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Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
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Acquisto su ebay una Hasselblad EL con un 250T, ad un prezzo molto conveniente. Non è il tipo di macchine che tratto abitualmente, ma l'acquisto mi alletta, e non chiedetemi perché proprio quel modello.
Mi arriva; cambio la batteria (ha un adattatore per batteria al litio da 6V) : click, click ma il motore non gira.
La porto da un fotografo che conosce bene le Hassy: dice che si vede che la macchina ha lavorato molto; ok, mi sta bene: diffido delle macchine anziane che "sembrano nuove"; il più delle volte non hanno mai funzionato e per questo sono state abbandonate; e poi la Hasselblad è un carroarmato. Però, anche lui non capisce di che si tratta: "forse è il motore che si è bruciato, oppure è la batteria che non ce la fa". Provo con una 9V: niente.
Vado da un fotoriparatore Hasselblad a Roma, e precisamente Dear Camera.
E qui viene il bello.
Un addetto si porta la fotocamera nel retrobottega (non gli dico che l'ho comprata su ebay) e torna dopo una decina di minuti, disgustato. La camera è un disastro: a parte il motore che non si muove - e questo certamente è grave - ha pure una delle "antine" posteriori che è già  stata sostituita ("embè ?", penso io), ma è pure completamente fuori squadro: "si figuri che per mettere a fuoco sull'infinito devo posizionare l'obiettivo su 1,2 metri". Diagnosi: completamente irreparabile, buona solo come fermacarte.
"Peccato", dico io, "tanti anni fa (mentendo) mi fu molto utile, per foto naturalistiche, con il comando a distanza". "Mah, l'unica cosa è comprare un altro corpo macchina: lo trova a poco prezzo, quelle elettriche sono rumorose, non le vuole più nessuno, e poi succhiavano corrente e le batterie non ci sono più". "Vabbè, ma con una da 6V si puà andare avanti...". "Noo, con quella proprio la scarica subito". "Forse con una da 9V..." "Ma assolutamente no: con quella proprio non ce la fa: va bene per le radio a transistor". "E allora ?". "Ma, guardi, si compri una bella digitale ed ha risolto".
Mortificato, torno a casa e comincio comunque a smontarla. Levo una ruota dentata subito a valle del pignone del motore, premo il pulsante e per poco il pignone, messosi a girare allegramente, non mi scuoia la punta del dito: alla faccia del "motore bruciato"!
Seguo la "catena degli ingranaggi" ed arrivo alla ruota dentata all'estrema destra (chi ha una EL capisce di che cosa si tratta), che con un "arpione", arrivata alla posizione giusta, mette un movimento una ruota sottostante la quale a sua volta aziona lo specchietto, le antine e e il perno che fa scattare l'otturatore. Noto che lo specchietto scende di un bel po' e si posiziona a 45°. Mi viene un sospetto: monto il 250, inquadro una gru in lontananza e metto a fuoco: perfetto, sulla ghiera segna un paio di millimetri prima di "infinito". Il grande esperto non si era accorto che lo specchietto, bloccato, non era completamente sceso.
Proseguo smontando e vedo che, sì, in effetti, c'è la solita situazione che tante volte ho incontrato su macchine ed otturatori: grasso raggrumato, ossidazione, sporco. Noto anche però che la meccanica è estremamente semplice, e la roba semplice si pulisce e si ripara con facilità . In generale, i meccanismi interni sembrano sani: che basti una bella pulizia e lubrificazione per riportarla in vita ? E vogliamo scommettere che funzionerà  anche con i mattoncini a 9V ? Faccio una ricerca su internet e vedo che la sostituzione con le batterie al litio da 6V e con quelle da 9V è largamente diffusa e funziona alla grande (il motore sembra sopporti fino a 12V...) .
Conclusione 1: mi farà mandare dal mio solito fornitore negli USA il manuale di riparazione (compresa spedizione, 30$) e me la riparerà da solo.
Conclusione 2: eviterà nel modo più assoluto di rivolgermi ancora alla Dear Camera per riparazioni sulle analogiche. Fra l'altro, sconsigliando le riparazioni (per ignoranza o per malafede) e caldeggiando l'acquisto di digitali, si stanno tagliando piano piano fettine di co....ni: le riparazioni/revisioni/manutenzioni sulle analogiche, specie su macchine di alto livello, possono essere una fonte costante di reddito. Se restringi il mercato degli appassionati/collezionisti/utenti di analogiche e li orienti sul digitale, non farai più manutenzione/riparazione: la digitale, quando è guasta, la butti; oppure, dopo due-tre anni, la sostituisci. Ma i venditori si trovano ad ogni angolo di strada, i riparatori (quelli veri...) diventano sempre più rari.
Cordiali saluti.
Fenidone.

