Vi segnalo che Burtynsky ha pubblicato sul suo sito una serie di video in cui si vede il fotografo canadese al lavoro nelle locations in cui ha realizzato le sue immagini più note...dai video si nota che Burtynsky lavora oramai "solo" con una Linhof 4x5", lui che era notoriamente un utilizzatore di 8x10", e questo a conferma anche delle sue ultime dichiarazioni in cui affermava che oggi la qualità  delle ottiche e delle emulsioni e dei processi di scansione ha raggiunto un tale livello, per cui si puà tranquillamente utilizzare il 4x5" anche nel caso si stampi parecchio grande come fa lui...qui il suo sito, cliccate su "Video Clips" nel menu a sinistra:


http://www.edwardburtynsky.com/

Mi metto un auto-reminder per stasera per dire che secondo me anche la qualità  delle *scansioni* recentemente ha fatto passi da gigante (non della quailità  di scansione in sé ma dei file ora ottenibili e maneggiabili). Stesso discorso per postproduzione.

Fer

azz

ogni volta che mi capita di navigare nel sito di burtinsky, resto a bocca aperta.

a presto,ric
www.grandespirito.it

Ciao Ric,
indubbiamente e' il maestro. Me le sono centellinate ad una ad una per cercare di capire e carpirne lo stile che lega le immagini. A parte l'inquadratura sempre ineccepibile e la ricerca del soggetto, a volte impensabile, c'e' lo studio del contrasto e della intonazione. Belle. Se puo' consolarti la cava di Carrara n.30 e' accessibilissima, abbandonata da anni e vicino alla strada...
Lo sai che mi hai messo il tarlo dell'80-200? Ma io resisto, debbo lavorare in 4x5...pero'....
Ciao,
Renzo

Che periodo NERO! Non un momento libero.

Ok, tornando a noi.

Volevo dire, supportando quanto scritto da Marco, che ci troviamo in un periodo in cui scansioni da varie centinaia di mega sono perfettamente gestibili: scansionare una 4x5" a 5000 DPI ottenendo un file da mezzo miliardo di pixel è fattibile, come anche è fattibile esaltarne la nitidezza con un accurato uso di maschere di contrasto e deconvoluzione, restituirne la purezza cromatica con adeguati interventi in spazio LAB, ridurre l'invadenza della grana (ove desiderato) con filtraggi selettivi in frequenza.
Le stampe inkjet e laserchimiche hanno fatto, a propria volta, passi da gigante, con qualità  generale elevatissima e fantastica resa dei dettagli.

Queste cose 10 anni fa non si potevano fare: quindi se oggi, disponendo di un originale di alta qualità , è possibile da un 4x5" ottenere una stampa da un metro e mezzo con qualità  ancora assai elevata, poco tempo fa bisognava, per certe dimensioni sentite artisticamente necessarie, salire di formato o accettare (cosa non sempre possibile a seconda dei parametri artistici e rappresentativi) uno scadimento di qualità  delle immagini presentate.
Sospetto che alla base dell'adozione dell'8x10" da parte di una certa generazione di fotografi ci fosse anche questo (certamente non è stata l'unica ragione).
Oggi grazie alla maggiore qualità  dei file digitali ottenibili e delle stampe digitali ottenibili, con un 4x5" ben sfruttato si possono fare cose veramente egregie, al punto che magari in certi casi, i compromessi dettati dall'8x10" sono meno giustificabili di prima (dove non sorgano altre necessità , come la composizione su un vetro di grandi dimensioni).
Solo 10 anni, eppure la differenza nelle potenzialità  del 4x5" grazie all'acquisizione, postproduzione e stampa digitale, è notevolissima...!

Fer

Ciao,
mi sono guardato i videoclip, non ho capito una parola o quasi di quanto era detto ma sono stati illuminanti sul modo di lavorare e sulla personalita' di Burtynsky. Mi e' sembrato una persona semplice, decisa, pratica, uno che non se la mena, uno che fa. Cerca la semplicita' nel mezzo tecnico, ha risolto con una scala due problemi, quello di eliminare i primi piani e di scavalcare i fili spinati,
lavora molto con ottiche corte ( monta quasi sempre il soffietto floscio ) sembra che conosca ad occhio la messa a fuoco o lo fa spesso soltanto con il telemetro.
I sui lavori sono da commozione, ma non mi sono piaciuti quelli sulle Apuane. Mi ha dato l'impressione che abbia o gli abbiano fatto fotografare solo l'aspetto grafico delle cave.
Non ha saputo vedere e sviluppare anche qui il tema che sta portando avanti, quello del cambiamento e la distruzione del mondo da parte degli uomini. Vorrei urlarglielo in faccia di tornare in Apuane, di tornarci con uno qualunque degli amanti di queste montagne e che le frequenta, ne ascende i sentieri, le scala, ne esplora le cavita'. Non credo che non abbia visto lo scempio che ne stanno facendo le cave, che non abbia visto l'avidita' economica delle ditte che le gestiscono, non abbia visto l'ottuso asservimento delle popolazioni di questi monti. Non e ' possibile che non abbia notato la rassegnazione di questa gente squisita, gentile sotto un'apparente scorza di ruvidita', semplice, avvezza alle sofferenze, che accetta la morte in cava come una necessaria fatalita', che non capisce che il futuro delle Apuane e' nei parchi, e che potrebbe vivere solo facendo visitare le cave facendo pagare un biglietto, ma fermandole, subito.
Ho un amico, bravissimo fotografo, a cui piace il tema del degrado ambientale, che potrebbe venire con me a tentare di fare qualcosa, ma pur avendo gambe e fiato da invidiare preferisce andare a far fotografie ai mucchi di carbone e alle fabbriche abbandonate perche' sono in pianura....
http://www.primapagina.regione.toscana.it/index.php?codice=8700

Ciao,
Renzo