato, è vero) sembra non solo bella, ma di grande qualità  formale, e la tecnica mi pare del tutto appropriata alla forma (e, se vogliamo, al contenuto).
Non sono in grado di fare analisi troppo approfondite, ma le parole di Samuel mi paiono condivisibili.

Inviato: 11/5/2010 21:53
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Re: Segnalo lentezza di accesso

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28/10/2006 14:37
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Anche a me il sito si apre molto lentamente, ma questo succede da almeno due-tre mesi.

Inviato: 8/5/2010 18:03
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Re: Avventure in 6x17 :-)

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in questa seconda serie trovo gli scatti tutti notevoli, ad eccezione del ponte di cui mi disturba la sovraesposizione. Notevolissima a mio avviso per come è organizzata nel rettangolo la foto della catasta, che per me è una foto sezione nel senso migliore (e non deleterio) del termine.

Inviato: 6/5/2010 13:46
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Re: Avventure in 6x17 :-)

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28/10/2006 14:37
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Con formati molto lunghi occorrono soggetti molto lunghi, come ci insegna anche Koudelka in Chaos. Un soggetto intrinsecamente lungo è l'orizzontalità  dello sguardo che spazia sul paesaggio: questo è il motivo per cui in genere si usano questi apparecchi per paesaggi ampi con ottiche grandangolari, ma ovviamente non è l'unico approccio possibile.
Io trovo che sia un formato compositivamente molto difficile, e condivido la sensazione che hanno avuto altri che hanno letto le tue foto come ritagli orizzontali di foto più grandi. Anche questa puà essere una chiave compositiva, la foto-sezione, ma va sviluppata in maniera molto rigorosa. In questo senso mi pare riuscita la foto orizzontale del riflesso sulla vetrata, mentre l'ultima immagine, che poteva essere la più interessante, soffre della sovrapposizione di linee né diagonali né orizzontali che si scontrano senza trovare in basso il famoso "piede" che ne riordini le traiettorie.

Inviato: 2/5/2010 17:54
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Re: Andando per dighe!

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Bravo, quando uno si sveglia all'alba e guarda il meteo non parlerei di fortuna...

Inviato: 25/4/2010 9:16
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Re: Ciao, mi chiamo Logu

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28/10/2006 14:37
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Ciao Lorenzo, ben trovato!

Inviato: 17/4/2010 16:08
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Re: Capo Malfatano al tramonto.

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Ciao Osvi, guardo sempre con piacere le tue foto di paesaggi marini, ormai si possono definire a tutti gli effetti come la tua ricerca personale.
Quale colpisce di più? La prima, sicuramente, colpisce di più di primo acchitto, tempesta, dinamismo, romanticismo, ma la seconda è un'inquadratura molto suggestiva e ben interpretata, che al contrario promana quiete, riflessione, memoria.
Sono due ottime interpretazioni, non saprei quale scegliere.

Inviato: 13/4/2010 7:27
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Re: test obiettivi

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28/10/2006 14:37
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Il tema è interessante e molto attuale.
Quello che noto io è che con l'era digitale la difficoltà  di eseguire dei test realistici è enormemente diminuita, sia che siano fatti in condizioni reali di ripresa sia con delle mire ottiche. Per come la vedo però la capacità  di leggere i test, anche dei test fatti come si deve, è anch'essa diminuita e l'accento è posto quasi esclusivamente su due caratteristiche: la risolvenza e il rumore. Le caratteristiche accessorie come vignettatura, distorsioni, aberrazioni cromatiche sono valutate poco, per via della possibilità  di correzione via software, mentre quelle caratteristiche che definisco "esoteriche" ma che in realtà  incidono moltissimo sulla qualità  dell'immagine, come plasticità , sfocato, delicatezza nei passaggi tonali e cromatici, non ricevono un'adeguata attenzione e spesso ho la sensazione che si sia persa quasi del tutto la sensibilità  per valutarle.
Per esempio questo confronto
http://www.youtube.com/watch?v=9vccKXWWrtQ&feature=related
tra una rollei e una digitale aps-c: ovvio che la rollei sia più nitida, ma cercare il vantaggio di una medio formato solo sulla nitidezza mi sembra molto limitato.

Inviato: 10/4/2010 10:36
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Re: La fine della musica

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Osservavo solo che abbiamo alle spalle molti periodi d'oro (della musica colta, della musica popolare, della musica jazz, della pittura e dell'arte tout-court, della fotografia ecc. ecc.), davanti chissà  e siamo in un presente piuttosto nebuloso, dove le uniche rivoluzioni immaginabili (ripeto immaginabili) sono legate alla tecnica.
Se devo scegliere tra entusiasmarmi per il fenomeno delle nuove tecnologie, del web e compagnia bella o per un disco di Coltrane scelgo tranquillamente la seconda opzione.
Non volevo buttarla in politica, ma il discorso è anche politico, nel senso ampio del termine. Tra l'altro, per la serie era meglio quando era peggio, mi sembra che i politici di oggi non facciano molto per non far rimpiangere quelli di ieri.

