Incredibile il "trucchetto" (non voglio sembrare irriverente, ma è in effetti tale, anche se dimostra una formidabile capacità tecnica) usato da Hasselblad per incrementare le prestazioni del sensore da 50MP fino ad ottenere files ad altissima risoluzione da 200MP

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Bel giocattolo da ricchi

E' una tecnica usata da molto tempo, fin dai primi dorsi digitali medio formato.

Fer

Mi pareva in effetti che non fosse una soluzione del tutto nuova per Hasselblad. Ma non ero sicuro.
Non sapevo imvece che anche altri costruttori l' avessero adottata.

Ciò che non mi è chiaro è la velocità operativa di questo sistema. Si può usare solo per gli still life o anche in una normale sessione con soggetti in movimento? E con i flash?

E' solo per soggetti statici. Questo è dichiarato esplicitamente nel sito : "the ultimate in studio photography" e "the ultimate in still sbject capture"...ci tengono molto al concetto di "ultimate" e tale sarà, almeno per qualche mese

Per quanto riguarda il flash, non ho letto nulla, ma penso che sicuramente bisogna ricorrere al multiflash (un lampo per ogni esposizione effettuata). Oppure alla luce continua.

Ho letto da qualche parte che esiste un software che fa praticamente la stessa cosa assemblando tre scatti. Non ricordo il nome!

E come fa, non è possibile: serve un ausilio hardware (motore piezoelettrico che sposta il sensore di un pixel o di mezzo pixel).

Fer

Alcuni parlano bene di questo http://www.photoacute.com anche se sicuramente non é la stessa cosa.

Mi ricordo di Photoacute; è un software che assomiglia (o forse deriva) da quelli di analisi forense, che migliora la risoluzione sfruttando immagini dello stesso soggetto e prese dallo stesso apparato, ma leggermente diverse (vibrazioni, piccoli spostamenti dell'apparato, piccoli movimenti del soggetto).
Sono tecniche di "superrisoluzione" nate soprattutto per ottenere più dettagli dalle videocamere di sorveglianza (es. leggere meglio targhe, riconoscere meglio volti).
Per assurdo, aiuta tanto più quanto più è di bassa qualità l'immagine e/o l'apparato di ripresa.
Nel caso specifico, nel migliore dei casi può migliorare leggermente l'immagine (stante i vincoli in ripresa sopra descritti), ma non può minimamente competere con il multishot hardware.

Il multishot hardware può lavorare sia spostando il sensore di 1 pixel, che di mezzo pixel, a seconda dell'implementazione.
Nel primo caso, in pratica annulla l'effetto-Bayer, perché riesce, spostando ogni volta il sensore di 1 pixel, a campionare ciascun pixel nativamente in R, G e B; a questo punto viene eliminato il sottocampionamento della crominanza (niente più color aliasing: diventa una specie di Foveon) e inoltre l'algoritmo di debayering non deve più interpolare i colori (cosa che abbassa il microcontrasto).
Doppio vantaggio quindi.

Nel secondo caso, si può addirittura "infittire la griglia", prendendo ulteriori campioni a metà strada tra un pixel e l'altro, un po' come se il sensore avesse, appunto, 4 volte i pixel che ha.
Naturalmente la precisione dello spostamento è fondamentale, come anche il contenimento delle vibrazioni.

Fer