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Domanda Italiana e Mondiale di pellicola

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Teoricamente dovrebbero essere disponibili da qualche parte dei dati sulle dinamiche della domanda mondiale (e per l'Italia) nazionale di pellicola. Ma sembra che i dati, a seconda delle fonti siano estremamente discordanti. Sembra che In Italia nel 2005 siano stati venduti 38 milioni di rulli di pellicola, secondo Foto Idea. I dati del 2000 erano di circa 85 milioni di rulli venduti in Italia. Le usa e getta sono crollate molto negli ultimi tre anni. Reponses Photo l'anno scorso sosteneva che in Francia la domanda attesa per il 2006 era di circa 20 milioni di rulli e le proiezioni più negative facevano cadere dopo 5 anni i rulli a 12 milioni. Ogni tanto viene tirata fuori la solita storia di Hollywood che eserciterebbe una forte garanzia per la continuità  della pellicola, ma ci sono anche fattori non meno importanti, primo fra tutti la differenza dei tassi di crescita economica nei diversi paesi. In effetti un'inchiesta di Tutti Fotografi nel 2005 dichiarava che in uno stato africano era solo il fotografo del Presidente di questo stato a possedere una reflex digitale Nikon (non ricordo se Mali o Senegal). A Cuba invece si trova praticamente solo Kodak Tri-X o negativa colore cinese, per la verità  poco utilizzata. Ma se i cinesi cominciassero a produrre cloni della Canon 5d dei loro odiati vicini di casa, che succederebbe?

Inviato: 1/5/2007 1:53
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Se ci riuscissero... produrre un sensore digitale ben funzionante non è che sia proprio banalissimo.

Comunque Fuji mi sembra sulla giusta strada: niente grossi investimenti ma comunque un occhio al mercato, sensibilità  alle richieste della base, politica dei prezzi necessaria per continuare ad operare (vedi rincari continui, d'altra parte i prodotti che tendono a diventare di nicchia costano di più).

Nessuno mi toglie dalla testa che con adeguate politiche informative e promozionali, e con alleanze sinergiche tra produttori di macchine a pellicola, di film, di chimici, di minilab, di scanner, di attrezzature da camera oscura si sarebbe potuto far capire a molta gente che la pellicola ha ancora molta energia in corpo.
Purtroppo invece c'è stata la corsa alla dismissione per buttarsi a capofitto (per chi c'è riuscito) nel digitale... le due cose avrebbero potuto coesistere senza ostacolarsi granché.

Tra l'altro uno dei limiti sofferti dalla pellicola secondo me è la mancanza di controllo di qualità  nei laboratori, che ha spinto molta gente verso il fai-da-te del digitale (quante pellicole maltrattate per bagni esauriti, graffi, lavaggi insufficienti...). Eppure non dovrebbe essere così difficile dotare i minilab di un sistema di controllo a ciclo chiuso che verifica lo stato e la temperatura dei bagni.

Comunque da più parti colgo segnali che qualcuno, dopo un'ubriacatura di digitale, sta tornando ad affiancargli la pellicola, con sistema tradizionale o ibrido.
Speriamo bene, sarebbe bruttissimo se per scelte di marketing suicide dovessimo trovarci con uno splendido strumento in meno.

Compriamo pellicola e spargiamo la voce!