Inviato: 19/2/2010 12:54
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Re: La fine della musica

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il problema è che con la fine di una certa ideologia (o retorica, se volete) del progresso l'unica evoluzione che si riesce a immaginare o almeno a riconoscere è quella della tecnica.
Per fare un esempio, in campo politico-sociale si stanno in questi anni dissipando delle conquiste "progressiste" ottenute in decenni di battaglie (anche per colpa di chi quelle battaglie le ha combattute); ci viene detto che questo è il presente e il futuro, che le cose naturalmente cambiano ecc. ecc, che tutto va bene e che questo è il migliore dei mondi possibili. Bene, spiegatelo a un precario a vita, ad esempio, che accettare la sua posizione è progresso e rimpiangere il lavoro stabile dei padri è passatismo. Oppure spiegate a me che l'individualismo esasperato sia l'unico orizzonte a cui si possa ambire.
In campo artistico la caduta verticale della tensione estetica e ideologica (con tutti gli errori e gli orrori che implicava questa tensione) che hanno accompagnato l'evoluzione delle varie forme di espressioni da metà  dell'800 fino agli anni '70 del secolo scorso, con la punta dell'era delle avanguardie, ci consegna un panorama oggettivamente deludente; la mancanza di uno sguardo che vada al di là  del qui ed ora, che sia capace di immaginare un altrove, una società , un futuro migliore, porta in generale a un ripiegamento sull'individuo o su strade già  percorse in passato, e in generale si guarda con diffidenza ad eventuali nuove avanguardie.
Il discorso è complesso e mi rendo conto di averlo tagliato con l'accetta; quello che mi premeva dire è che in un mondo dominato dalla tecnica è difficile classificare come innovativo chi affida l'evoluzione artistica alla semplice evoluzione della tecnica, come è difficile classificare come passatista chi sceglie di adottare forme espressive legate a un passato in cui era ancora vivo una concezione "moderna" del futuro come luogo da costruire per migliorare il presente.

Inviato: 19/2/2010 9:58
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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perdonami vricciardi, ma credo che tu mi abbia confuso con qualcun'altro, non sono io ad aver linkato delle immagini.

Inviato: 10/2/2010 10:41
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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dice Pamar5 "Questo non è forse un fattore positivo? Personalmente la vedo come una “presa di coscienza” di fatti prima misconosciuti. Un rendersi conto della non totale veridicità  dei mezzi associati alla documentazione, della loro “orientabilità â€. Questo, sebbene ampliato al giorno d’oggi, non deve farci dimenticare che è sempre stato connesso ad essi, che è sempre stato fattibile, anche con l’analogico."

Poi tutta la infinita polemica sul miliziano, le ricerche di Hockney sull'utilizzo della camera chiara, il gusto nel trovare i falsi storici della fotografia, i presunti posati di HCB, Erwitt ecc...

Inviato: 6/2/2010 19:27
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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28/10/2006 14:37
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Mi pare che negli ultimi interventi la discussione abbia aperto temi molto interessanti e gli interventi tendono a una posizione comune.
La domanda che pongo, e non è solo una domanda retorica, è perché tanta ansia di demistificare la fotografia: quale posizione ideologica c'è dietro?

Inviato: 6/2/2010 17:54
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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28/10/2006 14:37
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sono d'accordo con samuel

(p.s.: quando ho parlato di falsificazione ne ho parlato in senso popperiano, che è un po' il contrario del senso comune...)

Inviato: 4/2/2010 21:17
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considerazioni a margine della mostra di Erwitt

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28/10/2006 14:37
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Ho visto ieri, nell'ultimo giorno di apertura, la mostra di Erwitt a Roma e su Roma. Alcune piccole considerazioni personali:
1) si tratta di una mostra "piccola", con una non imponente mole di fotografie e per di più piuttosto personale, visto che si tratta di scatti prevalentemente fatti per sè, quasi fotoamatoriali;
2) a parte l'immagine all'ingresso le foto sono stampate su baritata, e malgrado i numerosi difetti dei negativi (macchie, bollicine ecc.) le stampe sono belle e godibili, nella loro semplicità  non fine-art.
3) Erwitt dimostra, con i suoi scatti più recenti, che una fotografia "street" è ancora possibile, anche se nel confronto con le immagini degli anni '60 non si puà non accorgersi di quanto sia più difficile oggi per l'imbruttimento del paesaggio urbano e per l'abbrutimento della gente, sempre meno disponibile a farsi riprendere, sempre meno spontanea e sempre più ostile.
4) Viene il sospetto che Erwitt sia uno degli ultimi superstiti di stagione, quella di una fotografia dal volto umano che oggi non sembra essere più ripetibile; sia per le ragioni sopra esposte sia perché sembra che non ci sia spazio (anche commerciale) per una fotografia sorridente, ironica, leggera e "diretta". Oggi non si dice più "freddo in tutta Italia" ma "italia nella morsa del gelo": tutto deve essere drammatizzato, amplificato, esagerato, tutto deve spingere verso l'allarme e la paura in maniera in un certo senso consolatoria e deresponsabilizzante.
Parerini personali.

Inviato: 1/2/2010 8:33
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