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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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13/6/2006 7:14
Da Santadi - Sardegna del sud
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Pegasus ha scritto:
Un punto molto importante è che le immagini corrispondano alla tua visione. E' un passaggio fondamentale e tu l'hai acquisito. Penso che ciascuno di noi abbia una esperienza di vita unica e possa comunicare la propria visione del mondo solo se autenticamente se stesso. Quindi assolutamente libero di rappresentare la realtà  con la gamma tonale che senti di più. Scusa se a causa del richiamo alla primavera avevo frainteso.

Resta il fatto che hai rappresentato le marine rocciose con prevalenza di toni scuri e questo nel linguaggio fotografico comunica sentimenti che inducono all'introspezione e ad emozioni che tendono di più al pessimismo, quindi una provocazione per chi del mare ha una visione solare, una esperienza di benessere e di forza vitale. La tua visione, assolutamente legittima lo ripeto, induce a riflettere e ce n'è bisogno in questo mondo che trascura la Natura in modo suicida. Contengono un messaggio più forte della foto 7 che forse ti è sembrata banalotta proprio perchè meno provocatoria e più lirica (ma fotograficamente ben riuscita).

Detto questo i miei suggerimenti in tema di dettagli nelle ombre rimangono necessari se non altro per sperimentare una diversa modulazione della scala tonale e verificarne l'aderenza al messaggio che vuoi convogliare.

Non sono in grado di darti consigli per il sistema ibrido, ma credo che col massimo di informazione sul negativo tu possa poi fare sostanzialmente ciò che vuoi in PS (mascherature, bruciature, maschere varie, etc). Il Sistema Zonale si applica anche alle pellicole in rullo, ovviamente con qualche compromesso. Se io sapessi d'aver scattato una foto molto importante esporrei e svilupperei l'intero rullo per quella foto. Cambierei frequentemente i rulli anche se non interamente esposti: il costo del negativo è il minore dell'intero processo e lo scopo non è di fare tante foto ma di farne di qualità . Di Ansel Adams si conoscono a dir tanto 4-500 foto, ne avrà  scattate qualche decina di migliaia. Quindi se in un anno riesco a produrre una mezza dozzina di foto che mi soddisfano ho raggiunto il mio scopo.

Una alternativa è ricorrere a sviluppi compensatori a due bagni (il D76 diviso, lo Stoeckler, il D23 ad esempio) che fermano lo sviluppo delle alte luci (che avviene nel secondo bagno) a quanto reso possibile dalla quantità  di rivelatore assorbita dalla gelatina nel primo bagno.
Hai mai provato a tagliare a metà  la sensibilità  nominale della pellicola in esposizione e a ridurre un po' (diciamo un 10%-15%) il tempo di sviluppo? Hai mai fatto un bel test completo per trovare la sensibilità  effettiva del tuo sistema ed il tempo di sviluppo normale (da cui poi naturalmente divergere a seconda delle tue esigenze)?.

Insomma più sperimenti e più opportunità  hai di visualizzare la resa dei materiali e delle procedure che adotti al fine di dare alla tua visione la più ampia scelta espressiva.

Sei comunque già  su una buona strada.

Giuseppe


Giuseppe, farò certamente tesoro dei preziosi suggerimenti per quanto attiene i processi di sviluppo. A tal proposito per sviluppi a due bagni intendi anche tetenal Emofin e ornano nucleol B200?
Ti contato poi im PM per qualche domandina
Ciao,
Osvi.

Inviato: 18/3/2008 14:09
...Tessera C.F.A.O. n° 24...