Fer

Inviato: 1/5/2007 10:08
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola

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Hai colto perfettamente nel segno, Fer. Il comune fotoamatore, spesso, diciamo la verità , doveva fare la guerra col piccolo laboratorio che facceva brutte stampe e si faceva pagare caro. Col digitale c'è stata un'attesa iniziale volta a controllare meglio la catena produttiva da parte del consumatore. Eppure molte prime stampanti domestiche si sono rivelate care, molte compatte seminuove si sono inceppate dopo 3000 scatti senza più avere garanzia di essere riparate, molte foto che si credevano salvate su qualche supporto "indelebile" si sono perse per sempre a blocchi di 100 o mille e allora qualcuno si è sentito preso in giro, giustamente, dal marketing aggressivo che impone la moda digitale. Secondo me è cruciale che si continuino a produrre fotocamere analogiche, magari in numero limitato, ma costante, per consentire operatività  piena a chi volesse usare questo medium, la pellicola, certamente valido per molte applicazioni attuali. A me preoccupa anche il fatto che gli scanner domestici a pellicola non siano facilmente disponibili sul mercato. Praticamente solo Nikon, che sembra comunque intenzionata a lasciarli da parte. Canon non ci crede più. Minolta è sparita e Sony è più interessata al digitale Alfa che agli scanner. Peccato perché con il 5400 II si erano raggiunti risultati qualitativamente molto elevati e Sony avrebbe potuto riprendere il know -how Minolta per aggredire Imacon. Magari qualcuno si sveglierà  e capira che c'è ancora domanda di pellicola.

Inviato: 1/5/2007 16:09
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Nessuno mi toglie dalla testa che con adeguate politiche informative e promozionali, e con alleanze sinergiche tra produttori di macchine a pellicola, di film, di chimici, di minilab, di scanner, di attrezzature da camera oscura si sarebbe potuto far capire a molta gente che la pellicola ha ancora molta energia in corpo.
Purtroppo invece c'è stata la corsa alla dismissione per buttarsi a capofitto (per chi c'è riuscito) nel digitale... le due cose avrebbero potuto coesistere senza ostacolarsi granché.

Tra l'altro uno dei limiti sofferti dalla pellicola secondo me è la mancanza di controllo di qualità  nei laboratori, che ha spinto molta gente verso il fai-da-te del digitale (quante pellicole maltrattate per bagni esauriti, graffi, lavaggi insufficienti...). Eppure non dovrebbe essere così difficile dotare i minilab di un sistema di controllo a ciclo chiuso che verifica lo stato e la temperatura dei bagni.


Fer hai un caffè pagato. Daccordo con te al 100%

Inviato: 1/5/2007 18:01
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola

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Da Castellanza (VA)
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A tutti, salute.

Come tutti anch'io ho stato travolto dall'onda digitale e sebbene un po' malconcio ed infradiciato sono soppravissuto. Non voglio aprire discorsi sulla qualità , filosofia, orientamento del mercato, ...... ma, più prosaicamente sui soldi (i miei ).

Conto della serva:

1- macchina 1.000 euro
2- ottiche (un paio) 2.000 euro
3- computer e monitor calibrabile in grado di processare i file prodotti (in RAW ) altri 2.500 euro
4- HD esterni (tipo iPOD o simili), flash, schede di memoria, 1.000 euro
5- software necessario e corsi d'apprendimento, 1.500 euro (?)

Totale: 8.000 euro (circa)

Sinceramente, visto che per me non è un lavoro, visto che ho un'attrezzatora argentica che mi soddisfa, ritengo che tale spesa sia eccessiva per me. Non ho ancora fatto il conto di quanto materiale e suo trattamento posso acquistare e lavorare con quella cifra.

ciao

Inviato: 2/5/2007 8:54
stifelius

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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola

