Ho trovato molto interessante un lavoro di Dionisio Gonzales, che potete vedere qui.

Mi interessa in genere un uso 'altro' della fotografia di architettura e trovo che questo sia un lavoro riuscito. Tra le altre cose trovo che sia diverso dall'uso, ormai sempre più comune, degli elementi architettonici usati come modulo per una costruzione seriale ed estremamente formale dell'immagine.

Mi pare che nel lavoro di Gonzales vi sia molto di più.


Andrea

ciao andrea,
conosco bene il lavoro di dionisio e mi piace molto. fra l'altro devo aggiungere che spesso si vedono stampe sue di 3-4 metri di lunghezza (montate in diasec!!!!) che sono veramente un piacere per gli occhi.
ti rispondo pero' soprattutto per questa tua frase:

Citazione:

è un punto che mi tocca molto da vicino, visto che sto lavorando in questo senso ormai da un anno. mi potresti per favore citare tutti i fotografi a cui ti riferisci e che rendono per te "sempre più comune" la costruzione seriale dell'immagine?
non vorrei essere arrivato tardi per l'ennesima volta, come quando qualche anno fa reinventai i paesaggi marini di fontana prima di sapere chi fosse, e mi tocco' buttar via qualche mese di lavoro.
ciao e grazie
f

Suggestivi i suoi montaggi di parti edilizie e architettoniche, se non erro era all'ultima Biennale veneziana di architettura.
Comunque non di "pura e semplice" fotografia si tratterebbe...

Citazione:

Ho una buona memoria per le immagini ed una pessima per i nomi e la memoria topologica è ancora peggio: mi è impossibile farti un elenco di nomi perché non me li ricordo.

Oggi ho trovato in un quadernetto di miei appunti il nome 'Dionisio Gonzales' e, visto che non mi diceva niente, ho cercato in rete e mi è venuto in mente rivedendo le immagini il perché mi ero appuntato il nome.

In ogni caso sono riuscito a ritrovare i lavori di due fotoavventurieri sul tema:

questo e quest'altro.

Sul fatto di lavorare per mesi a progetti che si rivelano poi simili ad altri già  esistenti, beh, sono convinto che questo rappresenti la maggior parte del tempo impiegato da qualunque autore/artista/creativo all'interno del suo lavoro .

A volte è indispensabile ed ineluttabile dover rinunciare alla convinzione che il proprio lavoro rappresenti un'assoluta novità  ed accontentarsi di dedicarsi a qualche variazione sul tema, che potrà  in ogni caso essere di interesse, seppur inserito all'interno di un sapere e sentire -e vedere!- già  in atto.
La cosa diventa un po' pallosa quando la fanno proprio tutti, ma anche nei casi più disperati si puà introdurre qualcosa di differente e personale, chiaramente all'interno di un discorso già  'parlato'. Anche questo è essere autori.


Andrea

Ciao,
lavori molto interessanti....
Avete idea se qualcuno ha applicato questo principio al corpo umano? Ho una per ora molto vaga idea di giocare con degli specchi in sala di posa per ottenere qualcosa di simile ma anch'io ho il problema di Fabiano...se poi gia' qualcun altro ha fatto qualcosa di uguale...se e' simile non m'importa, e' ripetere qualcosa di gia' fatto me mi scoraggerebbe.
Ciao,
Renzo

Non ho capito. Questi posti esistono sul serio, o è lui che li crea facendo dei collages di immagini diverse ?

Ciao renzo,
purtroppo si, il principio di sfruttare foto diverse sul corpo umano l'ho già  visto, anche se, come dice hologon, con variazioni sul tema. qualche fotografo che lavora con le combinazioni di foto, sia sul corpo che non:
-una fotografa italiana, su un numero di zoom dell'anno scorso, che non ho sottomano (sul sito di zoom non ci sono gli ultimi indici) ha fatto esattamente quello che volevo fare io. bellissime foto di folla fatte incollando insieme diverse persone.
-un fotografo latino americano, ancora una volta mi sfugge il nome, filma per ore nella metropolitana. poi scontorna le persone e ne fa foto giganti in corridoi di metropolitana dove ricrea l'ordine nel caos: per esempio solo donne bionde. da una parte solo uomini in giacca e cravatta, dall'altra solo uomini in tuta da operaio. solo gente che cammina verso sx. etc.
-ruud von empel incolla pezzi di corpo e di piante per i suoi "quadri" naif.
-giacomo costa lavora da anni su città  ricostruite.
-alessandro cimmino ha fatto qualcosa del genere.
-Chris Jordan fa un lavoro impressionante di messa in immagine delle statistiche americane. uno dei migliori lavori che ho visto in assoluto in vita mia.
-gian paolo tomasi, già  qualche hanno fa, ha fatto un lavoro sulle "modelle perfette", incollando le gambe di una, il culo di un'altra, il naso di una terza etc. senza contare che partiva già  da donne bellissime.
-emily allchurch fa delle splendide foto che somigliano ai quadri rinascimentali, pero' usando pezzi di città  moderne.
-un altro artista italiano di cui ho dimenticato il nome già  anni fa fotografava la superficie di un palazzo in polaroid, spostando appena appena il punto di foto, come si fa per gli stitch. poi rimetteva tutte le foto su un pannello, senza sovrapporre le parti ripetute.
-lavoretti in cui si combinano più immagini ce ne sono un po' d'appertutto fra fotoamatori e forum.
-io sto lavorando su collage di visi e di occhi, per fare pareti monocromatiche. nell'ultimo anno ho fatto anche delle foto di palazzi gigantesche, stampate 2m di lunghezza a 360dpi non interpolati o lunghe 10m sui teloni per i cammion. saranno esposte a settembre in una galleria di barcellona, non aggiungo altro per non andare troppo ot, poi vi daro' i dettagli se vi interessa.
ciao ciao
f
p.s. x luciano: si, utilizza elementi reali di favelas, ci aggiunge dentro elementi di città  moderni. gli spazi quindi sono inventati.