"Da qui messere, si domina la valle, ciò che si vede è. Ma se l'imago è strana al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso, e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo".........
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Da Santadi - Sardegna del sud
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samuel ha scritto:
Ho seguito la discussione ma non mi tornano due cose.
All'inizio Osvi dichiara una cosa, che va al mare alle 7 del mattina in una particolare condizione di luce e mi sembra di capire che voglia riprodurla. Quella luce, per come la conosco, produce già  di per se ombre nette, nere e profonde. Se così fosse, e chiedo ad Osvi una conferma o meno, questo é un punto di partenza. A questo poi si aggiunge una propria visione. Ma potrebbe essere una visione che vede quelle ombre con tutti i dettagli? Personalmente credo di no, e credo anche che si vada a quell'ora, con quella luce proprio perchè si cerca quello (altrimenti ci andava alle sei del pomeriggio). Per questo trovo poco congruenti ragionamenti del tipo gamma tonale ecc...(lo sono, certamente, ma in altre condizioni).
In secondo luogo, e qui chiedo anche una spiegazione, lo stesso A.A. metteva dei neri che più neri di così si schiatta, poi dal punto di vista percettivo poco cambia se dentro quei neri ci sono dettagli se si gratta sotto, perchè quello che vedo é nero. E bello profondo. Piglio lucciole per lanterne?
Alla fin fine rispetto alle immagini di Osvi, per me non é il nero il problema (saran pure neri suoi, i tutti i sensi) ma semmai la sua quantità , il rapporto cromatico tra le masse.
grazie
bs
marco


Non sono certo d'aver capito bene il tuo post ma, si, confermo che vado a far foto la mattina presto o al tardo pomeriggio proprio perchè mi piacciono i rapporti tra luci ed ombre e, quindi, tra neri e bianchi, mentre non amo la luce dura e piatta delle ore centrali. Poi i dettagli sono anche importanti ma amo molto i contarsti e la tendenza a vedere immagini più scure anzichèno. Ha ragione Giuseppe quando afferma che io tendo ad esprimere me stesso, la mia introspezione ed anche il mio pessimismo... anche se chi mi conosce sa quanto sono sempre pronto alla battuta, al sorriso e all'ironia...
Andrea dice che le mie foto sono riconoscibili... ora, io non so se ciò è vero (Andrea è di parte, l'ho corrotto a forza di peperoncini ) ma certo che se così fosse niente mi farebbe più felice: avere una propria impronta, uno stile riconoscibile, credo sia il massimo per chiunque abbia il desiderio di esprimere qualcosa, di veicolare emozioni.


Osvi.

Inviato: 18/3/2008 15:06
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Hai capito bene, perlomeno a giudicare dalla risposta.
Mi confermi che la scelta dell'orario sta dentro un modo di vedere le cose e di conseguenza di fotografarle.
Allo stesso tempo andrei oltre all'interpretazione di una foto contrastata con neri profondi = pessimismo, per provare a dare più sfumature ad emozioni a quel momento che precede un atto fotografico simile al tuo. Se così fosse A.A. sarebbe uno da non frequentare troppo...
Per parlare di pessimismo serve anche un contenuto e non solo una forma e nelle tue foto di contenuto pessimistico proprio non ce n'è! Ci sono a mio parere aspetti legati ad un modo di cogliere la luce, che puà anche non piacere ma é sicuramente cosa diversa dal pessimismo.
comunque, che culo abitare da quelle parti, almeno per le foto, per il mare e dintorni.
bs
marco

Inviato: 18/3/2008 19:13
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Ciao,
comunque continuo ad insistere che pessimismo o non pessimismo anche l'ora mattutina o crepuscolare ha una sua luce che nelle foto presentate si riesce a percepire molto male. Sono immagini chiuse e basta, mancano proprio i toni che caratterizzano questi momenti. Non so se sia un problema di scansione o meno, ma qualcosa e' rimasto nella penna dello scrittore..
Credo di avere capito le intenzioni di osvi e l'idea e' suggestiva, pero' non la vedo realizzata adeguatamente in queste immagini che a me appaiono molto fuligginose.
Il paesaggio e' magnifico, ma a mio avviso lo vedo ferito. Non e' una questione di stile personale, le immagini esprimono sofferenza, ma sofferenza fotografica, manca qualcosa, proprio quella luce che osvi insegue.
Ciao,
Renzo



Inviato: 19/3/2008 6:28
.........

