Il titolo è un po' ironico perchè ci sarà di sicuro qualcuno che penserà: ...ma chi se ne frega del telefonino!
Passavo e all'improvviso a questa finestra ad altezza d'uomo mi appare questa bellissima figura di ragazza assorta sul suo telefonino sulla pelle della quale la luce creava un contrasto con lo sfondo e la veste. Tutto qui.

Allega:

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Sicuramente il telefonino non è la prima cosa che colpisce e forse neanche la finestra.
Sono quelle foto dovute alla fortuna, ma che si devono saper cogliere.
Mi piace la composizione, la finestra come quinta e naturalmente l'ignara ragazza. Il cellulare è un indice del nostro tempo.

Bella. Ma secondo me avresti dovuto osare di più ed intitolarla "La persiana"

Grazie ad entrambi per l'apprezzamento; si Gianluigi, come ho avuto occasione di dire qui tempo fa, in questo tipo di fotografia ci vuole anche la fortuna di esserci nel momento giusto, poi è come dici tu.
Luciano, è vero, oppure "la svedese", ma poi non ci sarebbe stata l'attinenza con la finestra

E niente, su questa foto continuo a tornarci!

Ma al di là del soggetto notevole e dell'insieme così riuscito, penso sia una foto riuscitissima perché ti fa venire in mente mille domande (tipo "l'avrà fatto apposta o era assorta e non si curava di essere in mostra?" "Con chi stava parlando?" e via).

Una curiosità: a che piano era?

Fer

Ma il titolo non mi sembra determinante. A volte il titolo di una fotografia ne suggerisce la chiave di interpretazione, di solito preferisco la libertà del senza titolo.

Ti ringrazio Fer e ti rispondo, era al piano terra (di una zona comunque poco frequentata) ed era così assorta che ho fatto in tempo a lasciar passare una coppia fra me e la finestra. Il ragazzo l'ha vista ma ha abbassato subito la testa prima di prendersi una legnata dalla compagna.
Se ci pensi bene però, non è che mettesse in mostra tanto più di quanto mostra una minigonna di quelle che usano le ragazze oggi, anzi, ho visto girare a Venezia turiste con minigonne (che definirei meglio magliette un po' lunghe) esagerate e quelle mutande che molte usano adesso, praticamente un filo interdentale, per cui è una "fiera del mappamondo". L'abbigliamento leggero e l'essere alla finestra era dovuto anche al caldo notevole della giornata.
Tornando indietro ci sono ripassato e guardava verso l'esterno, era bellissima, credo una turista o una studentessa universitaria venuta da fuori.

Ciò che mi ha attratto in quel momento erano quel bellissimo fiore posato su un antico rudere che lo metteva in risalto e la luce sulla pelle in contrasto con lo sfondo. Cioè era una fotografia già pronta che se avessi voluto gestire apposta preparandola ci avrei messo un sacco di tempo e di scatti.

Riguardo al filo interdentale, non posso fare a meno di fare un paio di considerazioni. Premesso che ciascuno e ciascuna sono liberi di girare e vestirsi come vogliono, è strano il regolamento per il decoro della città per cui se io giro a petto nudo mi prendo una bella multa, se invece nudo è il mappamondo di una ragazza, va bene ma se fosse il mio mi arresterebbero pure (e farebbero bene). Come pure è strano il concetto che una ragazza è libera di girare come vuole ma se la guardo sono un porco. Allora non dirmi che giri mezza nuda perchè fa caldo, giri così perchè metti in mostra le tue grazie e soprattutto perchè probabilmente segui una moda che quasi ti impone di girare così altrimenti saresti una sfigata. Con ciò mi guardo bene dal gridare allo scandalo ed importi di coprirti fino ai piedi e metterti pure un fazzoletto in testa, questo faceva parte della nostra cultura prima degli anni ‘60 e di quella di altri paesi (liberi di avere la cultura che hanno da secoli e liberi pure di cambiarla se vogliono). In fondo, siccome sono un amante del bello, e non c’è niente di più bello di una bella ragazza di cui non vedo solo il viso, ringrazio il Signore di averla creata e di poterla vedere, e pure la moda che me la mostra, fin che dura.

Spero di essere stato esauriente e mi scuso se sono andato un po’ OT ma in fondo uno scopo della fotografia è anche quello di suscitare emozioni e considerazioni.

Citazione:

Ma no Pino guardare senza toccare o senza fare commenti grezzi non ha mai fatto male a nessuno. Non necessariamente ci si deve sentire in colpa. Lo sguardo di per se è innocente!

Beh insomma, a Roma il "Che te guardi?" è sempre dietro l'angolo!

Fer