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esperienze con l'infrarosso
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8/2/2005 19:08
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In diversi thread si fanno accenni alla fotografia con pellicole sensibili all'infrarosso: credo che questo argomento, complesso per le tecniche specifiche che comporta ed affascinante per le possibilità  espressive che offre, meriti uno spazio suo.
Qual'è la vostra esperienza in questo campo? Ritenete che da un punto di vista artistico sia utile utilizzare un supporto che non permette una previsualizzazione dei risultati?



Inviato: 19/10/2005 2:05
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Re: esperienze con l'infrarosso

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25/8/2005 8:38
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Ciao a tutti,

ecco qui il mio piccolo contributo al tema. Diro' un sacco di cose che sono ovvie e note a molti, ma visto che Maurizio-maydays mi ha chiesto qualche consiglio di base non voglio tralasciare nulla.

Dunque, io ho sempre e solo usato la Maco 820c e solo in confezione 120 (questo e' importante, vedi sotto). La mia esperienza con l'IR comincia e finisce li'.

<i>Filtri</i>. Dunque, sotto i circa 750nm di lunghezza d'onda cominciamo a parlare di infrarosso. La Maco risponde molto bene fino a 820nm (da cui il nome) e poi comincia a rispondere sempre meno (e la sensibilita' scende abbastanza rapidamente). Se si usa il classico filtro infrarosso 093 questo taglia tutto quello che c'e' sopra ai 1000nm. Morale della favola: con la Maco 820r ed un filtro 093 (87C) si ottiene ... buio assoluto. Quindi il filtro ideale con la Maco 820c per ottenere un forte effetto "infrarosso" e' il rosso scuro, cioe' lo 092 (89B). Chiaramente si puo' adoperare un rosso piu' chiaro, un arancione, etc perdendo via via sempre piu' l'effetto infrarosso. Tra parentesi, la Maco 820c e' una ottima pellicola bianco e nero: in un momento di disperazione avevo finito il film BN e mi erano rimasti due confezioni della 820c e l'ho usata come normale BN. Niente male, anche se grana ed acutanza non sono certo da far gridare al miracolo. D'atronde e' un nominale 200 ASA, mica una Technical Pan!

<i>Maneggiare il film</i>. La pellicola prende luce in modo pestifero, ma questo e' forse solo vero per il 120. I caricatori 135 magari non hanno alcun problema. Con il 120 io mi sono ridotto a portarmi in giro una piccola changing bag, e poi a chiudermi in cessi bui per ficcare la pellicola nelle guide o vedere quando la freccia sulla carta e' allineata con la tacca sulla macchina, etc.

<i>Esposizione</i>. La mia esperienza e' che in una bella giornata con un bel sole impostando una sensibilita' di 3 ASA (tre) e si misura sul grigio medio (tipo erba) non si fanno grossi errori. D'altronde in una giornata uggiosa o coperta ci sono poche motivazioni per fare dell'infrarosso: per lo meno vuoi avere delle belle nuvole ed un cielo con grossi sprazzi di azzurro.

<i>Cavalletto</i>. E' indispensabile. Facendo i conti uno potrebbe convincersi che con un obbiettivo molto luminoso (tipo f/1.4 o piu' luminoso ancora) si puo' fare infrarosso a mano libera. La fregatura viene dalla profondita' di campo, che a questi diaframmi e' limitatissima, e dallo spostamento del fuoco con l'infrarosso: le due insieme congiurano a generare immagini che sono magari esposte correttamente ma quasi sempre disperatamente sfuocate. Se volete provare, fate pure: magari sono io che sono un brocco.

<i>Messa a fuoco</i>. E' un po' complicata, nel senso che ad essere pignoli questa dipende dalla lunghezza d'onda, e per questo motivo la Leitz (pignolissima) si e' sempre rifiutata di mettere la famosa tacchetta rossa sui suoi obiettivi per riportare la distanza di messa a fuoco misurata in luce visibile sull'infrarosso. Quindi bisogno sempre affidarsi ad un po' di profondita' di campo e questo, combinato con la sensibilita' di 3 ASA, richiede il cavalletto. Se si usa la 820c in LF il fuoco e' molto meno un problema perche' i diaframmi sono molto chiusi e si tende ad adoperare (in foto paesaggistica) delle focali relativamente corte (tipo 72mm chiuso a f/22). Certo, se uno fa foto LF con dei tele tipo il Nikon 500mm per il 4x5 e diaframma a f/11 il problema si ripresenta. Se vi fidate di Ansel Adams allungate la messa a fuoco di 1/70 della focale. Boh?!

