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Re: nella formazione di un fotografo ci sono tre stadi........

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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Citazione:

samuel ha scritto:

Franx, un dubbio. Se si prende quella foto di Moro come la foto del fotogiornalismo italiano, proprio per come é stata fatta non si costruiscono due zone, una con quella foto e tutto il resto dall'altra parte?
ci sentiamo
bs
marco



Mettiamola in questi termini di semplificazione.
Il giornalismo (quello vero) è cronaca. Tutto il resto è commento, interpretazione e polemica.
idem per il fotogiornalismo.
la cronaca "usata" diventa rapidamente storia.
Ritengo che tra i fatti più importanti dela nostra storia recente, gli anni di piombo ricoprano ancora un ruolo cardine. La foto di Moro - e in seconda battuta la famosa foto di Dino Fracchia dell'autonomo che spara a Milano - è, quindi, la rappresentzione più alta che abbiamo della cronaca di quegli anni, cioé della nostra storia.

La fotografia però, a differenza della cronaca scritta, ha sempre la possibilità  di diventare icona, e nella storia un'icona diventa il simbolo stesso di un determinato periodo.

Non ha senso dividere la foto di Moro da tutto il resto, perché se parliamo di cronaca e non di altre applicazioni della fotografia, questo "tutto il resto" rappresenta la storia nel suo complesso, ma una foto è diventata simbolo, emblema e citazione, al limite dell'autoreferenzialità .

Il fotogiornalismo, al contrario di altre discipline fotografiche professionali, attinge in una certa misura dagli ambiti non professionali (sempre di più) perché c'è un confine contenutistico, varcato il quale la tecnica - e quindi l'aspetto estetico/formale - diventa secondario.

Puoi immaginarti un direttore di un giornale che non pubblica la foto di Moro perché è un po' sfocata?

Inviato: 14/7/2008 18:45
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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Re: nella formazione di un fotografo ci sono tre stadi........

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8/10/2006 17:44
Da Torino
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Certo che non la voglio dividere da tutte le altre, vedevo solo nelle tue parole il rischio di fare questa divisione, ma era una mia interpretazione. Ma detto questo mi sembra che la tua visione del fotogiornalismo sia molto legato alla cronaca. Se così é concordo. Aprendo anche la storia d'Italia con il testo di U.Lucas (azz, ho citato) le foto alla fin fine sono quelle che dici.
Ma una domanda, i pretini di Giacomelli, cosa sono per te? reportage, fotogiornalismo, altro ancora...?
a dopo
bs
marco

non discuto della possibilità  di pubblicare una foto sfocata, e non solo in un giornale. Ma dipende anche cos'è che é sfocato, appunto.

Inviato: 14/7/2008 20:13
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

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Re: nella formazione di un fotografo ci sono tre stadi........

Iscritto il:
27/4/2006 13:48
Da Roma
Messaggi: 2754
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Racconti.

Ho il vizio di paragonare la fotografia alla scrittura e ai suoi generi.

Inviato: 14/7/2008 20:47
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Re: nella formazione di un fotografo ci sono tre stadi........

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
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Ciao,
intervengo soltanto ora nella conversazione dopo essere corso a sfogliare i miei vecchi libri di Feininger. Ne ho ritrovati soltato due, uno sulla riproduzione del colore e l'altro sull'uso creativo della luce.
Non importa che dica che sono entrambi dei testi basati sull'uso della tecnica.
Nella sua suddivisione mi da' l'impressione che Feininger si ponga su un piedistallo al di fuori delle tre categorie e guardi con malcelata cattiveria a quelle anime dannate che si arrovellano e si spennano ad acquistare e mettere insieme un po' di attrezzatura, a riempirsi gli scaffali di tecnica fotografica ( non lo dice, ma lo si intuisce benissimo, forse non lo inserisce perche' lui scriveva libri di tecnica ) e mette in paradiso chi senza tecnica e senza attrezzatura compie il miracolo del capolavoro.
Per carita', puo' succedere che uno si impari due diaframmi, due velocita' di scatto e usando sempre la stessa pellicola e la stessa ottica riesca ad esprimere piu' di chi ha attrezzature iperboliche, pero' l'artista c'e' sempre stato ed ha armi diverse. E ce ne sono pochi, non si puo' pretendere che tutti siano artisti, ci sono anche i bravi artigiani.
Quanto al dover ignorare il mezzo usato dall'artista e' un'altra cattiveria, ed e' un dogma che si e' diffuso in tutti i circoli fotografici, ma se io sento qualcuno che afferma di fare 30 km con un litro, mi incuriosisco e chiedo con quale modello di auto, pur mettendo in conto il piede di chi l'ha usata. E' evidente che se mi risponde "con la Maserati" o sono di fronte ad un bugiardo o ad un artista.
Ciao,
Renzo

Inviato: 14/7/2008 21:48
.........

......
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Re: nella formazione di un fotografo ci sono tre stadi........
Utente non più registrato
Non ho più voglia di cadere nella trappola di definire ciò che definizione non ha. Ognuno usa i mezzi che lo coinvolgono ed ognuno si esprime nella propria esperienza quotidiana, nella sua visione, che è composta anche dallo strumento che ha in mano.

Bella discussione, ciao.

Alessandro

Inviato: 14/7/2008 23:00
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Re: nella formazione di un fotografo ci sono tre stadi........

Iscritto il:
3/1/2008 16:04
Messaggi: 99
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Citazione:
FranzX ha scritto:
Sostenere che un fotografo, cioé uno che comunica con le immagini, possa fare a meno della tecnica, è un'idiozia. E' come dire che guido l'automobile senza sapere che caspita sono quei tre pedali neri che mi danno fastidio ai piedi; è come dire che il casaro che fa la ricotta non ha capito perchè il latte si caglia.


Arrivo in ritardissimo alla discussione, letta tutta di un fiato oggi pomeriggio......impossibile non essere d'accordo con FranzX



Salutissimi, umilmente vostro, Fabio

Inviato: 17/7/2008 15:54
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