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Ottima riflessione stifelius.
Fra coloro che non fanno foto per professione, non ritengo sia stato un grande affare cedere alle tentazioni delle sirene digitali, almeno fino all'anno scorso. Il fatto è che molti si sono lasciati sedurre dal marketing senza scrupoli di molte case produttrici che promettevano miracoli della prima ora. Quando tutti mi domandavano : " perché non passi al digitale", io obiettavo: "Non subito, aspetto che sia tu per primo a saziare i produttori". Un tempo ho visto la Kodak DCS 520 sugli scaffali proposta per circa quindici milioni di lire. Ora l'ho vista seminuova a 250 euro e nessuno la vuole compare. ragionamento: se non sei riuscito ad ammortizzarla velocemente, hai buttato dei soldi. Sull'usato ho trovato una Contax AX , mai usata, col sigillo sull'otturatore e l'oculare mai montato a circa 900 euro quando i listini la proponevano per 3000 euro. Ho calcolato che con le diapositive più economiche ( Kodak Elite 100, Fuji Sensia comprate in pacchi da 100 e sviluppate economicamente) posso farmi la bellezza di 10000 scatti al prezzo di una 30D, la quale,se comprassi ora, fra (diciamo) 2 anni sarebbe vendibile si e no a 300 euro (si sta diffondendo il sistema di pulizia del sensore e questa macchina non ce l'ha, ha solo 8 Mpxl ecc.), per cui è molto più facile che tragga soddisfazione dalle ottiche che già  posseggo, piuttosto che pagare caro oggi quello che fra 2 anni sarà  fuori mercato. Molti fotoamatori hanno pagato sulla loro pelle quello che ho denunciato, ed ora stanno più attenti a queste osservazioni. Altro collo di bottiglia del digitale è la stampa. Molti minilab non sono affatto attrezzati per il digitale più recente, alterano sensibilmente il contrasto in stampa, non vogliono sapere di file TIFF ecc... e si fanno pagare comunque. Molte stampanti non sono così economiche nella gestione domestica e comunque non ha molto senso investire in una stampante A3 se non la si usa intensivamente. Io ho calcolato che se oggi dovessi passare ad un corredo Canon 5D+ 16-35, 70-200 IS serie L, computer aggiornato, schede di memoria, Flash, calibratori ecc sorpasserei i 10000 euro (diecimila). Se poi ci aggiungessi una suite originale tipo Photoshop CS 3, qualche manuale avanzato di fotoritocco o corso professionale minimo ecc.. i costi lieviterebbero di altri 2000-3000 euro circa. Tutto questo prima ancora di fare una foto digitale

Inviato: 2/5/2007 16:48
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Non voglio scatenare battaglie "economiche" digitale versus pellicola. Tuttavia per onestà  mi sembra che si stiano dicendo alcune inesattezze.

punto 1:
il discorso sulle spese per PC, stampante, spider e Photoshop non regge. Servono anche per chi usa la pellicola colore (il BN è a parte), se vuole stampare da solo. In più bisogna aggiungere il prezzo dello scanner.

Punto 2:
La spesa per gli obiettivi mi sembra che sia comune ai due sistemi.......o chi usa la pellicola scatta solo con il corpo macchina?

Punto 3:
La spesa per schede di memoria e hard disk esiste, ma la pellicola e sviluppo non li regalano. Tra l'altro i prezzi per le memorie di massa sono crollati negli ultimi due anni.

Punto 4:
I costi per PS e la licenza ok (comunque vedi il punto 1). I costi per corsi e manuali.....avrei delle riserve. Per le operazioni base (più che sufficienti per ottimizzare uno scatto) si puà benissimo documentarsi con un buon manuale e con i tutorial gratuiti in rete. Il discorso puà benissimo essere translato alla CO, se si ragiona in questi termini.

Insomma, cerchiamo di essere un filino obbiettivi.

Marco

Inviato: 2/5/2007 18:31
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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D'accordissimo con Marco, non penso che il discorso possa essere messo in termini economici di questo tipo...

Fer

Inviato: 2/5/2007 18:46
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Il lato economico è importante eccome, oggi con due soldi si possono comprare su ebay attrezzature analogiche che prima noi comuni mortali potevamo solo sognarci, è questo per quanto mi riguarda l'aspetto più interessante della rivoluzione digitale. Quanto dovrei spendere di attrezzatura digitale per comprare qualcosa la cui qualità  sia paragonabile ad una MF che oggi si acquista usata per qualche centinaio di euro?

