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Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
Utente non più registrato
Ragazzi aiutatemi, in virtù della mia voglia e determinazione di dedicarmi a dei lavori seri, volevo sapere alcune cose da voi, o da chi si dedica a questo tipo di foto:

- Come affrontate di solito un reportage?
- Quali obbiettivi sono indispensabili per poter raccontare con le immagini una storia?

Preciso che il lavoro che dovrei affrontare a parte essere top secret, si tratta di un posto vicino a casa mia, nella mia città  e riguarda una determinata categoria di persone: immigrati (non è Chinatown). Per quanto riguarda le ottiche ho attualmente focali fisse e uno zoom che arrivano dal 28 mm al 35 mm. Ovvero: manuali 28 mm, 50 mm, 135 mm, autofocus: 28 mm e 28/70 mm ma diaframma 3.5 5.6 credo. Che cosa mi mancherebbe per essere al top? Oppure cosa va rivisto? A me piacciono focali grandangolari e che arrivano al ritratto.

Insomma accetto tutti i vostri consigli e la vostra esperienza!

P.s. Non sono un professionista, ma uno che ama questo tipo di fotografia e spera di realizzare un giorno un bel lavoro che ci sia o no il busco questo sarà  tutto da vedere, per ora ci metto tutta la mia passione!

Inviato: 13/10/2008 17:53
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi

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Da nord Sardegna
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Ciao Frank,

se ben ricordi, Giovanni Marozzini confidava di realizzare tutti i suoi splendidi reportages con un solo Nikkor 24 mm, su FM2 (se non ricordo male), tutto bianconero. Come vedi, poche distrazioni tecnico/estetiche.

Il problema immagino che risieda maggiormente nella pianificazione del lavoro: lo studio approfondito del soggetto e del contesto storico/geografico in cui vive, oltre naturalmente alla burocrazia da mettere sempre in conto. Sei sicuro che i tuoi soggetti saranno disposti a firmarti la liberatoria?

Se frughi bene nel forum troverai parecchi contributi intriganti di FranzX sul tema reportage... è che frequenti poco!

Claudio

Inviato: 13/10/2008 19:21
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi

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Da Campi Bisenzio
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Citazione:
Giovanni Marozzini confidava di realizzare tutti i suoi splendidi reportages con un solo Nikkor 24 mm, su FM2 (se non ricordo male), tutto bianconero. Come vedi, poche distrazioni tecnico/estetiche.



Beh...così prendi un'estremità ...ci sono fotografi (olivier follmi, Mccurry o Paul nicklen per esempio) che viaggiano stracarichi; altri come Nachtwey che viaggiano con un paio di macchine e due ottiche (dunque una situazione intermedia) ed infine quelli che come hai detto te viaggiano con l'essenzialissimo. Tendenzialmente io, in questo momento, sto nel mezzo...un paio di corpi con 2 ottiche fisse.

Credo che il fulcro sia la pulizia mentale di quello che si vuole ottenere e di come lo si vuole ottenere.L'attrezzatura puà essere poca o tanta, nel secondo caso si deve avere l'ordine e la tranquillità  mentale per gestirla a modo e non farla diventare una limitazione od un ingombro inutilizzato...motivo per cui mi sono disfatto del formato medio.

Ad ogni modo la domanda di Francesco non puà trovare una risposta certa od una regola fissa...le regole o la metodicità  possono essere create nel professionismo, tipo matrimoni, servizi di pano ecc... dove il risultato deve essere il più possibile garantito e dunque la metododicità  lascia spesso il posto, ahimé, all'istinto. Ma se si parla di lavori personali credo che la formula universale non esista...ognuno deve trovare da se il suo modo di scattare...che spesso è anche mutevole.

Resta invece molto importante la parte documentativa, burocratica ecc... se si vuole effettuare un preciso lavoro.


P.S. Marozzini questo mese è in mostra a Fucecchio....



Inviato: 13/10/2008 20:43
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
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Certamente il problema più importante è la burocrazia e soprattutto come affrontarla? Quando scatti non sei sicuro che piega prenderà  il lavoro, se lo esporrai o pubblicherai, io credo che si debba già  avere in mente tutto al momento che si inizia il lavoro!
Ho letto qualche intervento di FranzX, però si parla di reportage dove oltre agli scatti metti dentro la persona, ovvero un fotoreporter professionista che sa quel che farà  con le sue foto, sicuramente le pubblicherà !
Ma se uno vuol far reportage e non è il suo mestiere? Magari realizzare un bel lavoro come Genovesi, hai presente Carpe?
Sicuramente le ottiche devono essere poche! L'essenzialismo secondo me è troppo limitante, infatti in virtù di questo credo che sia importante familiarizzare con altre ottiche non tanto lontane dal tuo modo di scattare, perché sicuramente ti serviranno!