<i>Sviluppo</i>. Se uno non vuole comprare la chimica specifica della Maco puo' benissimo usare prodotti standard. Io ho adoperato sempre l'XTOL 1+3 ma ultimamente ho anche usato il D76 con buoni risultati. Ma l'XTOL e' meglio, e oltretutto e' un po' piu' ecologico del D76. A 20 gradi il tempo e' 14 minuti con la solita agitazione di 30 secondi iniziale e poi un rovesciamento della tanica ogni 30 secondi. Poi tutto il resto e' normale: fissaggio, stop, lunghissimo wash. Io faccio anche un prelavaggio del film all'inizio per togliere lo strato anti-halo. Vado avanti finche' l'acqua da blu scuro non e' azzurrina pallida pallida. Serve? Non serve? Non so, io ho cominciato cosi' e non cambio. Sempre per il discorso "prendere luce" adopero delle tank di sviluppo in alluminio e non di plastica. Probabilmente e' solo paranoia, ma ormai le ho, quindi le adopero. La pellicola non si riga facilmente ed e' robusta. Nel formato 120 tende ad arricciarsi, anche dopo averla tenuta una intera notte appesa con il solito pesino in fondo.

Un ultima osservazione: nonostante abbia investito parecchie energie a fare foto digitali all'infrarosso, non c'e' niente al momento che batta la Maco. I risultati sono stati alquanto deludenti. Le soluzioni di 350D o 20D con il filtro IR davanti al sensore rimosso permettono di fare foto a mano libera con tempi rapidi (e questo e' molto intrigante), ma la qualita' ultima dell'immagine lascia a desiderare: e' ottima vista su uno schermo, ma la stampa manca l'impatto di una pellicola IR scannerizzata a regola d'arte. Ho anche avuto problemi di hot spot da far paura. E poi se uno vuole fare grandi stampe i poveri 8M pixel non ti portano molto lontano. Certo, arrivera' il momento che risolveranno anche il problema della foto digitale IR, per carita', ma oggi non ci siamo proprio.

Ma questo e' un altro thread...

Ciao!!!

Inviato: 19/10/2005 6:08
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Re: esperienze con l'infrarosso

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25/2/2004 15:54
Da Roma
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Nota per i possessori di EOS a pellicola: molti dei modelli piu' recenti utilizzano un led a infrarossi per il controllo del trascinamento.
Cio' puo' costituire un problema nell'utilizzo di alcune pellicole IR (ad alta sensibilita'), vedi questo articolo e quest'altro successivo articolo.

Inviato: 19/10/2005 8:45
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Re: esperienze con l'infrarosso
Utente non più registrato
con l' infrarosso digitale conviene servirsi di fotocamere poco corrette per l' infrarosso (quelle più vecchie) o eliminare il filtro antinfrarosso, appunto.
C' è un sito dove vendono Eos 350D o Eos 20D senza il filtro infrarosso...
Attualmente, se si ha un minimo di bricolage, la Sigma SD10 è perfetta per questo genere di ripresa: basta eliminare il filtro sul bocchettone che funge sia contro l' infrarosso che per la polvere.
Ha il sensore Foveon, come sapete, è la resa dovrebbe essere simile alle pellicole (niente inperpolazione dei colori).
Si trova attualmente a buon prezzo in vendita in Francia....circa 600 euro.
A chi è interessato...basta dirlo!

Inviato: 19/10/2005 9:39
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Re: esperienze con l'infrarosso

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21/7/2005 13:35
Da Busto Arsizio - VA
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Ciao a tutti.

Non ho un'approfondita esperienza diretta di scatti all'IR, tuttavia mi è capitato di stamapre per amici dei negativi IR (mi pare di ricordare Kodak) esposti nelle EOS. La velatura dovuta al contafotogrammi era in realtà  limitata alla zona della perforazione. In alcuni casi rendeva illeggibile il numero di fotogramma ma non "intaccava" mai il fotogramma vero e proprio.

Per quanto riguarda IR con le DSLR ho sentito che Nital, su richiesta, puà "smontare" il filtro dalle macchine Nikon. Se non erro, inoltre, sul sito Nital, nell'area experience, c'è qualche articolo al riguardo.

Un saluto.
max


Inviato: 19/10/2005 9:59
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Re: esperienze con l'infrarosso

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12/5/2005 19:57
Da Frosinone
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Scusate una domanda scema,ma in una dsrl,togliendo il filtro antinfrarosso (il famoso vetrino posto sul sensore),o sostituendolo con un altro non schermato per l'infrarosso,la fotocamera dovrà  essere usata esclusivamente per foto infrarosse,quindi niente foto "normali"?