Inviato: 2/5/2007 19:59
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Anch'io ho comprato a pochi soldi attrezzature a pellicola MF e GF, però se volessi stampare in chimico dovrei dotarmi di un ingranditore costoso, di una stanza da attrezzare a camera oscura fosse anche part-time (ma non è che un Laborator lo rimetti nel cassetto quando hai finito) e di un sacco di tempo da rubare ad attività  che mi stanno più a cuore, tra cui andare in giro a fare foto.

Avendo scelto per questo il metodo ibrido, ho speso e spendo un sacco di soldi in attrezzature relative a scansione e stampa digitale, più il costo non indifferente di diapositive e sviluppo professionale E6.

Quindi alla fine ci sono costi "nascosti" dappertutto, e le semplificazioni non funzionano.

Senza nulla togliere al fatto che amo la pellicola...

Fer

Inviato: 2/5/2007 20:14
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola

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Forse a conti fatti per i costi stiamo lì. Il digitale è più caro sulle attrezzature come i corpi macchina professionali e gli obiettivi, l'analogico compensa il minor costo delle attrezzature MF e GF con il costo delle pellicole e dello scanner, necessario sia per stampare a casa che in digitale dal lab.

Inviato: 2/5/2007 21:17
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Ma possibilie che si caschi sempre nel solito discorso?

Analogico e digitale sono i binari che portano lo stesso treno, bisogna solo decidere se sedersi nei sedili di destra o sinistra.

I costi sono onerosi da entrambi le parti e da entrambe le parti esistono pro e contro. La scelta del sistema da usare quindi non è in realtà  condizionata dalle spese, ma dalle abitudini e dalla gratificazione che si riceve da uno o l'altro sistema di ripresa.

Inviato: 2/5/2007 21:18
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Citazione:

_weed_ ha scritto:

I costi sono onerosi da entrambi le parti e da entrambe le parti esistono pro e contro.


Sottoscrivo. Finalmente un discorso coerente.