Inviato: 13/10/2008 21:31
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi

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follmi e natcheway fanno due reportage troppo diversi e per questo hanno attrezzature diverse. Un lavoro sull'immigrazione ti potrebbe richiedere un po di leggerezza e, più in generale, due corpi con due zoom che coprono dal 20 al 200 ne hai d'avanzo. Molto reportage lo si fa con poche ottiche ma é quello tipicamente "sociale", basta guardare qualsiasi libro di questo genere e ti accorgi quali ottiche vengono usate. Se vai sul reportage culturale, paesaggistico, alla NG, spesso usano diverse ottiche.
Personalmente su alcuni reportage fatti ho fotgrafato con un 20 fisso e un 35/105, facendo il 90% delle foto, anche perchè un reportage che si rispetti é fatto a due passi dalle situazioni e dunque grandangoli e piccoli tele.
bs
marco

Inviato: 14/10/2008 1:35
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi

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Prova a previsualizzare il tuo lavoro finito e stampato. E' un esercizio di concentrazione importante, che ti permette di valutare in partenza di quali mezzi tecnici hai bisogno.

Il problema da affrontare per primo non sono le ottiche -io un tempo partivo con tre/quattro corpi e una copertura dal 20 al 300, per scoprire poi che le immagini selezionate erano scattate al 90% con il 35- ma le difficoltà  fisiche e umane alle quali vai incontro.

Come ho già  scritto più volte, il reportage è un racconto, e usare un obiettivo piuttosto che un altro modifica lo stile e solo più rarament la sostanza.

Inviato: 14/10/2008 10:51
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi

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Aggiungerei alle cose che si sta dicendo, mi sembra tutte degne di essere messe nella cassetta degli attrezzi, che la preparazione é sicuramente fondamentale, sia in termini di visualizzazione, di approfondimento e direi anche di individuazione del che cosa si vuole dire con quel lavoro. Per quanto c'è sempre da mettere in conto anche una capacità  di improvvisazione. Ma, come nella musica, si improvvisa se si sa dove si é e cosa si sta facendo.
Sulle ottiche concordo con Franx, anche se aggiungerei il fatto che il racconto con un 20 é diverso dal racconto con un 50. Per le relazioni che si costruiscono sia dentro l'immagine, tra i suoi elementi, sia nella relazione tra fotografo e soggetto fotografato. Questo lo penso, nelle foto che provo a fare e in quelle che vedo dei reporter più o meno conosciuti. Ovvio, al servizio di un racconto.
bs
marco

Inviato: 14/10/2008 12:24
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
Utente non più registrato
La domanda in se parrebbe non essere intelligente......... si puà dire di tutto.....
Non esistono vere regole, neppure consigli... certo qualche cosa poi sul campo è comune a tutti. Direi vestiti e scarpe comode, una piccola torcia ed un taccuino per gli appunti, una borsa floscia tipo domke il meno ingombrante possibile e che non sembri fotografica affatto, con spallaccio comodo e cinghia a mano corta. Niente accessori studpidi, custodie, custodine e czzatelle varie da fotoamatore. Ridurre il peso e niente giacchini ridicoli, un moschettone da alpinismo si rivela sempre utile. Niente inutili cinghie vistose, i corpi macchina possono esser protetti con poca fatica con del semplice nastro nero carta per usi fotografici, caro ma efficacissimo. Qualche sacchetto zip lock ripiegato in caso di diluvio universale per salvare il salvabile... un poncho ben piegato è un sacrificio utile in caso di regioni tropicali o del nord del mondo piovoso. Un Letherman multiuso... necessario.

Questo per quanto mi pare di vedere è comune a tutte le borse dei miei amici reporter, alcuni famosissimi, ne avete citati un paio altri sconosciuti al pubblico ma altrettano bravi.

Andiamo alle cose necessarie..... tutti e dico tutti hanno con se un piccolo libricino con dentro delle stampine, 1015 o 11x17, che di volta in volta ci si regala, scambia o si donano alle persone che nei luoghi dove andiamo incontriamo. Questo è imprescindibile........

Corpi di solito tutti almeno due... non conosco nessuno che lavora con un solo corpo, certo a meno di non fare un lavoro sulla propria città  o nelle strette vicinanze del proprio atelier...