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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
Utente non più registrato
Ad Osvi dico a proposito dell'Emofin e del Nucleol che non ho mai usato nè l'uno nè l'altro. Guardando il sito dell'Ornano escluderei che il Nucleol sia uno sviluppo a due bagni. Lo si descrive come composto di 2 parti liquide concentrate che verosimilmente si mescolano insieme al momento di preparare la soluzione di lavoro. L'Emofin, da quanto mi disse il Sig. Biesler della PFG di Milano, è uno sviluppo a due bagni ma con caratteristiche un po' diverse dalle formule tradizionali che ho citato: ha tempi diversi per ogni pellicola, mentre nelle altre formule i tempi sono più o meno costanti. Dovrebbe anche aumentare la sensibilità  della pellicola e quindi se ne dovrebbe già  tener conto in fase di esposizione.
Da Fotomatica sono in vendita questi sviluppi a due bagni del tipo che io ho usato, sono il BW-DB76 ed il BW-DB23 e nella loro descrizione ne è ben chiaro il funzionamento, inclusa una leggera perdita di sensibilità  per il DB23.
Io preparo direttamente i bagni a partire dai chimici e le formule di quelli che ho menzionato si possono vedere qui:
http://www.photoformulary.com cliccando la sezione "Technical info" in cima alla pagina si accede a tutte le formule da loro vendute
http://www.barrythornton.com a piè di pagina cliccando su "2bath" c'è un'ampia descrizione della natura di questi sviluppi con la formula modificata di Stoeckler per i film moderni
http://www.unblinkingeye.com nella rubrica degli "Articles" ce n'è uno di J.Lipka sul D23 diviso.

Non ho ben capito il commento di Samuel a proposito di Ansel Adams.
AA fa uso di una gamma tonale molto estesa, coerente con la sua visione centrata sulla maestosità  della natura e la necessità  di preservarla. Nelle foto che ho visto dal vivo (e ne ho qualcuna delle Special Editions) le ombre hanno in genere uno spazio abbastanza importante ma per lo più con piccole parti di nero puro entro o vicino alle quali c'è sempre un accenno percettibile di texture. Questi toni comunque hanno essenzialmente la funzione di fare da base e di far risaltare per contrasto le alte luci situate sempre al massimo della scala tonale con dettagli visibili. I due estremi e l'ampia e ben separata scala dei grigi che sta fra i medesimi fa il resto per restituire la natura con una sensazione di magnificenza.
E' invece nella prevalenza di toni scuri e di mute alte luci, come nelle marine rocciose di Osvi, od anche nella mela del mio avatar, che vedo più sintonia col pessimismo.
Non so quale altro contenuto debba esserci. Ho scelto la natura per esprimermi ed il linguaggio fotografico si applica a qualunque soggetto. Ci sono esempi illustri, a partire dagli "equivalenti" di Stieglitz, per usare il linguaggio fotografico in senso metaforico.

Condividerei quindi in pieno il giudizio di Falcopardo se si fosse voluto dare una interpretazione del soggetto più letterale, ma dopo i chiarimenti di Osvi vi ho visto il tentativo, mal riuscito soprattutto nella terza foto, di una visione più personale e metaforica ed ho dato alcuni suggerimenti affinchè sperimentasse altre strade per rendere più convincente la sua interpretazione.

Giuseppe

Inviato: 19/3/2008 10:34
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Chissà  cosa direte ora di questa...

<a href="http://it.tinypic.com" target="_blank"><img src="http://i31.tinypic.com/t6rng6.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic"></a>

Immagine fortemente voluta così, anche se è stata scattata esenzialmente per un test particolare sulla resa di una certa pellicola e sulla resa dello scanner alle prese con una marea di toni scuri.

Ora si che merito una bella

Osvi.