Marco

Inviato: 2/5/2007 22:49
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola

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Più o meno, ma con dei distinguo importanti
Veramente il mio topic era partito dalla domanda (in senso economico ovvero MACROECONOMICO) della pellicola. Vale a dire quanto le scelte collettive possano avere riflesso sui comportamenti individuale e viceversa. Io ho cercato SOLO di mostrare che ci sono ancora alcuni incentivi economici che posso giustificare la scelta di rimanere (diciamo per un po',) ancora in analogico, SOPRATTUTTO se si possiede già  un corredo di qualità , completo su tutte le lunghezze focali che rientrano nei propri interessi. ALTRO è il discorso della qualità  (quello e il solito vecchio tran-tran), che qui non toccavo, SE NON MARGINALMENTE. Io ho solo voluto dimostrare che a certi livelli, PRODOTTI NUOVI digitali hanno costi molto difficilmente ammortizzabili da un utente non professionale. E' chiaro che un ragazzo di 18-20 anni che non ha una reflex in casa e vuole iniziare a fotografare puà più facilmente partire da un corredo puramente digitale proprio perché non possiede nulla fino ad un momento prima dell'acquisto. Altro è il discorso dell'utente, vuoi professionale, vuoi amatoriale (facoltoso) che ha dieci obiettivi Canon serie L. E' ovvio che costui molto difficilmente si precipiterà  a comprare una nuova Eos 3 o una 1V al prezzo di listino (salvo trovarle materialmente, impresa già  difficile). Però qui io volevo solo sfatare il mito che con mille euro ti porti a casa tutto il digitale che vuoi e stai bene per sempre! Molti, tantissimi, ignorano il costo di aggiornamenti del computer fin quando si brucia la scheda madre dello stesso, magari un mese dopo aver preso la nuova reflex digitale. Puà essere che si possa evitare di fare corsi o ricorrere a manuali, ma difficilmente si trova un utente digitale che non abbia un computer per elaborare le sue foto. E' molto raro che un utente anche poco esperto non faccia una minima postproduzione (almeno tagli e correzioni di livelli base). E' un fenomeno molto in ascesa il fatto che parecchi affiancano al computer di casa un nuovo portatile per poter elaborare le foto on location o in viaggio con maggiore frequenza rispetto a quanto si vedeva anni fa. Molti acquistano il portatile proprio in concomitanza con l'acquisto o sostituzione della fotocamera, chiedetelo in giro e vedrete! Non penso al contrario che molti fotografi stampassero il colore a casa propria coi metodi tradizionali. I possessori di camera oscura e attrezzature per il bianco e nero erano una minoranza nei tempi d'oro della pellicola, vuoi per costi, vuoi per l'ingombro fisico delle stesse, malviste dalla famiglia ecc. Molti professionisti dell'analogico non sono mai entrati in una camera oscura in vita loro e non sanno nemmeno sviluppare. L'ingranditore in casa non è mai stata una scelta obbligata per un fotografo, anche a livelli professionali. Oggi non è necessario per forza calibrare il monitor con Spyder o simili, ma certamente mi riesce difficile pensare ad una reflex digitale senza pensare al computer che si tiene in casa, magari in camera da letto! Difficilmente un bravo fotografo è un eccellente stampatore. Bisogna essere sinceri, anche se il discorso puà non piacere a tanti che hanno perso nottate in camera oscura. Il tempo e le capacità  sono limitate per tutti. Se si riesce bene in un campo, si sacrifica un altro. Avere il controllo di tutti i processi è un'utopia da cui prima o poi ci si riprende. Lo scanner si compra a seconda del flusso di lavoro che si vuole impostare e non è una scelta automatica. Se uno fa solo BN in pellicola puà non essere interessato allo scanner, se ama invece convertire il colore in BN, ottenere effetti mutuati dalla camera oscura puà essere spinto a fare un uso intelligente di questa periferica. Anche qui si sceglie o si scopre quel che si vorrebbe fare e si procede, ma ci sono divari qualitativi estremi fra scanner diversi a seconda della destinazione da dare ai file prodotti in modo ibrido. Spesso si compra uno scanner proprio per evitare un drastico passaggio al digitale in ripresa o per elaborare finalmente, a costi ragionevoli da quei negativi che qualcuno anni fa ci aveva maltrattato! Molto raramente si aveva il coraggio di richiedere ad un laboratorio un inquadratura parziale di un negativo per il costo eccessivo che veniva richiesto dall'operazione, oggi praticamente automatica con la scansione domestica .Cercare di migliorare un file del 2001 prodotto da una digitale da 1 mpxl non credo sia altrettanto gratificante

Inviato: 3/5/2007 1:00
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola

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Sghembo, nel tuo ultimo post ci sono più cose.
Se si vuole sottolineare come una certa pubblicistica abbia enfatizzato il digitale vendendolo come un giochetto facile facile, questo é accaduto eccome, e, come in altri casi, in diversi ci hanno creduto (poi penso che gli piaceva credergli).

Sui costi...parti da un presupposto forse non del tutto "corretto"; compari due sistemi diversi sul piano della presenza nel mercato. Uno già  consolidato, la pellicola, e l'altro nuovo. E' chiaro che chi ha pellicola se vuole fare digitale in modo serio spende, questo é chiaro, ma prova ad immaginare di partire con entrambi i due sistemi come se fossero nuovi. Personalmente sono tra quelli che non passa al digitale, ancora per un po, anche perchè non posso permettermi di spendere certe cifre per avere le stesse cose che ho sulla pellicola. Ma allo stesso tempo mio figlio che ha già  un computer, con dentro fotosciop, ha ripreso a fotografare proprio con il digitale, perchè prima non riusciva a stargli dietro con i costi della pellicola (acquisto, sviluppo e stampa).