Ottiche...... dipende da tanto troppe cose.... una cosa in generale mi pare di registrare... ottiche fisse e sempre molto luminose, niente fronzoli.

20 MM f2,8 - 35 o 50 f2 o 1,8 o 1,4 85 sovente, ma massimo f1,8 spesso f1,4.

Mai corpi pro... ma sempre i semi pro. Insomma niente F5 ma F100 se parliamo di anologico, facendo un esempio Nikon. Ridurre il peso salvo le necessita di tropicalizzazione estrema è assi più utile di tutto il resto. Il reportage di qualsiasi genere si risolve sempre in una interminabile scarpinata che dura giorni, spesso mesi se non quando anni.
Sulle ottiche è difficile ridurre il peso senza compromettere la possibilità  di prendere foto.... Questo è un ragionamento valido per i possessori di corredi reflex... uhmpf...... razza di solito poco reportagistica in generale..... telemetro e via andare niente batte una borsetta Leica quando devi fotografare. E quindi tutto da cambiare....

Ancora qualche regola condivisa unanimamente, no i rulli scatta insieme all'attrezzatura, che non vale mai le foto fatte, si ricompra e via andare, le foto perse sono perse per sempre. I rulli vergini vedo che tutti li teniamo alla medesima maniera, dentro i contenitori delle dia sviluppate, che ne portano sei e sono a prova di tutta, una piccola tasca laterale contiene 18 rulli in tutta sicurezza, diciamo il minimo per uscire.

Ultimamente nel mondo del reportage stretto hanno fatto ingresso le digitali, che dio ce ne scampi e liberi al più presto. Bon diciamo che per adesso non c'è nulla di interessante, certo le reflex digitali ed il reportage al momento sono davvero poco compatibili, infatti di solito i fotografi noti o notissimi mentono su cosa usano e ogni giorno mi trovo di fronte a storie ridicole o ridicolissime, sarebbe bello potervi raccontare certi fatti che lascerebbero allibiti molti possessori di gadget stupidi.... vanno molto le compatte, più delle reflex.

Alcune ultime ottiche Nikon hanno fatto impazzire qualche fotografo famoso.... anzi una sola ottica veramente che è il 14-24 f 2,8 - per citare il più famoso di tutto JM lui lo sta usando in modo intensivo, d'altro canto consuma 3-4 20mm all'anno. Che dire di altro ?

Inviato: 14/10/2008 12:46
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
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ellemme ha scritto:
Ultimamente nel mondo del reportage stretto hanno fatto ingresso le digitali, che dio ce ne scampi e liberi al più presto.


Oh mamma mia. E perchè mai? Quale sarebbe la ragione pratica?

Marco

Inviato: 14/10/2008 13:19
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
Utente non più registrato
"Ultimamente nel mondo del reportage stretto hanno fatto ingresso le digitali, che dio ce ne scampi e liberi al più presto. Bon diciamo che per adesso non c'è nulla di interessante, certo le reflex digitali ed il reportage al momento sono davvero poco compatibili, infatti di solito i fotografi noti o notissimi mentono su cosa usano e ogni giorno mi trovo di fronte a storie ridicole o ridicolissime, sarebbe bello potervi raccontare certi fatti che lascerebbero allibiti molti possessori di gadget stupidi.... vanno molto le compatte, più delle reflex."

intuisco dove vai a parare e cosa in realtà  pensi....ma detta così mi sà  cha hai più risulta incomprensibile.
IMHO

La domanda per come è stata postata in effetti suona un pò "banalotta" e superficiale come se ci fosse la ricetta per fare del buon reportage...compri questo e quello e diventi un gran reporter...sì specie in questo settore dove l'unica cosa che conta è l'esperienza e il colpo d'occhio.

Inviato: 14/10/2008 13:39
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi

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Il discorso di ellemme è, in effetti, comprensibile quasi esclusivamente agli addetti ai lavori, però contesto l'affermazione sulle digitali. Non ne ho mai posseduta una, ma potrei citarti molti professionisti che fanno reportage in digitale e, a naso, sono più dei pellicolisti come me.

D'altra parte, da quando il national geographic ha aperto le pagine al digitale, è stato percepito come una sorta di via libera, di sdoganamento, da parte di tutta la comunità .
basta poi andare a vedere nelle situazioni "general news", dove a fare lo stesso reportage trovi decine di fotografi da tutto il mondo perché sei sulla notizia, che le eos d si sprecano.