Inviato: 19/3/2008 10:37
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
Utente non più registrato
Ahimè quella riga in mezzo rovina tutto. Temo che qualche staffilata sia inevitabile.
Giuseppe

Inviato: 19/3/2008 10:47
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
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Pegasus ha scritto:
Ahimè quella riga in mezzo rovina tutto. Temo che qualche staffilata sia inevitabile.
Giuseppe


La "riga" altro non è che una canna da pesca, tenuta in mano da un "oscuro" pescatore sulla destra.
Caro Osvi: se volevi provare lo scanner, e tanto per fare due risate, va bene tutto. Ma questa foto è semplicemente una foto fallita, che non racconta e non mostra un bel nulla di significativo, tranne forse che profondità  di neri legge il tuo scanner, appunto.

Inviato: 19/3/2008 10:56
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Dai, era una cosa scherzosa, che caspita, non ho mai pensato che fosse una bella foto

Osvi.

Inviato: 19/3/2008 11:00
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Una risposta a Pegasus e in parte a Falco, quello che voglio dire é che i neri non sono, almeno per quanto mi riguarda, necessariamente legati alla categoria del pessimismo, dicevo che ci vorrebbe un contenuto più vicino al pessimismo per dire che un immagine é pessimismistica, non bastano i neri. Il tuo avatar non é pessimisto, é per me drammatico, che é altra cosa. Tutto qui. Nel dramma ci stanno tensioni molto diverse dal pessimismo, perchè il dramma é dinamico, evolutivo, ecc, ecc mi permette di vedere altro da quello che c'è, cosa che il pessimismo non fa. E il linguaggio fotografico non é esente dal contenuto, tutt'altro, e le connesioni sono più intime che mai. E' vero che applichi il linguaggio fotografico a qualsiasi contenuto, ma non credo proprio che un certo linguaggio lo si puà applicare a qualsiasi contenuto.
Rispetto alle foto di Osvi volevo solo dire che mi sembrava necessario prima capire cosa Osvi volesse dire con quelle foto (e la categoria del pessimismo portava fuori strada a mio parere). Che la terza foto sia troppo carica di toni neri puà certamente essere e per alcuni aspetti, anche e soprattutto in relazione alle altre che si vedono, sembra veramente "troppo carica". Le altre non le vedo come tentativi mal riusciti. Su A.A. posso esser stato frettoloso nello spiegarmi e onestamente non riesco a citare foto specifiche, almeno per ora. Concordo con buona parte di ciò che hai detto, sottolineavo che anche A.A non scherzava affatto con i neri, talvolta usati non solo in termini di magnificenza; anche qui, la magnificenza mi sembra sempre una categoria che in A.A. si esalti dall'insieme delel diverse cose. Cromatismi, inquadrature, soggetti.
In ogni caso non lo citavo come paragone per le foto di Osvi.
spero di essermi spiegato un po di più.
bs
marco


Inviato: 19/3/2008 17:12
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Ciao,
Prima di andare a vedere quello che vuole o voleva dire Osvi con le sue foto io vorrei sapere come sono venute fuori quelle foto, perche' ci sono alcuni particolari che mi lasciano perplesso. Ne elenco alcuni: La presenza di grana e molto grossa, in un negativo di medio formato; la presenza di artefatti in molte delle immagini, specialmente nel cielo e nel mare: alcuni sembrano infelici interventi in postproduzione, ma altri hanno tutte le sembianze di cattiva ( ed e' un eufemismo ) agitazione in fase di sviluppo. La gessosita' dei neri e la praticamente assenza di bianchi sembrano derivare da una forte sottoesposizione piuttosto che, o non solo, dall'uso di un filtro arancio.
Dico questo perche' se fossi stato un AA probabilmente non avrei idea dell'origine di questi risultati ma poiche' ho trafficato per parecchi anni con i negativi e non tutti ( altro eufemismo ) mi sono venuti bene, certi aspetti mi sono molto familiari e mi lasciano nel dubbio. Dubbi miei s'intende, Osvi senz'altro ha ottenuto quello che si era proposto, pero' come ho detto c'e' qualcosa che non mi torna...
Ciao,
Renzo

Inviato: 19/3/2008 21:48
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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mi interessava sottolineare altri aspetti, ma forse si va OT, e credo che si parli di cose leggermene diverse.
buona serata
bs
marco

