Ciao a tutti.
Volevo dare il mio (modesto e personalissimo) contributo “all’annosa” questione sulla bontà  dei treppiedi Benro.
Mia moglie e mio fratello me ne hanno infatti recentemente regalato uno (grazie ancora!). L’ho usato un po’ poco, ma alcune impressioni penso di poterle comunque condividere con i fotoavventurrieri.
Premetto però che, anche se lo standard di qualità  che chiedo alla mia attrezzatura credo sia abbastanza alto, sono convinto che quando si parla di qualità  e di rapporto qualità /prezzo si viaggia su un terreno minato dalle interpretazioni e opinioni soggettive (e, a volte, anche dalle "fisse").
Il modello che ho io è il C-127-n6. àˆ un treppiedi medio, che sostituisce il mio glorioso Manfrotto 190. àˆ stato acquistato qui
venditore
Il venditore è serio e affidabile, il pacco è arrivato a casa in meno di 10 gg.
Prima dei giudizi particolari, il giudizio generale: è (PER ME) un ottimo prodotto, ben rifinito, solido e mi sentirei sicuramente di consigliarlo a chi non vuole svenarsi per un Gitzo. Ho guardato attentamente il Gitzo in negozio: sembra leggermente più “curato” nelle finiture (sulla colonna centrale del mio c’era qualche graffietto) ma mi sono convinto che le (eventuali) differenze (anche in termini di “qualità  complessiva”) non valgono certo (PER ME) la differenza di prezzo.
Nel dettaglio.
Il Benro arriva in una sacca professionale, con cinghia a tracolla che puà essere applicata tanto alla sacca che al treppiedi.
àˆ completo di una chiave per eventuali smontaggi delle gambe. In dotazione ci sono anche i puntali intercambiabili: in gomma quelli standard, in acciaio a punta quelli intercambiabili (si svitano molto semplicemente). Una delle tre gambe ha l’impugnatura in gomma spugnosa (non so esattamente che materiale sia).
I serraggi sono fluidi e sicuri, i movimenti idem. Forse i serraggi del Gitzo sono un po’ più comodi da impugnare. Non è comodissimo il sistema per modificare gli angoli delle gambe (ma è lo stesso del Gitzo corrispondente).
C’è un piccola livella a bolla incorporata e anche una bussola!! Se qualcuno sa dirmi a cosa puà servire una bussola incorporata in un treppiede….
Il treppiedi è stabile e da una piacevole sensazione di solidità . Pur non essendo certo un modello pensato per il LF io lo uso tranquillamente con la Shen Hao. Non l’ho ancora testato in presenza di vento, c’è comunque il gancio sulla colonna centrale per attaccargli lo zaino.
Non noto “a vista” in nessun componente nulla che mi possa far pensare difetti costruttivi o ad assemblaggi approssimativi per ridurre i costi di produzione.
Difetti: una delle impugnature in gomma dei serraggi delle gambe si è “scollata” quasi subito dal meccanismo di serraggio e ruotando l’impugnatura gira a vuoto sul meccanismo vero e proprio, quindi per bloccare la gamba devo stringere di più con la mano (spero di essermi spiegato). Appena ho 10 minuti lo incollo e il problema è risolto. Probabilmente con il Gitzo non sarebbe successo…….ma se la differenza è tutta qui…..
Concludendo: secondo la mia esperienza vale sicuramente quello che costa anzi, se il termine di paragone è il Gitzo con i suoi prezzi, vale molto di più di quello che costa. Sarà  poi il tempo e l’utilizzo negli anni a dare un responso più “oggettivo”.
Appena posso mi prendo anche una testa (che sono l’imitazione delle Arca).

Ciao a tutti

miki

Non conosco questa casa, ma ne parlano un pò tutti bene.
Io ho acquistato anni fà  , un Gitzo ed ancora mi "sopporta", nonostante abbia lggermente piegato una delle gambe (un pò duro nel "rimetterla" all' interno, quando devo ridurre le dimensioni).
La bussola servirebbe per conoscere la direzione della luce: esempio, mi trovo in un paesaggio molto fotogenico, ma la luce non è ideale...
Bene, proprio grazie alla bussola posso "calcolare" l' ora ideale per ritornare sul posto, con la luce "giusta".
Me ne ha parlato mio cugino, pilota militare, che era costretto a " calcolare" la direzione della luce "prima" di fotografare un obiettivo "sensibile", come un ponte, per esempio (sapendo come era posizionato rispetto al Nord, grazie alle carte topografiche).
Credo serva a questo, poi magari altri potranno postare altre funzionalità .

Grazie della recensione.
Sembrerebbe quindi un prodotto con una buona e solida base, con qualche difettuccio di materiali e finiture.
Visto il prezzo mi parrebbe un compromesso più che accettabile.

Tienici aggiornati man mano che continui ad usarlo.

Fer

Grazie Miki anche da parte mia!! , e mi raccomando, tienici aggiornati sullo "sviluppo" delle tue impressioni iniziali, come puoi vedere sul forum c'è molto interesse per la questione "treppiedi" ...

Se valgono quello che costano, non ti lasciano a spasso sul più bello ed insomma si dimostrano prodotti validi ed affidabili, tanto meglio!!
Vuol dire che c'è un'alternativa in più tra cui scegliere, specialemte per reggere materiale non al limite dei pesi e degli ingombri, come le reflex digitali o il medio formato.

I prezzi dei Gitzo (e pure quelli dei Manfrotto) sono davvero cresciuti troppo, negli ultimi tempi. Non so se avrei il coraggio di ricomprare il mio serie 3 in carbonio con testa in magnesio, ai prezzi attuali. Fu già  un bel salasso 6 o 7 anni fa...

Certo che da un punto di vista "morale" questi Benro pongono alcune questioni, sono in pratica delle copie identiche che più identiche non si puà dei Gitzo (così come le teste a sfera della Benro sono delle copie identiche della Arca Swiss), vabbè che questi sono tempi di spy story a tutti i livelli (vedi caso Ferrari - Mclaren) e lungi da me voler fare il moralista, sono anzi assolutamente consapevole che per le aziende occidentali che non sono state capaci/lungimiranti/brave a tutelarsi prima nei modi opportuni, il rischio è poi quello di essere sottoposti in modo inesorabile a questo tipo di "concorrenza" da parte della Cina, però è giusto secondo me sottolineare anche questi aspetti.

Nel caso specifico però mi sembra di aver letto da qualche parte che gran parte della "colpa" sia della Gitzo stessa, che aveva incautamente lasciato in mano alla Benro i progetti dei suoi treppiedi quando stavano discutendo di una possibile join venture produttiva per ridurre i costi di vendita dei prodotti Gitzo, poi l'accordo era sfumato ma i progetti erano oramai in mano della Benro...ora non so se questa è una leggenda metropolitana, però se fosse vero sarebbe ancora più da fessi che portare i progetti della Ferrari a fotocopiare sotto casa ...