Inviato: 11/9/2009 22:06
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Moderatore
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
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E' una storiella molto educativa e significativa che avevo già  letto nel sito gemello, ma che non avevo commentato per i motivi illustrati da Disperso.
Direi che se ne possono ricavare un due o tre considerazioni forse abbastanza generali: la prima che con un pò di buona volontà  un apparecchio a base meccanica (sia pure dotato di un motorino elettrico) puà essere rimesso quasi sempre in marcia, anche quando la situazione appare all'inizio disperata. E certo la proverbiale affidabilità  delle Hasselblad serie V (sulle nuove H non mi pronuncio, perchè non le conosco) aiuta.
Poi che, parallelamente alla progressiva scarsa diffusione degli apparecchi analogici e meccanici, anche il numero dei fotoriparatori che hanno tempo, voglia, passione di metterci le mani con competenza va diminuendo. Non penso sia solo il discorso che fai tu di autotagliarsi fettine di zebedei; il consiglio che il commesso ti ha dato non è stata magari una uscita felice, ma penso che forse sei troppo ottimista ritenendo che ci siano spazi commerciali significativi nella riparazione di questi apparecchi. Si puà venire tratti in inganno osservando che i pochi rimasti sono ancora pieni di lavoro. Ma appunto come osservi anche tu, sono rimasti in pochi; molti hanno già  chiuso, ed è probabile che qualcun altro ancora chiuderà : i pochissimi che resteranno, forse riusciranno a fine anno a chiudere la contabilità  in zona blu, ma solo perchè saranno ridotti a potersi contare sulle dita di una mano.
Poi ancora che chi sa dove mettere le mani ed ha un pò di conoscenze meccaniche, puà certe volte anche improvvisarsi fotoriparatore, specialmente nei casi che appaiono disperati e dove si puà ragionare nei termini di "o la va, o la spacca" oppure di apparecchi meccanicamente molto semplici (io lo faccio abitualmente per i miei banchi ottici, ma per esempio non saprei proprio da dove cominciare sulle mie Hasselblad o Rollei).
Ed infine che sì: una buona digitale cava ormai da tutti gli impicci, pulitamente ed in ogni situazione


Inviato: 12/9/2009 6:49
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Moderatore
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8/9/2005 0:10
Da Lazio
Messaggi: 2510
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Accomunando il mio pnsiero a quello di Luciano aggiungo che ben vengano queste segnalazioni, così conosciamo i rivenditori che hanno lasciato a casa l'onestà  intellettuale.

Inviato: 12/9/2009 14:06
Mauro-Tessera C.F.A.O. n°12
Leggere con attenzione il REGOLAMENTO

E Dio creò il gatto in modo che l'uomo potesse accarezzare la tigre....
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Utente non più registrato
Concordo con luciano sulla progressiva riduzione del mercato delle analogiche meccaniche: personalmente, ritengo che a Roma vi sia spazio per non più di due riparatori in grado di affrontare anche lavori di alto livello (fino alla Contarex, intendo), comprese modifiche ed adattamenti importanti o la completa revisione di otturatori complessi. Sopravviveranno solo quelli che investiranno in tecnologie, conoscenze e rapporti con fornitori esteri e che avranno coltivato le capacità  di "interpretare" le complessità  meccaniche. E solo questi a buon titolo potranno fregiarsi dell'insegna Hasselblad, Pentax ecc.
Attorno, al massimo altri 2 o 3 che, più per passione che per far campare un'azienda, arriveranno a livelli tipo, per intenderci, cambiare le tendine di una Zenit.
Poi, c'è il settore del restauro, dove occorrono competenze diverse (dall'ebanistica alla costruzione di soffietti): forse ne sopravviveranno 3 o 4 al massimo in tutta Italia, di veramente capaci, in grado di trarre vantaggio da un mercato che è più propriamente collezionistico.
Mi ritengo fortunato, essendo maggiormente interessato al grande formato d'antan, per essermi organizzato da solo per la manutenzione delle mie Graflex, delle Busch, delle Medalist e delle altre meccaniche (adesso, anche della Hasselblad....), dopo aver visto un riparatore impallidire alla richiesta di reincollare la tendina di una Speed. Ma mi è toccato vedere un riparatore chiedere, ad un'amica, 30 euro per la "sistemazione" della levetta di ricarica di una ottima reflex Fuji 35mm consistita nel semplice riavvitamento di una vite: del tutto insufficiente, perché occorreva ricostruirla con lamierino di acciaio. Quando è ritornata dal "riparatore" (purtroppo non si ricorda chi era), anche questo le ha ammollato una digitale (Fuji, ovviamente). E adesso le foto le tiene solo nel PC.

