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Ciao, Michelangelo
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Ieri Bergman, oggi Michelangelo. E' straziante.

Non ci saranno piani sequenza a raccontarla, questa Avventura..

Addio.


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Inviato: 31/7/2007 12:53
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Re: Ciao, Michelangelo
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e dove finiremo???in italia chi rimane???

Inviato: 31/7/2007 12:56
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Re: Ciao, Michelangelo
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Ma come chi ci rimane!?!?!?!? E Christian de Sica e Massimo Boldi dove li lasci??? e Muccino, e Luis Prieto (per chi non loconscesse come me il regista di Ho voglia di te e 3 M s c)...

Si, siamo alla frutta, il buon cinema sta scomparendo poco a poco... Ci sarà  qualcuno che girerà  un nuovo Blowup???

Inviato: 1/8/2007 15:34
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Re: Ciao, Michelangelo
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In vita c'è ancora Tornatore. Il suo occhio fotografico non
è male.

Inviato: 2/8/2007 11:12
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Re: Ciao, Michelangelo

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Siamo alla frutta questa è la verità . L'intelligenza collettiva sta via via scomparendo. Quello che non mi spiego è come mai gente come i fratelli vanzina, per chi non li conoscesse registi di cinepanettoni, possa fare ancora film. o meglio, i film li facciano pure, ma come fanno ad essere i più visti a natale!

Inviato: 2/8/2007 12:24
Ciao
Andrea

Pensare significa oltrepassare. (E. Bloch)
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Re: Ciao, Michelangelo

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Stendhal (milleottocentoequalcosa) in una lettera al suo editore scriveva che lui stesso differenziava stile della scrittura e racconto in base al pubblico al quale si rivolgeva; diceva che un conto é scrivere per le donne di campagna che sognano e si innamorano del tenente in uniforme e un conto é scrivere per le giovani donne parigine, colte e di vedute aperte. Siamo all'inizio di un sistema e quello che vediamo oggi é figlio di quegli inizi. Dunque Vanzina é visto da un pubblico che c'è, numericamente interessante al punto da mettere in piedi una produzione di qualche miliardo e poi guadagnarci. E' un pubblico coltivato dalla televisione, ma prima ancora da un certo prodotto editoriale più o meno scandalistico, che esisteva anche ai tempi di Antonioni e Bergman, e via così. Confesso che certi stupori mi stupiscono.
Sulla crisi del cinema italiano, esiste da un bel po. Ma credo che anche questa sia figlia di un sistema Italia poco maturo per far sviluppare, tra le altre cose, anche il cinema. Mancano le scuole di formazione, mancano gli investitori, è pur vero che ci sono iniziative lodevoli (film commission di torino per fare un esempio) ma forse non ancora sufficienti. I talenti qua e la ci sono, ma se non c'è il supporto difficile andare avanti, oltre a qualche opera prima interessante.
Bene ha fatto Syn a ricordare Antonioni in modo semplice accompagnando un immagine del regista dall'espressione riservata e quasi intimidita.
bs
marco



Inviato: 2/8/2007 14:33
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: Ciao, Michelangelo
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Non condivido tutto questo pessimismo. La morte di Antonioni è una grave perdita, verissimo. Ma quello che non mi piace è il disfattismo che ne consegue e che leggo nei post precedenti. Film "leggeri" ce ne sono sempre stati e sempre ce ne saranno. Grandi registi e grandi opere ce ne sono state e confido ce ne saranno anche in futuro.

Marco

Inviato: 2/8/2007 14:56
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Re: Ciao, Michelangelo

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Aggiungo un paio di cose all'analisi di Samuel, condivisibile.
La prima è che anche lo stesso tipo di pubblico puà apprezzare, in momenti diversi, opere diverse: restando al suo esempio, anche la ragazza parigina puà aver voglia di passare qualche ora leggendo del tenente in divisa.
E poi, i produttori hanno sempre prodotto ben volentieri i film minori, perché con quei guadagni potevano finanziare qualche bel film.