Direi che però questo ragionamento andrebbe fatto, come in parte hai fatto, dividendo tipologie di fotografi.
Chi compera la compatta non ha granchè interesse per la stampa e non richiede chissà  quali stampe, dunque scatta e poi porta la card al service che gli fa le stampe, come prima, e in più il cd, così in ufficio gongola a vedersi le foto come screensaver.
Chi é più esigente, si attrezza con quello che gli serve e puà, come prima. Semmai é vero che per questa categoria (la più disgraziata da questo punto di vista) l'investimento é importante in entrambi i sistemi, semmai con il digitale non si riesce a recuperarlo nel tempo. Insomma, io so che la mia Olympus om1 oggi la porto a far controllare, qualcuno c'è che lo fa, scatto come esattamente 30 anni fa. Con il digitale i tempi sono più corti (almeno per ora) e i soldini spesi sfumano più facilmente.
Chi é professionista investe e rientra dalle spese, come prima.
Mi sembra proprio che é la via di mezzo a soffrirne di più.
bs
marco

Inviato: 3/5/2007 12:01
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Parliamoci chiaro: ha ragione samuel. Se si vuole lavorare con certi criteri, con determinati strumenti, e ottenere determinati risultati, avendo la possibilità  di andare oltre il semplice scatta e stampa, i costi sono alti indipendentemente dal tipo di supporto o tecnologia scelti.
Il professionista che vive di fotografia è in grado di ammortizzare tali costi. L'amatore evoluto deve fare sacrifici economici.

Marco

Inviato: 3/5/2007 13:22
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Sono d'accordo con Marco... e comunque manterrei separati i calcoli economici (che cambiano da persona a persona) dalle motivazioni complessive. C'è chi continuerebbe a scattare pellicola anche se costasse 3 volte più del digitale, perché si adatta meglio al suo modo di sentire.

Fer

Inviato: 3/5/2007 13:53
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola

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Resta il fatto che comunque le logiche multinazionali sovrastano le abilità  del singolo. Se lavoravi in Kodachrome o in Technical Pan e non lo puoi più usare per volontà  della Kodak, devi accettare quel che ti passa il convento. Il professionista che lavora per agenzie puà fornire diapositive anche se a lui piacciono ancora? Non credo proprio, e a meno che non sia un Mc Curry che imponga il mezzo che più gli piace, oggigiorno si sentirebbe ridere in faccia. Qui il passaggio, a meno di non collocarti in nicchie professionali ristrette ( il vero Fine Art), è un obbligo, anche se non sei in grado di ammortizzare il tuo investimento digitale. Al resto del mondo non interessa se tu professionista non riesci a coprire il tuo investimento, è un problema tuo. Da amatore puoi andare per gradi nel tuo sacrificio economico o gettarti a capofitto, dall'oggi al domani secondo il tuo modo di vedere il mondo.

Inviato: 3/5/2007 16:47
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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola
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Citazione:

Sghembo ha scritto:
Il professionista che lavora per agenzie puà fornire diapositive anche se a lui piacciono ancora?


Il professionista che lavora per agenzie sceglie il sistema pi༠veloce, con meno problemi di gestione e costi e, al limite, che il committente gli richiede. Quello che gli piace o non piace è un aspetto secondario.
I gusti personali contano molto di pi༠se sei un fotoamatore o un artista che espone in gallerie. Se lavori per agenzie o sei un reporter ti interessa guadagnare la pagnotta e tenerti il lavoro.
Non confondiamo i campi e le tipologie, altrimenti il discorso non regge.

Marco

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Re: Domanda Italiana e Mondiale di pellicola

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Su questo piano non ci sono dubbi, e allo stesso tempo ciò vale per molti prodotti. Pensa al video, hanno abbandonato la pellicola da diverso tempo (ormai un ventennio, un pò diverso é il cinema), ma anche li é stato imposto, dalla scelta più generale a quella dei formati. Con anche alcuni risultati interessanti, non per tutti certo.
bs
marco

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La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
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