Inviato: 19/10/2005 11:24
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Re: esperienze con l'infrarosso

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25/2/2004 15:54
Da Roma
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Questo sembrerebbe un articolo abbastanza esaustivo su digitale e infrarosso, che copre un po' tutti gli aspetti inclusa la rimozione del filtro.

Non me lo sono letto tutto (e non sono in grado di giudicarne l'attendibilita'), ma da quel che ho capito eliminare il fltro significa avere poi una certa contaminazione IR nelle immagini "normali", che porta ad uno shift verso il bianco (maggior luminosita' e minor saturazione) delle superfici che riflettono l'IR. L'effetto sembrerebbe abbastanza blando e neppure molto frequente. Per evitarlo dovrebbe essere possibile montare un filtro anti-IR sull'obiettivo, ma a quanto pare i filtri in commercio o non schermano a sufficienza, o danno altri problemi.

Inviato: 19/10/2005 12:13
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Re: esperienze con l'infrarosso

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25/8/2005 8:38
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Inviato: 19/10/2005 15:22
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Re: esperienze con l'infrarosso
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8/2/2005 19:08
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Citazione:

Mxa ha scritto:

[...]
<i>Maneggiare il film</i>. La pellicola prende luce in modo pestifero, ma questo e' forse solo vero per il 120. I caricatori 135 magari non hanno alcun problema. Con il 120 io mi sono ridotto a portarmi in giro una piccola changing bag, e poi a chiudermi in cessi bui per ficcare la pellicola nelle guide o vedere quando la freccia sulla carta e' allineata con la tacca sulla macchina, etc.
[...]



Interessantissima dissertazione!

Avrei bisogno di qualche spiegazione in più sulla modalità  di caricamento del 120. Se bisogna caricarlo al buio, come fai a vedere l'allineamento della freccia coll'indicazione nel caricatore?


Inviato: 20/10/2005 1:04
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Re: esperienze con l'infrarosso

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25/8/2005 8:38
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La pellicola 120 si <i> scarica </i> all'interno di una changing bag. La si <i> carica </i> invece in un cesso buio, buio al punto che la famosa freccia si vede, ma appena appena ...

Inviato: 20/10/2005 5:57
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Re: esperienze con l'infrarosso
Utente non più registrato
Grazie per le preziose info.
Ho ancora dei dubbi: ci sono periodi dell'anno in cui l'effetto IR è più visibile e soggetti più adatti?
Ho notato infatti che ottengo l'erba e gli alberi bianchi soprattutto in primavera. Dipende forse dalla fioritura? E poi c'è sicuramente differenza tra una foglia aghiforme e una foglia a pianta larga.
Certo, quando ho letto dell'esposizione a 3 asa ho capito che forse lì è il punto.
Proverà

Maydays

Inviato: 21/10/2005 21:16
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Re: esperienze con l'infrarosso

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Ottieni un maggiore effetto in primavera perchè in quel periodo c'è più clorofilla nelle piante ...

Se ho detto una castroneria non risparmiatemi

Alessio

Inviato: 22/10/2005 6:52
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"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
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Re: esperienze con l'infrarosso

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Da Toscana
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la mia idea invece e' che ci sia piu' acqua nelle foglie e quindi siano piu' fredde...
Si attende il parere di un esperto...
Ciao,
Renzo

Inviato: 22/10/2005 7:00
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Re: esperienze con l'infrarosso

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Nella mia qualita' di nullologo, riferisco quanto letto in proposito, e cioe' che gli IR sul fogliame sono riflessi dalla clorofilla e quindi piu' clorofilla = piu' chiarore sulle foglie.

La temperatura ambiente non entra in gioco nella ordinaria fotografia all'infrarosso (pellicola e digitale), che riguarda solo l'IR vicino. Si registrerebbe qualcosa solo su corpi molto prossimi ad essere incandescenti.
In caso contrario la pellicola e/o il sensore si "impressionerebbero da soli" ovvero con le proprie radiazioni termiche.. Solo in alcuni visori a infrarosso i sensori registrano queste radiazioni, e infatti debbono essere tenuti a temperature basse.

PS
Alessio, ma che ti sei fregato il cinghiale ??

Inviato: 22/10/2005 11:22
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Re: esperienze con l'infrarosso

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e' vero..basterebbe prendere in mano il rullino e vi rimarrebbero impressionate le dita.
Ciao,
Renzo

Secondo me Alessio sta tentando di infilare il cinghiale nella firma. A me non riesce proprio, addirittura nella firma non mi riesce di infilarci proprio niente. Ma come si fa? C'e' un protocollo specifico o basta una raccomandazione di Raffaello?