Un'altra considerazione sul tipo di apparecchio: ho fatto reportage per anni con FM2 equipaggiata con MD12 o F3, quindi non credo che una macchina compatta sia necessaria. Per quanto riguarda i corpi Pro, beh... quando son passato a leica ho sempre usato M6 ed M4P, che ritengo macchine Pro. Devi metere in conto il rischio di furto, di danneggiamenti vari, ma lo fa anche il tassista con la sua Multipla, o no? Se è uno strumento di lavoro deve essere usato senza MAI pensare "potrei graffiarlo"...
Quante volte ti capita di avere su un 90 e un 35 e ti serve il 28, così prendi il 35 e lo sbatti in tasca per una questione di velocità , e ritrovi la lente posteriore a sfregare con le chiavi della macchina? O così o perdi la foto, e siccome non è replicabile...
Cambiavo gli skylight almeno ogni sei mesi, perché erano sabbiati.
In Afghanistan ho seguito il principio di usare una macchina a perdere, così ho comprato una eos1 di vent'anni. Dopo tre giorni ho tirato fuori dagli ziploc la m6 e al ritorno (dopo cinque mesi) l'ho portata in assistenza pr farla ripulire e controllare, ed hanno tirato fuori almeno un etto di sabbia (l'Afghanistan è la nazione più polverosa del mondo), ma che dovevo fare, ragionare per la fotocamera e non per l'immagine?

L'unico consiglio che mi sento di dare al riguardo è di avere sempre una cassa (leggasi corpo) con due ottiche e scorta di rulli, separata dall'attrezzatura in uso, come muletti. Quando venni rapinato in India, avevo, per fortuna terminato il lavoro e, rulli scattati al sicuro, stavo passando gli ultimi giorni da turista, altrimenti sarei dovuto volare di corsa a Dubai per ricomprare tutto per continuare.

Inviato: 14/10/2008 15:27
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
Utente non più registrato
Tanti maestri del '900 hanno usato prevalentemente una Leica M e un 5omm, o un 35... girando il mondo! Quindi penso che la tua scelta debba riflettere più sui temi che vuoi riprendere che sul corredo, o almeno questo stabilirlo di conseguenza.
buon lavoro!
ciao
c

Inviato: 14/10/2008 18:42
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi

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Da Isola d'Elba
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Ciao,
in effetti ogni situazione và  studiata prima di iniziare, io quando vado a fotografare in giro per il mondo, uso sempre due corpi reflex, un 70-200 2.8 (un pò vistoso ma indispensabile), un 17-35, e sulla digitale APS un 16-80.
Tutti obiettivi della massima qualità  possibile.

E' chiaro, come dice Franz, che devi mettere in preventivo graffi, sporco e quant'altro, ma se si tratta di lavoro, devi solo pensare ad ottenere la foto che vedi.

Lu.

Inviato: 14/10/2008 18:51
Lu.
Dinax 9, Sony Alpha 900, Sony Alpha 700,
Zeiss 24-70 2.8 SSM, 70-200 2.8 G APO SSM, 17-35 3.5G.
Sito Web...
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
Utente non più registrato
Con la 35mm usavo molto il 24mm f:2 come grandangolo più spinto e come normale per un pò il 35mm f:2 insieme al 55mm f:1,2 ma poi ultimamente (leggi fine 2000 ed inizio) li ho sostituiti entrambi con un piccolissimo e leggero 40mm f:2, focale che mi piace molto.
Come medio tele bene per un 85-100mm (usavo il 90mm f:2) e ti consiglio di passare direttamente al 180-200mm f:2,8 magari da moltiplicare 1,4x per avere maggiore effetto tele.
E' importante la leggerezza, compattezza e l' essere meno vistosi possibili.
Comunque le focali sono personali, ma non consiglio di scendere meno del 20-21mm e superare il 300mm.
Come reflex usa quelle professionali od almeno semi professionali e fregatene di eventuali graffi ed ammaccatture: sono solo strumenti.

Con le digitali vanno bene anche solo gli zoom luminosi visto che si è più facilitati ad usare alte sensibilità  (f:2,8 è sufficiente) e magari con i sensori meno ampi del 24x36m si possono avere corredi ottici meno ingombranti, a parità  di angolo di campo coperti.