Saluti.


Inviato: 12/9/2009 17:12
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Utente non più registrato
E' strano quel che scrivi, Fenidone.
Dearcamera, se non ricordo male, è riparatore "autorizzato" Hasselblad e non un artigiano qualsiasi.
A me hanno sempre sistemato le mie Nikon (meccaniche o comunque a pellicola) e i rispettivi motori, nonché ottiche manuali AI o Ai-s, senza "consigliarmi" mai di passare al digitale (che comunque uso).
Non conosco la tua Hassy e dunque non posso entrare nel merito delle questioni "tecniche". Di sicuro, Dearcamera è uno dei pochissimi laboratori a Roma che ha strumentazioni adatte alla valutazione "non occhiometrica" dello stato di un corpo o di un'ottica. Ad esempio, la valutazione di una corretta messa a fuoco all'infinito va fatta con strumenti adatti, e non "ad occhio". Non so se tu hai scattato all'infinito col tuo 250 mm e se hai poi riscontrato la correttezza della messa a fuoco osservando una stampa di grande formato.
Ad esempio, a me è successo di accorgermi di un obiettivo che non arrivava all'infinito solo guardando il file a monitor al 100% (che come sai è un po' come guardare una stampa 70x100 da meno di mezzo metro di distanza). Su stampe 20x30 lo stesso problema non si nota, né tantomeno me ne ero accorto guardando in un mirino.
Non dubito che quanto tu dica sia vero, ma forse occorrerebbe dare la parola anche all'altra campana per capire come le cose siano effettivamente andate.

Inviato: 23/9/2009 14:57
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Utente non più registrato
Tra una messa a fuoco assolutamente perfetta ed il dire che per mettere a fuoco all'infinito occorreva posizionare la ghiera a 1,2 metri, ce ne corre; ed è quello che mi è stato detto. Quindi, non è stato un esame serio. Una volta posizionato come si deve lo specchietto, la messa a fuoco (ok "occhiometrica"; ma quando fai foto in giro ti porti un analizzatore elettronico ?) tutto è andato a posto. Quindi, non era "completamente fuori registro". E uno.
Motore "andato". Ma neanche per sogno. E due.
"Con le batterie a 9 volts "nu gna fa". Ma neanche per sogno: gliela fa eccome. E tre.
Personalmente, non ci tornerà di certo. L'altra campana l'ho già  sentita e mi è bastata. Compreso il consiglio di acquistare una digitale.
Poi, ognuno è libero di pensarla come crede. Se in passate occasioni ti ha soddisfatto, buon per te e sono contento.

Inviato: 23/9/2009 23:25
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Moderatore
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8/2/2005 19:08
Messaggi: 5349
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Premetto che questo forum puà ospitare commenti degli iscritti rispetto a loro esperienze con il mondo commerciale che ruota attorno alla fotografia in quanto tali commenti possono essere d'aiuto ad altri iscritti; allo stesso modo questo forum puà ospitare la replica ai commenti da parte degli interessati e di chi ha un parere differente.

Mi appare tuttavia singolare che il primo post di un nuovo utente che non si presenta in alcun modo sia proprio in difesa di un'attività  commerciale.

Andrea

Inviato: 24/9/2009 0:41
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...

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10/1/2008 12:54
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Andrea, anche io concordo.