Inviato: 19/3/2008 22:23
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
Utente non più registrato
Convengo con Samuel che il termine pessimismo poteva prestarsi a critiche. Ne sentivo la limitazione di significato anche mentre lo usavo ma non ho voluto ampliare la discussione ulteriormente. Intendevo soltanto sottolineare come la scala tonale possa associarsi ad emozioni contrapposte, percepibili come positive-negative, pessimistiche-ottimistiche, e via di questo passo. Sulla mela hai intuito ciò che volevo esprimere. Ora penso di cambiare la foto del mio profilo con una immagine di scala tonale opposta.
Per quanto mi riguarda chiuderei qui la discussione, spero sia stata utile in primis ad Osvi ed a tutti coloro che l'hanno letta.
Giuseppe

Inviato: 20/3/2008 9:47
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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X Pegasus:
hai un PM.

Osvi.

Inviato: 20/3/2008 12:20
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Ciao Osvi,
secondo il mio modesto parere tu ti complichi la vita con questi benedetti filtri degradanti che introducono qualcosa che falsa la realta' . In effetti al filtro degradante non ci avevo pensato, pero' percepivo qualcosa di innaturale nella resa. Probabilmente e' proprio il filtro che ti ha drasticamente sottoesposto alcune zone dell'immagine tirando fuori dei neri eccessivamente profondi.
A te le immagini piacciono cosi' ed e' giusto che nessuno possa inficiare sulle tue decisioni, pero' le critiche possono essere d'aiuto per vedere cose che possono sfuggire li' per li'.
Quando tu parli di giornata luminosa e di voler condividere questa sensazione, se chi ti legge e guarda le tue immagini questa sensazione non la percepisce probabilmente vuol dire che non tutto e' riuscito alla perfezione.
Quello che a me per esempio manca e' la tipica luce dura e tagliente del mattino. Mi sembra che manchi del tutto. Se tu con filtri vari me la tagli, alteri tutta l'atmosfera.
Ad esempio, sulle prime foto, dove la luce accarezza appena le lame di roccia, per rendere l'atmofera avrebbe dovuto essere molto piu' forte. In questo modo anche il mare, che sembra di petrolio, avrebbe avuto una sua giustificazione, ma anche su questo petrolio ci sarebbero dovuti essere anche dei riflessi molto luminosi del sole che batte sulle rocce soprastanti. Invece e' tutto impastato, innaturale...
Nell'ultima, che a me e' quella che piace di piu', il mare e' esposto correttamente e rende bene l'idea del mattino, ma l'isola no, e' innaturale, sembra far parte di un'altra fotografia.
Non so se riesci a capire quello che voglio dire.
Secondo me faresti bene a dare un calcio a quei filtri e sfruttare di piu' la latidudine della pellicola e gli sviluppi compensanti. Poi, ottenuto un negativo piu' bilanciato, puoi giostrarti come vuoi l'immagine mascherando in fase di stampa o lavorando in postproduzione...
Ciao,
Renzo