Inviato: 22/10/2005 11:28
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Re: esperienze con l'infrarosso

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Citazione:

Falcopardo ha scritto:
e' vero..basterebbe prendere in mano il rullino e vi rimarrebbero impressionate le dita.


Peggio, la pellicola si velerebbe da sola.

Il cinghiale nella firma ? Mah, non ne so niente, credo che s'infili lui quando gli va..


<br />----------------<br /><img src="http://digilander.libero.it/bentobox/cinghiali2.jpg" alt="" width="80"/> grunt.......

Inviato: 22/10/2005 11:39
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Re: esperienze con l'infrarosso

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Eh no.... tu sei raccomandato...
E che cavolo! Ho provato con la faccina, senza faccina, postandolo su un server esterno, mettendoci direttamente l'immagine, riducendola...non vale...e sì che avevo preparato un "cignale" Pistoiese...
Spara! Come si fa?

Inviato: 22/10/2005 11:57
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Re: esperienze con l'infrarosso

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Io il cinghialotto me l'ero messo come faccia ...

Ora l'ho passato al forno ...

Alessio

Inviato: 22/10/2005 12:13
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Re: esperienze con l'infrarosso

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Era quello che avevo letto anche io sul potere riflettente della vegetazione ...

Inviato: 22/10/2005 12:14
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Re: esperienze con l'infrarosso
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Ciao a tutti.stavo leggendo la discussione e ho notato che forse posso essere un poco d'aiuto... anche perchè mi è sembrato che c'è un po di confusione...
cercherà di rispondere ai punti di Mxa in modo da vedere le differenze.
Da premettere che non uso la maco ma la Kodak High Speed Infrared. questa pellicola non è tarata a nessun valore di ASA. Io la espongo sempre per una 400 ASA.

Filtri: uso il sistema cokin serie P. A seconda del risultato che voglio ottenere uso lo 003(rosso normale paragonabile al wratten 25) o lo 007 (rosso scuro paragonabile al 89b). Più il filtro è scuro più si avrà  l'effetto infrarosso.

Maneggiare il film: la kodak non produce la 120 ma solo la 135. come la 120 va caricata al buio più assoluto e estratta al buio più assoluto riponendola nell'apposito porta pellicola. se si carica alla luce si avranno le prime sei sette foto che sono tutte velate.

Esposizione: come detto taro l'esposimetro su 400 ASA. Calcolo l'esposizione tramite TTL. Uso una Canon Eos 1VHs e il calcolo dell'esposizione è risultato corretto in ogni situazione. Per l'esposizione metto sempre il filtro rosso 003 e tengo l'esposizione uguale a quella rilevata con questo filtro anche se metto poi lo 007. Infatti con lo 007 essendo un filtro quasi nero l'esposimetro TTL inizia a dare i numeri.
Essendoci problemi di messa a fuoco si preferisce usare un valore di diaframma molto chiuso... personalmente vado dai 16 ai 32 e a seconda dell'obbiettivo.

Messa a fuoco: da ricordare di spostare la messa a fuoco sulla tacca di riferimento degli obiettivi (dopo aver messo a fuoco ciò che si vede dal mirino). Molti obbiettivi della serie economica canon non hanno questi riferimenti visto che i corpi macchina macchina più economici ma anche la semipro EOS 3 hanno un contafotogramma con sensore a luce infrarossa, quindi velerebbe la parte bassa del fotogramma. Comunque stando sui valori di diaframma molto chiusi non si hanno problemi.
Il cavalletto è utile visto che si scende a tempi molto bassi: dal quindicesimo al sessantesimo di secondo. poi se si usa un filtro scuro è indispensabile visto che non si vede niente con il filtro ed è quindi impossibile inquadrare a mano libera.

Sviluppo: se non siete degli ultra esperti di camera oscura (esperienza decennale ) lasciate perdere... rischiate di buttare decine e decine di rulli. affidatevi ad un buon laboratorio. Basta far sviluppare la pellicola come una t-max a 400 ASA e l'effetto è assicurato. Se poi volete altre cose cose potete farla sviluppare anche in rodinal etc. etc.

Ho all'attivo una ventina di rulli infrared... E il laboratorio non ne ha toppato uno almeno per ora.

Altra considerazione: foto all'infrarosso si possono fare in qualsiasi periodo dell'anno. Non ci sono limitazioni. Dipende sempre cosa si vuole ottenere. Certo che per un bel paesaggio è meglio una bella giornata estiva con molto sole e con le piante cariche di clorofilla che da il bianco sulle foto.

Spero di essermi spiegato con le parole... preferisco usare le reflex...

Inviato: 8/1/2006 18:51
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