Inviato: 24/9/2009 8:08
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Utente non più registrato
Hologon,
io non difendo nessuno e comunque l'aggettivo "commerciale" non è sinonimo di "disdicevole", come il tono del tuo intervento sembrerebbe ipotizzare.
Sappi, comunque, che io pago tutte le riparazioni che effettua Dearcamera sulla mia attrezzatura e questo - mi auguro - cancella ogni sospetto su eventuali "conflitti di interesse" su cui non transigo.
Nel mio intervento precedente ho fatto solo presente delle ipotesi (a cui Fenidone ha replicato) e non ho messo in discussione quanto riportato da Fenidone. Avere dei "dubbi" in genere è un fatto di civiltà , oltre che di intelligenza. E ciononostante nel mio intervento ho scritto che non mettevo in dubbio quanto riferito da Fenidone. Altri sembrano avere invece certezze più "assolute". Beati loro.
Ho fatto anche presente che quel laboratorio dovrebbe essere autorizzato Hasselblad. In tal caso (ne sono quasi sicuro, ma non al 100 %), questa andrebbe considerata semmai una "aggravante", e non una difesa, nella eventualità  che quel che racconta Fenidone dovesse essere dimostrato.
In questo strano Paese, grazie al clima che i media alimentano, va sempre più di moda accusare il prossimo senza "approfondire" i fatti. E va sempre più di moda prendere per buono quel che un utente anonimo dice (non so chi sia Fenidone, il cui numero totale di post in questo Forum non mi sembra significativamente maggiore dei miei ...). Una testimonianza è una testimonianza, certo, ma quando sorgono problemi tra persone i fatti emergono in genere attraverso un "contraddittorio" dal quale si formano anche le opinioni di chi legge/ascolta (i monologhi vanno anch'essi di moda, ahimé, in questo nostro Paese). Era solo questo il senso del mio intervento, che mi par di capire che non hai colto.
Tornando al mio intervento, ho detto che io non riesco sempre a valutare se la maf all'infinito sia corretta o meno semplicemente inquadrando e osservando l'immagine nel mirino. Ma forse sono poco dotato io. E comunque ciò ha poco a che fare con Dearcamera, che ha sempre valutato la maf all'infinito (almeno sui miei obiettivi) in modo non occhiometrico.

MODIFICATO DALL'AMMINISTRATORE

Buone foto!

Inviato: 24/9/2009 11:59

Modificato da openmind su 24/9/2009 12:17:18
Modificato da Hologon su 24/9/2009 20:04:23
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Moderatore
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Messaggi: 5349
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Openmind,

ti invito a leggere il regolamento a questo forum, soprattutto laddove parla dell'intervento dei moderatori.

Ti invito anche in futuro a non fare ipotesi sul tono dei miei interventi, ma di limitarti a leggere quello che scrivo, se vuoi.

Circa il non presentarsi quando si scrive su un forum, equivale a entrare in una stanza dove ci sono persone senza salutare. Nessuna legge lo impone, solo la buona educazione. Questo naturalmente vale per tutti coloro che arrivano qui senza presentarsi, non solo per Openmind.

Andrea


Inviato: 24/9/2009 20:15
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Utente non più registrato
MESSAGGIO CANCELLATO DALL'AMMINISTRATORE IN QUANTO NON CONFORME AL REGOLAMENTO DI QUESTO FORUM.

Inviato: 25/9/2009 13:57

Modificato da Hologon su 25/9/2009 19:19:52
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...

Iscritto il:
10/1/2008 12:54
Messaggi: 614
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ai ai ai.... fossi moderatore.......
ma non lo sono perchè poco paziente....

Inviato: 25/9/2009 17:18
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Re: Fotoripatore a Roma: storia (forse) a lieto fine; ma all'inizio...
Amministratore
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11/10/2005 16:37
Da Roma e Abruzzo
Messaggi: 1154
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Caro Openmind,
l’unico pegno che si chiede a chiunque voglia far parte di questa comunità  è il rispetto del regolamento, le cui regole sono per lo più riconducibili a quelle della buona educazione e della pacifica convivenza.

In particolare, se trovi disdicievole rispettare il punto 1.2 di tale regolamento, puoi liberamente scegliere di non frequentare questo postaccio, continuando a vivere felice come immagino hai fatto fino ad ora.

Buona luce.

Fabio

Inviato: 25/9/2009 18:05
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