Inviato: 20/3/2008 16:27
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Falcopardo ha scritto:
Ciao Osvi,
secondo il mio modesto parere tu ti complichi la vita con questi benedetti filtri degradanti che introducono qualcosa che falsa la realta' . In effetti al filtro degradante non ci avevo pensato, pero' percepivo qualcosa di innaturale nella resa. Probabilmente e' proprio il filtro che ti ha drasticamente sottoesposto alcune zone dell'immagine tirando fuori dei neri eccessivamente profondi.
A te le immagini piacciono cosi' ed e' giusto che nessuno possa inficiare sulle tue decisioni, pero' le critiche possono essere d'aiuto per vedere cose che possono sfuggire li' per li'.
Quando tu parli di giornata luminosa e di voler condividere questa sensazione, se chi ti legge e guarda le tue immagini questa sensazione non la percepisce probabilmente vuol dire che non tutto e' riuscito alla perfezione.
Quello che a me per esempio manca e' la tipica luce dura e tagliente del mattino. Mi sembra che manchi del tutto. Se tu con filtri vari me la tagli, alteri tutta l'atmosfera.
Ad esempio, sulle prime foto, dove la luce accarezza appena le lame di roccia, per rendere l'atmofera avrebbe dovuto essere molto piu' forte. In questo modo anche il mare, che sembra di petrolio, avrebbe avuto una sua giustificazione, ma anche su questo petrolio ci sarebbero dovuti essere anche dei riflessi molto luminosi del sole che batte sulle rocce soprastanti. Invece e' tutto impastato, innaturale...
Nell'ultima, che a me e' quella che piace di piu', il mare e' esposto correttamente e rende bene l'idea del mattino, ma l'isola no, e' innaturale, sembra far parte di un'altra fotografia.
Non so se riesci a capire quello che voglio dire.
Secondo me faresti bene a dare un calcio a quei filtri e sfruttare di piu' la latidudine della pellicola e gli sviluppi compensanti. Poi, ottenuto un negativo piu' bilanciato, puoi giostrarti come vuoi l'immagine mascherando in fase di stampa o lavorando in postproduzione...
Ciao,
Renzo


Cerchiamo però di mettere dei punti fermi nel discorso.
'Ccidenti a me e a quando ho inserito i testi del racconto: ribadisco che questi non sono in rapporto con quanto io voglio (vorrei) rappresentare nella foto; in effetti ho forse creato equivoci e me ne scuso... d'ora in poi niente descrizioni..
Altra cosa: il mio scanner legge male nelle ombre, è un suo limite; crea rumore e si inventa letteralmente della granulosità .
Le pellicole, causa una temporanea mancanza delle amate Acros 100, sono delle 400 iso, molto belle ma certamente più granulose.
Il primo set di foto è sviluppato con Tetenal Ultrafin, il secondo con Ornano STD.
Cià premesso forse posso spiegare in parte certe tue osservazioni. Le prime tre foto sono tutte rigorosamente senza filtro alcuno e l'assenza di luce che tu noti è dovuta, nella prima, alla comparsa fugace di un bel banco nuvoloso che ha oscurato fugacemente tutto. Nelle altre due si nota bene come ci siano dei punti assolutamente bianche e lì la luce radente si apprezza bene. A testimonianza del fatto che non ci sono filtri, il cielo è bianco e senza dettagli. La quarta è filtrata in toto per precisa scelta ma questo già  lo abbiamo appurato. Le altre sono fatte (mi pare) col digradante e la settima, come giustamente tu fai notare, ha l'isolotto scuro proprio a causa del filtro.
Però se vai a vedere altre mie immagini postate, tutte senza filtri, noterai che comunque io ho la tendenza a proporre immagini tendenzialmente scure; ho una netta preferenza per i toni medio scuri e non sopporto quei cieli bianco e senza particolari... Ecco perchè preferisco il suono Gibson a quello Fender, le valvole ai transistor, un corno ad una cornetta ecc ecc
Tutto ciò ovviamente non vuol dire che non sfrutterà le vostre considerazioni ed i vostri consigli. Esporrà per le ombre e proverà a compensare in fase di sviluppo, proverà sviluppi più compensatori, magari a due bagni ecc ecc.
La voglia di far foto migliori (anche se per me il significato della parola sta nel fare foto emozionanti e comunicative, non sono un maniaco della perfezione tecnico/estetica a tutti i costi) non mi manca di certo.

Osvi.

Inviato: 20/3/2008 18:14
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Ciao Osvi,
abbi pazienza, ma ero arrivato a pensare che il filtro lo avessi ruotato in alcune immagini verso il basso e in altre ( vedi la nebbia dal mare ) addirittura lateralmente.
Sicuramente soffri di uno scanner inadeguato che penalizza le tue immagini che prediligi in toni bassi. Ogniuno ha le sue croci, non sei il solo, credimi..
Ciao,
Renzo

Inviato: 20/3/2008 20:44
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