Come fotografare dipenderà  da te, dalla tua esperienza, la tua capacità  tecnica, voglia di imparare vedendo i risultati dei fotografi più bravi e soprattutto una sana curiosità  nel conoscere la gente e avere "empatia", molto importante: saremo accettati per poi facilmente fotografare.
Noi italiani siamo di solito ben visti (siamo cordiali, simpatici, sorridenti...con i gesti parliamo ogni lingua straniera ) e quindi non dovrebbe essere complicato eseguire un reportage anche in posti complicati.
Purtroppo oggi stiamo vivendo un periodo difficile e stressante (tra le guerre di religioni e il futuro economico incerto anche a livello globale) che certamente non aiuta un reporter che vaga per il mondo o...la periferia di una nostra grande città , ma questo è il presente.
Speriamo tra qualche anno si superi questo periodo così particolare.

Inviato: 14/10/2008 23:14
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
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Grazie a tutti coloro che fino ad ora hanno risposto. Proprio a voi domando ancora...
Non sapendo se aprire o no una nuova discussione continuo qui. Volevo sapere, io che sicuramente non sarà nella mia carriera fotografica: un fotoreporter, un giornalista e addirittura fotografo; ma soltanto un tipo con tanta passione voglia di imparare e conoscere un mestiere che non è quello che fai nella vita; con l'amore per l'uomo, per il racconto e la vita presente... A fronte di tutto ciò come mi posso muovere per mantenere viva la mia voglia di fotografare e proseguire progetti che sicuramente non saranno interessanti per i giornali e riviste? Come si puà muovere uno nelle mie condizioni, con progetti fotografici poco interessanti per la stampa? E soprattutto si puà portare avanti un progetto con poco tempo a disposizione?

Inviato: 14/10/2008 23:47
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi

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Facendo.

Inviato: 15/10/2008 0:12
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi

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Forse prima sono stato un po' troppo lapidario, ma volutamente.

Probabilmente non sei in grado di giudicare se il tuo lavoro è interessante o meno per la stampa, ma non è questo l'obiettivo, giusto? Allora non mi preoccuperei affatto.

per quanto riguarda il tempo devi considerare che professionalmente il tempo è sempre molto poco. Cià di cui devi tener conto è che, in un lavoro di ampio respiro come credo sia tua intenzione realizzare, non conta il tempo che impiegherai a portare a termine il reportage, ma il tempo che dedicherai ad ogni singola situazione: Non programmare mai, ad esempio, una visita ad una baraccopoli, che sia di poche decine di minuti. Per entyrare bin confidenza con nla gente devi respirare la stessa aria, condividere lo stesso cibo, essere solidale ed integrarti al meglio nel gruppo o nella storia che stai testimoniando.

Sia chiaro che dovrai pagare questi consigli proponendoci le tue foto man mano che le avrai ottenute e preselezionate.

Inviato: 15/10/2008 0:22
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
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No, non sei stato lapidario, come il fotografo maestro del nostro amico Maestrale diceva: Fai! Tu dici la stessa cosa e hai ragione! Ti ringrazio molto dei tuoi consigli e mi prometterà di farti vedere le foto!

Inviato: 15/10/2008 0:52
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
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Sii curioso e determinato.
Visto che non hai committenti hai paradossalmente maggiore libertà  espressiva: le foto devono piacere a te, prima di tutto.
Potresti iniziare documentando un' attività  artigianale che sta scomparendo, tipo un maestro d' ascia che costruisce i suoi "gozzi" di legno quando ormai quasi tutta la nautica privilegia la vetroresina: privilegia sia il reportage (la costruzione della barca) sia l' uomo con le sue emozioni.
Oppure fotografare l' uscita di un pescatore, dall' alba al tramonto, un pastore con le sue pecore, i suoi prodotti caseari, la sua famiglia...
In seguito, hai visto mai, se il lavoro fosse ben fatto potresti trovare una visibilità  anche solo nella tua zona, tipo un un giornale locale o regionale.
Male che vada, comunque avrai un arricchimento personale per quanto le persone si apriranno con te.

Mi raccomando: regala le tue foto migliori alle persone che con passione coinvolgerai nei tuoi reportage.

Inviato: 15/10/2008 11:23
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Re: Come si affronta un reportage e quali obbiettivi
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Citazione:

pamar5 ha scritto:
Citazione:

ellemme ha scritto:
Ultimamente nel mondo del reportage stretto hanno fatto ingresso le digitali, che dio ce ne scampi e liberi al più presto.


Oh mamma mia. E perchè mai? Quale sarebbe la ragione pratica?

Marco


Sono tuttora curioso di sentire le ragioni che hanno indotto ellemme a questa convinzione. Resto in attesa.
Grazie

Marco

Inviato: 16/10/2008 10:21
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