C'è però da dire che qualcosa è cambiato, ultimamente. I film che Franco e Ciccio facevano al ritmo di uno al mese, nascevano con poche pretese e non costavano niente. Lo stesso dicasi per quelli con Montagnani e la Fenech. Quello che oggi è invece il film di Natale, è una produzione che costa soldi, e quindi ne deve incassare molti, e quindi giù pubblicità  ovunque. E' necessario creare un evento, i protagonisti devono fare un sacco di passaggi televisivi... Insomma è tutto più invasivo, ed è questo che a me dà  un po' fastidio.
Ed è per questo, probabilmente, che per una serata di disimpegno scelgo Il bello, il brutto e il cretino o Giovannona Coscialunga, tanto per dirne un paio, mentre non mi viene in mente di vedere Natale di qua o di là ... (che poca fantasia nei titoli, tra l'altro; sentite invece come suona La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono: non l'ho visto, ma in quel titolo c'era della genialità ).

Claudio

Inviato: 2/8/2007 15:53
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Re: Ciao, Michelangelo
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Citazione:

Catoblepa ha scritto:
Ed è per questo, probabilmente, che per una serata di disimpegno scelgo Il bello, il brutto e il cretino o Giovannona Coscialunga, tanto per dirne un paio, mentre non mi viene in mente di vedere Natale di qua o di là ... (che poca fantasia nei titoli, tra l'altro; sentite invece come suona La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono: non l'ho visto, ma in quel titolo c'era della genialità ).

Claudio


Vero è che all'epoca della loro uscita il giudizio su queste pellicole non era poi diverso da quanto si dice oggi dei film di Boldi e Co..........poi il tempo ha fatto miracoli e vi è stata una certa rivalutazione. Non voglio "salvare" certi film di adesso, ci mancherebbe, semplicemente questo ci fa capire che film di un certo tipo ci sono sempre stati. Poi condivido quanto detto da Claudio circa il bombardamento mediatico odierno, cosa fra l'altro riscontrabile in tutti i settori dell'intrattenimento; basta pensare a come è cambiata la visibilità  ed il corollario mediatico che orbita intorno al mondo del calcio dagli anni 60/70 ad oggi......

Marco

Inviato: 2/8/2007 16:21
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Re: Ciao, Michelangelo

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Se si vuole addentrarsi nel mondo dei media, potremmo iniziare a strapparci i capelli. Se la si guarda in superficie siamo veramente alla frutta, per qualità  e capacità  di ispirazione degli autori. I più vecchi qui dentro e appassionati di musica si ricorderanno quella straordinaria trasmissione; Mr Fantasy, di Carlo Massarini. Oggi é impensabile.
Se guardiamo più in profondità  si inizia a scoprire un mondo più articolato, dove a fianco di boiate colossali, si trovano prodotti sicuramente degni di questo nome. Così come la situazione nella realtà  sociale. La cultura é più diffusa di quello che si pensi e non é strano trovare, tanto per dirne una, letture di poesie pubbliche stracolme di gente. In questo ha ragione Catoblepa, il pubblico dal punto di vista del consumo culturale, é molto più sfacettato e a fianco del consumo di un "prodotto impegnativo" ci sta quello di un "prodotto leggero".
Varrebbe la pena per chiunque di comprendere un po meglio una realtà  sociale che si mostra in molti modi e di guardarla anche con occhi nuovi.
Aggiungerei anche un confronto perlomeno curioso; quanto la fotografia vive da tempo un periodo felice (si pensi allo sviluppo in italia in questi ultimi anni di spazi, eventi, manifestazioni, festival) e il cinema stenta ad assumere un identità  forte...ricordando Blow Up, film di Antonioni e sul ruolo che nel film gioca la fotografia.
bs
marco

Inviato: 2/8/2007 18:21
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
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Re: Ciao, Michelangelo

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Avete tutti perfettamente ragione, e anzi mi scuso per "l'estremismo", se così possiamo chiamarlo e la banalità  della considerazione, ma a fonte di ciò quello che mi premeva sottolineare, e qualcuno ho visto che l'ha fatto, era l'impossibilità  di certe giovani e capaci persone di mettersi in mostra e farsi valere. Tutto qui.

Poi magari tra 40anni osanneremo i cinepanettoni come prova di straordinaria, o qualcos'altro, filmografia.

Inviato: 2/8/2007 20:01
Ciao
Andrea

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Re: Ciao, Michelangelo
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Gravi perdite.

Occhi acuti ed intelligenze limpide.

Fortunatamente ci restano le opere.

Fortunatamente ci restano tanti "Posti delle fragole".


Inviato: 7/8/2007 12:15
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

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Re: Ciao, Michelangelo
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bha..aspettiamo il nuovo messia...

Inviato: 14/9/2007 14:33
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